HO UN FIGLIO GAY

Il dialogo e la comprensione reciproca tra genitori e figli gay, la famiglia come luogo di vera crescita per i ragazzi gay
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progettogayforum
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HO UN FIGLIO GAY

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 maggio 2009, 16:25

admin ha scritto:Questo post è dedicato ai genitori che hanno figli gay. Non lo scrivo sulla base di un dialogo effettivo con i genitori di ragazzi gay perché, anche se conosco alcuni genitori di ragazzi gay, non ho mai avuto modo di parlare con loro della loro reazione alla omosessualità dei figli. Scrivo questo post a partire da quello che sento dai ragazzi gay circa le reazioni dei loro genitori. In qualche modo il mio punto di vista è limitato ma parte dalla osservazione della realtà. Con l’espressone ragazzi gay, nel seguito, intendo riferirmi non necessariamente a giovanissimi ma anche a 30enni e oltre.

EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE
I ragazzi gay, come in genere tutti i ragazzi, scoprono la sessualità da soli attraverso i canali più vari, dalla frequentazione di altri ragazzi, alla televisione e, ai nostri giorni, specificatamente a Internet. A questi ragazzi nella grande maggioranza dei casi manca del tutto non solo una qualsiasi forma di educazione sessuale ma prima ancora un qualsiasi forma di educazione affettiva.

Il SESSO COME TABU’
La percezione del sesso come tabù o come proibito scoraggia in partenza qualsiasi forma di dialogo con i genitori e più in generale con gli adulti su questo argomento, che risulta confinato per classe di età solo al gruppo dei pari. L’idea che di sesso e di affettività sessuale si possa parlare in modo serio e aperto, senza tabù e senza scandalismo, è purtroppo molto lontana dall’essere patrimonio comune. Spesso è un tabù perfino parlare di masturbazione. In un clima del genere un ragazzo gay si sente di fatto in una condizione di isolamento totale. L’essere gay diventa non un tabù come altri, ma il tabù per eccellenza. Gli atteggiamenti della Chiesa che vede un peccato grave perfino nella masturbazione e che condanna a priori l’omosessualità contribuisce all’idea che essere gay sia qualcosa di fortemente negativo di cui ci si deve vergognare, una specie di disonore, una macchia, un oltraggio verso o propri genitori.
I genitori reticenti nei confronti del sesso, i genitori iper-moralisti, i genitori che parlano di sesso solo chiave dispregiativa non fanno che far radicare nella mente dei figli l’idea che la sessualità è una cosa negativa, ciò che vale a maggior ragione per la omosessualità.

LA SINCERITA’ DEI GENITORI
In tutti i rapporti tra persone di generazioni diverse, e in particolare tra genitori e figli, esiste un valore irrinunciabile, senza il quale ogni forma di dialogo serio è impossibile, si tratta della sincerità. Perché esista una forma di rispetto reciproco e di contatto affettivo serio bisogna eliminare tutti i ruoli predeterminati e mettersi in gioco senza nascondersi dietro atteggiamenti di comodo che impediscano ai figli di conoscere a fondo i loro genitori. In genere, per un ragazzo gay, percepire che i genitori nei suoi confronti recitano un parte, anche in apparenza positiva, ma non sono se stessi e non sono sinceri, equivale ad un rifiuto. E quella percezione è oggettivamente corretta.

A PRIORI E A POSTERIORI NEL DIALOGO TRA GENITORI E FIGLI GAY
In un dialogo serio, e tanto più se si parla di sesso o addirittura di omosessualità, non ci possono essere “a priori”. Se le risposte esistono già prima di ogni confronto, il dialogo è radicalmente impossibile. Ogni volta che un genitore prova a parlare con il figlio gay cercando di convincerlo di qualcosa, ossia dando per scontato quello che farà, indipendentemente dal dialogo col figlio, quel genitore sta offendendo la dignità del figlio creando un falso dialogo. Lo dico in modo diretto ai genitori: se non avrete messo prima da parte tutti i pregiudizi e l’idea stessa di sapere che cosa fare, non costruirete mai un discorso serio con un figlio gay.

LA SESSUALITA’ DEI FIGLI APPARTIENE AI FIGLI E NON AI GENITORI
Qualsiasi aspettativa possa alimentare un genitore sul futuro del figlio, è bene che ricordi che la sessualità dei figli appartiene ai figli e non ai genitori, il che significa che gli orientamenti sessuali, che sono una parte fondamentale e profonda della persona devono essere rispettati e che ogni forzatura, finanche giustificata dal “bene del figlio”, è sentita dai figli come indebita e aggressiva e, in sostanza, come un impedimento radicale a qualunque forma di dialogo.

ACCETTAZIONE E RIFIUTO
I ragazzi gay hanno un parametro fondamentale per valutare i comportamenti dei loro genitori che è legato essenzialmente al grado di accettazione della omosessualità da parte dei genitori stessi. Un figlio gay non può sentirsi amato dai genitori se questi non lo accettano per quello che è.

GENITORI TRA TOTALE DISMPEGNO ED EDUCAZIONE GAY
I genitori di ragazzi gay, in genere, spesso anche in buona fede, ritengono di non avere più nulla da dire in merito all’educazione affettiva e sessuale dei figli. Nulla è più sbagliato. Un ragazzo gay deve imparare dai genitori ad essere seriamente gay a considerare la sessualità una cosa fondamentale e a viverla in una dimensione affettiva caratterizzata da onestà e da rispetto di sé e degli altri. I genitori possono avere una grandissima importanza nell’orientare i ragazzi verso comportamenti sessuali responsabili al fine di mettere da parte ogni comportamento a rischio. L’insistenza del genitore su questo punto è considerata in genere dai ragazzi come una forma di interessamento positivo e, in sostanza, come qualcosa di gratificante.

ESEMPIO DI EDUCAZIONE SESSUALE DI UN FIGLIO GAY
Un ragazzo 23enne, che aveva un ottimo rapporto con la famiglia, mi raccontò un episodio che riporto qui di seguito attraverso un brano di una sua mail:
“Io, a un certo punto, avevo litigato col mio ragazzo e avevo cominciato a frequentare locali anche un po’ per cercare ragazzi per divertirmi e mio padre ha fatto una cosa per la quale non smetterò mai di ringraziarlo. Una sera mi ha aspettato fin quando sono ritornato a casa e mi ha detto chiaramente che tra volere bene a un ragazzo e andare a fare il cretino per divertirmi c’era una differenza enorme ma se volevo andare d’accordo con lui dovevo fare le cose seriamente, mi ha detto: tu gli altri ragazzi li devi rispettare, perché sono ragazzi come te e se se ti comporti in modo meno che rispettoso verso un ragazzo tu manchi di dignità. E ha concluso così: un ragazzo gay deve essere un ragazzo come si deve!”

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