Dialogo madre e figlio

Il dialogo e la comprensione reciproca tra genitori e figli gay, la famiglia come luogo di vera crescita per i ragazzi gay
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875
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da 875 » mercoledì 21 marzo 2012, 0:49

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875
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da 875 » giovedì 22 marzo 2012, 13:51

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riverdog
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da riverdog » giovedì 22 marzo 2012, 15:18

Trovi spiegato tutto nelle 'regole del Forum' (in alto nella home page).
Buona giornata!

875
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da 875 » giovedì 22 marzo 2012, 22:03

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875
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da 875 » domenica 1 aprile 2012, 14:13

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875
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da 875 » lunedì 2 aprile 2012, 23:52

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konigdernacht
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da konigdernacht » martedì 3 aprile 2012, 0:27

Forse sarebbe il caso di non raccontare fatti così personali, 875! :mrgreen:
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875
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da 875 » martedì 3 aprile 2012, 23:03

Opto per un psicologo?

Alyosha
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da Alyosha » mercoledì 4 aprile 2012, 8:50

875 sugli psicologi posso solo darti la mia esperienza poi usala come meglio ritieni opportuno. L'idea di un disagio l'ho sempre avuta. Ai tempi scelsi un percorso di studi particolare infondo, probabilmente nell'illusione che quel percorso potesse rappresentare una "medicina doloris". Legai abbastanza in fretta il mio disagio alle relazioni familiari e di li ripetuti tentativi di emanciparmi via via falliti. Probabilmente feci il mio ingresso nel mondo del volontario con quello stesso desiderio di trovare quanto meno sollievo alle mie angosce. Furono tutte soluzioni che non rinnego, infondo un tragitto che mi ha fatto diventare quel che sono e alle cose che sono non rinuncio. Poi mi sono visto arrivare a 30 anni e ritrovarmi per le mani sempre le solite angosce e infine ho preso la decisione di rivolgermi ad uno psicologo. Sono in terapia già da quasi due anni e benché anch'io andai nella convinzione di dover risolvere un problema di accettazione della mia omosessualità (tant'è che avevo fretta di capire se lo fossi o meno per chiudere la faccenda il più in fretta possibile), le cose che ci ho trovato dentro quel percorso psicoanalitico sono tante. Ti dico questa cosa innanzitutto per farti maturare la consapevolezza che un forum come questo può certamente fare tanto, in termini di possibilità di confronto e crescita, ma non può avere finalità terapeutiche. E' certamente utile farvi parte sopratutto per sgonfiare l'ansia, apre ad una dimensione reale di confronto, che aiuta tantissimo e lo ritengo a tutt'ora uno dei luoghi più validi per risolvere le problematiche tipicamente legate all'omosessualità, sopratutto nelle fasi iniziali di accettazione. Però il punto è proprio questo, l'omosessualità in sé non è una condizione patologia e i disagi in genere che un gay ha sono indotti dall'ambiente (tant'è che rispetto al contesto in cui viviamo tutti abbiamo più o meno lo stesso tipo di problemi), ecco perché per questo tipo di disagi questo forum può fare tanto. Tuttavia non è affatto detto che i propri problemi siano necessariamente legati all'omosessualità in se e in questo caso potrebbe risultare persino pericoloso pretendere che un forum (qualunque forum) li possa risolvere. Se tu stesso tratti questo forum come un sostituto di percorsi terapeutici, un pò ti perdi le reali potenzialità di questo forum, l'altro pò ti rabatti senza trovare reale beneficio. Probabilmente potresti provare ad aprirti alle esperienze degli altri, leggendo le storie le discussioni a tema, le ricostruzioni di Project, questo certamente può avere ripeto l'effetto di sgonfiare l'ansia e il senso di panico che ogni tanto leggo nelle cose che scrivi. Potresti anche provare ad entrare in chat giusto per farti una chiaccherata, anche solo distrarsi, tenendo sempre presente che stai parlando con gente come te, che magari ha i tuoi stessi disagi e per questo può capirti, ma che non hai a che fare con psicologi. Questo innanzitutto per non rovinare la qualità del confronto e le reali potenzialità che può avere una discussione rilassata e serena anche solo sul più e meno, ma anche per evitare che tu prenda per oro colato le cose che ti vengono dette, su argomenti che mi paiono piuttosto delicati.

Per quello che riguarda invece i percorsi terapeutici se uno li comincia con consapevolezza e sopratutto determinazione possono rappresentare degli buoni strumenti. Tieni sempre presente che al centro della terapia ci sei tu e le tue scelte e che tante volte cominciando di fronte alle cose che vengono fuori potresti provare l'istinto di sottrarti alla terapia (magari dando la colpa all'incompetenza del terapeuta). Quello che posso dirti è che se hai la possibilità di fare questo tentativo in autonomia (sostanzialmente economica) è meglio. Le cose che scopri potrebbero remare contro la tua famiglia e quel punto l'idea che loro stessi ti stiano pagando lo strumento che ti rivolterà contro di loro potrebbe non far funzionare la cosa. Dovresti ad ogni modo portare la pazienza di maturare un pochetto le cose che ti vengono in mente di fare, farle sedimentare un pochetto dentro dite, altrimenti questo flusso impetuoso di emozioni che provi se le porta via tutte, trattenerle un pochetto per non lasciarle scivolare via. Mi pare di aver capito che ti sei iscritto in palestra, cominciala intanto. Se continui a percepire l'idea che in questo tentativo di cambiamento non ce la fai e senti il bisogno di essere supportato, alla fine ti ripeto quello della psicoanalisi è un buon strumento, se comunque mantieni alta la motivazione di fondo. Io ne ho fatto uso e mi sta servendo tanto.

875
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Re: Dialogo madre e figlio

Messaggio da 875 » giovedì 5 aprile 2012, 21:49

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