Quel sottile muro di gomma

Il dialogo e la comprensione reciproca tra genitori e figli gay, la famiglia come luogo di vera crescita per i ragazzi gay
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Help
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Re: Quel sottile muro di gomma

Messaggio da Help » mercoledì 24 giugno 2015, 6:52

Ho capito quello che dici, ma a questo punto, mi perdonerai se te lo dico in maniera diretta, ma tua madre mi sembra un po' ipocrita, critica gli altri genitori e poi esclude il suo stesso figlio?

Non saprei neanche che consigli darti, io vedo il coming out come qualcosa che farò quando avrò un autonomia economica, perché purtroppo la mia famiglia è omofoba in senso stretto e se, come si suol dire, vengo sgamato, molto probabilmente mi tagliano i viveri.

Ora, se pur mi aspetto una reazione del genere, mi aspetto che passando gli anni prima o poi mi accettino, e farò tutto il possibile perché capiscano che io sono normale esattamente come tutti gli altri, e l'unico mezzo che al momento vedo per far in modo che questo avvenga secondo me è il dialogo ( è la 300 volta che lo dico perdonami ). Vedi tu cosa fare, se sei indipendente sotto ogni punto di vista io direi tutto ad entrambi, e poi l'idea che i padri la prendano peggio delle madri non è sempre vera ( anche se spesso si ). Vedi tu

Grazie per i vari benvenuto ;)

barbara
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Re: Quel sottile muro di gomma

Messaggio da barbara » mercoledì 24 giugno 2015, 11:38

Dirò una scemenza...ma non e' che tua madre si sente in colpa pensando che le sue frequentazioni ti abbiano condizionato?

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e^ip+1=0
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Re: Quel sottile muro di gomma

Messaggio da e^ip+1=0 » giovedì 25 giugno 2015, 1:54

barbara ha scritto:Dirò una scemenza...ma non e' che tua madre si sente in colpa pensando che le sue frequentazioni ti abbiano condizionato?
Può darsi che lo abbia pensato, magari in un discorso più ampio: credo che abbia riflettuto domandandosi se vi è qualche origine della mia omosessualità nell'educazione che lei e mio padre mi han dato. Sono quasi certo che abbia collegato certi episodi della mia infanzia, per esempio l'avversione che da bambino avevo per il calcio e l'amore che avevo invece per le piante e i fiori con la mia omosessualità (collegamento direi abbastanza arbitrario); penso che si sia anche sentita in colpa di non averlo capito prima.

Mi accorgo scrivendo che non ho abbastanza elementi. Quasi quasi quest'estate proverò a parlarle, e vedrò cosa mi dirà. Visto che già sa, vediamo di eliminare il detto-non detto. Quanto a mio padre, non c'è verso che non la prenda in tragedia, per la semplice ragione che con la testa non ci sta del tutto (e non è un modo di dire). Se ne uscì l'estate scorsa con
"l'omosessualità è una malattia dovuta agli ormoni femminili presenti nelle acque a causa dell'inquinamento". Non è da me fare cose del genere, ma gli diedi del cretino e gli dissi star zitto. Ricordo che abbassò la testa come un bambino che viene sgridato. Mia madre mi sostenne in quell'occasione, anche se di sponda. E qui scrivendo mi accorgo che lei ha sempre provato a mediare tra me e lui, che sinceramente non abbiamo per nulla un bel rapporto. Sostenere me e fare da badante a lui, i suoi due compiti; portare pazienza e fare il genitore di entrambi, è invece spesso il mio. Per carità, nella vita c'è sempre di peggio. Però queste situazioni induriscono il cuore, perché se la non accettazione fa soffrire, l'accettazione a metà logora. Spero che possa essere utile a qualcuno la mia storia. In ogni caso non mi sento di denigrare il coming-out; mi permette almeno di non dover mentire sulla quasi totalità di quel che faccio, ma solo su una parte. Posso dire che sto con un ragazzo, posso dire che andiamo in vacanza insieme; non posso dire che ci vediamo una volta al mese, o che progettiamo di vivere insieme, e nemmeno "che bello, l'ho sentito al telefono e son felice". Forse col tempo... Forse, appunto. Forse si risolverà un problema che non ha ragione di essere. Mi viene da piangere, perché collego la mia situazione a quella di molte altre persone omosessuali, che vivono situazioni spesso ben peggiori, prendendosi tanta sofferenza familiare senza una ragione. Che senso di rigurgito!
Help ha scritto: Non saprei neanche che consigli darti, io vedo il coming out come qualcosa che farò quando avrò un autonomia economica, perché purtroppo la mia famiglia è omofoba in senso stretto e se, come si suol dire, vengo sgamato, molto probabilmente mi tagliano i viveri.

Ora, se pur mi aspetto una reazione del genere, mi aspetto che passando gli anni prima o poi mi accettino, e farò tutto il possibile perché capiscano che io sono normale esattamente come tutti gli altri, e l'unico mezzo che al momento vedo per far in modo che questo avvenga secondo me è il dialogo ( è la 300 volta che lo dico perdonami ).
Mi spiace molto per la situazione che descrivi, Help. Forse ci avrai già pensato, ma in una situazione come la tua, prima di fare qualsiasi mossa, chiederei consiglio a qualcuno di fidato in famiglia, se c'è. Ti mando un forte incoraggiamento se deciderai di far coming-out con loro; soprattutto avrai bisogno di un bel po'di forza morale, in ispecie quando sentirai probabilmente dei discorsi che non stanno né in cielo né in terra da parte loro. Il dialogo è fondamentale, hai ragione al cento per cento. Ti metto solo in guardia sui suoi due limiti: il primo è che presuppone che dall'altra parte ci sia qualcuno che voglia dialogare, il che non è scontato; il secondo è che oltre una certa età le persone si possono cambiare fino ad un certo punto, nella fattispecie possono arrivare ad accettare, col rischio però di riserve. Son queste riserve che finiscono per diventare molto fastidiose e avvilenti. Tuttavia il dialogo resta l'arma migliore della battaglia, questo sicuro.

Hospes91
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Re: Quel sottile muro di gomma

Messaggio da Hospes91 » domenica 26 giugno 2016, 20:04

Muhaha, troppo belle 'ste cose ahahah :lol: :D
Accidenti, ma è fantastico! Ti sei descritto come un gran bravo ragazzo (e sicuramente lo sei), con un rapporto molto bello e sereno almeno con tua madre, decidi di svelarti con maturità rendendo a te e a lei il "lavoro" più facile possibile, tanta fatica nel progettare, e poi il caso vuole che lei apprenda in maniera così BRUTALE della tua omosessualità ahahah!
No, va be', era una scatola caduta in blocco, però fantastico, sembra un disegno del destino, il karma, il contrappasso, non so, fatto sta che mi hai fatto TROPPO ridere! Da film comico proprio! :D

Non ti sto prendendo in giro eh, anzi ti ringrazio per aver condiviso questa vicenda! ;)
Da come scrivi mi sembri un ragazzo molto maturo, e mi piace la tua penna così ricca, efficace e trascinante, non come la mia che è prolissa ed ampollosa! Dovrò prenderti da esempio. ;)

Ok, conclusa questa prima parte passiamo a tuo padre: quella sua affermazione è fantastica,mi ha fatto ridere un sacco, dovresti scriverla a caratteri stampati, incorniciarla ed appenderla in bella vista come invito al buonumore.

Io francamente credo che tua madre abbia davvero avuto bisogno di tempo, che sicuramente si sarà chiesta se abbia sbagliato qualcosa nel crescerti, e che è UMANO (e qui un sacco di GHEI mi minacceranno di linciaggio) sperare che i propri figli siano eterosessuali. Poi li si accetta perché gli vogliono bene, si impara a vedere le cose da un'altra prospettiva e a capire che l'amore è l'amore, ma obiettivamente il disagio è naturale, e solo in buona parte le cose cambieranno con la sempre maggiore visibilità delle coppie omosessuali nel nostro Paese e nel mondo.

Sai, io credo proprio che come tutte le madri si aspettasse di vederti con una donna al tuo fianco e dei figli, la paura della derisione e del disagio ci potrà anche essere, ma è soprattutto dispiacere che il proprio figlio non sperimenterà questa realtà, tutto qui. E comunque si è mostrata un'ottima madre, anche se per un anno è stata fredda sull'argomento e non ti ha dato soldi come prima. Sicuramente è stato necessario del tempo anche per lei.

Quanto al fatto che abbia difeso amici o ex alunni omosessuali, la cosa può da un lato essere stata di tuo vantaggio, dall'altra invece una difficoltà in più: si sarà resa conto in prima persona delle difficoltà degli omosessuali e delle incongruenze di una non piccola parte del mondo omo (è inutile che diciamo che non ci siano!), quindi si sarà sicuramente assai preoccupata per te, generandosi inquietudine, dispiacere e grande confusione.
Resta il fatto che una madre è una madre, e lei lo ha dimostrato ascoltandoti, prendendosi il suo tempo, ma ascoltandoti. Grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanto di dettagli sia delicati che comici! ;)

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