Mio nipote si è truccato. AIUTO!

Che cosa significa essere gay
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Niko
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Mio nipote si è truccato. AIUTO!

Messaggio da Niko » martedì 13 marzo 2018, 22:29

Salve a tutti, questo topic sarà diverso dai soliti argomenti che pubblico, volevo condividere con voi alcune riflessioni e raccontarvi un episodio divertente e interessante. :)
Ovviamente il titolo è provocante e serve da spunto di riflessione, perciò non si tratta di un aneddoto che mi ha fatto preoccupare seriamente.
Ora vi racconto...

Mio nipote ha 3 anni, d'ora in poi lo chiamerò Alex (nome di fantasia).
Entra nel bagno mentre c'ero io e incomincia a curiosare nella toeletta dove ci sono i trucchi di mia madre, e subito chiede a mia sorella (sua madre) cosa fosse.
Mia sorella, tuttavia, gli risponde "chiedi a zio a cosa servono", poi se ne va chiudendo la porta.
A quel punto non mi restava altro che farmi venire qualcosa in mente da dirgli.
Così ho cominciato a dirgli "Alex, sono dei trucchi, li usano le femminucce per truccarsi."
In risposta, Alex lanciò un "No!" capriccioso e deciso, non voleva precludersi quel gioco per nessuna ragione al mondo, e devo ammettere che la sua risposta era azzeccata alla mia spiegazione, non era piaciuta nemmeno a me la risposta che gli avevo dato, dato che sono il primo a declinare i modelli del maschile e femminile che la società impone come giusti e "normali".
A quel punto gli dissi: "Alex, questi servono per truccarsi a Carnevale." Eppure, non c'era nulla da fare, non gli importava che non fosse Carnevale, lui voleva usare quei trucchi, ebbene io l'avrei truccato.
Gli chiesi di darmi quei trucchi che stava maneggiando anche per evitare che si facesse male, così si avvicinò a me e si fermò per essere truccato.
Solo allora mi venne l'idea!
Presi un pennellino (non so come si chiamano i vari trucchi, sorry!) e incominciai a colorargli le guance cercando di imitare i baffi che hanno i cani, e infine dipinsi un bel tartufo sul nasino di Alex come quello che ha un cane e gli dissi che ora era un cagnolino.
Tutto emozionato per l'opera d'arte, corse subito in salotto abbaiando e dicendo in giro: "sono un cane!", "sono un cane!" attirando l'attenzione e l'acclamazione di tutti i familiari.

Ovviamente questo piccolo aneddoto che ho riportato magari non significa nulla, e di certo non ha nulla a che fare con l'essere gay o etero, un bambino così piccolo certe cose non può nemmeno capirle.
Però credo che sia giusto non tarpare ai bambini le ali della curiosità e obbligandoli a rientrare ad ogni costo all'interno di quel sistema di valori legati alla figura del maschile e femminile evitando certi temi o atteggiamenti spacciandoli per tabù.
Del resto i bambini sono come una tabula rasa, non hanno regole, nascono senza conoscere nulla, persino la lingua non conoscono, e non hanno nemmeno pregiudizi...
Sarebbe bello poter educare i bambini alla loro individualità: spiegare loro quando sarà ora che esiste la sessualità maschile e femminile, perché ovviamente non si può eludere delle differenze che esistono per natura, però è importante allo stesso modo che crescano consapevoli che in questa terra siamo tutti unici e differenti, e che non c'è cosa più bella che essere così come uno è, senza pregiudizi, senza forzature, e con la massima espressione della propria personalità.
Cosa ne pensate?
Un abbraccio.
Niko

Alyosha
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Re: Mio nipote si è truccato. AIUTO!

Messaggio da Alyosha » mercoledì 14 marzo 2018, 10:43

E' un tema molto importante quello che sollevi. Tema che certamente può essere affrontato da più punti di vista, molti dei quali non maneggio in maniera adeguata. Non so dirti esattamente quanto precocemente il bambino cominci a maturare il proprio orientamento di genere e non è escluso che la cosa avvenga a livelli diversi sin da subito. Mettendo tuttavia da parte questo aspetto molto delicato, credo che al riguardo la discussione debba farsi il meno ideologica possibile.
Non sono infatti convinto che una identità di genere diciamo così "fluida" sia necessariamente un bene per il bambino. Non mi riferisco di certo all'episodio che citi, il quale a mio riguardo non ha nessuna connotazione specifica. Credo infatti che abbia colpito molto più te che il bambino e probabilmente che nel truccarlo tu abbia soddisfatto un tuo desiderio di trasgressione proiettandolo in lui.
Resta però il fatto che avere chiarezza sui generi, sui "confini" sociali, credo sia un aiuto per il bambino e per la sua crescita più che un impedimento. E' ovvio che certe delimitazioni sono convenzionali (es. il blu per i bambini e il rosa per le bambine), altre sono ormai in distonia con la nostra società (es. i ragazzi giocano alla guerra le ragazze pettinano le bambole). Credo tuttavia che debbano esistere dei paletti, degli orientamenti, dei comportamenti considerati idonei altri meno e che tutto ciò aiuti il bambino ad orientarsi appunto. Un terreno senza punti di riferimento in cui tutte le direzioni sono uguali è angosciante, e rischia di generare personalità incerte, dubbiose e titubanti.
Questo non vuol dire "imporre" modelli, i confini esistono anche per essere superati e tuttavia occorre darli. Insomma spiegare ad un bambino che truccarsi è una cosa che fanno le donne e che per altro cominciano a fare ad una certa età, significa certamente ammaestrare il minore ad un modello sociale di comportamento, sessualizzare una pratica per lui inizialmente neutra, questo tuttavia ha un senso per lui.
Vedi anche l'atto della ribellione tipico dell'età adolescenziale per avere un senso deve prevedere che ci siano delle regole canoniche da rispettare. E ritengo talmente fondamentale quel passaggio per la maturazione di una piena individualità, da desiderare che un bambino nasca dentro dei confini, dei recinti sicuri e da desiderare ad un tempo che presto o tardi questo bambino quei recinti li superi. Insomma non si decostruisce e ricostruisce sul nulla.
Questo grosso modo il mio pensiero.

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progettogayforum
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Re: Mio nipote si è truccato. AIUTO!

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 14 marzo 2018, 19:24

L’Organizzazione Mondiale della Sanità nella sua pubblicazione “Gender e genetica” http://gayproject.altervista.org/gender.pdf partiva dalla distinzione tra due concetti; il sesso che è un fatto biologico e il genere che è un fatto sociale. Già il ritenere che esistano due sessi è una approssimazione piuttosto grossolana, perché esistono molte situazioni in cui alcuni individui vengono classificati di un sesso anziché dell’altro sulla base della sola conformazione dei genitali esterni, ma sotto il profilo genetico non rispondono a tutte le caratteristiche di quel gruppo. Ma lasciamo da parte la distinzione per sesso che ha, per lo meno, una sua consistenza genetica oggettiva. Il problema del gender è del tutto diverso ed è di origine sociale. Oggi con la globalizzazione si è avuta anche una globalizzazione del concetto di gender, ma anche soltanto 150 o 200 anni fa, molti esploratori hanno riferito di conformazioni del gender del tutto diverse da quelle usate ora e addirittura in alcune tribù degli Indiani d’America si poteva passare da un genere all’altro per scelta personale. Questi usi sono stati ritenuti primitivi ma erano soltanto modelli di gender diversi da quelli europei. Nel caso del post di Niko, poi, il trucco considerato come caratteristica tipicamente femminile è una tipica caratteristica culturale attribuita al genere femminile. Il mercato dei cosmetici è uno dei più fiorenti perché è sostenuto da una mentalità diffusa. Tutto questo con è correlato col sesso femminile ma solo con la nozione di genere femminile oggi dominante. Un bambino cresce in un ambiente sociale e inevitabilmente ne assimila anche i modelli di genere, di fatto è impossibile per i singoli pensare di poter cambiare gli archetipi sociali, ma mi chiedo se in famiglia sia il caso di insistere su questi modelli. Francamente non credo che l’orientamento sessuale si apprenda dall’ambiente ma penso che abbia una base genetico-epigenetica determinante. Il modello di genere è forse un bene che sia trasmesso, almeno in famiglia, come qualcosa che esiste in quei termini ma potrebbe esistere in mille altri modi e potrebbe non esistere affatto, questo perché se il bambino cresce etero non avverte certo il peso condizionante dei concetti di genere ma se cresce gay quel peso lo avverte eccome quando si rende conto che l’omosessuale viene spesso associato al genere femminile (non al sesso femminile). Mettere in crisi questi stereotipi serve a trasmettere l’idea che “almeno a casa” non ci si deve sentire condizionati da queste cose. Il gioco sugli stereotipi di genere (truccarsi da topolino!) è il miglior modo per non coprirli di un ruolo quasi sacrale con tutto il suo seguito di tabù. Penso che tu abbia fatto benissimo!

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Niko
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Re: Mio nipote si è truccato. AIUTO!

Messaggio da Niko » giovedì 15 marzo 2018, 22:58

Alyosha ha scritto:Credo infatti che abbia colpito molto più te che il bambino e probabilmente che nel truccarlo tu abbia soddisfatto un tuo desiderio di trasgressione proiettandolo in lui.
Sinceramente la mia intenzione non era quella di trasgredire o dimostrare una mia posizione ideologica. Intendevo solamente padroneggiare una situazione che, oggettivamente, era abbastanza delicata nel migliore dei modi, anche considerando la tenera età di mio nipote. :)
Alyosha ha scritto:Credo tuttavia che debbano esistere dei paletti, degli orientamenti, dei comportamenti considerati idonei altri meno e che tutto ciò aiuti il bambino ad orientarsi appunto. Un terreno senza punti di riferimento in cui tutte le direzioni sono uguali è angosciante, e rischia di generare personalità incerte, dubbiose e titubanti.
Quand'ero piccolo avevo desiderato fare ginnastica artistica, oppure continuare con la pallavolo, eppure ero abbastanza grandicello per capire che erano "sport da femmina" (nel mio paese la squadra di pallavolo era esclusivamente femminile), e questo ha inibito le mie scelte, purtroppo, mentre invece i miei genitori hanno ritenuto giusto iscrivermi a calcio perché tutti i miei compagni a quel tempo giocavano a pallone, e sinceramente questo non ha favorito la mia personalità e il perseguimento dei miei desideri.
Nel mio caso, ora, questo non aveva nulla a che fare con la mia identità di genere, che comunque coincide con il mio sesso, però se potessi parlare con il me bambino l'avrei convinto ad inseguire i suoi sogni.

Io personalmente penso che non si costruisca qualcosa per poi essere decostruito.
Lo stesso codice delle legge fondamentalmente non nasce per essere violato.
Sicuramente c'è da rivedere seriamente i modelli - e i relativi confini - che ruotano attorno alla sfera del maschile e del femminile. Insegnare ad un bambino che piangere è da femminucce è del tutto sbagliato e irrispettoso nei confronti di entrambi i sessi a mio parere.
progettogayforum ha scritto:Mettere in crisi questi stereotipi serve a trasmettere l’idea che “almeno a casa” non ci si deve sentire condizionati da queste cose. Il gioco sugli stereotipi di genere (truccarsi da topolino!) è il miglior modo per non coprirli di un ruolo quasi sacrale con tutto il suo seguito di tabù. Penso che tu abbia fatto benissimo!
Sono d'accordo su tutto, effettivamente il discorso sul gender è relativamente recente e ha fortemente condizionato sia l'orizzonte della storia culturale, andando ad perlustrare ambiti di ricerca precedentemente ignorati, quali la storia della donna e così via; sia la nostra Weltanschauung, la nostra visione e percezione del mondo.
Ovviamente non si può negare l'esistenza delle differenze di genere, che ci sono a livello biologico, però scrivere una storia in cui non ci sarà più bisogno di parlare del genere significa scrivere una storia finalmente priva di tutte quelle disuguaglianze derivanti dall'appartenenza di un sesso (o ad un genere).

Alyosha
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Re: Mio nipote si è truccato. AIUTO!

Messaggio da Alyosha » venerdì 16 marzo 2018, 9:26

Il discorso è molto delicato, scrivo giusto due paroline in più per chiarire meglio a cosa mi riferisco. Credo che un bambino abbiamo bisogno come scrivevo di punti di riferimento dentro i quali orientarsi, che non significa ricevere dei divieti, ma dei quadri, dei confini per così dire. Mi viene in mente l'esempio delle spondine laterali nel bowling per facilitare i bambini, quando tirano la palla, a non mandarla in buca.
Questo tuttavia non vuol dire non lasciare libero il bambino di esprimersi, e sopratutto non significa connotare sessualmente aspirazioni e desideri che non hanno nulla a che fare con l'orientamento di genere. Il gioco del truccarsi, la pallavollo e altri mille esempi che potrebbero farsi sono solo esempi di giocosità e aspirazioni, che non vanno né represse, né tarpate. Quello ha piuttosto a che vedere con l'annoso problema dell'effeminatezza, che non centra NULLA né con l'orientamento di genere e meno ancora con l'orientamento sessuale. E' solo indice di chiusura mentale e poco più.

Comunicare invece l'idea che tutto è uguale a tutto, credo non faccia bene al bambino. Il maschio e la femmina sono diversi, hanno preferenze diverse e attitudini diverse, alcune più "naturali", altre talmente radicate nella storia dell'uomo da sembrare naturali (ci si trucca dal tempo degli egizi) e altre ancora convenzionali e legate ai contesti storici.

Nel prendere le distanze da certi modelli, nell'affermazione del sé, serve innanzitutto che certi modelli ci siano. L'angoscia, l'o smarrimento, la frustrazione sono tutti sentimenti che derivano dal non avere ricevuto un quadro di riferimento certo e non ambiguo. Una dimensione nella quale tutto è uguale a tutto e scompaiono le differenze di genere non è a mio giudizio una dimensione auspicabile.


Non so se sono stato più chiaro, temo di no, però insomma ho fatto del mio meglio :).

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Re: Mio nipote si è truccato. AIUTO!

Messaggio da Gio92 » venerdì 16 marzo 2018, 21:05

Sinceramente , al di la del fatto che il maschile e femminile li abbiamo inventati noi, come detto sopra, sono sempre più convinto che ci sono comunque dei limiti, sia perchè io penso questo sia perchè la società in cui viviamo non è delle migliori.

Che un uomo si depili ma mantiene comunque un'immagine legata alla propria identità interna va anche bene.

Ma mi sembra esagerato che un uomo si trucchi perchè va a definire quello che è lo stereotipo per eccellenza del gay effeminato, che a sua volta va confuso col transessuale/transgender.

Quì è colpa della società ma dobbiamo anche essere noi a far capire certe cose. Se insegniamo la massima libertà a un bambino dobbiamo anche spiegargli in che mondo vive.

Qualcuno potrebbe dirmi "ma scusa, allora ti adegui alla società?"

io rispondo "se c'è un rischio fisico o di vita, allora sì".

Ricordiamoci in che mondo viviamo e poi ne riparliamo.

Non è giusto, lo so, ma è così che funziona. Tra 100 anni forse sarà diverso.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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