Non hai banalizzato affatto, se permettiamo a chiunque di chiuderci in una categoria, perdiamo la nostra unicità di individui pensanti!E condivido infatti con Cagliostro quando dice che la categorizzazione è una comodità che non dovremmo permettere alla nostra mente... (oddio, spero di non aver banlizzato! ) Sebbene sia praticamente impossibile sottrarsi al concetto, i rischi della categorizzazione sono enormi, ben più evidenti e preponderanti dei vantaggi possibili secondo me..
Dalla categorizzazione alla discriminazione
- Cagliostro
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- Iscritto il: venerdì 4 febbraio 2011, 23:36
Re: Dalla categorizzazione alla discriminazione
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima
Albert Einstein
Chi semina raccoglie,
ma chi raccoglie si china...
...e a quel punto è un attimo...
Albert Einstein
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Re: Dalla categorizzazione alla discriminazione
se vi fate condizionare dagli stereotipi sui gay, arrivando pure a fingere che una parte di voi non esista o non abbia importanza, vi fate del male da soli.
voi dovete accettarvi in tutto e per tutto, anche quando non vi piacere (il definirvi gay) ad esempio quando vi approccerete con un ragazzo per una relazione affettiva in alcun modo potrete evitare le denominazioni varie.
per le discriminazioni, il primo passo per poter vivere alla pari con gli altri è la consapevolezza di sè, se non c'è quella il resto non esiste, in particolar modo la libertà di essere se stessi e di non dover vivere da braccati, e questo è importante per chi si impantana in strampalate teorie che finiscono per far illudere molti omosessuali di non esserlo o chissà cosa che poi diverrà un trauma quando ci si scontrerà con la vita reale (chessò, il classico ragazzo gay che si innamora di un etero e che si illude che possa starci perchè "tanto gay e etero sono solo etichette")
voi dovete accettarvi in tutto e per tutto, anche quando non vi piacere (il definirvi gay) ad esempio quando vi approccerete con un ragazzo per una relazione affettiva in alcun modo potrete evitare le denominazioni varie.
per le discriminazioni, il primo passo per poter vivere alla pari con gli altri è la consapevolezza di sè, se non c'è quella il resto non esiste, in particolar modo la libertà di essere se stessi e di non dover vivere da braccati, e questo è importante per chi si impantana in strampalate teorie che finiscono per far illudere molti omosessuali di non esserlo o chissà cosa che poi diverrà un trauma quando ci si scontrerà con la vita reale (chessò, il classico ragazzo gay che si innamora di un etero e che si illude che possa starci perchè "tanto gay e etero sono solo etichette")
Re: Dalla categorizzazione alla discriminazione
aspetta coreanos, spiegati meglio, non ho capito cosa intendi (più che altro questo punto mi è oscuro)
per le discriminazioni, il primo passo per poter vivere alla pari con gli altri è la consapevolezza di sè, se non c'è quella il resto non esiste, in particolar modo la libertà di essere se stessi e di non dover vivere da braccati, e questo è importante per chi si impantana in strampalate teorie che finiscono per far illudere molti omosessuali di non esserlo o chissà cosa che poi diverrà un trauma quando ci si scontrerà con la vita reale (chessò, il classico ragazzo gay che si innamora di un etero e che si illude che possa starci perchè "tanto gay e etero sono solo etichette")
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Martin Niemoller
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