L’orgoglio che ci ucciderà

Che cosa significa essere gay
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Cagliostro
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L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Cagliostro » giovedì 16 giugno 2011, 14:03

Alla fine l’orgoglio gay si è trasformato nel business di Lady Gaga che da brava animale da palcoscenico ha cavalcato l’onda.
Nel bene e nel male è passato l’Europride tenutosi a Roma, come direbbe Dante senza lode e senza infamia.
Cinquecento mila persona, troppo poche per un Pride ma molte per un concerto di Lady Gaga.
Giacchetta di raso maculata, baschetto nero, capelli verdi e occhiali da sole scuri, ecco comparire l’icona di non si sa bene cosa che dopo questa bella comparsata si ritrova in cima alla classifica di Forbes come la persona più ricca d’America.
A quanto sembra proprio il capo della missione diplomatica statunitense si era attivato, nei mesi scorsi, inviando una lettera alla cantautrice, con la quale le chiedeva, per conto delle associazioni Glbt italiane, di prendere parte all’Europride. Poteva risparmiarsi tanta fatica.
Si può dire che Lady Gaga sta ai gay come il capitalismo sta al comunismo, eppure la stragrande maggioranza dei gay si sente rappresentato e ha presenziato all’Europride solo per ascoltare le sue canzoni.
Al corteo, il carro degli organizzatori ha diffuso la musica della pop star, mentre tanti partecipanti indossavano magliette dedicate a lei: «Habemus Gaga». Piume di struzzo, ali di angelo, magliette coloratissime e paillettes e perfino costumi da Avatar tra i carri dell'Europride 2011 che ha fatto dell'eccesso la sua parola d'ordine.
La pop star ha chiesto al comitato organizzatore dell’Europride documentazione sulla condizione delle persone Glbt in Italia: ho capito, dal suo magico cilindro tirerà fuori la soluzione per equipararci al livello di “persone normali”. Grazie Lady Gaga, il tuo intervento compirà il miracolo.

E siccome non c’è limite al peggio bisognava fare un altro scivolone.
Destinati a suscitare polemiche e inevitabili critiche alcuni slogan e striscioni pesantemente offensivi.
Fra i tanti manifesti nella parata dell'Europride, ce ne erano alcuni che attaccavano il Vaticano e la figura del Pontefice Benedetto XVI: uno in particolare recitava «Veste Prada ma è amico di Satana», riproducendo un'immagine del Santo Padre con solo le mutande, il reggicalze, e una giacca presumibilmente simile a una creazione del noto stilista.
E poi ci si chiede perché la Chiesa non ci accetti.
Un altro cartellone esponeva l'immagine della basilica di San Pietro con un divieto e la scritta: «No vat». Altri cartelloni si riferivano anche al premier Berlusconi chiedendone l'esilio.

Non è questo il modo per rivendicare i propri diritti, non è questo il famoso orgoglio gay, non questo Pride trasformatosi nel carnevale di Rio, forse più dissacrante ma molto meno interessante.
Gli omosessuali che contano nel nostro Paese si sono ben guardati dal presenziare a questo poco edificante Pride, è un chiaro segnale di come la manifestazione non abbia raggiunto gli obiettivi che si era prefissata.
Tuttavia, come sempre, l’apparenza conta più della sostanza dunque è meglio un giorno di eclatante stupidità piuttosto che una costante e pacifica battaglia fatta di intelligenza e vittorie concrete.
Io e tanti altri gay non ci sentiamo rappresentati da Lady Gaga e non vogliamo che si faccia pubblicità e soldi sulle nostre spalle.
Se questo è l’orgoglio gay finirà col seppellire tutti i gay nel ridicolo e poi ci chiediamo ancora perché la gente non ci accetta e ci prende poco sul serio.
E’ ora di crescere…
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima
Albert Einstein


Chi semina raccoglie,
ma chi raccoglie si china...
...e a quel punto è un attimo...

Jek70
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Jek70 » giovedì 16 giugno 2011, 15:37

Concordo con te Cagliostro.

Nemesis

Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Nemesis » giovedì 16 giugno 2011, 15:59

E poi ci si stupisce che il Papa ci bolla come pervertiti e Giovanardi va in giro dichiarando che è meglio andare con le prostitute piuttosto che essere omosessuali.
L'Europride di quest'anno è stato una solenne buffonata, ancora più di quelli degli anni passati.
Non mi sono mai piaciute carnevalate del genere, nè sapere che ci sono persone omosessuali che pensano di poter affermare i propri diritti gridando slogan offensivi o girando vestiti in maniera assolutamente ridicola e poco decente.
Penso di questo Europride esattamente quello che penso della Giornata contro l'Omofobia: inutile.
E tutti i giorni, nella realtà quotidiana, che bisogna affermare i propri diritti e imparare a vivere orgogliosamente e non perchè siamo omosessuali ma perchè prima di tutto siamo persone.

ps- no comment su Lady Gaga, si può solo dire che ha capito come si fanno i soldi.

Johnny
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Johnny » giovedì 16 giugno 2011, 16:20

Concordo pure io, vallo a dire alle associazioni gay romane però...

Nicomaco
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Nicomaco » giovedì 16 giugno 2011, 16:29

Mi associo a jek70: straordinariamente lucido e impietoso quello che ha scritto Cagliostro (ciao! Non ci conosciamo, ma ho ascoltato qualcosa di te nella sezione musica e mi sei davvero piaciuto ;) ).
A me è capitato di recente in due occasioni di sentirmi dire da persone che comunque stimo che “oggi essere o dichiararsi gay è una moda”. Pensa te! Avrei patito quello che ho patito per una questione di moda! Come si fa a intavolare un discorso serio quando non si è presi sul serio?
Comunque, secondo me, dietro i Pride si nascondono sempre gli stessi errori di fondo, che si ritrovano anche in altri contesti umani: ritenere che, a fronte della violenza e dei torti e delle ingiustizie subite (che sono innegabili, intendiamoci), il modo più efficace e sicuro sia quello di reagire e rispondere con altre offese e violenze (nel caso dei Pride verbali o dell’abbigliamento).
Tra due forme di violenza a me pare che si rischi sempre di scegliere a caso, perché l’una non è veramente alternativa all’altra, ma dipende solo dal punto di vista nel quale ci si colloca. E questo, oltre che essere relativismo allo stato puro (tra l’altro molto congegnale a certo capitalismo mediatico e da palcoscenico), non aiuta certo la comprensione di quello che siamo.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Alyosha
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Alyosha » giovedì 16 giugno 2011, 18:11

Non sò ben dirti Cagliostro. S'è parlato più volte dell'utilità o meno dei Pride, su molte cose sono daccordo. Certamente non è unio strumento adeguato di emancipazione, pare più un contentino, uno sfogo, una danza. Dispiace anche a me che l'attenzione mediatica si focalizzi su certe cose e che poi queste vadano a confermare tutti gli stereotipi comuni. Però non tutto è da buttare quello che a me piace molto per esempio è questo modo giulivo e festoso di protestare, questo sentimento infondo di festa che comunque riesce a coinvolere anche gli etero. Il problema poi secondo me è affidarsi a questi strumenti o sopravvalutarli troppo. Resta poi il fatto che i non dichiarati non sono di aiuto alcuno alla "battaglia" e che poi non si può pretendere che chi si dichiara ci rappresenti anche.
Su Lady Gaga poi non commento a me sembrava una stupida già prima :), ma è questione di caratura del personaggio più che del fatto che si sia autoproclamata icona gay. Tutti i grandi personaggi hanno questo filo di ambiguità e non è mai facile capire quanto dietro lo sventolare bandiere ci sia un tornaconto personale o quale sia esattamente questo tornaconto.
Quanto al papa beh... non la farei troppo lunga, tante volte l'attenzione viene focalizzata su un singolo striscione apposta per creare polemiche. Le affermazioni del vaticano sui gay mi paiono più umilianti di un manifesto infondo giocoso. Tutto ha un suo peso secondo me e un manifesto lascia il tempo che trova le dichiarazioni e le posizioni della chiesa hanno invece ben altra rilevanza. Non si pò pretendere fair play in una situazione in cui la discussione è palesemente svantaggiosa per uno dei partecipanti insomma. Se me lo chiedi la trovo però di cattivo gusto fiusto per essere chiari e penso che mai porrei la questione in questi termini.
Un abbraccio Cagliostro

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Sciamano
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Sciamano » giovedì 16 giugno 2011, 19:37

Ho avuto modo di passare (proprio di sfuggita) al parco dell'Europride, ci sono certo stato troppo poco per avere un'idea completa di come si è svolto tutto l'evento, in questo periodo. Però ho sentito le frasi di una presentatrice sul palco che diceva in sostanza "questo evento lo ricorderemo per tutta la vita", "questa è una serata magica" e qualche altra battuta di questo tipo.

Certo, è una cosa soggettiva, magari c'è chi lo ha vissuto come uno dei momenti più importanti della sua vita, ma sinceramente credo che per la maggior parte questo evento è stata una festa-manifestazione che rappresenta più uno sfogo da parte di animi estrosi che un passo serio verso una migliore mentalità nella società.

Tornando alle frasi che ho citato prima (non sono letterali ma quasi) temo sia abbastanza menzognero dirle. Per quanto c'è di mezzo la soggettività (quando si parla importanza), però di fatto le persone omofobe (se si lamenta il problema dell'omofobia), quanto saranno cambiate a seguito di questo evento? E ancora, se io penso a mio fratello, certe cose possono solo rafforzare il suo negativo punto di vista, perché purtroppo la provocazione che viene ostentata non è poca. Ad alcuni può piacere e far divertire, non la condanno in assoluto, ma ad altri può infastidire e dispiacere.

Per esempio io non condivido i punti di vista della Chiesa, però non mi azzarderei mai, pur nell'ironia, ad attaccare verbalmente la Chiesa e i suoi rappresentanti, anche perché ci sono gay cattolici che vorrebbero un sano cambiamento della Chiesa e ovviamente questi non si metteranno mai insieme (nemmeno col pensiero) a chi porta avanti queste manifestazioni (le eccezioni ci sono sempre ma saranno del tutto esigue). Quindi pur avendo opinioni vicine, in larga parte sovrapposte, a quelle di questa manifestazione, non posso condividerne i modi.

C'è anche un'altra questione che non si deve ignorare, e che ha evidenziato boy-com, la riespongo personalmente. Questi eventi attirano persone di ogni genere, sono veramente eterogenee le persone che si trovano qui. Così uno può andare a questi eventi e fotografare o focalizzarsi sugli aspetti attraverso i quali vuol rappresentare la manifestazione, ovviamente ci sono aspetti di ogni genere, da persone normalissime, a turisti piacevolmente divertiti, a persone che si vestono in modo eccentrico, a cartelloni o trovate provocatorie (più o meno spinte), chi non gliene frega nulla né nel bene né nel male, ecc. ecc.

Purtroppo di fronte a tanta eterogeneità si può più parlare di rappresentazione? Che cosa diventa quell'evento per me? La mia famiglia praticamente si e no che ha saputo che c'è stato, e pregiudica duramente queste cose; classi (nelle scuole) con studenti (o addirittura insegnanti) omofobi, non cambieranno di un pelo; né i paesini isolati, in cui eventualmente si nasce, diventano meno propensi a spettegolare su tutto; e l'indipenza economia e materiale dalla famiglia resta un duro e prioritario obiettivo per molti. Dunque a cosa serve questo evento? Temo nella maggior parte dei casi quasi a nulla...

E poi forse c'è il "problema LGBT": ovvero il voler mettere tutto assieme in contrapposizione agli etero omofobi. Se consideriamo solo la G, già questo è un modo molto eterogeneo con parziali contrapposizioni al suo interno, sia per stili di vita, che per modi di proporsi. Forse il tema serio dietro tutto ciò è la "tolleranza del diverso, quando il diverso non ci piace". La diversità è un valore, ma non per tutti..., e quando ad essere diverse sono le persone, per quanto possiamo non essere d'accordo o non piacerci alcune, dobbiamo rendergli la vita possibile e rispettarle. C'è chi chiede rispetto mancando per primo di rispetto nella richiesta, purtroppo è il "come sono le persone", la mentalità, che per vivere bene deve essere migliore, e la gente non si può migliorare a comando.

Allora forse la soluzione è questa: nella società deve esistere la possibilità reale e concreta (non teorica) per chiunque (sicuramente i maggiorenni, ma anche prima) di diventare un nucleo indipendente della società. Se uno nasce in condizioni disagiate, sfavorevoli, problematiche (sia economicamente che psicologicamente), dove sbatte la testa? Serve una possibilità concreta di autonomia, non esisterebbero nemmeno barboni in tal caso, e uno può così cambiare il proprio contesto finché non trova quello in cui meglio vive.
Cercare la felicità rispettando gli altri, sarebbe una grande conquista per l'umanità!

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Volonté Duvall
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Volonté Duvall » giovedì 16 giugno 2011, 21:02

Lady Gaga con tali atteggiamenti assomiglia a quei curiosi con poco sale in zucca che pur di tre secondi di notorietà si fiondano davanti alle telecamere accorse per un fatto di cronaca. Come avvoltoi su una carcassa.
E la carcassa è il mondo gay nella sua totalità.
Perchè se una parte si estremmizza,
se una parte attizza il fuoco di errati preconcetti ed errati stereotipi,
se risponde alle provocazioni con altre insulse provocazioni, eccolo il risultato, che anche i miti verranno visti come aspiranti animatori di viali notturni in boa di struzzo e pajettes.
Avrà pur detto parole sensate, ma siamo tutti bravi a leggere su un canovaccio.
Cari miei...
dove sono finiti i Ghandi??
Dove i Martin Luther King?
E dove gli Harvey Milk, che in giacca e cravatta, vivendo defilati e con umiltà, cambiavano le regole e il mondo?
Ahimè, i migliori se ne vanno sempre troppo presto.
E i peggiori ce li sorbiamo noi. Al Circo Massimo.
Con parrucchine celestine in testa...
Scoprii di essere un Nessuno...di non essere completo.
Proprio come tutti loro, ero venuto al mondo senza un cuore.
Avrebbe fatto qualche differenza?
Se avessi un cuore...allora sarei "qualcuno"?

http://shufflecoffee.blogspot.com/

Johnny
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Johnny » giovedì 16 giugno 2011, 21:17

Volevo soltanto aggiungere che il pride ha a vuto senso quando non si conosceva il problema gay in Italia, di conseguenza è stato utile per mettere un evidenza, e per far vedere che essere gay non era una rarità, ma che molti lo erano...
Ora invece la situazione è diversa, si sa dell'omosessualità, ma si ha una visione distorta.

Ciò che mi rende triste è che queste persone sono anche nei locali, in chat, e ogni volta ho sempre paura di incontrare qualcuno, e mi devo aspettare che sia un pagliaccio.

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CuoreAlato
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da CuoreAlato » venerdì 17 giugno 2011, 12:01

Premetto che i pride in generale non li ho mai sopportati molto..e
ci tengo a precisare che dal mio punto di vista non li ho mai trovati utili nel rappresentare il mio essere e quello della maggior parte di voi..
Gay non vuol dire drag queen...
E dov'è il mio amore? La mia sofferenza? Il mio vuoto? Le cicatrici di una vita combattuta contro se stessi? La mia malinconia dove sta?! in quello stupido pride??
La tutti ridono, scherzano, ballano, si truccano, si travestono..
Dove sono le mie lotte pagate con sangue e sudore? Nella parrucca celeste di LadyGaga? o nel perizoma in bella vista di qualche "gay" tra la folla?
Ke la lady in questione, si limiti a cantare.. che fa pure musica carina senza dubbio! ma non vada oltre!
Per quel che riguarda la chiesa, sono d'accordo col fatto di non infierire, perchè anche io come tanti altri credo nel signore, ma non nella chiesa..
Concludo col dire che se GAY vuol dire questo, allora io mi riterrò d'ora in poi "diversamente etero" ;)
Ma soltanto vicino al sole, tutte le parole, il mio cuore ascoltò!

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