Sono andato per la prima volta all'arcigay

Che cosa significa essere gay
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Alyosha
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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Alyosha » mercoledì 7 dicembre 2011, 17:53

Il "nemico" è fatto di serietà, dignità e impegno (dichiarati, se non altro). Penso non ci sia altro modo per "sconfiggerlo" se non rivoltandogli contro le armi che esso stesso usa ogni giorno contro di noi: fateci caso, la gente non si aspetta mai di vedere un gay comportarsi come una persona normale. Quando ne vede uno, qualcosa scatta nella sua testa: seppur lentamente, inizia a capire.
E' quindi necessario, per riallacciarmi al discorso iniziale, optare per un'omologazione in senso positivo, vale a dire di miglioramento. Non omologare negativamente, né in senso oggettivo, ma rendere i gruppi umani simili nel pensare a cosa finalmente è morale, serio, decente o dignitoso.
Questo discorso di br_ba_bo_ba invece lo condivido assolutamente, al di là degli appellativi che usa. Perché è vero per criticare qualcuno devi parlare il loro stesso linguaggio, essere il loro specchio e avere cura di non confermare il loro pregiudizi. Tant'è che un ragazzo di questi superwamp non lo manderei mai in televisione o nei banchi parlamentari a rappresentare nessuno (tu stessa però vedi il vero problema la televisione è spettacolo purtroppo). Qua però si sta parlando di ragazzi che si fanno la loro vita, vanno all'università, lavoro, cinema ecc. ecc. Questi qua non pretendono di rappresentare nessun altro che loro stessi e che poi si dice siccome di loro si capisce, loro ci rappresentano male. Converrai con me che per fare battaglie serie, bisogna esporsi pubblicamente e quindi fare c.o., altrimenti come si fa a difendere la causa dei gay seri? Basterebbe solo questo no? Dirlo e farsi la propria vita normalmente. Come dici tu vedere un ragazzo gay normalissimo rappresenterebbe il vero scandalo. Se i gay "seri" non si dichiarano, anche quando potrebbero benissimo farlo perché non corrono alcun pericolo, ok mi sta benissimo, però poi andare a criticare un ragazzo che esce e va in giro e insomma avrà pure il diritto di fare quello che gli pare proprio no.

Machilosa
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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Machilosa » mercoledì 7 dicembre 2011, 18:53

Secondo mio modesto parere, qui la stiamo prendendo tutti troppo a cuore e troppo sul personale.
Forse sono io che non ho capito nulla, ma credo che l'impostazione "falso gay/vero gay" utilizzata da Project fosse una semplificazione a scopo didattico, che, però, prescinde dalla distinzione "gay virile/gay effeminato"; a me è parso di capire che il punto fondamentale della questione sia "uomo che si innamora di un altro uomo/uomo che fa sesso con un altro uomo".
E' vero che ciò presuppone un giudizio di natura morale e, a ben vedere, pure di ispirazione cristiana (brava persona=monogamo), però il post originale di Project che ha scatenato tutto sto' putiferio, credo, aveva tutto un altro scopo.
Non so voi, ma quando io sono capitato sul forum avevo il bisogno disperato di capire cosa fosse un omosessuale; sintetizzando in due parole, in base alla mia conoscenza del mondo gay (in parte anche diretta, tramite il mio famoso ex coinquilino ed una serie di suoi amici), gli omosessuali erano puttanieri esibizionisti.
E' stato anche per questo che ho faticato non solo ad accettarmi, ma prima di tutto a riconoscermi; io pensavo: "non c'è storia, non sono affatto così, siamo come il giorno e la notte, perciò è matematicamente impossibile che io sia frocio!"
Io credo che lo scopo del post incriminato fosse anche questo: aiutare chi è nel dubbio a capirsi e a capire che essere gay vuol dire innanzitutto amare e non solo accoppiarsi animalescamente.
Tutto il livore scatenatosi fin qui non è tanto contro il gay effeminato, quanto contro il gay esibizionista e pervertito.
Come molti hanno ripetuto altre volte, non si può fare di tutta l'erba un fascio; sarebbe come dire che il mondo etero è rappresentato dal salotto della De Filippi. Però come esistono etero più bravi e meno bravi, così esistono gay più bravi e meno bravi, semplicemente perchè esistono persone più brave e meno brave (e gay/etero con questo non c'entra nulla; me l'avete insegnato voi; l'avete già scordato?).
Ma se parlassimo semplicemente di cosa ci piace di più e di cosa ci piace di meno? Invece che di buoni o cattivi?
A me piace essere maschio e mi piacciono i maschi, guarda un po'.

Alyosha
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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Alyosha » mercoledì 7 dicembre 2011, 19:36

Machilosa grazie per la precisazione. Purtroppo la verve argomentativa trascina dentro spesso cose che non centrano. La discussione tra vero e falso con Project ce l'ho avuta ed era chiaro anche a me in che senso lo usava. Sono perfettamente d'accordo con tutto quello che scrivi e anche con l'importanza di questo luogo e dell'approccio che da all'omosessualità. L'impresa di Project sul serio è complicatissima, perché i valori che indica sono davvero controtendenza dentro il mondo gay. Nel farlo però non l'ho mai sentito parlar male di nessuno e questo secondo me è l'atteggiamento giusto (alcune cose che scrive le condivido fino ad un certo punto, ma è perfettamente normale che sia così). Cioè questa del vero e del falso è proprio una minuzia rispetto a quello che ho sentito qua dentro. Si dice spesso non offendiamo l'interlocutore nella discussione perché non è civile e invece poi che si fa? Si offende un intera categoria di omosessuali. Si sono dette cose che suonano gravi su questi famosi gay pervertiti ed effeminati (possiamo già solo cominciare a scindere i due aggettivi? Non sono sinonimi), che mi irritano fin dal profondo dell'anima. Se fossi in loro non mi piacerebbe essere trattato così. Quello che ho criticato sono le POSSIBILI conseguenze di utilizzare una certa terminologia, perché le conseguenze di tanti pregiudizi stanno innanzitutto nelle parole. Lo ripeterò fino all'infinito parlare di veri e falsi, di buoni e cattivi RISCHIA di autorizzare qualche altro a insultare. E siccome il rischio c'è e a quel che leggo molto più che concreto occorre fare di tutto per evitarlo.
Non partecipo al PROGETTOCHECCEALLEGREFORUM ma se ne esiste uno farei gli stessi discorsi al contrario anche là, perchè sono sicuro che dall'altro lato si diranno cose anche peggiori suoi gay depressoidi, frigidi e bacchettoni. Non so più in che lingua dirlo che io con un certo ambiente non ho proprio nulla a che vedere e tuttavia, e nonostante i danni che sti signori arrecato in continuazione anche alla mia di vita, non mi piace additarli. Prendo atto che alcune cose del loro modo di fare sono per me inaccettabili (la promiscuità), di altre non me ne frega nulla (l'esibizionismo e l'eccentricità) e altre ancora sono persino buone (sanno divertirsi ed evitano di impipparsi il cervello dalla mattina alla sera). Mi basta così, poi siccome ho le idee chiare su cosa voglio so perfettamente che siti visitare, che locali frequentare e probabilmente anche quali associazioni non frequentare, perché è chiaro che non a tutti può stare bene tutto, fine della storia. Ci si può fermare qui senza bisogno di insultare nessuno.
Ultima modifica di Alyosha il mercoledì 7 dicembre 2011, 19:50, modificato 1 volta in totale.

br_ba_bo_ba
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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da br_ba_bo_ba » mercoledì 7 dicembre 2011, 19:47

Machilosa, non c'è un "post incriminato" vero e proprio, ma solo una volontà - perché no, anche accesa - di confrontarsi sul delicato (e molto sentito) tema dell'effeminatezza!
E' importante: il solo fatto che se ne parli dimostra che qui non ti trovi fra "gay puttanieri", ma fra gente che ragiona e si preoccupa di considerare la propria dignità sociale e di distaccarsi da stereotipi ridicoli e dannosi! Si parla spesso delle proprie preferenze, ma non puoi basare una discussione sul mi piace/non mi piace, altrimenti poi si castrano le opinioni, la gente non tira più fuori i suoi problemi per ricevere consigli o critiche costruttive. Credo che sia così che debba funzionare un forum, e questa bacheca su cui ora sto scrivendo si avvicina molto al mio ideale di convivenza serena e fruttuosa: aperta, libera, con discussioni educate e moderata senza troppa severità proprio perché non ve n'è alcun bisogno!
Machilosa ha scritto:Non so voi, ma quando io sono capitato sul forum avevo il bisogno disperato di capire cosa fosse un omosessuale; sintetizzando in due parole, in base alla mia conoscenza del mondo gay (in parte anche diretta, tramite il mio famoso ex coinquilino ed una serie di suoi amici), gli omosessuali erano puttanieri esibizionisti.
E' stato anche per questo che ho faticato non solo ad accettarmi, ma prima di tutto a riconoscermi; io pensavo: "non c'è storia, non sono affatto così, siamo come il giorno e la notte, perciò è matematicamente impossibile che io sia frocio!"
La prima volta che, a dodici anni, mi masturbai pensando a un uomo mi prese quasi un colpo. Sentivo la famiglia parlare male dei gay. "Non posso essere frocio!" mi dicevo.
E allora i forum a momenti nemmeno esistevano... Dovetti ricercare tutto quanto in autonomia, attraverso le mie esperienze, non potendo mai esternarlo: già mi prendevano per il culo così, figurati poi se avessero saputo che ero frocio (anche se molti già lo sospettavano).
Avessi avuto allora un supporto informatico così valido come questo, avrei vissuto la mia adolescenza in maniera più serena, più che l'espressione di mi piace/non mi piace avrei desiderato tanto, te lo giuro, un confronto, anche acceso, ma pur sempre un confronto! Volevo delle critiche, dei pareri, delle opinioni da persone come me che non mi avrebbero giudicato male per quello che ero (al contrario della famiglia o dei compagni di classe)!

EDIT:
@boy-com, hai postato mentre scrivevo... Mi trovi comunque essenzialmente d'accordo, anche se sui "frigidi e bacchettoni"... :D
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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Telemaco » mercoledì 7 dicembre 2011, 20:12

No per carità non volevo assolutamente risultare offensivo. Hurdler, dicevo che non hai capito perchè hai letto qualcosa che nel mio discorso non c'era. E' colpa mia che ho scritto in maniera davvero molto contorta, però penso siano questioni difficili da liquidare in due battute.
Hurdler ha scritto:Se ho ben capito il tuo discorso mi sembrava che tu parlassi di un ragazzo che assume determinati stereotipi gay, ergo niente, era una costatazione, mi era sembrato che tu lo giustificassi (altro che incolpare), avevo capito male ? Io non lo giustifico.
Io non giustifico nè condanno nessuno. Nessuno ha bisogno di giustificazione per esistere o non esistere, o per essere ciò che è o non è.

Ho già detto che io descrivo ciò che vedo, tento di capire e visualizzare i meccanismi interni che portano a questi fenomeni esterni.

Il giudizio di valore non mi interessa. Non ne ho espressi nei miei post precedenti. Prendi i miei post come un documentario in cui cerco di studiare dal punto di vista antropologico... massì diciamo anche "etologico" alcuni comportamenti che hanno destato così tanta delusione, rammarico, fastidio, sconcerto nell'autore del thread, Gio92.
Anche io avrei avuto reazioni negative come quelle di Gio92, ma non è questo il punto, non è importante ciò che penso io soggettivamente.
Voglio razionalizzare la cosa per capirne il funzionamento, quindi i giudizi non hanno spazio in queste mie riflessioni.
[L'unico giudizio di valore che ho espresso era infatti limitato al singolo fatto in base al quale hanno piazzato Gio92 a distribuir volantini; ma lì la scorrettezza del comportamento dei tre penso sia unanimemente condivisa].

Ecco perchè mi sono dilungato su un concetto estremamente interessante che hai tirato in ballo proprio tu, e che peraltro è un tema spinosissimo nella nostra società attuale, cioè appunto il grado di rappresentatività di queste associazioni.

Il tema della mia riflessione era quindi: fino a che punto il rappresentante rappresenta DAVVERO il rappresentato, e dove invece questo rappresentante assorbe connotati stereotipici tradizionalmente costruiti con finalità di insulto da parte della comunità eterosessuale, riesumandoli con finalità reattiva-provocatoria?

E quali possono essere gli effetti di questo "scivolamento della rappresentatività" sui quei soggetti rappresentati che cercano il loro spazio di integrazione sociale? Si possono individuare almeno due tendenze opposte: chi reagisce in un modo, chi in un altro.

Le risposte che io trovo al momento, le ho già scritte nei miei post precedenti.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

Hurdler

Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Hurdler » giovedì 8 dicembre 2011, 4:56

Per br_ba_bo_ba


Ti ringrazio infinitamente br_ba_bo_ba ma non ti preoccupare minimamente non mi sono offeso per niente, il mio era solo un piccolo appunto a Telemaco, io penso che l'educazione, il modo in cui si dicono le cose sia molto importante.
Sei stata semplicemente perfetta nel chiarire il fraintendimento fra me e Telemaco, non ho niente altro da aggiungere.
Per quanto riguarda i gay "militanti", io considero tali gli appartenenti ad associazioni come l'arcigay ma anche, in senso lato, tutti i gay che si riconoscono e partecipano al gay pride. Non farei però la distinzione netta che tu fai fra "checche pazze" e persone serie, secondo me sono due facce della stessa medaglia. Ti faccio un esempio: l'altro giorno navigando su internet incuriosito dal nome di un sito ho cliccato e mi sono ritrovato nella pubblicità di un locale romano un "gay sex cruising club" con la descrizione di tutte le amenità che offriva: "sling", "dark bed area", "glory hole", "fisting", ecc..ecc..; io non mi scandalizzo di niente e non voglio proibire niente a nessuno quello che però mi ha colpito era il logo di arcigay messo in bella mostra sul sito. Secondo te può essere seria un'associazione, possono essere seri i dirigenti di un'associazione, che sponsorizzano un simile porcaio ? Ti faccio un altro esempio: qualche tempo fa ho ascoltato un'intervista a un alto dirigente di arcigay che a un certo punto, indispettito dalle domande e dalle obiezioni sulla carnevalata del gay pride ha detto: "se a qualcuno piacciono i funerali se li faccia per i fatti suoi" ( non ti sembra una bella pietra tombale su qualsiasi possibilità di dialogo ? ), le " checche pazze" non esisterebbero se i dirigenti non le volessero e i dirigenti non esisterebbero se le "checche pazze" non li volessero, sono molto, molto più legati e interdipendenti di quanto possa sembrare. I dirigenti possono cambiare le cose ? Come ? In che senso? Dovremmo prima intenderci su cosa sia il progresso, secondo te è un progresso che adesso una donna abbia "pari opportunità" di torturare un prigioniero in Iraq ? Secondo me no, sarebbe un progresso se non esistesse più la tortura, se non esistesse più la guerra; queste persone "serie" di cui parli vogliono in realtà cambiare ben poco, l'idea di "progresso" che propagandano è in realtà una mistificazione esattamente come la donna in Iraq. Hai perfettamente ragione quando dici che dovremmo prendere esempio dai nostri nemici, io lo prenderei dai nostri peggiori; se invece di organizzare una carnevalata un milione di persone, ordinatissime, tutte con una tunica nera e magari anche con un cappuccio in testa sfilasse in un silenzio tombale per le strade di una città non pensi che l'impatto psicologico sarebbe infinitamente più potente ?
Ultima modifica di Hurdler il giovedì 8 dicembre 2011, 6:40, modificato 1 volta in totale.

Hurdler

Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Hurdler » giovedì 8 dicembre 2011, 5:15

La forma è sostanza, la carnevalata è la perfetta visualizzazione della nosta inoffensività, del nostro non fare paura a nessuno, del fatto che possiamo tranquillamente essere offesi e ridicolizzati, dovremmo iniziare a fare paura ai nostri nemici ma non si può fare questo se non si scende sul loro stesso terreno e se non si cambia profondamente e radicalmente dall'interno.
Le colpe dei "militanti" sono varie e molteplici, si va dalla depravazione sessuale, dalla degradazione umana alla chiusura, al dogmatismo, all'integralismo, al (paradossalmente) conformismo io ho semplicemente riconosciuto, per onestà intellettiva, quello che, secondo me, è il loro unico pregio.


Scusa br_ba_bo_ba, potrei chiamarti Irene d'ora in poi ?



Per Nicomaco e Telemaco

Risponderò al più presto anche a voi.
Scusate ma il post precedente è stato un romanzo e io sono lentissimo a scrivere.

br_ba_bo_ba
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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da br_ba_bo_ba » giovedì 8 dicembre 2011, 7:12

Hurdler ha scritto:Scusa br_ba_bo_ba, potrei chiamarti Irene d'ora in poi ?
Certo, mi farebbe un gran piacere! Ti assicuro che non ho idea di cosa mi fosse passato per la testa nel momento in cui ho registrato questo nick...

Comunque, volevo risponderti assicurandoti che non intendevo alludere né arrecare offesa a nessuno con le mie parole: per "checca pazza" (termine mutuato da un film demenziale, "Deuce Bigalow") intendevo proprio le persone che il confine dell'umana decenza lo hanno passato da un po'...
Per il resto ti dico, lo so bene che anche - e soprattutto! - ai dirigenti piace trasmettere quell'immagine oscena, quella legata esclusivamente al sesso e al carnevale.
E comunque Arci non è seria. Figurarsi ArciGay... L'uscita sui "funerali" è molto tipica di persone che sono lì per far festa e divertirsi: lo fanno però a spese di tutte le persone omosessuali che non condividono il loro becero pensiero (la maggior parte)!
Il tuo discorso sulla mistificazione ha perfettamente senso, in questo caso, non si può più attendere di avere "dirigenti illuminati" alla Voltaire, abbiamo visto tutti com'è finita, dunque basta, basta enti non democratici o comunque populistici che pretendono di fare il nostro interesse solo per mettercelo nel didietro!
Concludo dicendo che purtroppo una simile manifestazione di sdegno è realmente improponibile, ma avrebbe toni drastici. Del resto, non posso nemmeno sentirmi rappresentata da questa gente qui, gente come Luxuria (che detesto con tutto il cuore) che va in giro a sbandierare "Oh! Sono donna!" (voce da checca) "Ma mi piace avere il pisello!", cioè, fammi capire, dovrei essere fiera di starmene sempre a metà, come loro, solo perché fa audience??
Stendiamo un velo pietoso sulle associazioni ARCI italiane, e ancora di più (dato che ci ho spesso a che fare) su quelle ONIG, che paiono spuntare come funghi. Bisognerebbe fare come con i parassiti degli alberi: un bel lanciafiamme e via tutto lo sporco!

[Affinché tu comprenda meglio di cosa parlo, ti regalo un sito esemplificativo, questo: http://www.mit-italia.it/. Ti renderai immediatamente conto del perché questa gente mi fa incazzare: i consigli non sono per i giovani, o per le persone che lavorano, NO! Sono solo per le puttane! Capito che roba? Come se fossimo tutte puttane...]
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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Gio92 » giovedì 8 dicembre 2011, 21:33

ciao a tutti,
ad essere sincero,non ho letto tutte le vostre risposte per mancanza di tempo.
Comunque ieri pomeriggio sono stato dallo psicologo e gli ho fatto leggere il post di presentazione di questo topic, ovviamente glielo stampato e glielo portato.
Lui mi ha detto alcune cose: ha detto che io ho bisogno di altro, non dell'arcigay, perchè se vado all'arcigay è come se mi autocategorizzassi, come se dicessi a me stesso "sono gay, quindi diverso". Invece io sono una persona e ho bisogno di relazionarmi con le persone, etero o gay non importa, ma l'importante è che mi apra alle relazioni sociali. Mi ha detto che l'accoglienza, come avete detto voi, non è stato il massimo e che avrebbero dovuto essere gentili con me, come quando si accoglie un ospite a casa propria. Non è stato nemmeno lui d'accordo sul fatto del preservativo perchè secondo lui mi hanno trattato come un cretino che non sapeva che esistesse, come se il loro biglietto da visita fosse solo quello (ed è stato quello tra l'altro), che faceva capire che il sesso per loro è una cosa importantissima, piu di ogni altra cosa. Mi ha detto poi che quelle tre persone non erano al livello della mia sensibilità. E che il fatto dei volantini è stata una proposta non decente, nel senso che era come se me l'andassi a cercare. Mi spiego meglio.
Mettiamo caso che io li avessi distribuiti davvero. Avrei potuto incontrare il ragazzo o la ragazza per strada che avrebbe detto "grazie", oppure un ragazzo o una ragazza omofobo/a che avrebbe potuto dire "ma per chi mi hai preso? io non sono un/una ricchione/lesbica" e avrebbero riso di me. E sarebbe stata una cosa che avrebbe urtato la mia sensibilità. E ha pienamente ma pienamente ragione. Quindi sono contento per aver fatto quello che ho fatto, cioè non distribuirli.

Poi ho ascoltato le opinioni di altri ragazzi come me che ci sono andati e che se ne sono scappati a gambe levate. Quindi, dedotto questo, non ci andrò più. E forse è meglio così.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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Re: Sono andato per la prima volta all'arcigay

Messaggio da Alyosha » giovedì 8 dicembre 2011, 21:54

Che belle cose che dice il tuo psicologo! Ti leggo molto più sereno e questo è l'importante. Tra l'altro penso ci troverà tutti d'accordo, perché in tutta questa discussione chilometrica credo che l'unica cosa che abbiamo condiviso fin dall'inizio è il giudizio verso l'arcigay :lol:. Stai facendo comunque passi importanti, ti stai finalmente aprendo al confronto, con tutto ciò che questo comporta. Giudicherai e valuterai, ma intanto fatti da solo i complimenti non è facile fare le cose e farle nel modo giusto, come stai provando a farle tu. Tanta gente si fa ingannare dalle strade corte e le discese ripide. Ogni tanto fa bene guardarsi indietro e sentirsi soddisfatti. Anche il post che hai scritto ha generato proprio una bella discussione di quelle accese ed animate. E' stata una bella opportunità di confronto credo per tutti e quindi sento personalmente di doverti ringraziare. Ti abbraccio.

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