Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Che cosa significa essere gay
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Micky93
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Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da Micky93 » giovedì 10 gennaio 2013, 16:16

Il titolo è tremendo, ma d'altra parte una personalità narcisista è niente di diverso da una personalità in fase di autoannientamento.
Inizierei qui un nuovo topic che ha preso le sue radici da un altro topic: ''per un concetto di empatia: il gay radar''.
Nel topic, abbiamo constatato che molti omosessuali (ma anche eterosessuali, solo che loro all'apparenza sembrano di meno per le ragioni che spiegherò più sotto) sembrano avere un'ossessione per il culto della propria persona, fino ad arrivare ad appendere poster giganteschi ritraenti se stessi in camera.
Abbiamo capito che se in alcuni questo ''culto di sè'' si articola in pochi gesti come foto particolarmente spinte che esaltano il proprio corpo e la propria bellezza (sia essa percepita solo dal soggetto o percepita oggettivamente), in altri diventa una vera e propria malattia: il disturbo narcisistico di personalità.
Tendenzialmente, vediamo questo disturbo principalmente in ragazzi gay. Posso assicurare che il disturbo non affligge più questa o quella sessualità, ma le persone in sè. Il fatto è che i gay tendenzialmente esteriorizzano molto di più la cosa, mentre per accorgersi del narcisismo di un eterosessuale bisogna conoscerlo un po' a fondo. Ma ovviamente queste sono solo tendenze.
Le domande che possiamo quindi farci, non solo alla luce del nostro essere omosessuali/bisessuali/transgender/eterosessuali, ma anche in quanto esseri umani pensanti, potrebbero essere:
-La bellezza individuale oggettiva (cioè percepita da tutti) può aiutare la comparsa di questo narcisismo?
-Questa bellezza individuale può essere l'unica causa? Di certo no: i Narcisi possono essere anche non-belli. Ma allora cosa li spinge a fare ciò che fanno?
-Avete mai avuto a che fare con Narcisi? Come li avete riconosciuti? In cosa manca la loro personalità e perchè hanno preferito incensare sè stessi che aprirsi al mondo?
-Il narcisismo può dipendere anche dall'intelligenza di ognuno? La regola bello=demente vale anche per gli omosessuali?
-É possibile aiutare queste persone a ritrovare l'amore anche per il prossimo o sono condannate?

Spero che il post dia spunto a molte riflessioni. ;)
Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n'erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.

Hannah Arendt.

Totoro
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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da Totoro » giovedì 10 gennaio 2013, 18:14

Le persone davvero narcisiste sono poche, c'è una distinzione tra narcisismo e vanità. Il primo ha in se la seconda ma non sempre è vero il contrario. Io posso dire di aver "conosciuto" solo una persona davvero narcisista, più che conosciuto diciamo osservato. La vanità, credo, è una cosa che abbiamo un po' tutti noi esseri umani, ma la persona narcisista ha proprio la peculiarità di avere una visione di se distorta e indipendente dalla relazione con gli altri, ed ha la pretesa che questa visione che ha di se venga riconosciuta anche dagli altri, quando questo non accade diventa frustrata, si arrabbia e si sente il mondo contro perché nessuno riconosce il suo essere eccezionale. Probabilmente è un pensiero che nasce da un mio pregiudizio, ma credo che alla base del narcisismo ci sia l'insicurezza, perché una persona che non riesce a mettere in discussione il suo io mi da la sensazione di essere insicura, e ciò che più di tutto mette in discussione il proprio io è il relazionarsi con gli altri. Praticamente vive in un mondo di fantasia, uno stato d'isolamento totale molto simile a quello in cui vivo io, infatti ho sempre la paranoia di essere un narcisista. Penso che il fatto che ci siano più narcisisti tra gli omosessuali (sempre che non sia una mera sensazione) dipenda proprio da quel doversi mettere in discussione e da come una persona lo affronta, perché quasi tutti passano la fase della scoperta dell'omosessualità ed il crollo delle certezze sul proprio essere, non è un colpo da poco per la personalità. Non penso c'entri nulla la bellezza fisica oggettiva, quella è più legata alla semplice vanità.
É possibile aiutare queste persone a ritrovare l'amore anche per il prossimo o sono condannate?
In generale, è possibile aiutare solo chi vuole essere aiutato, ed è possibile cambiare solo chi vuole cambiare, e se una persona ha sinceramente questa volontà in genere riesce ad aiutarsi principalmente da sola. Non si aiuta e non si cambia chi non vuole, si finisce solo a fare il gioco della crocerossina in cui uno cerca di aiutare e l'altro diviene dipendente dalle attenzioni che riceve, o almeno questo è ciò che penso io.
 


"La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossalle, ma non lo è. E' una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti."

k-01

Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da k-01 » giovedì 10 gennaio 2013, 18:42

Purtroppo io con un narciso patologico ci ho avuto a che fare fino a poco tempo fa. E' un ragazzo che ho conosciuto in palestra sette anni fa circa. Fu lui ad avvicinarmi e tra alti e bassi ci siamo frequentati fino a qualche settimana fa, quando ho deciso di mandarlo definitivamente a quel paese e chiudere ogni rapporto. Ero ormai nauseato dal suo squallido opportunismo. Ho cambiato perfino orari per evitare d'incontrarlo.

Per rispondere alle tue domande:

>Come li avete riconosciuti? In cosa manca la loro personalità e perchè hanno preferito incensare sè stessi che aprirsi al mondo?

Riconoscerli subito può non essere facile, perché sanno essere molto seduttivi. All'inizio del nostro rapporto era gentilissimo, educato, davvero a modo e mi regalava quasi settimanalmente dei libri.
All'inizio non capivo, pensavo di piacergli, poi col tempo conoscendolo meglio ho realizzato che era solo un modo per comprare la mia benevolenza in palestra dato che gli offrivo aiuto con gli esercizi.
Quando infatti cercai di allentare un po' la presa perché ormai l'aiuto s'era trasformato quasi in un lavoro e mi era gravoso, cambiò completamente atteggiamento. Tutti i suoi modi affabili e gentili sparirono e il suo vero modo d'essere si palesò.

Quello che manca alla personalità di queste persone è l'umanità e l'empatia. Non hanno interesse a coltivare rapporti di amicizia, se non in funzione dell'utilità che ne possono ricavare. Negli altri cercano solo uno specchio. Incapaci totalmente di amare, si relazionano solo con quelle persone che sono in grado di soddisfare i propri bisogni. Sono opportunisti spregevoli.

>Questa bellezza individuale può essere l'unica causa?
>Di certo no: i Narcisi possono essere anche non-belli.
>Ma allora cosa li spinge a fare ciò che fanno?

Non è tanto l'esser belli, ma il considerarsi belli e privi di difetti. Posso dirti
che questo mio "amico" era monocorde nelle tematiche. Non l'ho mai sentito esprimere un apprezzamento di qualsiasi genere nei confronti di una persona, ma solo critiche, soprattutto sui difetti fisici o quelli che lui riteneva tali.

>Il narcisismo può dipendere anche dall'intelligenza di ognuno? La regola bello=demente vale anche per gli omosessuali?

Non saprei. Posso dirti che nonostante leggesse molti libri, l'ho sempre considerato un mediocre. Mai originale nel modo di pensare e quelle poche volte che s'azzardava ad esprimere una opinione sua, e non tramite citazioni, s'adagiava sui luoghi più comuni.
Nel carattere: un debosciato inconcludente, privo di qualsiasi costanza e volontà, iscritto a tempo perso a lettere, senza aver mai dato un esame. Mai lavorato un'ora in vita sua, si fa ancora mantenere dai suoi che ha praticamente schiavizzato.

>É possibile aiutare queste persone a ritrovare l'amore anche per il prossimo o sono condannate?

E' la speranza che ho coltivato a lungo, credendo che potesse cambiare o almeno dimostrare d'essere capace qualche volta di un gesto gratuito.
Speranza vana. Sono irrecuperabili da cui restare a larga distanza. ;)

Micky93
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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da Micky93 » giovedì 10 gennaio 2013, 22:13

Mi piacciono moltissimo entrambe le vostre opinioni. Totoro: la questione della messa in discussione dell'Io è ottima come spiegazione psicodinamica, dal momento che per queste persone il proprio Io, o meglio, l'ideale del proprio Io è essenziale per poter essere ciò che sono. Mettersi in discussione significherebbe al contempo rischiare d'essere cambiati da qualcuno, cosa che il narcisista trova inaccettabile, perchè l'unico autorizzato a un simile lavoro è lui stesso.

Trovo anche corretto dire che la bellezza oggettiva possa non sempre dare adito al narcisismo, quanto ad una semplice vanità. Il narcisismo dipende quindi non solo dalla propria apparenza, dalla propria parvenza-nel-mondo, da come si appare agli altri, ma anche e soprattutto da come si appare a se stessi, dall'ideale dell'Io, come ho accennato sopra.

k-01, la tua storia del rapporto con questo Narciso mi ha ricordato quella che ho vissuto con un amico. La differenza è che non c'è connotazione sessuale, nel mio caso. Non sto a raccontare tutto, ma anche qui ho capito come dietro il suo venire in palestra con me ci fosse in realtà il fatto che io lo aiutassi a scuola. Ora che siamo all'università, a fare due facoltà diverse, anche lui è sparito, e ora in palestra ci va coi suoi amici, non lo sento nemmeno più. Ma siccome so benissimo che anche lui è leggermente narcisista, so anche che gli devo stare lontano, pena il mio ''intossicarmi''.
Dici benissimo quindi, quando parli di totale assenza di empatia e umanità in questo genere di persone.
Le caratteristiche che elenchi dopo, (totale assenza di un pensiero proprio, che si esplica solo tramite clichès e frasi fatte) mi fanno pensare a quanto ancora una volta faccio bene a definirmi di pensiero tendenzialmente arendtiano. Non mi dilungo in trattazioni, per quanto mi piacerebbe... ma Hannah Arendt, filosofa del 900, capì che dietro alle persone che sono spinte a compiere degli atti maligni non c'è della personalità. Non c'è un pensiero, non c'è nulla. Sono come dei sonnambuli, che camminano nel mondo addormentati. Esempio più eclatante di tale banalità del Male sono i nazisti, uomini accomunati dal non essere mai stati in grado di pensare a ciò che facevano, perchè tutto quel che erano in grado di riconoscere nelle loro azioni era che ''stavano eseguendo un ordine''. Ovviamente, per una tale critica si attirò contro tutto il mondo ebreo, che la accusò di sminuire il ruolo dei nazisti nello sterminio. Che cecità, non riconoscere che quello che ha detto lei è la peggiore delle profezie: c'è un Hitler addormentato in ognuno di noi.
Ricollegandomi a quanto detto finora, ho riconosciuto la banalità del Male in questi individui, che annullano persino la propria capacità di pensare in nome dell'adorazione del proprio Ego. Ed ecco il motivo per cui è difficile, se non impossibile, ''curare'' un narcisista: quando il pensiero viene distrutto, dietro ad una Persona non c'è più una Personalità da recuperare: ciò che il nostro bene vuole raggiungere con tanto affanno è un vuoto. Comunicare con un narcisista è impossibile, perchè egli diventa un oggetto che adora se stesso, e in quanto oggetto è muto, parla solo perchè è dotato della facoltà di parlare, ma dietro quella mascella e quella lingua che producono suoni non c'è nulla, nessun ''burattinaio'' che muove i fili.

Ecco dove sta quindi, secondo il mio parere, la pericolosità dei narcisisti: nella loro banalità.
Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n'erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.

Hannah Arendt.

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Blackout
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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da Blackout » giovedì 10 gennaio 2013, 23:13

Lo stile ormai inconfondibile di Micky e i suoi 3d :D

La prima cosa che vorrei chiarire è, come già appuntato da Totoro, il distinguo tra vanità e narcisismo e il legame con il mondo gay.
La vanità è spesso presente in alcune fasi del periodo adolescenziale e nel periodo immediatamente successivo, come idea di potersi distinguere dalla massa e quindi di risaltare rispetto agli altri e di poter, al tempo stesso, creare attrazione su di se verso gli altri, utilizzando la personale bellezza. Quali che possano essere le motivazioni, il continuo confrontarsi con altri porterà poi a capire che i mezzi per poter riuscire e attrarre gli altrri sono ben diversi.
Se devo basarmi sull'idea che mi sono costruito rispetto all'ambiente reale che mi circonda, dovrei dire che mondo gay e vanità hanno qualcosa in comune ma non tanto quanto si possa pensare a primo acchito. La vostra percezione cambierà a seconda di dove vi troviate e del grado di libertà di cui si dispone e qua posso dire che sto legame si vede poco e niente....non siamo in un telefilm inglese e c'è poco da mettere foulard o occhiali trendy, si deve passare inosservati ai più.

Sul discorso del narcisismo, si fà un discorso diverso perchè con esso si è modificata l'intera percezione che si ha del mondo; come trovate ovunque il narcisista ha notevoli difficoltà ad instaurare seri rapporti con gli altri se non dove vede vantaggi e possibilità di sentirsi adorato, non solo sul piano fisico ma anche mentale. Come già detto, io consiglio di evitarli, specie se si è carenti di autostima altrimenti si rischia di creare un sistema binario che vi succhierà le forze senza risultati duraturi. Però non mi sento neppure di dargli addosso...Micky tu hai parlato di Male perchè i narcisisti non avrebbero un loro pensiero ma sarebbero trainati dal solo potere dell'IO. Credo invece che chi sia caratterialmente più forte e dubiti di una eventuale patologia debba aiutarlo, non facendo i crocerossini come già avete detto, ma indicandogli la via terapeutica migliore. Non so bene come spiegarmi e non saprei neanche come convincere uno che si considera superiore e unico ma se il narcisista rischia di diventare un pericolo per gli altri è giusto che si faccia qualcosa per diminuire questo pericolo che va magari dal rovinare la vita di qualche debole che se ne innamora al delirio di onnipotenza hitleriano a cui tu accennavi.
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

holden78
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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da holden78 » venerdì 11 gennaio 2013, 2:17

Essere un oggetto sessuale sempre e dovunque, con tutto me stesso,un oggetto di desiderio per chiunque avessi incontrato sul mio cammino; non con il solo corpo, ma con ogni parte di me che avrebbe potuto scatenare una reazione negli altri, per un mondo che diventa pubblico, il mio pubblico, dove ogni momento é buono per cercare il consenso,l'applauso. Ogni attività. Diviene strumento di seduzione, in particolare i momenti in cui i miei talenti possono essere messi in mostra, come quando sono tutti lì ad ascoltare quello che sto per recitare, e l'unica cosa che ho in mente è che li devo conquistare, devo fare l'amore con loro mentre mi ascoltano,loro devono desiderare d'avermi più di qualunque altra cosa; poi tutto finisce,l'atmosfera é così tesa che nessuno riesce a parlare,a parlare ono gli sguardi, quelli che due amanti si scambierebbero alla fine del loro rapporto . É così che ho vissuto per gran parte della mia vita cercando di guadagnare uno spazio per me stesso,un luogo in cui poter vivere il riconoscimento degli altri , a distanza,al sicuro,in ciò che mi riusciva meglio. Persino un esame diventa un esame diventa un luogo in cui poter mettere in mostra il proprio corpo, quello che nessuno vuole toccare,quello che viene deriso,e allora la seduzione si fa arma, per attrarre e respingere un attimo dopo la preda senza importanza,perché la verità é che mi concedono solo a me stesso,mi metto in mostra per far vedere ciò che hanno rifiutato,e che adesso nonavranno,non potranno avere, perché io sono l'unico oggetto del mio amore,nessun altro. ' mostruoso il senso di onnipotenza e di solitudine che si può provare quando il mondo diventa un nemico, una amte da possedere per il gusto di rifiutarla . Poi arriva il giorno in cui una rra

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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da holden78 » venerdì 11 gennaio 2013, 3:04

Seconda parte

Poi incontri una ragazza dolcissima,c'è qualcosa in lei di speciale che non riesci a definire,continua a ripeterti che sei importante,che per lei almondo esisti solamente tu, che si è.innamorata di te,che non può fare a meno di te;e tutto va in pezzi,non sei preparato per questo , ti sembra strano che tu non le faccia schifo, é assurdo che ti dica delle così belle,che desideri stare con te senza una ragione,le basta abbracciarti ,non le importa che tu suoni il pianoforte o che reciti,che tu sia in grado di sostenere una conversazione brillante,le piace come ridi ,le piace osservarti mentre dormi ; allora le difese che hai eretto per venti anni vanno in pezzi,sei stregato da questo nuovo mondo che si è aperto e che non conosci; cerchi di capire perché hai voglia di passare del tempo con lei,anche se non risponde ai tuoi parametri,perché tu sei superiore,lei non é alla tua altezza,ma quando non la vedi ti manca,la abbracci e tutto ha un senso,ma niente é mai come ridi vorresti ,come hai programmato ,c'èsempre qualcosa che sfugge al tu controllo,che non é come avevi previsto ,così belle passi il tempo ad impazzire,perché hai capito che in te c'è qualcosa che non va;perché ti succede lo stesso con gli altri,adesso che ti sei messo in discussione ti accorgi che dipende da te,che sei tu che in qualche modo avveleni il rapporto con le persone che ti sono vicine,che tieni tutti a distanza,allora cerchi di cambiare,tenti disperatamente di aggrappati al piacere di stare con lei e con gli altri adesso;ma ci riesci solo per poco,sei così passi abituato a vivere tutto in funzione di te,della tua aspettativa,da rimanere chiuso in questo meccanismo... Tocchi il fondo,rimani solo per un lungo periodo e lotti per cambiare ,per diventare umano,per abituati a lasciarti andare alla forza che ti spinge verso prossimo senza una ragione,che ti fa amare passare del tempo con chi é diverso da te,con chi non ha niente in comune con te,per una ragione semplice,perché ti viene naturale, perché quella persona ti piace ancor prima di eesperti chiesto il perché; il mondo diventa un posto accogliente,capisci che sei guarito ,non ti importa più sedurre,adesso ami le persone;

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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da holden78 » venerdì 11 gennaio 2013, 3:22

Terza parte

Ne ho conosciute di persone così , disperate senza nemmeno saperlo ,perché' interamente assorbite da se stesse e incapaci di relazionarsi,ad incominciare dai miei genitori; io ho avuto la fortuna di prendere coscienza della verità ,non c"è gioia nell amare se stessi, niente di paragonabile a quando ami qualcuno con tutto te stesso, all 'amore di un altro essere umano per la tua esistenza

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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da holden78 » venerdì 11 gennaio 2013, 14:38

Mi scuso per gli errori di scrittura dei post precedenti, ho utilizzato il
cellulare ed il risultato è stato pessimo, in futuro cercherò di fare più
attenzione :-)

Totoro
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Re: Bellezza e narcisismo: quando l'apparire uccide.

Messaggio da Totoro » venerdì 11 gennaio 2013, 16:36

L'intervento di holden mi ha fatto venire una sorta d'illuminazione.. forse una delle chiavi del narcisismo è proprio l'amore, è dimostrato che a livello chimico l'amore spegne le aree del cervello destinate al pensiero critico quando si parla dell'oggetto amato ed è presumibile che lo stesso avvenga quando l'oggetto del proprio amore è il proprio stesso essere. Non che sia una rivelazione, ma non c'avevo mai seriamente pensato.
 


"La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossalle, ma non lo è. E' una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti."

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