Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Che cosa significa essere gay
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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da Geografo » venerdì 7 novembre 2014, 18:07

barbara ha scritto:Come leggi anche tu nella definizione che hai citato c'è anche l'acronimo Good as you. Anche se in wikypedia si tratta di una leggenda urbana questa è l'origine che mi è stata riferita dal presidente di un'associazione LGBT . Personalmente preferisco questa versione alle altre. ;)
Comunque prima o poi ti verrà in mente una parola migliore magari... ;)
Da quello che so io, "Good as you" è un acronimo che è stato successivamente inventato, ne sono sicuro.
Purtroppo l'origine della parola rimane quella che ti ho detto... fidati.
Ma anche se fosse "Good as you", sinceramente non mi piace per niente. È una parola inglese, nemmeno italiana, e poi "Good as you" (anche se ripeto, non è questa l'origine) scusate ma davvero da troppo l'idea di "emarginato". È una parola che definisce il disagio dello "stato sociale" dei gay, ma non è che definisce i gay, non so se mi sono spiegato.
Ripeto, a me piace tantissimo la parola "lesbica", sarebbe stato bellissimo se ci fosse stato qualcosa di simile per gli uomini omosessuali!

Sì, speriamo che un giorno mi venga una parola migliore! :D

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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da progettogayforum » venerdì 7 novembre 2014, 18:25

Geografo, ti chiedo per favore di cambiare avatar e di non usare immagini di persone per rispetto del regolamento che dice: "Non è consentito usare come avatar foto personali o di terzi".

E poi GAY è una parola bellissima!! :) Che ci posso fare, mi piace perché la ricollego a persone ok da tutti i punti di vista!! :D

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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da Geografo » venerdì 7 novembre 2014, 21:20

Project, guarda che l'avatar è ripreso da "Shelter", che è un film a tematica gay che avevo visto e quella dell'avatar è una scena del film che mi piace particolarmente in cui i due ragazzi stanno abbracciati nel letto e uno dei due dice all'altro "You're so beautiful", non ci vedo nulla di male ma se proprio devo la cambio...

Per quanto riguarda la parola "gay", davvero mi piacerebbe essere d'accordo ma rimango del mio parere purtroppo ahahaha.

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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da progettogayforum » sabato 8 novembre 2014, 0:25

Ti ringrazio per il chiarimento ma tante persone possono considerarla come un'immagine personale, Non ci vedo niente di male nel tenere quell'avatar ma se puoi cambialo.

quanto alla parola Gay, tendo a scriverla spontaneamente con l'iniziale maiuscola!!

W I GAY GAY GAY GAY GAY!!!!

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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da Geografo » lunedì 17 novembre 2014, 20:17

Non vorrei sembrare antipatico, ma comunque così si va off-topic e ci si distoglie dall'argomento di cui si sta discutendo, e non vorrei dar vita a dei flames.

Quello che voglio dire io è che tanti secondo me non si "etichettano" per una questione esclusivamente "nominalistica", come nel mio caso. Parliamoci chiaro: secondo me il motivo per cui tanti ragazzi che non si accettano è più per la valenza che il termine "gay" ha ormai acquisito e anche per la quotidianità con cui appare. Sembrerà strano, ma se ci pensi già il suono (e il fatto che sia una parola inglese) non piace a molti ("GHEI").

Io rientro tra quelli che non si etichettano, ma in un forum come questo dico tranquillamente di essere gay, anche perché sennò devo rispiegare ogni volta il motivo per cui non mi considero gay dato che sono omosessuale.

Ken
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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da Ken » mercoledì 11 marzo 2015, 11:48

Gay? Mi sembra una parola come altre... Se poi la gente la associa a cose brutte e vergognose, è un problema loro...Io sono contento di essere gay, mi piace.
Magari le persone che pensano che siano etichette, hanno in se il pregiudizio dell'omosessualità, e non l'accettano come dovrebbe.
Cioè. alla fine è normale cercare di etichettare, dare un nome ad un oggetto, una situazione, e alle persone...Non è vero che abbiamo un nome? Serve per riconoscersi.

Hospes91
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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da Hospes91 » martedì 21 giugno 2016, 12:29

Mi trovo molto d'accordo (quasi su tutto) con Geografo.
Ad ogni modo:

a) a lungo ho ritenuto che l'unica caratteristica delle etichette che a mio avviso potesse giustificare il loro non utilizzo è che spesso sono insufficienti a comprendere tutte le possibili varianti che si può aver voglia di sperimentare. Basterebbe far capire alle persone che la sessualità non è per forza rigidissima, e che sfumature improvvise (sebbene non dipendenti dalla nostra volontà) possono capitare in barba alle etichette, ma che per comodità uno usa l'etichetta che esprime la maggior parte delle proprie tendenze. Tutto qua, però finché il movimento gay proporrà solo l'immagine più appariscente di questo mondo, non stupiamoci se poi la gente non crede agli omosessuali che odiano lo shopping compulsivo e via dicendo;

b) "gay" è una parola che odio, la trovo ridicola e fuori luogo. Dissento da chi dice che significhi semplicemente "allegro" e che quindi avrebbe un bel significato, perché sebbene originariamente fosse così (letteralmente "gaio" stando alle fonti), fin da quando veniva utilizzata per indicare le prostitute (gay women) era intrinsecamente connessa ad un senso di cretinaggine (almeno io la vedo così), dando l'idea di una persona senza i piedi per terra, che vive alla giornata, senza rendersi conto dei problemi e delle difficoltà dell'esistenza, che perde tempo a sfogliare margherite,agghindarsi e fare il deficiente in giro con mosse e abbigliamenti stupidi,proprio l'immagine antica di prostitute e "invertiti", come venivano tristemente chiamati gli omosessuali.
Vero che le parole cambiano con il tempo, permettete però che a me possa non piacere affatto? Non mi ci rivedo e quindi non la uso, destinandola solo a quella parte del mondo omosessuale che rispetto ma di cui non condivido nulla.
Addirittura il semplice suono "GHEI" mi risulta ridicolo ed appiccicaticcio, non lo sopporto quasi mai.

Personalmente rigetto l'ipotesi del "good as you", mi pare davvero una trovata patetica per classificare come oro ciò che invece è ottone. Io tendo semplicemente a dire omosessuale o addirittura "omo", che a tanti sembra altisonante o insensato, ma in fin dei conti è solo questione di abitudine visto che "eterosessuale","etero", "bisessuale" e "bi"(in inglese) si usano tranquillamente, quindi...
Poi certo, omosessuale possono usarlo anche le donne, tuttavia per loro trovo molto più sensata la parola "lesbica": le connota di più, nel senso che è una cosa solamente loro, ed affonda le radici nella storia e nella poesia dell'antica Grecia, che vogliono di più? Fossi donna e lesbica mi terrei stretto questo termine, gli uomini non possono invece vantare l'utilizzo di alcuna parola che faccia riferimento ad un'età e ad un personaggio storico o mitico relativamente a questo tema.

c) per concludere sulle etichette, oggi capisco anche io che siano scomode, non solo perché è difficile trovarne di esaustive, ma anche perché hanno un carattere di definitività, e sappiamo quanto e la sessualità umana sia complessa, spesso ben lontana da potersi rivelare immutabile. Comprendo quindi il disagio delle etichette, ma capisco anche che l'essere umano ha bisogno di dare un nome a tutto.
Ultima modifica di Hospes91 il venerdì 18 novembre 2016, 17:27, modificato 1 volta in totale.

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bifrost
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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da bifrost » lunedì 12 settembre 2016, 22:00

Non avendo fatto il liceo classico posso solo andare ad o-recchia!
Che ne pensate di androtropico?
Esisteva un libro che lessi anni fa che parlava di omotropia,vogliamo essere omotropici?
Ai poste-riori :o l'ardua sentenza!

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Geografo
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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da Geografo » lunedì 12 settembre 2016, 23:01

Che post vecchio!
Comunque tranquillo bifrost, qui ti parla uno che ha fatto il classico (ora ho cambiato scuola e sì, all'ultimo anno!) ed è una scuola che mi fa immensamente schifo. :P Si respira quell'ambiente in cui si dà per scontato che gli studenti del classico siano dei gran intelligentoni, mentre tutti gli altri sono dei deficienti di prima categoria. Ergo, chiunque può suggerire nuovi vocaboli, a prescindere dalla conoscenza o meno del latino e del greco (la cui non conoscenza non preclude nulla...).
Ad ogni modo i termini che hai suggerito sarebbero magari interessanti a livello medico/professionale, ma non hanno un'etimologia nobile come quello di "lesbica" per intenderci, quindi purtroppo, almeno a me, non convincono. Però bella proposta!

AlbusDumbledore
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Re: Gay, etero, bisex: etichette scomode come sembrano?

Messaggio da AlbusDumbledore » venerdì 16 agosto 2019, 20:23

Personalmente non trovo così orrenda la parola "Gay" perché la comunità lgbt ha avuto modo di renderla piu piacevole, di farla sua, in un certo senso, e nonostante la sua etimologia meno nobile, è un termine che non può più essere usato come un insulto come lo era un tempo...o almeno questo vale per me. Credo che il suo significato sia del tutto cambiato negli anni ed è bello poter vedere termini inizialmente offensivi che vengono trasformati in qualcosa di bello.
Per il resto, capisco benissimo quello che vuole dire Geografo ma non credo sia necessario dover trovare per forza un termine per gli uomini e uno per le donne.

Qualcuno sostiene che sia un termine riduttivo, che non può descrivere la vera personalità. Ma questo direi è normale! Quale parola può essere usata per descrivere tutte le caratteristiche, le scelte, i gusti e la personalità di un uomo? Nessuna.
Il fatto di identificarsi in una parola ci aiuta a capire più o meno dove possiamo essere collocati, ma questo nell'ambito affettivo, gli altri aspetti della vita devono rimanere esterni.
Un gay non si comporta da gay, è solo un uomo che prova attrazione affettiva verso altri uomini.

Qualcuno ha fatto l'esempio anche del termine "donna" quando queste venivano considerate inferiori. E infatti lì è sopraggiunto l'orgoglio di essere donna per combattere tutti i pensieri negativi che l'uomo possedeva nei loro confronti.
Io sono mancino. L'idea di usare la sinistra come mano principale è sempre stata vista dai destrimani come qualcosa da correggere. Ci hanno dato dei malati, ci hanno detto che usavamo la mano del diavolo, stesso il termine "sinistro" è sinonimo di misterioso. Anche gli incidenti stradali vengono chiamati sinistri. Vedete anche cosa vuol dire "tiro mancino"... praticamente siamo dei mostri senza cuore, se seguo tutte queste definizioni.
Insomma, non è un termine che ha origini bellissime eppure c'è solo quello per chiamare noi mancini.
Per giunta vi posso garantire che ci sono molti modi di essere mancini (come ci sono molti modi di essere gay) e non tutti usano la sinistra per fare le stesse cose.
Allora anche lì dovrei specificare in cosa sono mancino e soprattutto trovare un altro termine perché "mancino" ha un passato brutto.... Ma chi se ne frega xD
L'importante non è il termine in sé ma il significato che se ne dà.
A me piace essere sia gay che mancino e non ho problemi a identificarsi con questi termini perché io gli do importanza solo nell'ambito affettivo e manuale. Per il resto sono solo io. Nessun termine può identificarmi.
"La causa fondamentale dei problemi è che nel mondo moderno gli stupidi sono sicuri di sé, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi."

Bertrand Russell

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