Orientamento sessuale e identità di genere secondo l'UE

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Orientamento sessuale e identità di genere secondo l'UE

Messaggio da progettogayforum » martedì 10 settembre 2013, 16:15

Per capire quando l'Italia sia rimasta indietro rispetto al resto del'Europa in materia diritti civili e di lotta alla omofobia, riporto qui di seguito un documento ufficiale della Unione Europea. Non aggiungo commenti che sarebbero superflui.
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Risoluzione del Parlamento europeo del 12 dicembre 2012 sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea (2010 - 2011) (2011/2069(INI))

http://www.europarl.europa.eu/sides/get ... -2012-0383

Orientamento sessuale e identità di genere

Il Parlamento europeo
[omissis]

90. invita la Commissione a proporre una rifusione della decisione quadro del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale includendo altre forme di reato generato dall'odio, compreso quello fondato sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sull'espressione di genere;

91. invita gli Stati membri ad adottare un quadro legislativo nazionale per combattere le discriminazioni di cui sono vittime le persone LGBT e le coppie dello stesso sesso sulla base del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, e li esorta a garantire l'effettiva attuazione del quadro normativo UE esistente e della giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea;

92. invita gli Stati membri a registrare e a investigare i reati generati dall'odio contro persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender (LGBT) e ad adottare legislazioni penali che vietino l'istigazione all'odio sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere;

93. accoglie con favore le proposte della Commissione sulla competenza giurisdizionale e sulla legge applicabile agli effetti patrimoniali dei matrimoni e delle unioni registrate; ritiene tuttavia ingiustificata la scelta di due strumenti diversi e di un approccio separato per le unioni registrate e per i matrimoni; ritiene che la stessa scelta in materia di competenza giurisdizionale e di legge applicabile debba valere in entrambi i casi;

94. invita gli Stati membri che si sono dotati di una legislazione relativa alle coppie dello stesso sesso a riconoscere le norme adottate da altri Stati membri e aventi effetti analoghi; ricorda l'obbligo per gli Stati membri di dare piena attuazione alla direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, valida anche per le coppie dello stesso sesso e per i loro figli; accoglie con favore il fatto che sempre più Stati membri abbiano introdotto e/o adeguato le loro norme sulla coabitazione, sulle unioni civili e sul matrimonio per combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale subite dalle coppie di persone dello stesso sesso e dai loro figli e invita gli altri Stati membri a introdurre norme analoghe;

95. invita la Commissione a presentare una proposta per il pieno riconoscimento reciproco degli effetti di tutti gli atti di stato civile nell'Unione europea, compresi il riconoscimento giuridico del genere, i matrimoni e le unioni registrate, al fine di ridurre gli ostacoli discriminatori di natura giuridica e amministrativa per i cittadini che esercitano il loro diritto di libera circolazione;

96. invita la Commissione e il Consiglio a intervenire in modo più incisivo contro l'omofobia, la violenza e la discriminazione basate sull'orientamento sessuale, anche chiedendo ai sindaci e alle forze di polizia degli Stati membri di proteggere la libertà di espressione e di manifestazione in occasione delle marce dell'orgoglio LGBT; invita la Commissione a utilizzare i risultati dell'indagine in corso dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) al fine di dare finalmente seguito alle ripetute richieste da parte del Parlamento europeo e delle ONG e a presentare urgentemente la tabella di marcia dell'UE per l'uguaglianza fondata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere da adottare entro il 2014;

97. invita gli Stati membri a garantire la protezione efficace dei partecipanti agli eventi pubblici LGBT, incluse le marce dell'orgoglio, e ad assicurare che questi eventi possano svolgersi in modo legale;

98. deplora il fatto che le persone transgender siano ancora ritenute affette da malattie mentali in alcuni Stati membri; invita gli Stati membri a introdurre o a riesaminare le procedure di riconoscimento giuridico del genere, sul modello dell'Argentina, e a riesaminare le condizioni (inclusa la sterilizzazione forzata) previste per il riconoscimento giuridico del genere; invita la Commissione e l'Organizzazione mondiale della sanità a depennare i disturbi dell'identità di genere dall'elenco dei disturbi mentali e comportamentali e a garantire una riclassificazione non patologizzante in sede di negoziati relativi all'11a versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11);

99. accoglie con favore il nuovo complesso di norme in materia di asilo introdotto nella direttiva qualifiche, che include l'identità di genere come motivo di persecuzione; sostiene che il pacchetto asilo debba mantenere la coerenza e includere l'orientamento sessuale e l'identità di genere nella direttiva sulle procedure di asilo;

100. invita gli Stati membri a garantire l'accesso all'occupazione, ai beni e ai servizi senza discriminazioni fondate sull'identità di genere, in conformità alla legislazione dell'UE ;

101. accoglie con favore l'avvio di un'indagine dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) che raccoglierà dati confrontabili sull'esperienza delle persone LGBT nell'Unione europea e in Croazia;

102. invita gli Stati membri a recepire pienamente la direttiva 2003/86/CE del Consiglio relativa al diritto al ricongiungimento familiare, senza nessuna discriminazione fondata sul genere o sull'orientamento sessuale; ricorda che, secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, le coppie dello stesso sesso rientrano nella sfera della vita familiare ;

103. ritiene che i diritti fondamentali delle persone LGBT sarebbero maggiormente tutelati se esse avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio; plaude al fatto che sedici Stati membri offrano attualmente queste opportunità e invita gli altri Stati membri a prendere in considerazione tali istituti;

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