consulenza su doc omosex o omosessualita

Che cosa significa essere gay
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capitone
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consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da capitone » sabato 20 febbraio 2016, 17:59

buongiorno,
vorrei chiedere a project cosa ne pensa della mia storia...
e' molto lunga visto che sono un ragazzo di 39 anni ma cerchero di essere più conciso e preseciso possibile.
la mia vita e' stata segnata da una vita familiare molto difficile...infatti mio padre e' morto alcolizzato quando avevo 26 anni..soffriva di depressione e nn se se per causa dell alcool ma aveva malattia del tipo mania da accumulo e da acquisto...e' morto in mezzo a una strada visto che ho deciso di allontanarlo definitivamente.
sin da ragazzo giovane ho manifestato problemi d'ansia..fatto sta che a 18 anni (causa anche la situazione familiare molto conflittulae) sono stoto in cura da uno psichiatra che mi ha prescritto calmanti e spicofarmaci..
sono un apersona molto ansiosa (ho sempre avuto paura dei tumori e delle malattie)al punto che per me per essempio prendere l aereo per me e' un esperienza terribile.
sin da piccolo ho pensato di avere un pene molto piccolo,12/13 cm in erezione...mi sono sempre sentito da meno rispetto ai miei coetanei..
il mio rapporto con il sesso e' sempre stato difficilissimo...sin dalle prime esperienze ho sempre fatto cilecca con le ragazze....sono un ragazzo carino e le occasioni mi capitavano spessissimo...da sempre mi sono masturbato con immagini eterossuali...ho fatto sesso la prima volta a 24 anni con un aragazza di cui ero innamorato ma anche con lei all'inizio ho avuto molti prroblemi di erezione..solo dopo che ho iniziato a prendere spicofarmaci di natura serotonica finalmnete vivevo la mia sessualità in maniera abbastanza appagante...dopo due anni e' finita perché nn mi sentivo più innamorato e nel frattempo avevo smesso di prendere psicofarmaci..
ho avute altre storie su cui nn mi dilungo ma i problemi di erezione ci sono sempre stati..infattio anche in un altra storia della mia vita con cui sono stato 5 anni anche li solo l'uso di psicofarmi mi ha permesso di avere un rapporto completo (nn ho mai capito se questi farmaci favoriscono o meno l 'eccitazione)
ormai quasi 10 anni fa quello che era stato il mio miglore amico in gioventu si e' dichiarato omossessuale.
dopo i 30 anni ho inizaito ad avere dubbi sulla mia eterossessualita perché nn riesco a dare una spiegazione a queste mie perenni defaillancde in ambito sessuale...
sono in cura psicoanalitica da 5 anni soprattutto x questo problema ma senza risultati..
non mi sono mai innamorato di un uomo amico o altro che sia ( o non me se sono propeio accorto)...mai fatto fantasie erotiche su uomini reali...
dato le mie perenni défaillance sessuali pero ho inizaito a avere dubbi sulla mia eterossessualita..
ho provato a fare fantasie omosessuali nella masturbazione e sono riuscito ad avere l orgasmo anche se in queste nfantasie non avevo un immagine precisa di un uomo era solo l'idea di farmi fare del sesso orale o di orgia che mi provocava accitazione...mi eccita l' idea di perversione, di essere posseduto o cmq una visione passiva..
in realta sono una persona che credo senta molto l'ansia da prestazione..questo mi succedeva anche quando facevo esami all'univesita...
poi verso i 28 anni ho inziaito ad andare su chat erotiche e mi sono messaggiato con ragazzi gay con cui parlavo di seesso esplicito e la cosa mi eccitava...
li dea di essere omosessuale mi terrorizza perché in realta nn mi vedo assolutamnete a scambiarmi effusioni e tenerezze con un altro uomo ma questo puo forse essere un blocco omofobico??
nn penso riuscirei mai ad accettarlo...anche se non ho nulla contro gli omosessuali che anzi ammiro visto che nella nostra società nn e' facile esserlo
la mia analista continua a dirmi che non sono omosessuale..io parlo con lei di tutte le mie fantasie...
la mia masturbazione ormai e' molto ansiogena..riesco a masturbarmi sia con video omo che etero...ma ormai nn so se causa dello sconforto nn ho più mie fantasie etero..
la mia vita e' a pezzi..un continuo di prove di rimuginazioni su questa cosa...
volevo avere un vs punto di vista

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da progettogayforum » domenica 21 febbraio 2016, 12:47

Intanto benvenuto in questo Forum!
Parto da alcune osservazioni di fondo: l’ansia tende a svilupparsi in situazioni non tranquille, perché è proprio una risposta, per quanto disfunzionale, ad uno stato costante di allarme e di tensione. In una situazione come quella che hai vissuto con tuo padre era impossibile che non si radicasse uno stato ansioso. La paura dei tumori e in genere delle malattie è indicativa di una tendenza all’ansia ossessiva e lo stesso vale per la paura di prendere l’aereo.
Venendo in particolare alla sessualità, l’idea del pene “molto piccolo”, e dei connessi sensi di inferiorità, nel tuo caso, è oggettivamente immotivata. Un recente articolo comparso su Focus (http://www.focus.it/scienza/salute/la-l ... la-scienza) precisa che la lunghezza media del pene in erezione, secondo studi scientifici molto seri, è di 13,12 cm, da quello che scrivi sei perfettamente nella media. Certo, se il paragone si fa con quanto di vede nei video porno, le cose sembrano diverse, ma le valutazioni vanno fatte adottando il metro giusto. Però, anche se oggettivamente l’idea del pene piccolo è infondata, essa è indice di insicurezza e di una certa tendenza alla ipervalutazione del sesso prestazionale nel rapporto con una ragazza, cosa questa tipica degli stati ansiosi. Anche il “fare cilecca” con una ragazza è un segno tipico di ansia da prestazione. È molto significativo che quando il rapporto con la ragazza diventa più affettivo le complicazioni legate all’ansia da prestazione tendano a sparire anche in coincidenza con la terapia farmacologica. La classe di farmaci ai quali fai riferimento presenta come problemi collaterali proprio i disturbi dell’erezione e del piacere sessuale, ma si tratta di farmaci che hanno anche un forte potere di disinibizione e il loro effetto, come per tutti gli psicofarmaci è legato al dosaggio e all’eventuale associazione con altri farmaci. Molto probabilmente il dosaggio piuttosto basso di quei farmaci o la loro associazione con altri farmaci ti permetteva di godere degli effetti disinibitori evitando i rischi degli effetti collaterali, connessi soprattutto con i dosaggi alti. Resta però un dato oggettivo incontrovertibile per quanto riguarda l’orientamento sessuale: nella tua adolescenza e anche dopo, esiste solo la sessualità etero, problematica perché complicata dall’ansia di prestazione, ma nettamente ed esclusivamente etero.
Dici che ormai 10 anni fa il tuo migliore amico di gioventù si è dichiarato omosessuale e da lì sono cominciati i dubbi. I dubbi, quindi sono cominciati dopo i 30 anni e dopo un evento scatenante (il tuo amico che si dichiara omosessuale) e sono un’ipotesi che tende a dare una causa ai problemi di erezione. Tutto questo significa che, senza nessun segno premonitore e nessun antecedente nella tua vita sessuale precedente, a 30 anni, cioè in un’età pienamente adulta, si presenta un dubbio che rischia di diventare ossessivo, ma non ti sei mai innamorato di un uomo o di un ragazzo né hai mai fatto fantasie sessuali su uomini o ragazzi, cioè l’ipotesi di essere omosessuale è una classica “idea astratta”, non supportata da nulla di oggettivamente sessuale. Nota bene che le erezioni nelle chat su temi esplicitamente sessuali, anche se con ragazzi gay, sono cose ovvie che non hanno nulla a che vedere con l’essere gay. L’idea astratta di essere omosessuale è solo un’ipotesi per spiegare i problemi erettivi, che però sono molto comuni e che direi nel 99% e oltre dei casi non hanno nulla a che vedere con l’omosessualità. La compulsione a testarsi per vedere se si reagisce a stimoli omosessuali è tipica del doc, la masturbazione e anche l’eiaculazione sotto spinta compulsiva non sono forme di sessualità ma sono solo risposte disfunzionali alla compulsione a testarsi, in altri termini, non vengono da una ricerca di piacere ma da una ricerca di risposte ad un dubbio ossessivo. Tra l’altro le fantasie alle quali fai riferimento non hanno nulla di veramente omosessuale. Il riferimento al ruolo passivo indica che hai dei gay un’idea che è dedotta da quello che dice la gente e dalla pornografia e che ha ben poco a che vedere con la realtà.
Dici che l’idea di essere omosessuale ti terrorizza, e lo credo bene! Perché non lo sei da nessun punto di vista. È un po’ come la paura di essere malati: la paura è una cosa, l’essere malati è una cosa completamente diversa. Come tutte le persone affette da doc a tema omosessuale, non sei omofobo, il tuo non volere essere gay è una questione di identità personale e non ha nulla a che vedere con l’omofobia.
In conclusione penso che la tua analista abbia perfettamente ragione. Naturalmente, quando una persona fa uso di farmaci, l’ultima parola spetta allo specialista, vorrei però suggerire alcune cose che ho visto, in altri casi, avere un effetto largamente positivo. Bisognerebbe cominciare a pensare che la sessualità non è un test ma un piacere e che lo è in particolare se è vissuta in un clima affettivo vero. Una ragazza che ti vuole bene ti può fare vivere esperienze profondamente gratificanti, prima di tutto perché non ansiogene. Si dice comunemente che l’ansia è il peggiore nemico della sessualità, proprio per questo cercherei di allargare gli orizzonti, di non concentrarmi troppo sulla sessualità e di vivere una vita ricca sul piano comunicativo-effettivo: amicizie, il rapporto vero con una ragazza, non necessariamente sessuale. So che non è facile cambiare stile di vita ma bisogna provare a farlo. Quanto all’omosessualità, beh… francamente mi pare che sia stata chiamata in causa per dare risposte a cose che con essa non hanno proprio nulla a che vedere. Non dico queste cose per tenerti tranquillo, ma proprio perché il tuo quadro è quello tipico del doc a tema omosessuale e si supera togliendo spazio all’ansia attraverso una vita quanto più possibile ricca e stimolante, questo potrebbe non bastare ma è comunque fondamentale.

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da capitone » domenica 21 febbraio 2016, 18:40

ti sono infinitamente grato per la tua disponibilità e per la tua competenza...
volevo solo chiederti se e' possibile che nn mi sia mai accorto di essermi innamorato di un uomo...io gioco a calcio da 30 anni e mai ho fatto fantasie erotiche sui miei compagni...
essendo un bel ragazzo ho attirato spesso l attenzione di ragazzi gay e questo mi ha fatto venire dubbi sul fatto che potessero vedere in me elementi di omosessualita...infatti ho sempre evitato i luoghi omosessuali quindi sviluppando un omofobia..(intesa nn in senso di disprezzo ma di paura di poter scoprire di esserlo)
nn ho mai avuto una figura paterna di riferimento e questo penso possa avere intaccato la mia virilità e come ripeto quando vedo il mio piccolo pene ne ho la conferma..
ho sempre sofferto di depressione e la nella mia vita ho sempre vissuto in costante allarme per tutti i motivi legati alla mia famiglia...adesso sono molto sconfortato perché penso di nn poter mai sodisfare una donna...e l idea dis tare a letto con una donna mi terrorizza all'idea di nn avere nessuna reazione..
ormai nn riesco più a masturbarmi con fantasie etero che nn ho più..
mi ha stupito quando mi riferisci che i problemi di erezione (che ripeto nella mia vita si sono manifestati da subito)nn siano al 99% e oltre sintomo di omosessualita..ho letto su internet che cio puo essere dovuto a omosessualita latente...
ti ringrazio ancora e aspetto con ansia altre tue considerazioni in merito..sono in debito e ti ringrazio infiunitamnete

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da progettogayforum » domenica 21 febbraio 2016, 20:45

Procediamo per punti.
Che tu possa esserti innamorato di un uomo senza rendertene conto è una cosa impossibile. Un innamoramento comporta cambiamenti profondi dello stato emotivo con forti coinvolgimenti anche fisici e non è proprio pensabile che esista un innamoramento inconscio o non percepito. Giochi a calcio da tanti anni e non hai “mai” fatto fantasie sui tuoi compagni di squadra… beh, per un gay una cosa del genere sarebbe del tutto innaturale.
Un po’ più delicato è il problema di essere individuato come gay o presunto tale da ragazzi gay. Dieri che una cosa del genere, che è comunissima, anche se gli interessati o non la notano o non danno particolare peso alla cosa, è frutto della tendenza dei gay a vedere tutto con gli occhi del loro desiderio, mettendo da parte tante evidenze oggettive. In pratica fa parte dell’esperienza di tutti i gay l’essersi innamorati almeno una volta di un amico che si presupponeva essere gay ma che non lo era affatto. Un bel ragazzo un po’ timido, visto con gli occhi di un gay innamorato è un gay timido, ma si tratta solo di proiezioni che prima o poi si dimostrano del tutto sbagliate. Tra essere presi per gay da un gay innamorato ed essere realmente gay non c’è nessun rapporto. Se conoscessi l’ambiente gay vero da vicino ti renderesti conto che i gay sono esattamente come tutti gli altri ragazzi, non c’è una fisionomia gay, né una camminata gay, né una parlata gay… tutte queste cose sono leggende metropolitane.
Dici di avere sempre evitato i luoghi identificati come omosessuali, beh, devi tenere presente che la grande maggioranza degli omosessuali, che è costituita da omosessuali non dichiarati (per ogni dichiarato ci sono circa 20 non dichiarati) non andrebbe mai in luoghi etichettati gay proprio per evitare di vedersi appioppare un’etichetta che, come tale, in un paese ancora largamente omofobo, comporta parecchi problemi.
Molto delicata è la questione della figura paterna di riferimento, ma non in rapporto all’orientamento sessuale ma alla genesi di una sindrome ansiosa. C’è il classico stereotipo: padre assente, madre dominante, figlio gay. Beh, posso dire, avendo conosciuto centinaia di gay che si tratta di affermazioni pseudo scientifiche cioè di affermazioni che “sembrano” avere una logica e una coerenza, ma sono coerenti solo con alcuni pregiudizi diffusi che vedono il gay come debole e femminilizzato. Chiunque abbia una conoscenza vera della realtà gay si rende perfettamente conto che queste cose sono del tutto assurde e puramente pregiudiziali. L’assenza della figura paterna ha invece un’importanza notevole nella genesi delle sindromi ansiose. Un padre non è solo una figura normativa ma anche e soprattutto una figura rassicurante, naturalmente quando il padre non ha a sua volta gravi problemi che si riflettono sulla famiglia. Essere padri e madri è una cosa che va ben al di là del puro mettere un figlio al mondo e richiede un profondo senso di responsabilità. In molti casi gli stati ansiosi nascono nell’infanzia e nell’adolescenza proprio nella relazione con figure genitoriali inadeguate che, lungi dal tranquillizzare a stabilizzare i figli non fanno che instillare in loro il germe dell’insicurezza e dell’ansia ossessiva. Probabilmente la tua tendenza all’ansia ossessiva si è sviluppata proprio nella tua infanzia e nella tua adolescenza perché ti sono venuti a mancare dei punti di riferimento stabilizzanti fondamentali. Ti faccio un esempio della funzione di riferimento di un genitore raccontandoti un aneddoto della mia vita. Un giorno, avevo più di 50 anni e mio padre era già molto vecchio, comprai una macchina nuova, appena uscito dal negozio andai a fare un giro per provarla, mi accostai troppo ad un camion in salita vicino ad un semaforo e nel ripartire, alla luce verde, il camion tornò indietro di una trentina di centimetri e mi ammaccò tutto il davanti della macchina nuova, che però ancora camminava. Mio padre mi aspettava per pranzo. Arrivai a casa sua ed ero stravolto per aver rovinato la macchina il giorno stesso in cui l’avevo presa. Lui aprì la porta, mi vide così e mi disse “Che è successo?” Gli dissi: “Ho fatto un incidente con la macchina!” al che mi fece sono due domande: “Ti sei fatto male? Hai fatto male a qualcuno?” Alle mie risposte entrambe negative, mi sorrise e mi disse: “Allora non è successo niente! Vai a lavarti le mani che il pranzo è a tavola, nel pomeriggio andiamo dal carrozziere…” Questa è una lezione che non dimenticherò mai! Ma ce n’è un’altra forse più significativa. Andando alla messa alla domenica aveva l’abitudine di fare l’elemosina ai poveri che stavano alla porta della chiesa. Una volta vide un ragazzo storpio che chiedeva l’elemosina e gli diede mille lire, allora erano tante! Il ragazzo si alzò i piedi e se ne scappò, perché non era affatto storpio. Io dissi a mio padre: “Hai visto, mi fa rabbia, ci ha imbrogliato!” e lui mi rispose: “Io sono contento così, ma tu avresti preferito che fosse storpio veramente?” Al che rimasi senza parole.
Una figura paterna vera può servire anche ad un figlio per vedere le cose in una luce realistica, vedi l’esempio del pene piccolo, e per non drammatizzare cose che drammi sono, ma lo ripeto, essere genitori è difficile e si arriva ad essere genitori molto spesso senza nessuna preparazione, affidando tutto solo all’istinto, ma i genitori hanno vissuto anche loro le loro frustrazioni e le loro ansie e spesso nessuno li ha aiutati ad uscirne fuori e poi sono uomini e donne e possono sbagliare come tutti, perché sbagliare è umano.
Vorrei richiamare la tua attenzione su un punto: che significa soddisfare una donna? Per carità, non ridurre il tutto ad una prestazione sessuale. Il rapporto con una donna, quando è vero e profondo coinvolge la tua e la sua persona in tutte le loro potenzialità, prima di tutto di tipo affettivo, di condivisione, di accettazione reciproca di ciascuno con i suoi difetti e con le sue stranezze. Quello che conta è riuscire a costruire una coppia, un “noi” che superi la dimensione strettamente individuale. Per una donna è fondamentale sentirsi amata sotto tutti i punti di vista. Il sesso è una manifestazione affettiva che non corrisponde ad una prestazione ma è la condivisione della propria sfera sessuale con un’altra persona, è la condivisione dell’intimità anche fisica. La sessualità femminile è molto più morbida e complessa di quanto immaginino gli uomini e la gratificazione sessuale di una donna deriva soprattutto dal sentimento di intimità senza limiti, in questo senso può essere molto più gratificante un lungo rapporto fatto di coccole “vere e affettivamente espressive” che una penetrazione vaginale tecnicamente perfetta ma senza sentimento. Poi mi permetto di darti un consiglio. Un rapporto sessuale è veramente gratificante quando smetti di pensare a te stesso e ti concentri su di lei, cercando di capire le sue esigenze profonde, questo aiuta molto a mettere da parte l’ansia da prestazione e a costruire anche sessualmente la coppia.
Ultimo punto: la masturbazione. La masturbazione non è un test, non hai nessun bisogno di test per accertare il tuo orientamento sessuale che è etero senza ombra di dubbio. La masturbazione deve essere un modo per rivivere in modo proiettivo un’esperienza sessuale gradevole. È un a cosa che va presa seriamente a va fatta senza fretta e senza ansia, solo quando la si sente come un piacere e non come un test. La fantasia sessuale va aiutata vivendola in condizioni di tranquillità, non come risposta ad una compulsione e c’è una cosa da non dimenticare mai: anche la masturbazione è una vera forma di sessualità solo se in essa si vive, anche se in modo proiettivo, una sessualità sostanzialmente di coppia.

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da capitone » domenica 21 febbraio 2016, 21:36

project per un momento nella mia vita mi sono sentito felice...e mi sono sentito felice perché ci sono al mondo persone come te..la tua risposta mi ha commosso...quando hai parlato del fatto che un padre e' quella persona rassicurante sono scoppiato a piangere...
la vita mi ha riservato tante disgrazie da cui nn ho molto speranza di uscirne...mi hanno segnato troppo e lo dico nn per piangermi addosso....
nn so come ringraziarti....dalle tue parole mi sento di dire che sei una persona eccezionale...grazie di tutto...

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da progettogayforum » lunedì 22 febbraio 2016, 12:16

Grazie di quello che dici, ma, credimi, non ho fatto altro che dirti quello che penso. Quanto al tuo futuro, se è vero che sarà comunque segnato dal tuo passato, è pure vero che la tua situazione può migliorare enormemente attraverso cose che non sono formalmente una terapia ma che possono tirarti fuori dalla spirale dell’ansia; parlo soprattutto dei rapporti affettivi, dell’amore di una ragazza e dell’affetto di amici veri che tengano autenticamente al tuo benessere. Abbiamo tutti bisogno di amare e di essere amati e le tue reazioni personali, molto emotive, dimostrano che ne hai particolarmente bisogno. Aggiungo una cosa che mi sembra importante: il tuo modo di porti nei confronti di un sito come Progetto Gay e il tuo modo di relazionarti con me dimostrano un vero rispetto per la realtà gay. Tante persone potrebbero imparare da te il rispetto sostanziale del loro prossimo. Risponderti seriamente per me significa corrispondere al tuo rispetto con un rispetto altrettanto grande e questo è un dovere morale assoluto. Ti auguro di cuore una vita serena. Penso che tu possa dare molto alle persone che ti vorranno bene e potrai farlo proprio perché l’avere passato tante esperienze che ti hanno segnato, ti ha anche reso capace di capire la sofferenza altrui, come può farlo solo chi sa che cosa è veramente la sofferenza. Un abbraccio.

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da capitone » sabato 27 febbraio 2016, 17:56

ciao project,
scusa se ti disturbo ancora...ma ovviamente rimugginando un po sulla mia storia sessuale per i miei continui dubbi sul mio orientamneto sessuale volevo farti notare che da sempre nella mia vita l'approccio con una donna e' sempre stato caratterizzato da una forte ansia..una sorta di fobia sessuale...nn pensi che questo sia sintomo di una omosessualita repressa..possibile che nn abbia mai erezione quando sto con una donna e ne sia terrorizzato?e perché questa ansia quasi paralizzante nell approcio?...nn so come uscirne...ormai nn ho più nenache fantasie eterosessuali..per questo credo di essere gay..e' possibile che nn mi sia mai innanorato di un uomo perché ho delle censure mie interne???...
ormai nn riesco più a masturbarmi ne con idee omo che men che meno etero...
penso che le mie crisi di ansia fortissima derivino dal fatto che nn ho mai accettato di essere omosessuale??
sono disperato ma penso che solo prendendo psicofarmaci possa di nuovo fare l amore con una donna...ma perché devo prendere un farmaco per stare bene???????nn riesco prorpio a digerirlo...
attendo tue notizie..grazie

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da progettogayforum » domenica 28 febbraio 2016, 0:30

Mi fermo sul alcune tue affermazioni, in particolare: “nella mia vita l'approccio con una donna è sempre stato caratterizzato da una forte ansia”; “possibile che non abbia mai erezione quando sto con una donna e ne sia terrorizzato?”; “ormai non riesco più a masturbarmi né con idee omo e men che meno etero...”; “perché devo prendere un farmaco per stare bene?”
Tutti questi elementi portano ad escludere che tu sia omosessuale. Un omosessuale non ha problemi d’ansia legati agli approcci con le donne, per gli omosessuali questi problemi non esistono proprio. Che un omosessuale non sia eccitato dall’idea di fare sesso con una donna è una cosa talmente ovvia e data per scontata che non provoca alcuna sofferenza molto semplicemente perché un omosessuale non è interessato alle donne, per lui l’ansia da prestazione con una donna è assolutamente inconcepibile. Per un gay la masturbazione è sempre con fantasie gay e non è ansiogena ma gratificante, tanto più se è legata ad un vero innamoramento. Il blocco della masturbazione è una manifestazione tipica dell’ansia ossessiva e non ha niente a che vedere con l’omosessualità. Quanto ai farmaci, beh, se un farmaco ti permette di vivere serenamente la tua sessualità vuol dire che quel farmaco è molto ben dosato, tanto che produce sono effetti disinibitori, e questo conferma che si tratta di ansia ossessiva. Ci sono periodi della vita in cui, nella sessualità come in tante altre cose un aiuto farmacologico è fondamentale e non perché debba essere definitivo ma perché aiuta a riconquistare il clima di normalità che poi porta veramente a superare il problema. La terapia farmacologica può essere utilmente integrata anche da forme di terapia psicologica, come soprattutto la terapia cognitivo-comportamentale che nei disturbi di tipo ossessivo-compulsivo dà buoni risultati. In molti casi la terapia cognitivo-comportamentale può addirittura sostituire i farmaci ma le valutazioni sui casi concreti devono essere fatte da specialisti competenti e chi ti ha dosato i farmaci in modo che tu ne abbia solo benefici minimizzando gli effetti collaterali dimostra di sapere quello che fa. In buona sostanza non posso che ribadire che con te l’omosessualità non c’entra niente e che tutto fa pensare ad un doc a tema gay. Sono cose lunghe che vanno gestite con pazienza ma da queste cose se ne esce anche se ci vuole tempo e l’ansia non è facile da gestire.

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da capitone » venerdì 18 marzo 2016, 19:52

ciao project,
scusa se ti disturbo ancora ma la mia vita e' un inferno...data la mia situazione il mio analista mi ha dato dello zoloft...ho sempre più la convinzione che sono omosessuale...ieri sono andato dal mio medico di base per ordinare la ricetta e parlandogli ho detto dei miei problemi di erezione e delle fantasie omosessuali che faccio (come ti ho detto non con persone che conosco ma uomini nella mia fantasia masturbatoria...per esempio un uomo che mi pratica del sesso orale o che mi penetra) oppure nelle chat con ragazzi gay che mi scrivono per immaginare situazioni erotiche.lui mi ha detto che questo e' un chiaro segno di omosessualita e che devo accettare la cosa.
lui mi ha detto che mai ha fatto di queste fantasie e che un ragazzo prestante come me nn dovrebbe avere problemi di erezione con una donna se nn se dietro ce una omosessualita di fondo.
sono quasi svenuto.ma sefosse cosi dovrei accettarlo e mi ha anche detto di provare ad andare in un locale gay.
ovvimante nn riesco più a masturbarmi con materiale etero e nn ho più fantasie etero.
dimenticavo di dirti che tre anni fa ho avuto rapporti con un travestito che mi ha praticato del sesso orale e nn ho avuto particolari problemi nel raggiungere l'orgasmo,quando invece ho provato a penetrarlo ho perso l erezione.
e' possibile che la mia ansia e depressione nn sia legata alle mie vicende familiari ma anche e soprattutto alla mia nn presa di coscienza di omosessualita?
ti giuro project che come ti ho detto in trentanni che gioco a calcio nn ho mai fantasticato all idea di andare a letto con un mio compagno di squadr nn ricordo bene ma almeno fino a 25 30 mi sono sempre masturbato con video etero e adesso e' tutto svanito nel nulla.....
e' pur vero che mai ho sentito quella forte attrazione verso le donne...nn se per le paure del pene piccolo o per quale altro cavolo di motivo..le mie défaillance le conosci...
da ragazzino nn ho mai sentito desiderio verso i miei amici maschi...
puo davvero essere rimasto cosi tutto sotto traccia??
nn so più cosa fare...
adesso poi ho provato a masturbarmi con video porno gay ma sara' che sto prendendo lexotan e zoloft nn mi si rizza neanche...
nn so se provare davvero ad andare in un locale gay e avere un rapporto omosessuale per vedere se succede qualcosa...
ho letto un articolo su gay punto tv che l'essere omosessuali e' una cosa innata...oltre a una vita come ho passato ci manca appena di doverla stravolgere ancora...nn so se ci riuscirei...avrei preferito saperlo da giovane o magari nascere molto effemminato per avere ben chiara la situazione
ti prego dammi un consiglio
grazie ancora

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Re: consulenza su doc omosex o omosessualita

Messaggio da progettogayforum » sabato 19 marzo 2016, 0:18

Parto da un’osservazione: gli psicofarmaci importanti dovrebbero essere prescritti solo da medici veramente competenti perché gli effetti non sono facili da prevedere. Comunque non posso certo dire io qualcosa su questioni riguardanti farmaci, certo è che l’uso di psicofarmaci di quel tipo deve essere valutato molto attentamente.
Dopo avere letto il tuo ultimo post sono andato a rileggere i precedenti per rinfrescarmi un po’ le idee. Come ti ho già detto, nei tuoi post non trovo nulla di simile al modo di procedere di una ragazzo gay, a parte il fatto che tutta la tua vita precedente, almeno fino ai 30 anni era una vita chiaramente etero, problematica quanto si vuole, ma etero, non gay. L’inizio improvviso dei pensieri intrusivi gay è tipico delle nevrosi ossessive.
Mi stupisce molto l’atteggiamento del tuo medico che ti coniglia di accettare la tua omosessualità e addirittura di cercare esperienze nei locali gay perché “lui” non ha mai fatto fantasie simili alle tue e un ragazzo non dovrebbe perdere l’erezione con una ragazza! Ma il dottore trascura il fatto fondamentale e cioè che “lui” non ha un disturbo ossessivo-compulsivo. Probabilmente al tuo medico non sono mai capitati pazienti con questo tipo di problemi perché altrimenti avrebbe cercato di andare un po’ più a fondo nella materia e di capire di che cosa si sta veramente parlando.
A parte l’effetto dei farmaci sull’erezione e in genere sulla libido sessuale, è ovvio che in una situazione come la tua, esasperata da risposte come quella del tuo dottore, si perda il senso della sessualità e la si riduca da piacere a puro test compulsivo, e in una situazione simile è praticamente impossibile che esista una vera libido. Tre anni fa hai avuto un’esperienza con un trans, beh, tieni presente che non ho mai sentito di un gay che abbia fatto sesso con un trans, e poi sia le tue esperienze che le tue fantasie sono lontanissime dalla vera sessualità gay e sembrano costruite sui modelli offerti dalla pornografia.
Sulla questione della omosessualità innata ci sarebbe molto da dire, che ci possa essere una predisposizione genetica è altamente probabile, ma l’omosessualità è un fenomeno molto complesso che coinvolge molti geni e l’espressione di quei geni non è automatica ma è governata dalle leggi dell’epigenetica che è una scienza che comincia oggi a muovere i primi passi.
Tornando a te, beh non posso che confermate tutto quanto già detto: un problema serio c’è ma non è l’omosessualità ma il disturbo ossessivo compulsivo ed è su quello che bisogna lavorare. In genere si segue la cosiddetta terapia cognitivo-comportamentale che non ha nulla di magico ma è un percorso che porta a conoscere il disturbo e a capire che affetti psichici produce e poi allena, piano piano, a tenere l’ansia sotto controllo.
So che quello che ti dico ti soddisferà solo per un breve periodo, perché nel doc l’approccio razionale è svalutato dall’ansia e le cose devono essere molto graduali. Però, onestamente, è del tutto irrealistico pensare che l’omosessualità che ti fa stare male sia qualcosa di diverso da un’idea ossessiva che ti spinge a testarti compulsivamente.
Non farti spaventare dai discorsi, guarda “razionalmente” ai fatti, che, al di là delle apparenze, non vanno affatto in direzione gay.

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