Help ha scritto:Scusa il ritardo nel rispondere
Agonia, se lo vuoi definire in termini di scontro credo sia uno scontro tra volontà e realtà. La volontà vuole qualcosa che la realtà nega.
Quello che vuoi dirmi tu è che finché una persona non riesce a rinchiudere l'oggetto del suo desiderio in uno stato definito, non può provare che agonia?
Mi spiego meglio, l'attesa di sapere se dover provare felicità o sconforto blocca per te in uno stato d'agonia? Oppure l'agonia è la conseguenza della perdita di ciò che volevamo? Entrambe le chiavi di lettura hanno senso.
Scuse non richieste. Non ho fretta caro. E, men che meno, pretendo risposte. Il silenzio lo si può dipingere di significati che, se non creano attività sovrapponibili negli altri, ne potrebbero crear molte e nuove in noi stessi. E, con questo, mi ritiro altri sette anni a meditare sulle rive del Gange ecco
No va. Basti citare:
A un mercante
che sfuggiva le sofferenze della vita
facendo soldi
il maestro disse:
“C’era una volta un uomo che aveva paura
dell’impronta dei propri piedi.
perciò invece di camminare,
cominciò a correre…
il che non fece che accrescere
il numero delle impronte che lasciava.
Quello che doveva fare era fermarsi”
Dopo la puntatina sulle rive del Gange Help direi che le tue
sono tutte operazioni che mi paiono legittime e comprensibili. Anche se le considererei consecutive cioè, "fatte dopo".
E' indubbio che si potrebbe parlare di uno scontro tra volontà e realtà ma non è quel che provi mentre succede, almeno nel breve termine. Vita e morte sono concetti che ho avvertito molto più basilari, molto più primordiali che non volontà e realtà.
Circa il discorso di non poter vedere il tuo amato in uno stato definito, la generalizzazione è fattibile ma mi sembra un po' eccessiva. Potrei essere incerto nel definirti triste o felice e questo potrebbe generare un disagio. Ma non mi sentirei per questo di parlare di agonia se non in modo intensamente metaforico.
Felicità e sconforto, poi, mi sembrano sentimenti elevati, consecutivi. A te è mai capitato di subire una rapina a mano armata?