Le idee cambiano?

Che cosa significa essere gay
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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da Help » domenica 7 agosto 2016, 10:28

Usare il termine specie parlando di natura è come usare il termine "guerra necessaria" parlando di pace. Specie è un artificio linguistico usato dagli umani per cercare di catalogare attraverso caratteristiche simili individui animali a se stanti. Non esistono in realtà ne uomini, ne coccodrilli, perché ogni individuo non sarà mai perfettamente uguale a un altro e basandoci solo su similitudini potremmo affermare che coccodrillo e uomo non sono dissimili in quanto entrambi hanno due occhi e 4 arti e che quindi appartengono alla stessa specie.

Non esiste la specie uomini eppure ogni uomo appartiene a una specie, e ogni comportamento che mostra sarà di per se naturale in quanto fatto dall'intera specie a cui appartiene.

Forse un ragionamento troppo sofista :D , ma d'altra parte è divertente ogni tanto giocare con le parole.

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Geografo
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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da Geografo » domenica 7 agosto 2016, 21:38

Hospes91 ha scritto:Parimenti sono contrario a considerare naturale tutto ciò che si verifica in natura solo in quanto si verifica, perché così saremmo tenuti a considerare naturali (e dunque giustificabili, almeno in parte) gli stupri, la necrofilia, le uccisioni e via dicendo.
Sì, ma qua parliamo appunto da un punto di vista etico, ovvero tu hai fatto un elenco di ciò che noi uomini consideriamo anormale.
Perché in realtà gli stupri, la necrofilia e le uccisioni sono qualcosa di "naturale" (brutto da dire, ma è così). Poi noi abbiamo costruito una morale e le consideriamo inaccettabili, ergo anormali.
Allo stesso modo è stato per l'omosessualità, considerata fino ad anni recenti come una malattia, o meglio, una sorta di handicap.
Se vogliamo, potremmo anche definire questi ragazzi che si mettono con uomini anziani dei gerofili, è questo il punto. Quindi sì, una sorta di anomalia.
Io sono il primo che non condivide questo tipo di coppie, il fatto è che se li si giudica si è punto e da capo e quindi si andrebbe a definirli come degli anormali. E nemmeno io so dare una risposta a tutta questa questione.
agis ha scritto:Com'è che la lingua usa la stessa parola per circostanze apparentemente così diverse o sinanche opposte (l'oggettivo ed il soggettivo) secondo te? ^_^
Eh Agis, qui mi fai domande troppo difficili, ci vorrebbe quantomeno un laureato in filosofia! Ormai rispondere a questo topic mi diventa sempre più complicato perché d a un argomento abbastanza scemo stile Pomeriggio Cinque come avevo detto, ora sta prendendo una piega che non mi aspettavo!

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Help
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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da Help » domenica 7 agosto 2016, 22:27

Beh devo dire che in realtà il termine tecnico è gerentofilia, annoverata tra le parafilie :

"In ambito psichiatrico, psicopatologico e sessuologico, con parafilia (dal greco para παρά = "presso", "accanto", "oltre" e filia φιλία = "amore", "affinità") s'intendono pulsioni erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti, che implicano attività o situazioni specifiche che riguardino oggetti, che comportino sofferenza e/o umiliazione, o che siano rivolte verso minori e/o persone non consenzienti[1][2].

Il DSM-IV-TR (APA, 2001) classifica le parafilie in nove differenti categorie.

Recentemente, il DSM 5 (APA, 2013)[3] ha introdotto un importante cambiamento in tema di parafilia/comportamento parafilico. Vengono considerate parafilie tutti quei comportamenti sessuali atipici per i quali il soggetto sente una forte e persistente eccitazione erotico-sessuale. Tale condizione erotica è vissuta in perfetta egosintonia. Quando il comportamento parafilico diventa invece una forma di dipendenza e il soggetto accusa un certo disagio interpersonale (egodistonia), allora è utile introdurre il concetto di Disturbo Parafilico. Il Disturbo Parafilico è quindi una parafilia, ma il soggetto, oltre ad avere un intenso e persistente interesse sessuale per particolari attività erotico-sessuali, vive l'esperienza e i vissuti parafilici con disagio, tanto da arrecare danni a se stesso e/o agli altri (Quattrini, 2015)[4]"

Qui di seguito il significato di gerontofilia:

"La gerontofilia deriva dal greco geron che significa anziano e philia cioè amore, affinità. Indica l'attrazione sessuale specifica, tendenzialmente esclusiva, verso persone anziane da parte di persone molto più giovani.[1] È considerata una perversione sessuale, una parafilia [2] in quanto il soggetto è sessualmente attratto solo ed esclusivamente da persone anziane. Tale forma di attrazione può assumere un carattere aggravante nel caso in cui il soggetto anziano sia incapace di intendere o volere oppure costretto a subire forme di sessualità (ad es. stupro) rispetto alle quali esso non sia consenziente. È interpretata come equivalente edipico.[1]

Nel linguaggio comune il termine gerontofilia assume un significato diverso e definisce quel tipo di relazione che lega una persona particolarmente giovane, più frequentemente una donna, a un'altra di età molto più avanzata. Generalmente questo tipo di parafilia è considerato universalmente nel genere umano un tabù."

Parlando del mio caso specifico, leggendo queste definizioni mi sembra quasi di leggere qualcosa di sporco. Malattia sessuale, associata anche allo stupro, soprattutto se con persone incapaci di intendere e volere. Io credo che queste definizioni siano al quanto Incongruenti con la realtà che vivo, non sento la mia sessualità come una malattia bensì come espressione del mio amore, e se il mio amore ha 27 o 45 anni in più perché dovrei essere considerato malato?

Ma poi gerontofilia è un termine fuori luogo in quanto associato a rapporti tra persone estremamente giovani ovvero sui 20 anni come me e persone estremamente vecchie sui 60/70, e qui si parla a di salto di una generazione non 2, per quanto parlando di questi rapporti più in generale si potrebbe parlare anche di gerontofilia in modo più appropriato.

Su una cosa posso però concordare con Wikipedia ovvero che questi argomenti sono tabù.

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progettogayforum
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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da progettogayforum » lunedì 8 agosto 2016, 1:41

Mi permetto di sottolineare che il DSM5 rappresenta solo una standardizzazione della diagnosi dei disturbi mentali. La stessa omosessualità è stata considerata una malattia mentale fino a pochi decenni fa, poi la classificazione è cambiata perché la sensibilità sociale è cambiata. Nella storia della psichiatria si registrano sempre due tendenze, una a estendere la categoria del patologico e l’altra a ridurla. Il parametro fondamentale si può pensare che sia il disagio individuale, ma le cose sono più complesse perché alcuni disturbi psichiatrici comportano la pericolosità sociale dei soggetti. Non è corretto dire che un comportamento non è patologico quando non provoca sofferenza in chi lo mette in pratica, ma è necessario, perché un comportamento non sia considerato patologico, che il soggetto si renda conto del rischio per altri soggetti derivante dal suo comportamento e sia capace di controllare i suoi comportamenti in modo tale da non creare danni né ad altri né a se stesso. Classico è il caso della pedofilia, che potrebbe essere vissuta dal pedofilo senza disagio, ma che rappresenta un pericolo oggettivo grave per altri soggetti. Se chi sente pulsioni pedofile non si rende conto della dannosità del suo comportamento per altri soggetti o non riesce a controllarlo, la dimensione patologica si manifesta come comportamento irrefrenabile incompatibile con una vera socializzazione. Chi è capace di autocontrollo e non costituisce un pericolo sociale, se non vive soggettivamente la sua condizione come disagio, non ha certamente nulla di patologico.
Sottolineo che oggi si tende a limitare il concetto di parafilia solo ai comportamenti intrinsecamente pericolosi per chi vive le parafilie e per gli altri. In sostanza si considera il disagio soggettivo come un fatto culturale, modificabile e in sé poco rilevante, e si dà invece rilievo al pericolo oggettivo, che però è un parametro che può essere valutato solo a priori e che quindi è soggetto a grandi incertezze.
Sia ben chiaro, oggi nessuno considera più una parafilia da curare la tendenza a creare rapporti intergenerazionali. I rapporti intergenerazionali non sono ancora socialmente accettati, perché l’immagine che ne viene data all’opinione pubblica li associa alla pedofilia, ma si tratta di cose radicalmente diverse. In un rapporto intergenerazionale sono coinvolti due adulti capaci di intendere e di volere e non un adulto e un bambino che non ha raggiunto l’età del consenso. Ho conosciuto diverse coppie intergenerazionali ma non ho mai trovato niente di patologico. Sarebbe proprio ora di aprire gli occhi e di guardare il faccia alla realtà!

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agis
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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da agis » lunedì 8 agosto 2016, 10:06

progettogayforum ha scritto: Sarebbe proprio ora di aprire gli occhi e di guardare il faccia alla realtà!
Ihihihihihihi sei simpatico ciccino :O)*** ma sto bisogno di avere sempre una terra che ti regga? Male che vada si può sempre cominciare a scavare ché aprire gli occhi e guardare in faccia una realtà in senso dualista sarebbe del tutto impossibile anche se avessimo una vista d'aquila. Sbaglio? 8-)

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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da Hospes91 » mercoledì 10 agosto 2016, 12:30

@geografo: sai che questa è una delle riflessioni che mi ha mandato in tremenda crisi quando la facevo? Certe volte detesto il relativismo! è orribile apprendere che gli stupri, la necrofilia ed altri crimini nel mondo animale avvengono eccome! Addirittura una volta vidi un documentario in cui dei leoni marini privati della possibilità di accoppiarsi con le femmine del branco ripiegavano la loro foga sui cuccioli!...Devo forse considerare che anche la pedofilia sia naturale??? Ovviamente no! Ed ovviamente sono fermissimo nel condannare stupri, pedofilia, necrofilia, zoofilia e tutte queste altre infamità, ci mancherebbe !
Ultima modifica di Hospes91 il domenica 20 novembre 2016, 16:03, modificato 3 volte in totale.

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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da agis » giovedì 11 agosto 2016, 11:23

Ma, ma, ma.... :o :o avete cacciato fuori il leoncino Hospino... :( :(

Sì vabbè sono gattoni che, a volte, graffiano ma è la loro natura ^_^


Così non puoi soffrire il relativismo eh Hospes? Come mai? :)

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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da Hospes91 » giovedì 11 agosto 2016, 13:49

Ho bisogno di certezze.

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agis
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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da agis » giovedì 11 agosto 2016, 14:03

Giusto, giusto tutti noi ne abbiamo ma, considerando come voi gattoni ci facciate una malattia, dopo lunghe e profonde meditazioni sono arrivato alla conclusione che ci vedete troppo bene. Altro sarebbe se voi come noi foste semi-ciechi ^_^

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Geografo
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Re: Le idee cambiano?

Messaggio da Geografo » giovedì 11 agosto 2016, 14:27

Hospes, infatti hai introdotto il termine giusto: relativismo, in questo caso etico.
Siamo noi uomini che giudichiamo etico o meno un determinato fatto, e questo fatto è sempre "naturale" (altrimenti non sarebbe esistito).
Noi adesso giudichiamo negativamente la pedofilia o la necrofilia.
Però, se ci pensiamo, in antichità c'era la pederastia, che è vero che non è esattamente assimilabile alla pedofilia vera e propria in quanto aveva un aspetto pedagogico, però per noi resterebbe comunque un atto di pedofilia.
Anche la necrofilia, che per noi tutti è un qualcosa di inaccettabile, è conosciuta per il caso di Carl Tanzler, il medico che si innamorò della sua paziente e una volta morta ebbe rapporti sessuali con lei per 7 anni. Poi, va be... ognuno avrà il suo parere e deciderà se questa cosa si può considerare romantica o disgustosa (sicuramente 'sto tipo tanto a posto con la testa non ci stava), però non è così condannabile, per certi versi fa tenerezza.
Comunque, finché la relazione è con una persona consenziente e consapevole, sicuramente non c'è nulla di eticamente sbagliato, mettiamola così.
Però considerare un gerontofilo (scusate, è "gerontofilia", non gerofilia, ahaha) un parafiliaco forse è eccessivo.
Onestamente non so cosa pensare... da una parte so che non c'è nulla di male, perché appunto si parla di adulti consapevoli e consenzienti, dall'altra la riterrei inaccettabile nel caso si parlasse di mio figlio. Quindi sì, diciamo che sono tendenzialmente un po' contro, semplicemente perché mi chiedo cosa abbiano da condividere un ventenne e un sessantenne. Dico, gli fa da badante?
Ultima modifica di Geografo il domenica 27 novembre 2016, 23:09, modificato 1 volta in totale.

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