
A quale agonia ti riferisci con il tuo discorso? Quella fisica o emotiva?
Help ha scritto:Beh a essere giovane direi che lo sono, mi avevi scambiato per "vecchietto"?![]()
A quale agonia ti riferisci con il tuo discorso? Quella fisica o emotiva?
Adesso rispondo col quote daiHelp ha scritto:Potrei chiederti un ulteriore specifica sull'agonia, ovvero se è quella provata in prima persona o quella del partner,anche se non credo siano differenti. Riprendendo qualche esperienza tra le poche che ho fatto, posso descrivere l'agonia fisica come dolore lancinante che non ti lascia, parte in un momento e sembra non finire mai. Però se dovessi ricordare il dolore così come ricordo il suono di un flauto per esempio, non ne avrei le facoltà.
Agonia emotiva, riprendendo un altro episodio, è un vuoto interiore che piano piano si fa spazio, contamina ogni ricordo felice spegnendolo e mandando in loop costante la causa scatenante l'agonia. Per quanto puoi piangere o dimenarti non ti molla se non passati anni dall'evento.
Ma come diceva un mio amico la vita non è tutto pane e pene ( plurale di pena ), accettare l'agonia che deriva da un qualcosa di negativo e viverla è giusto, ma è giusto anche non abbandonarsi mai a subirla passivamente.
Tornando al tema principale, tu non credi possibile un rapporto intergenerazionale perché non credi la persona più giovane possa sopportare la vecchiaia e la malattia del partner? Com'era la formula del matrimonio, massimo vincolo tra due persone? In amore e in malattia. Io credo funzioni così, al di là di tutte le credenze comuni, poi forse sbaglio ma è difficile sbagliare qualcosa che non presenti la classica dicotomia giusto/sbagliato, ogni opinione è giusta nella misura in cui è dimostrabile attraverso fatti concreti
Eh ma come corri GeoGeografo ha scritto:Voglio fare una premessa: ognuno può gestire la propria vita come gli pare, basta che non reca un danno ad altri. Sicuramente "l'amore non ha età", e su questo siamo tutti d'accordo, ma bisognerebbe vedere di che età si parla, perché se l'amore tra un ventenne e un quarantenne è (secondo me) qualcosa di, permettetemelo di dire, poco "normale" (so benissimo che non è un bel termine, soprattutto qui dentro, quindi prendetelo con le pinze), già è diverso tra un quarantenne e un sessantenne, in quanto il quarantenne ha ormai una personalità e un bagaglio di esperienze ben consolidate che lo permettono di approcciarsi ad una qualsiasi età. Il che è ben diverso per un ragazzino di 20 anni. Poi già magari cambierebbero tanto le cose se avesse 25 anni, perché a quest'età in pochi anni le cose davvero si stravolgono.
Però io onestamente non so quanto possa essere, mettiamola così, edificante un rapporto tra un ragazzo giovanissimo e un uomo di una certa età.
Io una volta parlai con un uomo gay di Bolzano, sui 65 anni, felicemente fidanzato con un ragazzo sui 25. Nessuno gli vieta di stare insieme, son contento per loro. Però mi chiedo fino a che punto questa relazione possa essere stimolante, io parlo soprattutto per il venticinquenne. Poi, va beh, è un ragazzo di 25 anni e quindi la sua vita se la gestisce lui, diverso sarebbe stato il mio parere se di anni ne avesse avuti venti. Certo è che comunque queste differenze di età non dico grandi, ma davvero abissali, mi lasciano perplesso, tutto qua.