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da progettogayforum » mercoledì 28 settembre 2011, 22:15
Beh, provo a dire la mia, ci tengo a sottolineare che non è quello che pensavo 20 anni fa, l’esperienza di Progetto Gay mi ha aperto gli occhi e ha ridimensionato se non addirittura capovolto molte mie concezioni che mi sembravano saldissime, ma il primo principio, non dico della scienza o della filosofia, ma del buon senso è la totale apertura di fronte all’esperienza. Non mi soffermo su che cosa sia un gay o si come si definisca un ragazzo effeminato, mi terrò ad una nozione media di questi concetti.
Parto da un fatto reale. Conoscevo un ragazzo molto atteggiato e decisamente propenso ad assumere atteggiamenti femminili. Quando stava con i suoi amici gay il suo comportamento era quello tipico di un ragazzo gay molto effeminato. Chi lo avesse visto, usando le categorie della mentalità comune, lo avrebbe individuato come gay. Mentre stava con si suoi amici scherzando al solito modo, ha ricevuto una telefonata del padre che di lui non sapeva nulla e ha totalmente cambiato comportamento, voce, atteggiamenti mimici. Chi lo avesse visto durante la telefonata lo avrebbe individuato, sempre secondo il sentire comune, come certamente etero. In realtà quel ragazzo era gay ma in dimensione privata, cioè lontano dai suoi amici gay, il suo comportamento non aveva assolutamente nulla di effeminato. Molti atteggiamenti di questo genere sono una forma di sfida all’opinione pubblica o, talvolta di gioco, e sono il tipico modo di recitare a soggetto. Ho conosciuto personalmente diversi ragazzi che avevano atteggiamenti effeminati anche in modo notevole ma che erano assolutamente etero e per converso tra i ragazzi del Progetto che conosco di persona, e non sono pochi, non ho mai visto atteggiamenti effeminati, ansi direi che un gay, tanto più se non è dichiarato, sta particolarmente attento ad evitare atteggiamenti effeminati proprio perché se che quegli atteggiamenti gli varrebbero l’etichetta di gay. Capisco che la mia è una voice fuori dal coro ma devo prendere atto di quello che vedo. Aggiungo poi che spesso anche la semplice buona educazione è scambiata per difetto di virilità, ma questo è solo segno di una diffusa maleducazione più che di effeminatezza dei ragazzi educati. In pratica, l’assimilazione e anche solo l’accostamento delle due categorie: effeminato e gay non ha nessuna ragion d’essere. Questo, per quanto può valere la mia esperienza. Non bisogna mai dimenticare che la mentalità comune vede come gay anche le persone transessuali e questo potrebbe in parte giustificare la sovrapposizione di effeminato e gay (usato impropriamente come sinonimo di transessuale). Da quello che vedo, l’identità maschile è assolutamente essenziale per un gay. Una cosa sono i problemi di orientamento sessuale (di chi ci si innamora) e una cosa sono i problemi di identità sessuale (se ci si sente in una identità totalmente maschile o meno). Un gay non si innamora di un ragazzo perché si sente una ragazza ma si innamora di un ragazzo come se ne innamora un ragazzo che ha una identità spiccatamente maschile.