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da progettogayforum » martedì 26 luglio 2011, 11:19
Ciao micosola,
Provo a darti una risposta articolata. La tua storia, in un certo senso, fornisce degli esempi concreti di quanto un insieme di concause possa contribuire a creare e a mantenere uno stato di disagio oggettivo e anche pesante.
Parto da una premessa: la sessualità per svilupparsi senza scompensi ha bisogno di un clima di sostanziale serenità, se questo clima non c’è le conseguenze non tarderanno a manifestarsi. Non parlo del fatto che i gay sono sostanzialmente discriminati, cose che per quanto grave non è il primo problema, parlo invece del clima familiare in cui le attese dei genitori, per quanto teoricamente legittime, si trasformano in pressioni educative forti e talvolta in vere forme di lavaggio del cervello. In assenza di condizionamenti un ragazzo che comincia ad avvertire pulsioni gay potrebbe crescere vivendole con serenità, in presenza di condizionamenti pesanti e “inconsci” un ragazzo tende invece a rimuovere la dimensione omosessuale, a separare sessualità e affettività, a vivere la sua omosessualità esclusivamente in dimensione sessuale riservando alle ragazze una dimensione amichevole o affettiva che potrebbe avere l’apparenza del’innamoramento. Un ragazzo che uscendo da forme di condizionamento inconscio comincia ad avere il dubbio di poter essere gay, ben raramente prova un innamoramento affettivo per un altro ragazzo, comincia invece a vivere una vita doppia, una vita etero visibile fatta di frequentazioni di ragazze, di corteggiamenti ai quali manca una vera spinta sessuale e una vita gay segreta integralmente centrata sulla sessualità, e ciò che è peggio è che ci vogliono anni per arrivare all’idea che un innamoramento senza una reale spinta sessuale non è un vero innamoramento, che l’assenza della sessualità o la ridotta sessualità verso una ragazza non è frutto di una sublimazione dei sentimenti che purifica l’amore fino a liberarlo della fisicità ma il risultato di un diverso orientamento sessuale. In genere circa un terzo dei ragazzi che arrivano a riconoscersi come esclusivamente gay vive prima una fase etero e anche una sessualità di coppia esclusivamente etero ma accompagnata ma da una sessualità masturbatoria esclusivamente o quasi esclusivamente gay. In questa situazione la sessualità gay è interpretata come mero vizio perché solo fisica, a fronte di una sessualità etero molto spiritualizzata. Se poi ci sono anche i condizionamenti derivanti dalla religione uscire da questo tipo di ragionamenti è ancora più difficile. Resta il fatto però che la maggioranza dei ragazzi tra i 22 e i 23 anni in genere ne viene fuori ed arriva ad una forma di consapevolezza vera ma le eccezioni non sono poche, tanto che ancora oggi esiste un numero consistente di gay che si sposano. Questi ragazzi in qualche caso sono addirittura consapevoli di essere gay e possono trovare ragazze poco coinvolte a livello sessuale con le quali una convivenza matrimoniale è anche possibile, alla lunga però lo stress di situazioni simili si sente eccome. Molti dei ragazzi gay che arrivano al matrimonio, direi la maggior parte non sono autenticamente consapevoli di essere gay e credono in buona fede di essere etero perché arrivano ad avere rapporti sessuali soddisfacenti con una ragazza, anche se pure in costanza di matrimonio mantengono una masturbazione esclusivamente gay. Dove sono gli errori di fondo? In primo luogo nel fatto che i genitori più o meno consapevolmente tendono a realizzare attraverso i figli le loro aspettative e da quando i figli sono piccoli li inducono in maniera apparentemente dolce ma sostanzialmente violenta verso una sessualità etero e non di rado verso una specifica ragazza gradita alla famiglia. Un ragazzo molto giovane, in un clima simile, in cui si sente grande se corteggia una ragazza e si sente un emarginato se non lo fa, inevitabilmente è indotto a corteggiare una ragazza, questo lo mette in una dimensione di normalità e lo tranquillizza, se poi il contatto fisico con la ragazza è accompagnato dall’erezione (cosa comunissima anche tra i gay) allora l’idea di essere etero si consolida. Accanto a questa forma di corteggiamento sociale che ha anche qualche apparenza di sessualità si sviluppa una vita parallela spesso nemmeno percepita come gay, fatta di pornografia e di cosiddette curiosità gay, la masturbazione è esclusivamente gay ma non è sentita come gay nel senso serio del termine ma come puro gioco o se vogliamo anche vizio, ma comunque come una realtà minore che impegnandosi seriamente si potrebbe eliminare del tutto. I ragazzi cattolici che vivono questa condizione, quando vanno a confessarsi si sentono il colpa per essersi masturbati ma non danno nessun significato al fatto che le loro fantasie sessuali fossero gay piuttosto che etero. In sostanza la vita sessuale gay, proprio perché solo sessuale, sembra non influenza in nessun modo l’Amore etero che resta nobile, cioè altamente sublimato e finché è possibile senza sesso.
Un’educazione non libera crea indubbiamente problemi anche grossi, ma forse i problemi peggiori vengono dal totale stato di abbandono in cui i ragazzi si trovano da questo punto di vista: nessun contatto serio possibile con i genitori o con persone affidabili e assenza totale di informazione corretta. La conseguenza di tutto questo è l’entrare in quei meccanismi che la gente crede abbiano qualcosa a che vedere con i gay cioè il consumo di pornografia, che offre modelli del tutto distorti di quello che è la realtà gay riducendola ad un esercizio molto meccanico della sessualità lontanissimo dal modo di vivere la sessualità della grande maggioranza dei gay, ma soprattutto le chat erotiche e i siti di incontri che, a parte il rischio aids connesso ai rapporti con persone promiscue, portano i ragazzi a identificare come ambiente gay quello che trovano nella chat erotiche e nei siti di incontri, cosa del tutto fuorviante. Molti, proprio per l’impossibilità di riconoscersi in questi ambienti, li abbandonano del tutto, altri invece, indotti un po’ dalla curiosità e un po’ dalla disperazione cominciano una sperimentazione concreta di quello che ci si può trovare. Mi limito a dire che, quanto meno, i siti di incontri e le chat erotiche fanno perdere tempo ai ragazzi, ma si tratta spesso di anni persi correndo dietro persone che non hanno nessuna intenzione di costruire una storia seria, in alcuni casi le situazioni possono anche essere oggettivamente pericolose proprio per il fatto che non c’è alcun filtro a monte.
Tu parli di un prete. Mi è capitato più volte nell’attività del progetto di incontrare sacerdoti e religiosi omosessuali, ma in tutti i casi (non pochissimi) si trattava di persone che avevano una dignità e che hanno voluto un confronto serio. Si tratta di situazioni difficili per chi le vive perché per la coscienza sono autenticamente laceranti. Le persone che ho conosciuto erano realmente credenti ed erano omosessuali. Le loro scelte, che rispetto profondamente, anche quando non le condivido, avevano comunque motivazioni serie. Non mi sono mai capitate situazioni di preti che cercassero sesso disimpegnato in chat, queste cose esisteranno pure perché in certi casi l’esasperazione e l’educazione repressiva può portare anche a questo ma sarebbe bene che chi si trova in queste situazioni si facesse un bell’esame di coscienza e si chiedesse che cosa vuole realmente. Se un prete sente di essere realmente prete anche se è omosessuale è un conto, ma se sente il suo essere prete come una costrizione che lo obbliga a vivere una vita basata sulle chat erotiche, farebbe bene a non essere più prete. In ogni caso sono situazioni molto difficili perché se un ragazzo consapevole di essere gay è arrivato per forza al sacerdozio è lui il primo ad aver subito una violenza inaudita.
Quanto al ritorno alla eterosessualità dopo la delusione credo che sia un meccanismo ovvio di difesa. Quello che tu pensi essere la realtà gay ti ha deluso e allora cerci di cambiare strada. C’è però un errore di fondo: quello che tu hai considerato il mondo gay non è affatto il mondo gay. Capita parecchie volte che i ragazzi rifiutino l’idea di essere gay perché l’associano con cose che non c’entrano affatto e che di gay hanno solo l’etichetta commerciale che serve ad attirare ragazzi che non sanno dove sbattere la testa. La scorsa settimana è venuto a trovarmi un ragazzo da un’altra città, gli avevo detto che gli avrei fatto conoscere un po’ dei ragazzi del progetto, quando è ripartito mi ha detto che era stato benissimo perché la giornata era stata di una disarmante normalità! Ha visto finalmente che cosa sono veramente i ragazzi gay e ci si è ritrovato.
La prima cosa è andare d’accordo con se stessi, la vita di coppia è una possibilità non un obbligo e meno che mai è la soluzione per tutti i problemi di una persona. Dopo quello che hai scritto è difficile pensare che tu abbia realmente dubbi circa la tua sessualità, resta comunque il criterio di fondo per la valutazione dell’orientamento sessuale, che è costituito dalle fantasie masturbatorie. Se sono fantasie gay il dubbio non ha ragione d’essere e quando sarà passata la fase traumatica potrai renderti conto che sarà passata anche la fase della recessione etero. Se posso permettermi, vorrei darti un consiglio: non metterti alla ricerca di un ragazzo per vivere in coppia. Non si sta con un ragazzo per risolvere un problema individuale ma perché si è realmente innamorati e reciprocamente innamorati, se non c’è questa premessa le cose nascono su basi fragilissime. Adesso pensa a cercarti degli amici veri, dico degli amici gay, con i quali confrontarti. Il forum e la chat del progetto possono essere un’occasione seria. Devi trovare una stabilità effettiva e soprattutto devi capire come vivono veramente i ragazzi gay.
Un abbraccio.
Project