Santo cielo, ma sai che mi è successa la stessa, identica cosa?Howl ha scritto:L'unico rammarico che nutro sulla primissima esperienza avuta con il mio amico, era proprio la nostra impreparazione che non ha permesso si sviluppasse nulla, sebbene ce ne fossero i presupposti. Da quella, però, è partito il mio iter per l'autoconsapevolezza mentre, dall'altro lato, il mio amico s'è rinchiuso nella sua bolla di sterotipi, pressioni e aspettative che gli hanno fatto chiudere gli occhi su quanto avvenuto, tanto che, quando ne parlammo anni dopo, lui sminuì tutto. Ricordo che una volta mi disse che a lui non importava nulla, non poteva permettersi di essere gay nè per i suoi parenti nè perchè il suo obiettivo era quello di avere una famiglia con moglie e figli e lo avrebbe perseguito ad ogni costo.
Spero almeno che sia felice con le sue scelte
Nel senso che, dopo aver un po' riordinato le idee e aver capito chi ero e cosa volevo, le mie vicende con il soggetto di cui sopra sono riprese, si sono complicate, ma, nel frattempo, lui aveva assunto una linea ("di difesa", aggiungerei) del tutto analoga a quella che tu descrivi: totale negazione.
In effetti, soprattutto a quell'età, credo siano esperienze comuni a tante persone diverse... Poi c'è chi si lascia spaventare e chi decide di accettare il proprio essere.