Domandona

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Alyosha
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Re: Domandona

Messaggio da Alyosha » martedì 1 maggio 2012, 21:12

Gianni78 mi limito ad aggiungere rispetto a quello che ti hanno già detto che il piccolissimo dettaglio è che un gay represso non vive affatto come ossessione quella di essere gay, al contrario ha l'ossessione di voler essere etero a tutti i costi. In genere quando salta fuori il tappo e finalmente un gay represso concede a sse stesso l'opportunità di ipotizzare almeno che sia gay, comincia a cambiare la sua prospettiva e comincia a rileggere tutti i suoi problemi sotto una luce diverse. A quel punto il passo è veramente breve qualche mese e smetterà di dubitare della propria omosessualità. Ti dirò un'altra cosa un gay represso non vive affatto come un problema la sua omosessualità, perché spontaneamente tenderebbe ad essa, vive con molti più problemi la sessualità perché sis impone di essere quello che non è e quindi o comincia improbabili relazioni etero o si chiude nella più assoluta apatia. Difficilmente mi esprimo sull'orientamento sessuale degli altri, perché ho sempre pensato che si tratti di un percorso ci emacipazione personalissimo e mi preoccupa molto di più che ci si metta nelle giuste condizioni perché la propria sessualità emerga in modo chiaro e tuttavia più ascolto quello che dici e più mi sento di dirti che nel tuo caso il problema non è affatto l'omosessulità. Ora non si capisce se questo ti consola o ti fa stare ancora peggio, perché mi rendo conto che l'omosessulità per te sarebbe comunque una soluzione, mentre se la togli non ne hai più una. Perché se sei etero hai problemi con la sessualità?
In realtà non so se ti consola o anche questo ti lascia perplesso anche se fossi gay comunque non avresti risolto il tuo problema con la sessualità per ciò stesso intendo. L'intimità con una persona in genere è un'intimità con se stessi e se ci sono fili annodati dentro te questi emergono proprio nel rapporto di intimità con l'altra persona. Ora se stai procedendo all'interno di un percorso piscoterapeutico il consiglio che posso darti è quello di lasciarti andare un pochetto, fidarti un attimino del tuo teraputa e arrivare sino in fondo, vedrai che le cose saltano tutte fuori.

Gianni78
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Re: Domandona

Messaggio da Gianni78 » mercoledì 2 maggio 2012, 0:10

boy-com ha scritto:Gianni78 mi limito ad aggiungere rispetto a quello che ti hanno già detto che il piccolissimo dettaglio è che un gay represso non vive affatto come ossessione quella di essere gay, al contrario ha l'ossessione di voler essere etero a tutti i costi. In genere quando salta fuori il tappo e finalmente un gay represso concede a sse stesso l'opportunità di ipotizzare almeno che sia gay, comincia a cambiare la sua prospettiva e comincia a rileggere tutti i suoi problemi sotto una luce diverse. A quel punto il passo è veramente breve qualche mese e smetterà di dubitare della propria omosessualità. Ti dirò un'altra cosa un gay represso non vive affatto come un problema la sua omosessualità, perché spontaneamente tenderebbe ad essa, vive con molti più problemi la sessualità perché sis impone di essere quello che non è e quindi o comincia improbabili relazioni etero o si chiude nella più assoluta apatia. Difficilmente mi esprimo sull'orientamento sessuale degli altri, perché ho sempre pensato che si tratti di un percorso ci emacipazione personalissimo e mi preoccupa molto di più che ci si metta nelle giuste condizioni perché la propria sessualità emerga in modo chiaro e tuttavia più ascolto quello che dici e più mi sento di dirti che nel tuo caso il problema non è affatto l'omosessulità. Ora non si capisce se questo ti consola o ti fa stare ancora peggio, perché mi rendo conto che l'omosessulità per te sarebbe comunque una soluzione, mentre se la togli non ne hai più una. Perché se sei etero hai problemi con la sessualità?
In realtà non so se ti consola o anche questo ti lascia perplesso anche se fossi gay comunque non avresti risolto il tuo problema con la sessualità per ciò stesso intendo. L'intimità con una persona in genere è un'intimità con se stessi e se ci sono fili annodati dentro te questi emergono proprio nel rapporto di intimità con l'altra persona. Ora se stai procedendo all'interno di un percorso piscoterapeutico il consiglio che posso darti è quello di lasciarti andare un pochetto, fidarti un attimino del tuo teraputa e arrivare sino in fondo, vedrai che le cose saltano tutte fuori.

Ciao boy - com,
Sai che mi piace ciò che scrivi e ovviamente come la pensi ?
Dato che hai piu' volte risposto alle mie discussioni voglio risponderti meglio possibile..
Io non ho problemi con la sessualità ma nella mia analisi che faccio oramai da tre anni, iniziata per cercare di stare meglio e conoscermi a fondo, è emerso che sembra io nasconda qualcosa o abbia timore di qualcosa. Questa cosa mi impedisce di socializzare come vorrei, all'atto pratico ad esempio, quando sono in presenza di una ragazza che mi piace, magari un'amica di amici, inizio ad accusare ansia e preoccupazione...come se la mia voglia di conoscerla o di uscire con lei, invece di recarmi voglia di farmi avanti o di essere brillante etc etc, mi intimorisce.. da li nasce il battito cardiaco accelerato, emozione, timore, salivazione azzerata. Questa reazione dettata dall'inconscio in realtà dura o pochi secondi o pochi minuti e a quanto pare nessuno se n'è mai accorto, ma a me reca un danno importante : non riuscire a fare il primo passo con una donna che mi piace; non propormi a meno che non sia una ragazza a farlo ; sentirmi a disagio nell'essere osservato ; avere timore di parlare in pubblico.
Sia chiaro che io combatto regolarmente tutte le situazioni sopraelencate, per "crescere " personalmente ho anche cambiato attività ed ora lavoro a contatto sempre con gente nuova, in ambienti sempre diversi e devo parlare e presentare dei prodotti / servizi, per cui ogni volta è una sfida ma a me piace farlo e mi ha aiutato ad essere maggiormente disinvolto.
I guru della crescita personale possono fornirci delle strategie, vedi PNL, ma a me non servono strategie perchè ho deciso di capire la fonte del mio problema e superarlo, senza usare strategie che non mi fanno superare il limite.
Trovandomi davanti a questo problema, ho pensato di essere gay senza averlo mai sospettato prima, ho pensato che questa mia emozione nell'approcio poteva nascere da un'inconscia omosessualità che mi diceva : lascia stare le donne :D , per cui oltre ad averne parlato con il mio psicoterapeuta che onestamente non si è mai sbilanciato ne ha mai detto di pensare che io sia gay, mi sono iscritto in questo forum per avere dei parari, magari da chi aveva già affrontato una situazione come la mia.
Non essere gay non sarebbe un dispiacere, a me piacciono molto le donne, però siccome è una cosa che capita e non c'è nulla di male è giusto approfondire o comunque non dire a priori " non sono gay", come farebbe un gay represso. Io preferisco dire : Bene, non sono gay perchè dall'analisi fatta e dalle considerazioni emerse si evince che la causa delle mie reazioni è ........ :D
In questo modo ne verrò a capo ( spero ) senza paraocchi e senza avere scartato nulla ! Per qualsiesi domanda resto a disposizione, grazie del tuo tempo.

Alyosha
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Re: Domandona

Messaggio da Alyosha » mercoledì 2 maggio 2012, 15:35

Gianni78 Innanzitutto grazie per la considerazione sui miei post, mi fa piacere possa trovarli interessanti o condivisibili naturalmente.
Tornando alla questione sinceramente penso che se ci sia una psicoanalisi in corso non abbia senso interferire con essa. Non che non ti direi cose riguardo alla questione che poni, ma ho fiducia nel fatto che dopo tre anni il tuo percorso sarà già abbastanza maturato e se lì a toccare con mano il cuore del problema. E' bene che tu approfondisca la questione ovviamente e mi pare che rpendere in esame l'ipotesi dell'omosessualità e sopratutto confrontarsi e conoscere cos'è l'omosessualità sia importante. Sinceramente penso che una discussione sana e seria possa essere un ottima occasione per aprirsi agli altri e che questo sia salutare da ogni punto di vista. Anche s el'ipotesi dell'omosessualità non dovesse rivelarsi quella giusta, parlarne ti ha fatto sicuramente bene. Quando cominci a parlare dei tuoi problemi non dico che perciò stesso li hai risolti, ma sei già sulla buona strada, perché intanto sti problemi prendono aria. Sono molto contento ad ogni modo che tu ti stia confrontando con noi che che vada come vada, mosstri questa apertura mentale. Anche se maturerai l'idea di non essere omosessuale, certamente questsa eventualità ti ha fatto guardare l'omosessualità in modo diverso e sempre a prescindere da tutto avremo ottenuto una persona aperto e disponibile. Ad ogni modo direi che non c'è nessuna fretta di tirare somme in modo affrettato, puoi continuare a stare qua un pò con noi. Infondo certe difficoltà in amore, date le ovvie differenze, restano uguali per tutti gli uomini, perché purtroppo o per fortuna siamo tutti figli di uno stesso cielo.

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Telemaco
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Re: Domandona

Messaggio da Telemaco » mercoledì 2 maggio 2012, 20:25

boy-com ha scritto:il piccolissimo dettaglio è che un gay represso non vive affatto come ossessione quella di essere gay, al contrario ha l'ossessione di voler essere etero a tutti i costi.
Hai fatto bene a sottolinearlo, boy-com; anche a me è parso di vedere questo sottile discrimine: un ragazzo etero in difficoltà ipotizza di essere gay, un ragazzo gay in difficoltà sa di non essere etero.
Gianni78 ha scritto:Questa cosa mi impedisce di socializzare come vorrei, all'atto pratico ad esempio, quando sono in presenza di una ragazza che mi piace, magari un'amica di amici, inizio ad accusare ansia e preoccupazione...come se la mia voglia di conoscerla o di uscire con lei, invece di recarmi voglia di farmi avanti o di essere brillante etc etc, mi intimorisce.. da li nasce il battito cardiaco accelerato, emozione, timore, salivazione azzerata. Questa reazione dettata dall'inconscio in realtà dura o pochi secondi o pochi minuti e a quanto pare nessuno se n'è mai accorto, ma a me reca un danno importante : non riuscire a fare il primo passo con una donna che mi piace; non propormi a meno che non sia una ragazza a farlo ; sentirmi a disagio nell'essere osservato ; avere timore di parlare in pubblico.
Tutti questi elementi che ti infastidiscono nelle tue relazioni sociali sono problemi che affrontano molte persone indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Ci sono persone eterosex a disagio in situazioni sociali tanto quanto ci sono persone omosex a disagio in situazioni sociali; non esiste a priori un nesso fra queste caratteristiche e la disinvoltura con cui uno si pone in contesti interrelazionali. Timidezza, introversione, al limite estremo anche problemi di fobia sociale possono pesare tanto su gay quanto su etero. Ci sono mille motivazioni che possono fondare queste difficoltà. E possono anche non esserci ed essere una caratteristica propria della persona.
Gianni78 ha scritto:I guru della crescita personale possono fornirci delle strategie, vedi PNL, ma a me non servono strategie perchè ho deciso di capire la fonte del mio problema e superarlo, senza usare strategie che non mi fanno superare il limite.
Queste parole mi fanno pensare ad una cosa; attualmente praticamente tutti gli individui, nella stragrande maggioranza degli ambienti e delle circostanze in cui agiscono, devono confrontarsi con un modello socio-relazionale molto forte e consolidato: è il modello dell'estroversione, della disinvoltura, della scioltezza, del carisma, dell'ostentare ad ogni costo una capacità di socializzare a 360 gradi in qualunque occasione.

Peccato che questo modello se ne frega altamente del fatto che per un'enorme quantità di persone tali caratteristiche non sorgono affatto spontanee, e quindi si troveranno ad essere costrette ad elaborarne dei surrogati artificiali per potersi sentire a proprio agio.

Ma secondo me la fortissima riprovazione per caratteristiche come la timidezza, l'introversione, l'esitazione, non pare particolarmente utile a spingere le persone a stare meglio con se stesse e con gli altri, soprattutto quando si tratta di una riprovazione generalissima, aprioristica e che si risolve di fatto a far alterare meccanismi comportamentali che per molte persone sono naturali e non necessariamente di ostacolo a vivere bene, se vissuti con un po' di consapevolezza. Magari, per prima cosa, consapevolezza del fatto che tali problemi sono talmente ricorrenti nelle persone da far dubitare che si possa parlare necessariamente di problemi.

Insomma nel sentire comune viene spesso paventata una negatività di fondo rispetto a certe caratteristiche comportamentali... negatività che però è un po' troppo astratta e stigmatizzata per poter essere sempre vera, almeno secondo la mia personale opinione.

Naturalmente prendi le cose che scrivo come una semplice chiacchierata.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

Gianni78
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Re: Domandona

Messaggio da Gianni78 » sabato 5 maggio 2012, 21:59

boy-com ha scritto:Gianni78 Innanzitutto grazie per la considerazione sui miei post, mi fa piacere possa trovarli interessanti o condivisibili naturalmente.
Tornando alla questione sinceramente penso che se ci sia una psicoanalisi in corso non abbia senso interferire con essa. Non che non ti direi cose riguardo alla questione che poni, ma ho fiducia nel fatto che dopo tre anni il tuo percorso sarà già abbastanza maturato e se lì a toccare con mano il cuore del problema. E' bene che tu approfondisca la questione ovviamente e mi pare che rpendere in esame l'ipotesi dell'omosessualità e sopratutto confrontarsi e conoscere cos'è l'omosessualità sia importante. Sinceramente penso che una discussione sana e seria possa essere un ottima occasione per aprirsi agli altri e che questo sia salutare da ogni punto di vista. Anche s el'ipotesi dell'omosessualità non dovesse rivelarsi quella giusta, parlarne ti ha fatto sicuramente bene. Quando cominci a parlare dei tuoi problemi non dico che perciò stesso li hai risolti, ma sei già sulla buona strada, perché intanto sti problemi prendono aria. Sono molto contento ad ogni modo che tu ti stia confrontando con noi che che vada come vada, mosstri questa apertura mentale. Anche se maturerai l'idea di non essere omosessuale, certamente questsa eventualità ti ha fatto guardare l'omosessualità in modo diverso e sempre a prescindere da tutto avremo ottenuto una persona aperto e disponibile. Ad ogni modo direi che non c'è nessuna fretta di tirare somme in modo affrettato, puoi continuare a stare qua un pò con noi. Infondo certe difficoltà in amore, date le ovvie differenze, restano uguali per tutti gli uomini, perché purtroppo o per fortuna siamo tutti figli di uno stesso cielo.

Ciao ,
Certamente mi fa piacere scambiare opinioni con voi e ti assicuro che mi ha aiutato molto in questa settimana, l'ho reputato un passo che mi serviva fare per chiarirmi delle impressioni in merito a me e conoscere almeno un minimo il mondo gay che non ho mai avuto modo di conoscere.
La mia idea si è allontanata dall'essere gay, ma questa volta mi stuidierò piu' a fondo, cosi da capirmi bene e senza eccezioni, per ora ho tolto i "pregiudizi" che avevo sul mondo gay certamente per ignoranza e devo dire che in questo forum ho trovato ottimi spunti di riflessione e persone molto intelligenti, stimolanti, quindi oltre a ringraziarvi resto con voi piacevolmente :D

Gianni78
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Re: Domandona

Messaggio da Gianni78 » sabato 5 maggio 2012, 22:13

Telemaco ha scritto:
boy-com ha scritto:il piccolissimo dettaglio è che un gay represso non vive affatto come ossessione quella di essere gay, al contrario ha l'ossessione di voler essere etero a tutti i costi.
Hai fatto bene a sottolinearlo, boy-com; anche a me è parso di vedere questo sottile discrimine: un ragazzo etero in difficoltà ipotizza di essere gay, un ragazzo gay in difficoltà sa di non essere etero.
Gianni78 ha scritto:Questa cosa mi impedisce di socializzare come vorrei, all'atto pratico ad esempio, quando sono in presenza di una ragazza che mi piace, magari un'amica di amici, inizio ad accusare ansia e preoccupazione...come se la mia voglia di conoscerla o di uscire con lei, invece di recarmi voglia di farmi avanti o di essere brillante etc etc, mi intimorisce.. da li nasce il battito cardiaco accelerato, emozione, timore, salivazione azzerata. Questa reazione dettata dall'inconscio in realtà dura o pochi secondi o pochi minuti e a quanto pare nessuno se n'è mai accorto, ma a me reca un danno importante : non riuscire a fare il primo passo con una donna che mi piace; non propormi a meno che non sia una ragazza a farlo ; sentirmi a disagio nell'essere osservato ; avere timore di parlare in pubblico.
Tutti questi elementi che ti infastidiscono nelle tue relazioni sociali sono problemi che affrontano molte persone indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Ci sono persone eterosex a disagio in situazioni sociali tanto quanto ci sono persone omosex a disagio in situazioni sociali; non esiste a priori un nesso fra queste caratteristiche e la disinvoltura con cui uno si pone in contesti interrelazionali. Timidezza, introversione, al limite estremo anche problemi di fobia sociale possono pesare tanto su gay quanto su etero. Ci sono mille motivazioni che possono fondare queste difficoltà. E possono anche non esserci ed essere una caratteristica propria della persona.
Gianni78 ha scritto:I guru della crescita personale possono fornirci delle strategie, vedi PNL, ma a me non servono strategie perchè ho deciso di capire la fonte del mio problema e superarlo, senza usare strategie che non mi fanno superare il limite.
Queste parole mi fanno pensare ad una cosa; attualmente praticamente tutti gli individui, nella stragrande maggioranza degli ambienti e delle circostanze in cui agiscono, devono confrontarsi con un modello socio-relazionale molto forte e consolidato: è il modello dell'estroversione, della disinvoltura, della scioltezza, del carisma, dell'ostentare ad ogni costo una capacità di socializzare a 360 gradi in qualunque occasione.

Peccato che questo modello se ne frega altamente del fatto che per un'enorme quantità di persone tali caratteristiche non sorgono affatto spontanee, e quindi si troveranno ad essere costrette ad elaborarne dei surrogati artificiali per potersi sentire a proprio agio.

Ma secondo me la fortissima riprovazione per caratteristiche come la timidezza, l'introversione, l'esitazione, non pare particolarmente utile a spingere le persone a stare meglio con se stesse e con gli altri, soprattutto quando si tratta di una riprovazione generalissima, aprioristica e che si risolve di fatto a far alterare meccanismi comportamentali che per molte persone sono naturali e non necessariamente di ostacolo a vivere bene, se vissuti con un po' di consapevolezza. Magari, per prima cosa, consapevolezza del fatto che tali problemi sono talmente ricorrenti nelle persone da far dubitare che si possa parlare necessariamente di problemi.

Insomma nel sentire comune viene spesso paventata una negatività di fondo rispetto a certe caratteristiche comportamentali... negatività che però è un po' troppo astratta e stigmatizzata per poter essere sempre vera, almeno secondo la mia personale opinione.

Naturalmente prendi le cose che scrivo come una semplice chiacchierata.

Ciao Telemaco,
Ti ringrazio davvero,anche la tua risposta mi ha colpito particolarmente e voglio dire che mi ha fatto pensare molto per cui definirla "una semplice chiacchierata ", come scrivi tu, quasi mi dispiace !
Hai ragione nel dire che le mie problematiche vanno al di la dell'orientamento sessuale e soprattutto ho apprezzato le tue considerazioni sullo "stereotipo da seguire " dell'uomo / donna perfetto/a , ovvero con le caratteristiche che hai menzionato che "renderebbero" una persona a modo, socializzata, felice e vincente. A quel punto, chi non ha quelle caratteristiche, prima sta male nel capire di non averle e se non si deprime farà di tutto per costruirle, per quanto possibile.. inseguendo sempre un modello di persona comunque differente dal proprio essere naturale.
Nella vita bisogna evolversi, crescere e migliorarsi, ma seguire un modello imposto dalla società è assurdo e capisco che anche io ho fatto questo errore, cercando di modificarmi il piu' possibile per essere almeno simile, al positivo + brillante + estroverso ! Le tue parole mi hanno fatto riflettere, perchè in realtà devo apprezzare le mie qualità che non devono forzatamente essere quelle del modello sopracitato, quindi oltre al fatto del non dovermi paragonare a nessuno stereotipo di persona, devo migliorarmi accettando le mie caratteristiche di base.
Un abbraccio

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