Compagno di corso universitario - ma è gay?

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Aquilotto
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Re: Compagno di corso universitario - ma è gay?

Messaggio da Aquilotto » giovedì 15 novembre 2012, 4:49

lantis ha scritto:ma allora come mi comporto?
Lascia perdere.

Te lo dico perché mi riconosco perfettamente - e quando dico perfettamente intendo perfettamente, luoghi compresi - nella tua vicenda. Tu in sostanza non hai costruito nulla con questo ragazzo, non sai nemmeno se sia gay o no e probabilmente non avrai mai modo di saperlo; non si è stabilito un contatto umano fra di voi, quella base su cui si fonda la conoscenza fra due persone; c'è solo un rapporto di facciata, cordiale quanto necessario e nulla più, tra due individui che non appena non si vedranno più a lezione ogni giorno si dimenticheranno dell'altro. Né un rapporto del genere si costruirà in futuro, essendo evidente il disinteresse del tuo Marco. Sic stantibus rebus, qualsiasi ipotesi tu possa fare di instaurare qualcosa di solido con lui è stroncata sul nascere dall'evidenza dei fatti: costui non trova interesse nemmeno nel cercarti come amico, non c'è motivo per cui dovresti ispirargli la fiducia, il trasporto, l'affetto e la passione necessarie per una relazione.

Tempo fa, in mezzo ai duecento e più ragazzi che frequentano quei corsi e quelle aule, avevo messo l'occhio su un tipo solitario che non parlava mai con nessuno e stava sempre per conto suo. Lo trovavo carino, con uno sguardo profondo e interessante; nonostante dal mio posto lo osservassi seduto qualche fila più in là, però, non sapevo nulla di lui (nemmeno il suo nome), né potevo venirne a sapere di più da eventuali amicizie in comune visto che di amicizie pareva non ne avesse. Come te ho tentato un qualche approccio, gli ho rivolto la parola con una scusa, ho provato a vedere se stesse celando un qualche interesse ma, come nel tuo caso, l'indifferenza si è palesata immediatamente dopo la fine di un conciso scambio di parole.
Ovviamente ho costruito tutti i castelli in aria possibili e immaginabili: che fosse un gay represso, che fosse gay non represso ma rigorosamente in incognito, che fosse gay e ipertimido, che non fosse gay ma comunque ipertimido e magari gli potesse far piacere lo stesso conoscermi... per un (breve) periodo ho anche creduto che mi stesse lanciando qualche segnale perché a lezione si era seduto vicino a me in apparenza di proposito, cioè con molti altri posti liberi altrove. Sono tutte costruzioni mentali spontanee in situazioni del genere... poi ho realizzato non trattarsi di nulla più che di un frutto del caso.
Saputo il suo nome (ci siamo trovati seduti affianco ad un esame!) ho trovato il suo profilo facebook, da cui non ho potuto capire nulla né in un senso né nell'altro, cioè né smentire la possibilità che fosse gay né avere ragionevoli basi per cui ipotizzare che lo fosse.
Il risultato? Per qualche mese l'ho osservato con curiosità, dopodiché, non verificandosi nessun progresso, ho smesso di cercare il suo volto tra la folla e la cosa non mi ha dilaniato il cuore. Suona un po' come un'occasione mancata, se non altro perché al di là di un'ipotetica relazione a me piace conoscere le persone, e a una nuova amicizia non avrei sicuramente detto di no; c'è anche da dire che venivo dalla prima semitragica esperienza di innamoramento verso un ragazzo etero, una ferita da poco cicatrizzata che mi metteva bene in guardia dal correre di nuovo rischi di delusione simili. Supporre l'interesse dove non c'è, infatti, non porta da nessuna parte, fa sprecare inutilmente energie, strugge. L'importante è prendere coscienza di questo fatto quanto prima.

Sembra la storia della volpe e l'uva, ma oggi quel ragazzo non lo considero nemmeno più tanto carino. Anche se non velocemente come i tralci maturi, le persone cambiano, e quello che può destare interesse in un momento della nostra vita non è detto che lo desti ancora più avanti. Probabilmente se questo tizio l'avessi visto per la prima volta oggi invece che tre anni fa non mi avrebbe suscitato nessun interesse particolare. Perciò lantis, non ti crucciare e passa oltre... dopotutto vuoi che in una di quelle aule che iniziano per pi e finiscono con un numero, su 200 studenti maschi, statisticamente non ce ne siano una quindicina di gay fra cui magari il vero ragazzo giusto per te? ;)
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Re: Compagno di corso universitario - ma è gay?

Messaggio da lantis » giovedì 15 novembre 2012, 17:44

hahaha aquilotto :) ho letto il tuo messaggio con lui seduto qualche fila più avanti, mi ha fatto un certo che! Cmq vabbè.. Grazie a voi mi sto rendendo conto sempre più giorno dopo giorno di quanto non sia fattibile questa storia, anche da come si comporta lui. Certo però che.. Da quel che ho capito sai benissimo che in quelle aule x p e un numero.. Sono popolate solo da etero, solo io farò eccezione. E se ci sono, non sono abbordabili, e la mia esperienza ne è la prova :( purtroppo sono diventato troppo pessimista :(

Aquilotto
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Re: Compagno di corso universitario - ma è gay?

Messaggio da Aquilotto » venerdì 16 novembre 2012, 0:07

No, non fai eccezione. E' che in un ambiente in cui tutti, gay compresi, parlano solo e unicamente di calciofigamotori trovare le persone "giuste" è un po' difficile. (Magari i gay glissano sulla figa ma di calcio e motori se ne parla sempre... al lunedì nelle aule pi più numero avrai notato la grande abbondanza di gazzette dello sport XD)
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Re: Compagno di corso universitario - ma è gay?

Messaggio da lantis » venerdì 16 novembre 2012, 0:29

@aquilotto
ma in quelle aule facevo gli esami del primo anno. ora siamo al nostro dipartimento. la faccenda però è sempre la stessa come puoi immaginare :p

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