dottor money

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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barbara
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Re: dottor money

Messaggio da barbara » giovedì 14 febbraio 2013, 22:26

Condivido quanto è stato detto sul fatto che il problema principale è la difficoltà di accettazione della tua situazione ,Janax, da parte di tua madre . Tuttavia l'intervento esterno di una persona che si qualifica come esperta ha il suo peso, perché può migliorare le cose o anche peggiorarle, come è avvenuto in questo caso. Lo psicoterapeuta ha di fatto rafforzato l'idea di tua madre secondo la quale tu potresti tornare a essere etero se solo lo volessi. E , facendo ciò , egli ha danneggiato sia te che il tuo rapporto con i tuoi genitori.
Già mi lascia perplessa il fatto che si sia lanciato a parlarti di cose così delicate e a darti messaggi così dirompenti al telefono, senza prendersi la briga di conoscere che tipo di persona tu fossi e quanta fragilità o sofferenza ci fosse in te in quel momento.
Mi pare un azzardo strano per uno specialista . Ci sono psicologi che aspettano alcuni colloqui prima di sbilanciarsi a dare consigli o opinioni e questo già al telefono se ne esce così?
La storia a cui ti riferisci inoltre non c'entra nulla con l'omosessualità . Questo specialista pare non sapere che un omosessuale non è un uomo che dovrebbe o vorrebbe trasformarsi in donna . E' un uomo che ama altri uomini. Mi pare che qui ci sia una bella confusione tra omosessualità e transessualismo.
Ma anche se tu fossi stato transessuale, l'esempio non c'azzeccherebbe comunque. Un maschio transessuale detesta i propri organi genitali ed esserne privato rappresenta una soluzione al suo malessere, mentre per un maschio eterosessuale la perdita del pene equivale a un'amputazione.
E' assai improbabile statisticamente che il bimbo della storia fosse transessuale. Per cui, come giustamente dici Janax, quella storia dimostra che un bimbo che si sente maschio vive come violenza un'identità femminile. Allo stesso modo un maschio che si sente femmina vive come una violenza l'dentità maschile, e un bambino omosessuale vive come una violenza l'essere costretto a vivere da eterosessuale. Un bell'autogoal per lo psicoterapeuta...
Comunque per prima cosa è sempre buona norma verificare che uno psicologo/psicoterapeuta sia iscritto all'ordine professionale , cosa che è semplicissima e basta consultare il sito dell'ordine degli psicologi della sua regione.
Se lo psicologo non risulta in nessun ordine e si spaccia per psicologo , sta commettendo il reato di esercizio abusivo della professione.
Se è iscritto , bene : sappiamo che è effettivamente uno psicologo, ma deve anche rispettare le regole deontologiche del suo ordine. La maggior parte degli ordini regionali italiani hanno già pubblicamente richiamato i propri iscritti ad evitare le cosiddette terapie riparative , perchè ogni condizionamento teso a cambiare l'orientamento sessuale che la persona esprime è deontologicamente scorretto. Il professionista che fa queste cose può essere segnalato all'ordine professionale perché prenda provvedimenti .
Concludo dicendo che tu potresti anche prendere in contropiede tua madre e renderti disponibile ad andare da uno psicologo insieme a lei, a condizione che sia tu a sceglierlo. Magari sentire un parere opposto a quello che lei ha ricevuto potrebbe riequilibrare le vostre posizioni di forza. Inoltre in questo modo non passerebbe l'idea che tu sei contrario a qualunque confronto e semmai dovrebbe essere lei a dimostrare di essere disponibile.
Ovvio che in questo caso dovresti informarti preliminarmente sulla competenza di tale psicologo sul tema dell'omosessualità andandoci per conto tuo . Magari potresti puntare su uno psicologo specialista in sessuologia. E' solo un'idea.
Comunque spesso succede che dopo un primo atteggiamento di rifiuto, una madre riesca da sola a farsene una ragione e a comprendere che se non vuole perdere il proprio figlio deve accettarlo come omosessuale. Ti auguro di cuore che succeda proprio così. :)

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janax
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Re: dottor money

Messaggio da janax » venerdì 15 febbraio 2013, 4:38

Ragazzi vi chiedo scusa, ho inventato l'interlacciamento del terapeuta con quella storia che avevo letto tempo fa, probabilmente per attirare l'attenzione in modo facile, il resto è reale (non ho mai fatto quella telefonata)
(probabilmente dopo che vi ho detto questo diventa tutto meno credibile)

hai ragione alyosha quando parli di età anagrafica dislocata da quella mentale, sono consapevole che sono molto indietro.

Grazie progettogayforum avevo trovato proprio ieri quell'articolo qui
http://progettogaysito.altervista.org/g ... rative.htm
me lo sono salvato in quantomolto interessante e ottimo da far leggere alla madre.


vi ringrazio di cuore per la pazienza e i consigli, mi sono stati veramente utili
Dopo questa confessione credo che sia giunto il momento che mi ritiri, vi assicuro che nonostante l'anonimato la tensione per scrivervi questo è stata molto alta

vi chiedo ancora scusa

Ciao a Tutti

barbara
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Re: dottor money

Messaggio da barbara » venerdì 15 febbraio 2013, 9:28

Non c'è problema, Janax. Sei stato molto onesto ad ammetterlo .
Quando si è sotto pressione come nel tuo caso, capita anche di dire cose che abitualmente non si direbbero. ;)

Alyosha
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Re: dottor money

Messaggio da Alyosha » venerdì 15 febbraio 2013, 15:41

Bah... potevi anche continuare a reggere la parte, ci si sarebbe annoiati di meno. Infondo quello delle terapie riparative resta un problema reale e discuterne male non fa di certo. Ad ogni modo un bel chissene, come si dice sempre nel gioco dei pacchi (quanto mai azzeccato visto il bacco che ci hai tirato) "rifiuto e vado avanti" :mrgreen:.

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progettogayforum
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Re: dottor money

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 febbraio 2013, 20:21

janax, direi che adesso è tutto molto più credibile, e fare un'ammissione come la tua richiede un coraggio notevole, posso dire che sono molto positivamente colpito da quella ammissione, avresti potuto sparire senza aggiungere altro e invece non lo hai fatto. Francamente spero tanto che tu continui a frequentare questo forum perché hai una dignità e meriti il massimo rispetto. Personalmente penso che tu possa fare molto per gli altri, molto più di quello che immagini.

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