Quello che scrivi è molto gentile, Blackout. Per ora ho avuto modo di dirlo ad alcuni amici. Uno di essi è una persona davvero enigmatica: pur volendogli un gran bene, lo conosco davvero poco sotto molti aspetti, e quel poco che so di lui è molto di più di quanto egli in genere riveli di sé. Un paio di sere fa ho voluto dirgli tutto, anche perché so che, nonostante sia un enigma, è una persona davvero fidata. Ciò che ne è risultato è stata una completa apertura da parte sua: mi ha rivelato tutte le sue insicurezze e drammi personali, compresa la ragione per cui parla poco di sé; lo ho conosciuto più in una serata che in diversi anni di amicizia. Alla fine ha parlato più lui di me quasi. Va' un po' a capire: come sempre nella mia vita, mi sembra che tutto sia assurdo, un po' folle ad un primo sguardo. Poi le tessere in qualche modo si ricombinano sempre sotto i miei occhi con risultati inaspettati. In ogni caso sono contento, se parlando di me stesso ai miei amici finisco per conoscerli ancor più di prima non è altro che un bene.
Blackout ha scritto:
Sulla questione amici è pur vero che spetta a me lavorare bene, presentare la "novità" come a una cosa a cui tengo ed è essenziale per me. Questa è una cosa su cui sto pensando da diversi giorni perchè in alcuni momenti di sconforto questa certezza vacilla, pertanto voglio trovarmi in un momento (psicologicamente e ambientalmente parlando) buono per poter parlare di me con chi ho deciso di farlo.
Vorrei augurarti di trovare il momento giusto indagando su te stesso, ma sarebbe banale. Quello che ti posso suggerire, per esperienza personale non tanto di questa situazione, ma di tutte le difficoltà che ho incontrato nella vita, è di buttarti un po'. Credo che la fortuna, se usata con ingegno, senza azzardi, aiuti davvero gli audaci. Il momento giusto per buttarsi credo che lo sentirai, prevederlo o pianificarlo non è possibile. Ovviamente è solo un consiglio, spero potrà esserti utile.