Mi piacciono gli etero

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
Elsa
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da Elsa » venerdì 16 agosto 2013, 1:43

Ren, trovo molto interessante la tua interpretazione al problema di Giuse , da quanto ho capito è frutto di una tua personale esperienza, ti faccio i miei complimenti per la lucidità del tuo pensiero e per come lo hai esposto.

Ren
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da Ren » venerdì 16 agosto 2013, 11:41

Grazie Elsa. Si, è tutto frutto della mia esperienza personale. Un tempo pensavo che ogni processo psicologico attinente alla tendenza omosessuale seguisse gli stessi schemi. Ho scoperto poi che non è così e che ogni uomo è un caso a se. Certo mi sono stupito che, nelle risposte a Giuse, si trovasse spesso incomprensione, incredulitá e stupore. A me sembrava così normale e chiaro quello che leggevo, proprio perchè l'ho sempre provato io esattamente uguale (con la conseguenza negativa di non aver avuto mai un rapporto sessuale e di non aver potuto neanche dare il primo bacio, visto che le persone di cui mi innamoravo mi hanno sempre voluto bene ma non hanno mai concepito neanche l'idea che il rapporto con me potesse cpntemplare questi aspetti. Chissà cosa mi riserverà il futuro...)

Elsa
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da Elsa » venerdì 16 agosto 2013, 14:22

Ren, credo che la tua risposta al caso sia dovuta anche ed altri fattori, non solo quelli di esperienza personale ma anche alle tue profonde riflessioni, frutto della tua maturità, cerco di spiegarmi meglio...gli eventi della vita variano anche in base al ciclo di vita che affrontiamo , ti faccio un esempio più vicino al mio mondo, la maternità di un adolescente e quella di una donna adulta assumono significati diversi , non solo a livello di società ma proprio a livello personale, età e consapevolezze fanno la differenza. Sono anch'io sono dell'idea che tolte alcune cose , ogni uomo è un caso a sé grazie anche alle sue personali esperienze , gli umani siamo esseri dinamici sempre in evoluzione, tu mi dai l'impressione che queste evoluzioni riesci ad accompagnarle in quanto le percepisci in modo evidente accettandole , non so cosa ti riserverà il futuro ma, se continui così, credo che certamente ci sarà tanta serenità, io te la auguro di vero cuore ;)

Ren
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da Ren » venerdì 16 agosto 2013, 14:30

Ti ringrazio di cuore. La serenità non l'ho mai avuta... ma chissà, forse è più importante, per se e per gli altri, lottare approfondendo la consapevolezza e la verità di se, e chissà che poi, in fondo, non arrivi anche un po' di serenità... :)

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orachefaccio
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da orachefaccio » venerdì 16 agosto 2013, 16:32

Ciao giuse,

L'impressione che ne ho avuta io (credo sia grammaticalmente corretto per quanto suoni strano, no?) è che ti attrae non tanto l'uomo con la caratteristica di essere stereotipicamente maschio, ma l'idea stessa di mascolinità che hai in mente e che vedi in alcuni. Visto che essere attratto da un'idea è una cosa astratta che non ha alcuna relazione con la realtà di un dato uomo (non che l'uomo davanti a te non sia mascolino, ma piuttosto il fatto che ti attrae non tanto lui, ma l'idea che hai di lui - come un velo sovrapposto alla persona - che esiste solo nella tua mente ed è del tutto sconnessa dalla persona), questo ti crea ansia e preoccupazione, ossia altre idee astratte dovute al focalizzarti su un'idea anziché su una persona. A loro volta ansia e preoccupazione ti distaccano ancora di più dal focalizzarti sulla persona e ti fanno concentrare ancora di più sull'idea nella tua mente, che ti turba ancor più e così via, capisci dunque dov'è il circolo vizioso.

A sua volta, l'attrazione all'idea di mascolinità (e sottolineo, non all'uomo mascolino, ma all'idea di mascolinità) può essere dovuta all'idea di inferiorità tua, insomma tutta una catena di idee e pensieri che ci impediscono di vivere la realtà delle cose per com'è.

Forse puoi provare a pensare: potrei instaurare una relazione con un certo uomo X? Vale la stessa risposta anche per Y e Z? Le risposte a queste domande potrebbero farti capire se sei attratto davvero e seriamente da ognuno di essi, uomo mascolino dopo uomo mascolino, o soltanto da qualcosa che risiede nella tua mente e che è dovuta a un più semplice bisogno di affetto e di una guida sicura di sé (e non ci vedo nulla di male in questi ultimi bisogni!)

Poi tiri in ballo la questione dell'identità sessuale e non so davvero cosa dirti a riguardo. Dici di aver paura di un'operazione, se la sentissi davvero una cosa tua la abbracceresti, se ti repelle forse è perché la senti anche come una costrizione che deriva da qualcosa che ti sei convinto essere una necessità (essere donna perché quelli che nel tuo pensiero sono 'uomini veri' sono gli etero) ma che magari non è (anche un gay può essere mascolino e 'leader' quando serve, credo).

Non so se quanto ho scritto possa servire, ma lo spero. Queste sono le opinioni di un ragazzo senza molta esperienza, quindi prendile per come sono. ;) Ad ogni modo la mia idea principale è che ti perdi nelle tue idee (incluso il pensare che ti piace un certo uomo quando invece ti piace una tua convinzione mentale su di lui, che tu appiccichi al suo corpo come un'etichetta e ti fa sembrare che invece ti piace realmente lui) invece di provare a capire ciò che ti piace della realtà altrui. Tra l'altro non mi sembra di aver capito: quanti anni hai?

Un abbraccio!

PS: che messaggio incasinato :\
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Ren
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da Ren » venerdì 16 agosto 2013, 23:35

Trovo molto interessante il post di orachefaccio. Anch'io penso (come Giuse) di aver sempre inseguito la mascolinità. Ho sempre invidiato e amato chi capisce al volo come funzionano i motori, chi segue e parla con cognizione di causa del calcio... tutte cose che, a un bambino a cui la madre regalava la Barbie, sono rimaste in un mondo vietato, escluso e desiderato... E' proprio la caratteristica maschile che mi ha sempre attratto, esempio: non i muscoli o la corporatura, ma che essi si muovessero in un certo modo, nel modo disinvolto, forte e sicuro di se, che ha un uomo. Allo stesso tempo non credo che si possa parlare di mascolinità astratta, come una pellicola che sta su un uomo che di per se sarebbe neutro. La mascolinità è incarnata nel corpo, nella mente e nell'anima di un uomo particolare per cui posso provare attrazione, o di cui mi posso innamorare. Credo che lo "stacco" dalla realtà avvenga nella misura in cui io penso che potrei fare mia la sua virilità, attraverso un rapporto sessuale. Il desiderio di questo "padre" che non mi ha mai coccolato, né portato a giocare a calcio, allontanadomi dall'amore soffocante di mia madre (perchè di questo si tratta) si è erotizzato a tal punto da farmi vedere male la realtà. Ecco allora che il desiderio erotico difficilmente verrà soddisfatto. E se lo fosse, risolverebbe la situazione? Continuo a chiedermelo.

giuse
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da giuse » venerdì 16 agosto 2013, 23:52

Eccomi, ciao a tutti, ho letto le vostre risposte e vi ringrazio.

Ren: E’ confortante vedere che c'è qualcuno che ha passato le mie stesse cose e che si riconosce in quello che scrivo, questo mi fa sentire un po' più "normale” e meno insolito..
Il discorso che fai della virilità, che io sento mancante in me e cerco negli altri (che possono essere nient'altro che etero, in quanto i gay hanno la mia stessa "mancanza") lo trovo molto illuminante perchè mi ci rispecchio molto, hai messo per iscritto come la vivo.. e anche il discorso di essere una donna per attrarre gli uomini lo sento molto vicino a come la vivo ora.
Solo che, ok è così.. e cosa faccio?
Tu hai risolto con il tempo, cambiando mentalità? Adesso senti di averla acquisita questa virilità?

Gio92: Ammetto che radicati in me ci sono un sacco di stereotipi, ma non è colpa mia.. razionalmente posso anche dire "l'omosessualità è una cosa normale, è un orientamento come un altro, i gay sono uomini come tutti", ma il problema è concepire spontaneamente queste cose e metterle in pratica (riuscendo anche a vivere serenamente la sessualità magari..)
Ho pensato anche io di sforzarmi a non distinguere tra gay e etero, credo sia la cosa migliore. Te dici bene, gay o etero saranno sempre maschi, ma ora come ora io i gay non li concepisco maschi e non mi attraggono (come ho già ampiamente detto) perché non ci vedo la virilità che desidero (per un motivo o un altro, penso questo sarà un altro passo da fare..)

orachefaccio: Concordo con quello che dici, e ti ringrazio, sei stato anche tu molto illuminante.
Io sono attratto dall'idea di mascolinità di un certo uomo, e questa idea mi fa trovare attraente quell’uomo.. Ma scusa, non è così? Cioè tu vedi una persona e irrimediabilmente la prima cosa che noti è il suo aspetto fisico, il suo portamento, come si atteggia.. Certo, l’idea iniziale che si ha di una persona penso non sia mai quella che è in realtà.. ma vedi, su questo fronte mi mancano proprio le esperienze concrete.. cioè conoscere una persona e poterla desiderare per quello che realmente è, e non l’idea che ne ho io (come dici te). Solo che se sono messo così questo mi viene difficile perché non ho lo stimolo, non ho voglia perché so che non sarò sereno e che non la vivrei come vorrei..
Concordo anche con il discorso dell’ inferiorità mia.. sì, mi sento inferiore agli altri e mi attrae una persona sicura, forte, un uomo. (non che le donne non siano sicure e forti eh..)
Proverò a seguire il tuo consiglio e focalizzarmi sulla persona e non l’idea di mascolinità intorno a lui anche se questo mi fa un po’ paura non so perché..
Se dovessi scoprire che tutto questo deriva da un bisogno di affetto e di una guida sicura cosa vorrebbe dire? Che non sono gay ma solo carente sotto questi aspetti? (Ho sempre paura di "luca era gay, ma adesso sta con lei".. non so se mi capisci)
L’idea dell’operazione mi spaventa perché immagino tutto quello che dovrei passare, le discriminazioni ecc... sai, se sei gay non si nota esternamente, ma se cambi sesso sì..
Quello che hai scritto mi è servito tantissimo :)
Comunque ho 19 anni, tu?

giuse
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da giuse » sabato 17 agosto 2013, 0:09

Ren: ho visto ora il tuo ultimo post. Ancora una volta mi riconosco in quello che scrivi e in effetti anche io posso essere attratto da un determinato ragazzo che è maschile e proprio dal mondo maschile in generale.. calcio, motori, sport, tutte cose che mi attirano ma che non mi toccano minimamente, tutte cose che devono essere nell'altro che è appunto un uomo.
Non mi è chiara una cosa: mi sembra di capire che sei in un certo senso attratto dalle cose di cui sei sempre stato privato.. e sei consapevole che la tua attrazione verso gli uomini è dovuta ad un erotizzazione del desiderio di tuo padre... Questa cosa come la vivi? come ti fa sentire? Ti senti un uomo gay? (non ti voglio assalire è che mi piace lo scambio che ci può essere tra no. Sai, anche mio padre è sempre stato distante, e le attività fatte con lui le conto su una mano..)
Tutti questi discorsi mi sembrano avvalorare le tesi che dicono che l'omosessualità maschile nasce dalla mancanza del padre ecc.. e che l'attrazione per gli uomini è dovuta alla ricerca della mascolinità che non si è sviluppata per la mancanza della presenza del padre.. :? ma allora è così?
E poi, perché dici che il desiderio erotico difficilmente verrà soddisfatto?
Per quanto riguarda il discorso della mascolinità, non so.. proverò a mettere a fuoco questo punto e vedere un po'.

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orachefaccio
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da orachefaccio » sabato 17 agosto 2013, 2:02

Ciao ragazzi! Ciao giuse, io ne ho 26 :) Prendi ovviamente quello che segue come un'opinione!
giuse ha scritto:cose che devono essere nell'altro che è appunto un uomo
Cito questa frase per sottolineare come tu abbia requisiti che non sono quindi caratteristiche aggiunte di una persona che stai imparando a conoscere, ma sono un filtro nel tuo cervello. Condizioni perché l'altro possa essere etichettato "uomo". E' come se mettessi un grande schermo di plexiglas davanti a te che ti fa vedere, che so, solo i loro polpacci. Se sono abbastanza grandi, si beccano il pedigree. Il punto che voglio esprimere è che quello schermo di plexiglas è creato dalla tua mente, a te piace il fatto in sé di superare la prova del plexiglas (ma che razza di esempio sono andato a pescarmi! vabbè..), e quando dici ehm aspetta che metto la citazione, ecco questo:
giuse ha scritto:Proverò a [..] focalizzarmi sulla persona e non l’idea di mascolinità intorno a lui anche se questo mi fa un po’ paura non so perché
Credo ti faccia paura perché devi un po' denudarti dello schermo mentale fatto delle tue idee e accettare l'idea di confrontarti non con la tua mente, entità interiore, ma con una minacciosissima entità esteriore che potrebbe farti del male qualora tu ti dovessi aprire sinceramente (spero non sembri che sto delirando :P )

Ren dici
Ren ha scritto:La mascolinità è incarnata nel corpo, nella mente e nell'anima di un uomo particolare per cui posso provare attrazione, o di cui mi posso innamorare. Credo che lo "stacco" dalla realtà avvenga nella misura in cui io penso che potrei fare mia la sua virilità, attraverso un rapporto sessuale.
Credo che il distacco tra mascolinità e persona ci sia e sia reale, sebbene sia difficile da accettare. Una persona può essere mascolina, virile, interessante, bella, attraente. No, sono tutte idee!! La persona è semplicemente lì. Punto. Non esiste il concetto di interessante se non filtrato da, e appartenente a, un osservatore. Può sembrare un discorso molto teorico ma credo non lo sia perché, scusate se faccio un tuffo così in profondità, ti puoi sco**** la sua virilità, e poi subentra l'idea che mio padre non mi ha comunque dato affetto anni fa, aspetta ma.. quest'uomo in realtà non pensa a me come vorrei, è proprio così: lui non si sta prendendo abbastanza cura di me. Tutte idee. Che non riguardano quell'uomo, ma solo noi.
giuse ha scritto:Se dovessi scoprire che tutto questo deriva da un bisogno di affetto e di una guida sicura cosa vorrebbe dire? Che non sono gay ma solo carente sotto questi aspetti? (Ho sempre paura di "luca era gay, ma adesso sta con lei".. non so se mi capisci)
Credo che vorrebbe dire soltanto che tu sei carente sotto questi aspetti (e non c'è nulla di male o di incomprensibile). Se poi sei gay o no, è tutto da vedere. Anch'io ho paura di quel "e se stessi costruendo questo castello dell'essere gay e poi in realtà si tratta solo di un voler rifuggire da tutto ciò che il mio cervello sta combinando, che mi fa credere ciò che non è, e ho solo bisogno di affetto maschile, senza sentirmi giudicato?" Ora come ora, penso che non ci sia nulla di male nel voler capire se sto bene con un ragazzo e penso che ci starei bene, ma a prescindere! non è il punto!, soltanto vorrei scrollarmi di dosso l'idea e la fretta di etichettarmi come gay o no. Se desidero stare con un uomo e dopo dovessi desiderare una donna (per qualche strana ragione), non è che si crea un baratro che mi impedisce di tornare indietro altrimenti precipito all'inferno. Si tratterà di vedere cosa desidero di volta in volta. Prova a stare con la persona con cui vuoi stare e se ora è un ragazzo, che un ragazzo sia. Anche a me piace l'idea di un maschio nelle cui braccia possa sentirmi a casa, uno al quale mi possa abbandonare, ma mi piace anche l'idea di essere io nel ruolo tradizionale del maschio e di indicare la strada. E in realtà mi piace ancora di più l'idea dell'essere alla pari, del vivere come due compagni uguali e che ognuno faccia del bene all'altro quando ce ne sia occasione. Non ci vedo nulla di male nel voler dominare ma nel voler anche sentirsi portati. E' un bisogno di affetto, affetto che l'altra persona va a provvedere. Se l'affetto passa davvero da una persona all'altra, e non è invece procurato dalla sola idea di 'provocarsi affetto' utilizzando l'altra persona, non può che fare del bene. Credo anche faccia del bene quando ce lo si regala da soli se ce n'è la consapevolezza. Ma quando si basa sull'idea di farsi del bene utilizzando un'altra persona, ci sarà sempre qualcosa che non va, che verrà a galla come un'ulteriore idea a confonderci la mente. Ha senso per voi quello che sto farfugliando? Considerate che non ho molta esperienza affettiva in realtà.

Sono d'accordo su questa un po' controversa affermazione, in realtà:
Ren ha scritto:la storia.di ognuno testimoni come il suo orientamento.sessuale sia causato dal.suo vissuto e poi ci.sono così tantte sfum[a]tur[e]
Un abbraccio!

PS: Ha! Ho 60mila caratteri a disposizione. Posso scrivere ancora! Poveri voi! :P
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Re: Mi piacciono gli etero

Messaggio da Ren » sabato 17 agosto 2013, 2:05

Ma che assillarmi...sono veramente felice se la mia esperienza ti può essere in qualche modo di aiuto. Per quello che riguarda me, non ho trovato la soluzione del.problema, ma direi una sempre maggiore consapevolezza. Mi chiedi se mi sento un uomo gay? A dodici anni mi sentivo spacciato e condannato all'infelicità per come credevo di essere. Poi ho capito negli anni che è un'enorme fregatura mettersi addosso un'etichetta che ti toglie la libertà. Ho capito che sono "solo" un uomo. Il resto è anche propagandato da ideologie e mode che ci vorrebbero omologati e schiavi del potere. Esorto anche te a costruirti la consapevolezza di essere ne piú ne meno che un ragazzo della tua etá...intelligente e sensibile, da come mi sembra di capire, e che hai il diritto e il dovere di lottare per la tua felicità. Inutile teorizzare sulle cause della tendenza omosessuale. Io posso parlare per me (ma mi sembra di capire che il tuo caso è simile) e dire che "per me" la causa della mia attrazione per gli uomini é stata la mancanza di un vivace padre maschio unita al.soffocante amore di mia madre. Il desiderio, che poi è diventato erotico, si è fermato al padre mai avuto, e non ha potuto andare verso il femminile, il diverso da se; in primo luogo perchè il femminile lo sentivo in me, e poi perchè esso era anche incarnato dall'ingombrante presenza di mia madre. Nonostante l'essermi spesso sentito "femminile", sento, molto più profondamente di essere uomo (e in questo senso ti invito a rigettare subito illusorie quanto menzognere idee per cui saresti più felice essendo una (finta) donna). Non posso parlare dell'omosessualitá di tutti nei termini che mi appartengono perchè penso che la storia di ognuno testimoni come il suo orientamento sessuale sia causato dal suo vissuto e poi ci sono così tante sfumsture che non si possono tracciare schemi validi per tutti. Nel mio caso mi è stato detto, all'interno di tre differenti percorsi di psicoterapia che ho intrapreso, che non si tratta di omosessualità ma di ricerca del maschile in cui si possa rispecchiare e trovare l'uomo che sono io. Oltre all'erotizzazione, di cui ho parlato prima, è sempre stato importante per me che l'uomo, il distante, mi potesse almeno notare, se non addirittura, parlare o valorizzare... quell'uomo da cui mi sentivo così diverso e tenuto alla larga. In ogni caso penso che in linea di massima quasi tutti i casi di tendenza omosessuale siano causati da problemi in famiglia nell'approccio con i genitori. So che tanti non la pensano cosí ma non importa. Il problema poi che mi poni tu è: cosa fare? Io anche ti porrei una domanda: quale sarebbe il tuo desiderio o sogno di realizzazione di vita? Fare l'amore con uno degli oggetti.del tuo desiderio? Che lui ti accogliesse, amasse e valorizzasse? Costruire una relazione duratura? Fare solo sesso? Nessuna di quelle che ti ho detto ma altro? Ti invito a farti profondamente e seriamente questa domanda, perché sono sicuro che la risposta.è in te, ma non in superficie, bensí nel profondo, in zone in cui questa malaugurata società ci vieta di.addentrarci perchè non è di moda, ció che non è tutto e subito. Se dopo esserti posto questa domanda su cosa desideri veramente, vuoi comunicarmi cosa è venuto fuori, poi io ti racconteró dove mi ha portato il percorso che mi è capitato di seguire, con i suoi tre fondamentali incontri :)
Ultima modifica di Ren il sabato 17 agosto 2013, 3:05, modificato 1 volta in totale.

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