La mia storia

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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fixe
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Iscritto il: sabato 2 novembre 2013, 4:50

La mia storia

Messaggio da fixe » sabato 2 novembre 2013, 5:20

Ciao a tutti,
per prima cosa vorrei ringraziare project e anche tutti voi per come avete portato avanti questo forum.
Nonostante sia cresciuto utilizzando il pc, questo è il mio primo post su un forum, li ho sempre snobbati considerandoli poco utili e troppo impersonali.
Poi mi sono inbattuto in questo, mi è bastato leggere alcuni post per cambiare idea:
Nonostante siano scritti molto spesso in forma anonima, esprimono così bene i vostri pensieri, sentimenti, paure, amori, tanto da farmi
sentire vicino ad ognuno di voi.
Proseguo avvisandovi che sono pessimo nello scrivere! :)

Voglio parlarvi un pò di me, non per ricevere qualche consiglio in particolare (anche se mi farebbero comodo),
ma proprio per riuscire ad aprirmi sinceramente con qualcuno, raccontando la mia storia, che non penso abbia nulla di particolare, ma vi sarò grato se avrete la pazienza di leggerla.
Ho 25 anni, sono consciamente consapevole della mia omosessualità da quando avevo circa 14 anni, tuttavia mi ci sono voluti molti anni (ed andare a vivere fuori) per iniziaread accettarla.
Provengo da un paesino del profondo sud dove, purtroppo, l'omofobia e il razzismo sembrino regnare sovrani, o almeno così era durante la mia adolescenza.
Aggiungiamo pure che sono una persona molto introversa e insicura, ed ecco la ricetta perfetta per un'adolescenza di merda! ahhahah
Ho cercato di non trascurare la mia vita sociale, mi sforzavo di uscire ed essere sorridente e solare (cosa che mi riesce molto bene).
Visto da fuori sembravo un sorridente sempliciotto, superficiale e a volte volgare, interessato solo a videogiochi, cartoni, fumetti, ma sempre pronto ad ascoltare le preoccupazioni altrui.
Sono sempre stato l'amico fidato a cui raccontare un segreto, o la persona che riesce a sdrammatizzare qualsiasi tuo problema e farti ridere.
La realtà è che nessuno dei miei amici sapeva nulla di me, delle mie preoccupazioni, e di cosa stavo passando.
I loro problemi mi sembravano delle banalità (e molto spesso lo erano).
Nessuno è mai riuscito a vedere oltre ciò che volevo mostrare.

Inizialmente il non aver interesse per le ragazze lo attribuivo semplicemente al fatto di preferire passare il tempo giocando con gli amici.
Dall'altro lato, ho avuto qualche esperienza soft per gioco con un paio di ragazzi più piccoli di me. Ovviamente era solo uno sfogo ormonale (in quell'età, come ben sapete, ti si drizza come nulla :)
A me servì per aumentare i dubbi sulla mia sessualità.
Allora pur di non dichiararmi (a me stesso) gay, cercai di autoconvincermi che il mio essere timido ,e non un fusto, soffocava il mio interesse per le ragazze (ma quanto ero idiota?!?!?)

I problemi sono iniziati quando, verso i 18 anni, il mio aspetto fisico migliorò notevolmente (non ho idea del perché, ma non vi nascondo che non mi è dispiaciuto) ed ho iniziato a riscuotere un certo successo con le ragazze.
Quelle situazioni mi intrigavano e mi lusingavano, ma quando avevo l'occasione di fare qualcosa, mi tiravo sempre indietro.
Non ho mai fatto sesso con una ragazza (ne ho baciata solo una, una volta, in discoteca, e non mi piaceva neanche).

Poi scelsi di fare l'erasmus, 6 mesi fuori dall'Italia....lì il mio successo con le ragazze sembro tripicalrsi, ma io continuavo a rimanere nel limbo.
Finché prima di tornare viaggiai per lo stato da solo e mi fermai in una spiaggia nudista.
Fu veramente divertente, mi fece acquistare un po' di fiducia e spensiaratezza.
E soprattutto finì con un uomo di 40 anni in ginocchio a trastullarmelo dietro un cespuglio (si può dire?), mentre sua moglie e i suoi figli erano in spiaggia.


Tornai in italia per laurearmi e subito mi iscrissi a Milano per la specialistica, ma al posto di accettarmi divenni ancora più introverso, tanto che non sono riusciuto
neanche ad avere un amico in facoltà,che sia maschio o femmina, semplicemente evitavo di avvicinarmi a chiunque.

Allora capì che non aveva senso continuare così, era ora di accettarsi, ed iniziai ad utilizzare un sito per incontri.
Sono finito a letto con un tipo di cui mi fregava meno di zero, tanto che il mattino dopo sono sparito da casa sua lasciando un biglietto.
Poi sono riuscito ad uscire con un tipo per due mesi, non è stato male, ma era troppo noioso e non funzionava.

Ormai era certezza, presi coraggio e lo dissi ad alcuni amici con cui sono cresciuto, di cui mi fido ciecamente (non tutti sono omofobi fortunatamente).
Ora dopo essermi laureato, sono finito a lavorare in America per un anno.
E mi ritrovo di nuovo solo: al lavoro non c'è nessuno della mia età, vivo in un appartamento da solo, cerco di farmi amici su qualche sito, ma trovo unicamente
gente che vuole fare sesso, ed ora non sono proprio interessato a sesso casuale con sconosciuti!

Ho vomitato quasi la mia intera vita, e qual è il succo?
mai stato innamorato, sesso poco per non dire pochissimo, mi sento solo...
Ma continuo a sorridere, mi impegno nel lavoro (che per ora va decentemente) e aspetto...non so cosa!

Grazie a tutti!
Sentitevi liberi di dirmi qualsiasi cosa.
A presto

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progettogayforum
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Re: La mia storia

Messaggio da progettogayforum » sabato 2 novembre 2013, 10:03

Ciao fixe,
la cosa fondamentale che può fare stare bene un ragazzo gay non è il sesso ma il fatto di avere amici gay veri con i quali poter essere se stesso. Stai male se sei veramente solo. Avere un ragazzo serio su cui fare affidamento, cioè avere un compagno di vita, non è una cosa facile e non sono certo i siti di incontri i posti migliori per cercare un compagno, a parte il rischio aids che è una variabile da non trascurare mai. Se non hai un ragazzo ma hai amici veri non la vivi con disagio, ma se non hai amici senti la solitudine in modo pesante. Apprezzo molto il fatto che tu sia qui. Progetto Gay (lo scrivo volutamente con la G maiuscola) è una piccola realtà che funziona ormai da più di 6 anni e piano piano ha visto crescere amicizie vere che hanno resistito al tempo. Quanto questi rapporti, apparentemente di basso profilo, possano essere importanti lo capisci solo quando ti ci trovi dentro, perché ti senti con persone che ti possono capire fino in fondo ed è una bella sensazione!! Sperò che questo forum possa esserti utile e ti auguro di coronare i tuoi sogni più profondi!!

Tozeur
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Re: La mia storia

Messaggio da Tozeur » sabato 2 novembre 2013, 19:15

Ho letto con molto interessa la tua storia e penso che tu abbia fatto diverse esperienze molto interessanti. Ritrovarsi da solo in un'altra nazione non sarà certo facile ma vedo che sei una persona molto determinata e forse anche ambiziosa. Posso consigliarti di darti tempo, forse i siti che frequenti non sono quelli adatti per ciò che cerchi nonostante si sa che ci saranno persone che come te non vogliono solo un incontro di una notte. Quando ti senti solo passa qua ed esponi i tuoi dubbi e le tue angosce. Buona fortuna!
Alone but not lonely

barbara
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Re: La mia storia

Messaggio da barbara » domenica 3 novembre 2013, 23:12

Caro Fixe, intanto benvenuto! Non ho consigli da darti, ma posso dirti cosa mi ha colpito del tuo racconto. Mi ha colpito questa tua ricerca , nel tempo, di conformarti alle esigenze altrui. E' una cosa molto comune , certo, tuttavia, forse per il modo in cui lo descrivi , mi sembra qualcosa che abbia avuto un grosso peso per te. Mi chiedo come ci si possa sentire quando si è proiettati invece in un contesto dove potenzialmente tu puoi fare quel che vuoi.
I condizionamenti esterni sono un vincolo, ma sono anche una protezione , una difesa nei confronti di una realtà che magari si desidera e nello stesso tempo si teme.
Se siamo veramente liberi di fare le nostre scelte, siamo anche liberi di fare magari degli sbagli , che potrebbero farci soffrire, chissà anche più della prigionia. A quella in fondo ci eravamo abituati. Il nuovo a volte , anche se lo si è a lungo desiderato , quando è a portata di mano , può spaventare.

fixe
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Re: La mia storia

Messaggio da fixe » lunedì 4 novembre 2013, 3:18

In effetti Tozeur sono molto determinato quando scelgo di fare qualcosa, e mi impegno finché non la ottengo!
Infatti dal punto di vista lavorativo non ho nulla di cui lamentarmi, sono consapevole delle mie capacità e nonostante questo non sia un gran periodo storico (dal punto di vista politico-socio-economico-epensochepotreicontinuarealungo), il lavoro è la mia ultima preoccupazione.
Ma quando si tratta di relazionarsi con gli altri non ho più certezze, la mia determinazione sparisce e continuo a rinforzare la mia corazza esterna al posto di aprirmi.

Ed ecco che il discorso di Barbara calza a pennello: non posso che darti ragione.
Sono sempre stato abituato a nascondermi e a relazionarmi con determinate persone in una certa maniera.
Credevo che una volta lontano da tutto ciò che conoscevo, avrei potuto stare bene.
Da un lato è vero, non ho bisogno di fingere, ma sono comunque frenato, non riesco a rilassarmi, ad essere socievole e divertirmi.
Barbara è vero, sono spaventato.
Ma da cosa? Non trovo una risposta...

comunque sono felice di aver mostrato parte di me a tutti voi.
grazie per avermi ascoltato!

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D'Jok
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Re: La mia storia

Messaggio da D'Jok » mercoledì 6 novembre 2013, 17:53

Caro fixe, ti comprendo benissimo... io a differenza tua non ho mai avuto problemi nell'accettarmi (nel mio caso i problemi, semmai, li hanno avuti sempre gli altri, quelli che stanno attorno a me in campo lavorativo e familiare), ma per il resto siamo simili. Io ho avuto diverse esperienze per ciò che concerne il sesso, grazie a certi siti, ma non mi hanno mai lasciato nulla... solo del gran vuoto.
Come te mi sono sempre nascosto, anche se per scelta d'amore e non per paura (come potrai leggere nella mia storia in altro topic).
Ho amato una sola volta, in modo così intenso da spingermi al sacrificio e durare anni.
E adesso mi ritrovo solo e vuoto. Come prima. Forse peggio di prima.

Non posso far altro se non dirti: "forza e coraggio, noi sei solo!"
Un abbraccio.
"Esistono tanti tipi di famiglia... ma la famiglia vera è una sola: quella dove ci si sente amati e ci si sente a casa... e poco importa da chi o come essa sia composta."

barbara
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Re: La mia storia

Messaggio da barbara » mercoledì 6 novembre 2013, 21:59

Caro Fixe, credo che ascoltando te stesso e soprattutto prendendo l'abitudine di osservare le tue sensazioni, le tue reazioni, il tuo comportamento nelle diverse situazioni , ti verrà presto qualche ipotesi sul perché di questa paura.
Intanto pare strano, ma spesso si ha paura della propria paura.
Cominciare a entrare in contatto con questa emozione , che è un'emozione fisiologica e istintiva nell'uomo , è già molto importante.
La paura è frutto del nostro istinto di sopravvivenza. Non potremmo sopravvivere senza provarla. Dunque è un'emozione amica , che ha qualcosa da comunicarci . Conosciamola e capiremo molto di noi stessi.

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lagoon
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Re: La mia storia

Messaggio da lagoon » sabato 19 aprile 2014, 18:20

Ciao fixe, mi ritrovo un po' nella tua storia.. Anch'io ho scelto di andare lontano da tutto ciò che conoscevo e sono ripartito praticamente da zero (però sono rimasto in Europa).. Sono partito due anni e mezzo fa senza conoscere nessuno, adesso sto bene qui dove mi trovo e ho degli amici.. Anche il lavoro va bene. Però partire non è stata la risoluzione di tutti i problemi, la mia vita sentimentale è ancora piatta e non ho conosciuto nessuno che mi facesse veramente battere il cuore.. Quello che puoi fare intanto è cercare di amarti per quello che sei e prendere dalla vita tutto quello che ti dà di positivo.. Lo so, non è facile ma è quello che cerco di fare io. Prima o poi conoscerai qualcuno per cui varrà la pena liberarti della tua corazza.

In bocca al lupo!
"Se pensi sempre a un muro, un muro troverai"

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