Omofobia interiorizzata

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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idonthink
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Re: Omofobia interiorizzata

Messaggio da idonthink » lunedì 17 marzo 2014, 23:29

A volte i peggiori omofobi sono i gay stessi e io mi sento il portabandiera in talune situazioni.Sono stato capace di amare perché è una cosa per così dire...istintiva ...purtroppo la svalutazione delle proprie scelte sessuali,come l'insicurezza dell'aver fatto la scelta sbagliata,minano inevitabilmente i rapporti di coppia, e ancor prima la propria integrità psichica. Per cui prima della vera accettazione di se stessi(che se vogliamo è il fulcro dell'omofobo gay),bisogna fare un lungo cammino interiore,che non sempre da esiti positivi!

Ken
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Re: Omofobia interiorizzata

Messaggio da Ken » sabato 7 marzo 2015, 14:37

Ciao specchinfranti, anche io sono una vittima dell'omofobia interiorizzata, che per quanto mi riguarda, è come avere un nemico che ti giudica dall'interno, che devi zittire ogni volta con qualche bel ragionamento.
Tutto questo ammasso di senso di colpa, socio-religioso, mi ha portato ad avere una crisi psicotica, molto forte. Sono 9 anni che non sto bene, di cui i primi 4 anni di malessere li ho trascorsi a vegetare, senza nessun stimolo, e mi sentivo inesistente. Poi ho avuto il coraggio, la forza, ma sopratutto la motivazione di reagire, e cercare di sormontare tutta la sofferenza che avevo dentro.
Sono stati anni di sofferenza pura, e che ne dica la gente, la sofferenza dello spirito è la cosa più brutta e assurda che esista, perchè, dura finchè non togli ogni residuo dall'anima, inoltre la paura, è il blocco più assurdo che esista, aldilà, delle impossibilitazioni fisiche.
All'inizio avevo anche rimosso, la mia identità sessuale, che avevo scoperto a 18 anni, (adesso ne ho 28), poi man mano, con il percorso terapeutico, l'ho ritrovata, e ho cercato insistentemente di smussare sempre di più i sensi di colpa, quasi come limare un blocco di ghiaccio, e renderlo un'opera d'arte. Ci vuole tempo, ovviamente, e molta dedizione e Amore per se stessi.
Io credo che sia un po' come far uscire dell'aria cattiva da una stanza, bisogna aprire sempre la finestra, (Ragionare), più e più volte, finchè, l'aria non è di nuovo pura.
Alla fine quello che pensiamo di noi stessi, è molto importante, perchè da come ti tratti, e come ti poni con la gente, dai una possibilità enorme di farti manipolare. Quindi se ti tratti con molto rispetto, la gente seguirà il tuo esempio. Magari uno pensa di rispettarsi, ma l'indicatore perfetto, è osservare come ti trattano gli altri.
Quindi, il lavoro è solo ed esclusivamente interiore, che bisogna intraprendere in questa vita. L'identità sessuale è una cosa estremamente importante, e non sono daccordo quando si sminuisce questo aspetto dicendo che è solo una parte della vita. Io credo che sia una ragione di vita, l'affettività, e la sessualità. E penso che gli omosessuali di tutto il mondo devono migliorarsi, per rendere la visibilità dell'omosessualità, migliore agli occhi del mondo.
Una volta essersi accettati in tutto e per tutto, viene da se, che essendo amici e amanti di se stesso, potrai trovare un riflesso esterno e "reale" al di fuori della tua interiorità.
Un saluto :)

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progettogayforum
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Re: Omofobia interiorizzata

Messaggio da progettogayforum » sabato 7 marzo 2015, 19:13

Dici cose molto belle e molto vere Ken!! E poi sono una spinta positiva per tutti i ragazzi che sono giù di spirito e sono tanti purtroppo.

Ho pubblicato oggi un articolo che traduce un capitolo di un libro che John Addington Symonds scrisse nel 1891, Il testo presenta una carrellata sul modo che avevano gli psichiatri dell'800 di affrontare l'omosessualità e esamina quattro noti testi di fine '800 che trattano l'argomento in teoria dal punto di vista medico. Alla fine c'è una riflessione di un omosessuale sullo stesso tema. Beh l'atteggiamento degli psichiatri era TERRIBILE (condanna morale e ignoranza totale del problema di fondo, confusioni tra cose elementari, il tutto con spocchia accademica infantile). Addington Symons, che allora aveva poco più di 50 anni ed era gay, è stato uno dei pionieri della dignità gay e se si vede con che cosa si è trovato a combattere i suoi meriti ne escono ingigantiti. Altro che vergogna! Ci vuole veramente l'orgoglio di essere gay!!

Ken
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Re: Omofobia interiorizzata

Messaggio da Ken » domenica 8 marzo 2015, 13:06

Si, un orgoglio, nel senso che devi Amarti totalmente per quello che sei, senza farti influenzare dagli amici dalla famiglia, che, come nel mio caso, tentano sempre di redimermi dall'esserlo, dicendo che è una mia fissazione. Dal mio punto di vista, non lo è, bensì, è un'impulso vitale, che mi sostiene, e mi ha sempre sostenuto nei momenti più buii del mio percoso. Il pensare di fare quello che uno desidera, e di avere la felicità, e la serenità di poterlo fare, mi hanno sempre dato la spinta a migliorare il mio livello di accettazione.
E' un po' come salire su una scalinata: Ogni scalino, è un grado di accettazione, e bisogna salire in alto, finchè le critiche negative delle persone non possano raggiungerti. Ametto che è un lavoro estenuante, e ricco di ostacoli e sofferenza, ma credo che alla fine la visuale dall'alto sia magnifica!
Adesso per esempio, ho cominciato a puntare i piedi, e vedo un po' di luce, ma devo continuare. Ne vale della mia salute psichica, quanto quella fisica.
Alla fine il lavoro interiore che uno deve fare, è osservare quello che l'omofobia interiorizzata dice, e buttarne via sempre un po' alla volta!
:)

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