Confusione, dubbi, sensi di colpa.

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Syal
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Confusione, dubbi, sensi di colpa.

Messaggio da Syal » lunedì 21 marzo 2016, 0:38

Ciao a tutti, sono S., ho quasi 20 anni e sono una ragazza. So che in questo forum si discute principalmente di omosessualità maschile ma voglio lo stesso raccontare la mia storia qui perchè tra i siti che ho visitato questo mi sembra il più serio.

Sono fidanzata da tre anni con un ragazzo. Sto molto bene con lui ma è da molto tempo ormai che ho molti dubbi circa il mio orientamento. Premetto di aver avuto solo esperienze eterosessuali, iniziate piuttosto prematuramente, ma ricordo che già da bambina, all'età di circa sette - otto anni i miei primi impulsi sessuali erano rivolti alle donne. Ero affascinata dalle vallette seminude della tv e conservavo segretamente riviste dove potevo trovare foto di donne nude. Mi sono sempre masturbata pensando al corpo femminile e anche quando ho scoperto i siti porno ho sempre guardato video erotici femminili per eccitarmi. Così è stato per anni ed è tuttora. A me sembrava la cosa più naturale del mondo, non c'era alcuna malizia nè desiderio di ribellione. Mi piaceva e per questo lo facevo, tutto qui. Per me l'omosessualità era stata sempre un fenomeno astratto, con cui non avevo niente a che fare. Raramente capitava di discutere sull'argomento. Tuttavia, nonostante da bambina abbia frequantato ambienti clericali e abbia ricevuto un'educazione - contro la mia volontà - tradizionalista, non ho mai avuto opinioni discriminatorie nei confronti degli omosessuali, ancor prima di venire a conoscenza dei pregiudizi intorno a loro. La mia posizione era semplicemente di indifferenza.

Crescendo ho acquisito consapevolezza riguardo la realtà omosessuale e di conseguenza ho iniziato a domandarmi se tutto questo fosse normale per una etero. Nel frattempo mi innamoravo di ragazzi e avevo relazioni più o meno lunghe con loro. L'idea di stare con una ragazza non era minimamente contemplata.
Finchè a 17 anni mi sono innamorata di una mia compagna di scuola. Lei era tre anni più piccola di me ed aveva un viso da bambola. Ben presto mi resi conto di come il modo e la costanza con cui pensavo a lei, la guardavo e la immaginavo fossero identici alle sensazioni che provavo quando mi infatuavo di un ragazzo. Ricordo persino di aver provato gelosia allorchè sentii dire dalle sue amiche che si stava frequentando con un ragazzo. Inutile negare che rimasi molto sorpresa da questo evento inaspettato e che mi tormentai di domande. Ma non me ne vergognai, mi dissi che era strano ma anche che non ci fosse niente di male. Inizialmente lei era gentile con me durante le poche volte in cui capitava di incontrarci, ma purtroppo dopo pochi mesi assunse un atteggiamento snob, ingnorandomi. Il risultato fu che non riuscii a instaurare nemmeno una conoscenza superficiale con lei. In realtà non ho perseverato più di tanto perchè non volevo assolutamente che qualcuno sospettasse che mi piaceva una ragazza e, cosa più importante, per rispetto del mio ragazzo.

Passarono due anni e la mia confusione non fece che aumentare e non riuscivo più a sopportare il fatto di teneremi tutto dentro, reprimere e nascondere tutto. Il mio unico rifugio era internet. Iniziai così a leggere storie e forum a tema gay, a informarmi quanto più potevo sul loro "mondo", ho persino partecipato al gay pride.
Ero diventata più sensibile nei confronti della questione omosessuale. Gli insulti a gay e lesbiche mi ferivano nel personale. Omofobi e bigotti mi inquietavano molto più rispetto a prima.
Non ho amici o amiche omosessuali che potrebbero ascoltarmi.
Ho deciso così di rivelare le mie tendenze a un mio amico (etero). La sua reazione è stata ottima: per lui non era cambiato nulla. Solo non se lo aspettava perchè oltre ad aver avuto solo relazioni etero ho un aspetto tipicamente femminile e si sa, molti giudicano l'identità sessuale in base al modo di vestirsi e truccarsi...

Questo mio amico, durante l'estate della maturità, mi presentò una sua amica, lesbica dichiarata. Appena la vidi riconobbi quella sensazione. Diventò subito il centro delle mie fantasie, la sognavo spesso anche di notte. Parlavamo tutti i giorni su whatsapp, ero attratta dalla sua personalità e carattere, molto simili ai miei, desideravo conoscerla meglio. Così le proposi di uscire. Sapevo di stare facendo un torto al mio ragazzo. Ma mi sono detta che non c'era altro modo per capire cosa io fossi e prendere finalmente una decisione. E poi in fondo era soltanto un'uscita tra amiche poichè nelle nostre conversazioni non avevamo mai espresso di provare attrazione l'una verso l'altra nè avevamo toccato l'argomento omosessualità su di noi. Quando lei accettò il mio invito sentii dei brividi lungo lo stomaco e la gambe e una tachicardia assalirmi: interpretai quei sintomi come un chiaro segno.
Quando la vidi però, rimasi delusa. Non mi piaceva. Era sì, la ragazza intelligente e simpatica che avevo conosciuto su whatsapp ma non la trovavo attraente e non mi veniva voglia di baciarla. Passammo un pomeriggio piacevole ma dentro mi sentivo crollare. L'avevo idealizzata troppo? Non ero veramente attratta dalle donne? Speravo di trovare qualche risposta, invece da quel momento rimisi in discussione la mia vita.

Chiesi un parere all'amico con cui mi ero dichiarata. Mi disse una cosa che mi lasciò perplessa: sostenne che la mia voglia di stare con una ragazza non fosse altro che la manifestazione di un desiderio inconscio di attività, in quanto io viva la mia vita in maniera passiva. In sostanza mi disse che volevo essere la parte dominante della coppia, che secondo i suoi standard sarebbe l'uomo. Inizialmente mi sono sentita offesa e non gli ho dato ascolto perchè credo che in una coppia omo non ci sia chi fa il maschio e chi la femmina. Ma poi, riflettendo, ho valutato che non avesse tutti i torti. Quando immagino di avere una fidanzata, la immagino più piccola di me, immagino di proteggerla, di accompagnarla in macchina, di regalarle i fiori, di riempirla di complimenti anche a sfondo sessuale. Di essere la parte più attiva della coppia, appunto.

Un altro fattore che mi ha messo in crisi è stato quello del mio passato.
Ho subito bullismo per anni, sia da parte dei compagni che da parte dei professori. Non mi sono mai sentita integrata negli ambienti che frequentavo, ero sempre tagliata fuori sentendomi un'intrusa. Quando ho partecipato al pride e manifestazioni simili ho provato quel senso di appartenenza a una comunità che cercavo da anni. Alla luce di ciò ho iniziato a temere che si trattasse di un DOC anzichè vera omosessualità. Che tutta questa confusione in materia non fosse che un riflesso del mio essere, in generale, mai bianca o nera. Però le ragazze continuano a piacermi e continuo a guardare i porno lesbici...

La situazione attuale è che, tra vero affetto misto a sensi di colpa sto ancora con il mio ragazzo. Lui non è omofobo, è favorevole al matrimonio ma non alle adozioni ma non sopporta le "checche" effeminate. Il sesso tutto sommato va bene, mi piace venire toccata e penetrata e viceversa. Alcune volte, però, ho bisogno di immaginare che ciò che mi fa lui sia fatto da una ragazza, è l'unico modo per eccitarmi.
Lui sa della mia duplice natura e la accetta, ma non mi permetterebbe anche solo di baciare una ragazza, e a me questo pesa. Sento che la mia vita senza l'amore e il sesso con una donna sarebbe incompleta. Ci sono periodi in cui desidero fortemente avere una ragazza e ignoro totalmente il genere maschile. Allo stesso tempo, però, non voglio rinunciare completamente ai ragazzi. Al momento solo due persone sanno di me e non ho voglia di dichiararmi perchè - so che il motivo potrà sembrarvi codardo - non ho alcuna voglia di affrontare l'omofobia e bifobia in quanto, come ho scritto prima, ho avuto diversi problemi in passato e voglio godermi un po' di pace.
Ma si tratta di un atteggiamento temporaneo, infatti non voglio stare tutta la vita nell'ombra, a nascondere e negare me stessa. Vorrei avere il coraggio e le condizioni favorevoli per assecondare le mie tendenze, per dimostrare ciò che sono...

Cosa sono? Etero, lesbica, bisessuale? Se fossi bisessuale vorrei capire quale dei due sessi preferisco. E sono convinta che finchè non proverò un contatto diretto con il corpo di una donna non potrò avere una risposta.

Scusate la lunghezza del post, la sintesi non è il mio forte.

Spero siate comprensivi. Attendo la vostre opinioni.

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progettogayforum
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Re: Confusione, dubbi, sensi di colpa.

Messaggio da progettogayforum » lunedì 21 marzo 2016, 17:26

Ciao S. e benvenuta nel forum!!
Quello che dici del forum mi lusinga! E sono veramente contento che tu sia qui. Non ho certo molta esperienza di omosessualità femminile, ma ho scambiato diverse volte corrispondenza con ragazze omosessuali e la tua mail mi conferma nell’idea che ho sempre riportato da quegli scambi di mail, cioè nell’idea che i problemi che si trova ad affrontare una ragazza omosessuale sono praticamente identici a quelli che si trova ad affrontare un ragazzo omosessuale, ma non solo, trovo anche che gli atteggiamenti mentali siano praticamente gli stessi.
Il tuo post è serissimo e denota una personalità molto matura e nello stesso tempo molto razionale, che non si fa portare dall’emotività ma riflette sui fatti senza ansia. Ho letto il tuo post due volte, con la massima attenzione e le analogie con quanto scrivono i ragazzi sono effettivamente fortissime.
Intanto anche nel tuo caso, come succede in pratica quasi sempre, l’omosessualità è entrata nella tua vita fin dall’inizio, ma in modo inconsapevole. Lo stigma connesso con l’omosessualità come fenomeno sociale ti impediva di vedere i tuoi desideri come una manifestazione di omosessualità. Solo in un secondo periodo hai realizzato che quei desideri, così naturali e gratificanti, erano essi stessi l’omosessualità. Fino ai 17 anni hai fatto la vita tipica di una ragazza etero, comprese le cotte per i tuoi compagni, ma a 17 anni hai fatto l’esperienza di un innamoramento omosessuale ed è proprio a seguito dell’innamoramento che arrivano i primi dubbi seri sul proprio orientamento sessuale: “per una ragazza etero” suona strano innamorarsi di una ragazza, eppure era un’esperienza fondamentale. Così è cominciato anche il senso di appartenenza, l’idea che il mondo omosessuale non è qualcosa di strano o di patologico ma è un mondo al quale si sente di appartenere. Dall’innamoramento al primo coming out il passo è breve, ma la possibilità che un ragazzo eterosessuale possa capire veramente una ragazza omosessuale è piuttosto remota, quel ragazzo leggerà sempre le cose a suo modo attribuendoti un ruolo più maschile proprio in ragione della tua omosessualità. Ma gli omosessuali sanno bene che i modelli di sessualità basati suoi ruoli etero non hanno nulla a che vedere con l’omosessualità, che è una cosa essenzialmente paritaria, che ricerca la parità e non la complementarità.
È perfettamente legittimo che in una condizione come la tua di allora potessero arrivare i dubbi del doc, ti chiedevi se la tua allora ipotetica omosessualità fosse una conseguenza della tua adolescenza in cui l’emarginazione aveva avuto un ruolo importante. Ma di una cosa puoi essere certa, non hai nulla a che vedere col doc. Conosco parecchi ragazzi con doc, ma la nota dominante del loro carattere è l’ansia ossessiva, cosa che è del tutto assente nel tuo post.
Il tuo ragazzo, per quanto sia un ottimo ragazzo, con ogni probabilità, anche se tu gli hai accennato qualcosa, non è culturalmente e psicologicamente attrezzato per capire le esigenze di una ragazza omosessuale. E tu stessa dici una cosa molto importante: “Alcune volte, però, ho bisogno di immaginare che ciò che mi fa lui sia fatto da una ragazza, è l'unico modo per eccitarmi.”. Questo sembra escludere una vera bisessualità, nella quale esistono sia il desiderio omosessuale che quello eterosessuale e la masturbazione non è totalmente orientata in senso omosessuale o in senso eterosessuale, ma si presenta almeno parzialmente in entrambe le forme. Dici peraltro che il sesso col tuo ragazzo va bene. Tieni presente che ci sono parecchie persone omosessuali, circa il 30%, che possono vivere anche relazioni etero, nel senso che la loro reattività sessuale non viene meno in un rapporto etero, ma quel rapporto resta sempre, per loro, una seconda scelta, un qualcosa che si può accettare perché non c’è quello che si desidererebbe realmente. Le cose che ho sentito dire da un ragazzo gay che viveva una relazione etero: “quando sto con lei devo sempre immaginare che sia un ragazzo” sono in fondo molto simili a quelle che scrivi tu.
Tu scrivi: “Lui sa della mia duplice natura e la accetta, ma non mi permetterebbe anche solo di baciare una ragazza, e a me questo pesa.” Ma questa frase è contraddittoria: chi accetta veramente quella che tu chiami duplice natura non può pensare che la cosa resti solo a livello di desiderio, e tra l’altro questo significa che ciò che tu fai conta “del tutto indipendentemente dai tuoi veri desideri” il che è la peggiore premessa per la costruzione di un rapporto di coppia.
Quanto al coming out “pubblico” cercherei di essere prudente, il certi ambienti è solo una cosa che complica molto la vita, specialmente sul lavoro, e di fatto non aggiunge nulla alla vita affettiva. Tra l’altro moltissime persone omosessuali non pubblicamente dichiarate non si avvicinerebbero mai ad una persona dichiarata, per non vedersi appiccicare cartellini, è questa la ragione per cui in genere dichiarati e non dichiarati costituiscono due mondi che tendono a rimanere isolati.

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Geografo
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Re: Confusione, dubbi, sensi di colpa.

Messaggio da Geografo » martedì 22 marzo 2016, 1:21

Ciao Syal e benvenuta!
Ho spesso pensato che questo forum dovesse riguardare anche l'omosessualità femminile e non solo quella maschile. Ero quasi intento a creare un topic riguardo ciò per renderlo noto al founder, tuttavia ci ho riflettuto e ritengo che comunque parliamo di due sessi diversi, e quindi due corpi e due psiche diversi che si approcciano in maniera completamente diversa al mondo e rendere un forum conciliabile sia per maschi omosessuali che per donne omosessuali ritengo sia alquanto impossibile, ed è un peccato che effettivamente non si trovi un forum come questo che tratti gli argomenti in maniera abbastanza accurata per le lesbiche.
Sicuramente l'omosessualità maschile e femminile hanno tanti tratti e problematiche comuni, ma per come la vedo io, come ho detto parliamo di due sessi diversi e quindi molte altre cose differiscono.
Veniamo al dunque.
Dalla tua lettera penso che la risposta te la sia data da sola.
Sinceramente non ho mai capito le persone che chiedono quale sia il loro orientamento sessuale dopo aver fatto una lista dei loro comportamenti e delle loro storie, perché sono del parere che il proprio orientamento sessuale sia assolutamente noto a tutti. Tu stessa riferisci che "ti sei sempre masturbata pensando al corpo femminile", quindi non credo che ci sia altro da aggiungere. Sicuramente la sessualità è un qualcosa di fluido. Ma, per dire, un ragazzo omosessuale potrebbe anche iniziare una relazione con una ragazza perché magari (per via di particolari fattori) ne prova attrazione, fatto sta che quel ragazzo è e rimane omosessuale e, se si masturba, lo fa pensando ai ragazzi (e sulla base di questo non credo che la relazione tra lui e la ragazza andrà molto lontano, anzi, direi che sicuramente dopo poco tempo andrebbe alla deriva).
D'altronde, quest'esempio non è un po' quello che sta succedendo a te?
Racconti di essere uscita con una ragazza lesbica. All'inizio ho pensato che la conoscenza fosse avvenuta in maniera reale, dopo però ho capito che vi siete conosciute solamente su Whatsapp. Dici che attraverso il virtuale questa ragazza ti era piaciuta molto, ma l'incontro si è poi rivelato deludente in quanto non provavi attrazione per questa ragazza, dunque non capivi perché la cosa non avesse funzionato dato che la ragazza in questione è lesbica.
Permettimi di dire che purtroppo (o per fortuna) non funziona così, perché non è che se l'altra persona è omosessuale allora necessariamente possa nascere una storia, dato che, come accade tra gli etero, influiscono fattori come l'aspetto esteriore, i modi di fare e così via.
Questa ragazza l'hai conosciuta solamente nel virtuale e chiaramente l'hai idealizzata, e la cosa accade non solamente tra gli omosessuali ma anche nel mondo eterosessuale, quando parliamo di queste conoscenze nate via internet e che spesso si rivelano un flop nella vita reale. La differenza è che tra gli omosessuali questo è enormemente più frequente, dato che in pratica il solo modo per conoscere altri omosessuali è internet, di conseguenza non ci sono alternative e di fatto tutte le coppie gay sono nate dopo essersi conosciuti sul web.
Alla luce dei fatti direi che semplicemente questa ragazza non ti è piaciuta.
Il tuo amico, essendo eterosessuale, ha dato un giudizio che riflette la sua prospettiva delle cose, e quindi tende a traslare dei comportamenti etero all'interno delle coppie gay (ovvero una persona che "recita" il ruolo del maschio e l'altra persona che "recita" il ruolo della femmina, per capirci), quindi non darei importanza al suo parere ed eviterei di costruire discorsi campati in aria.
Piuttosto, mi sembra di capire che stai con il tuo ragazzo più per una questione di affetto (come tu hai detto), che per altro.
Non ha senso dichiararsi al mondo, sono del parere che l'orientamento sessuale sia qualcosa di riservato, poi magari tra qualche anno, quando avrai preso confidenza con te stessa riguardo la tua omosessualità, se vuoi potrai rendere la cosa nota a qualcuno in maniera discreta, per il resto rimango scettico di fronte a termini preconfezionati come "coming out" e simili.
Dopo averti detto questo, prendo occasione per dirti che l'omosessualità non è il gay pride, non sono i matrimoni gay, né le adozioni gay e quant'altro che viene tanto "reclamato" dai mass media, perché se dovremmo descrivere l'omosessualità, io la descriverei più come hai tu descritto la tua storia, ovvero di una ragazza di 17 anni che si è segretamente innamorata di un'altra ragazza, ma che appunto è stata male perché aveva paura ad esporsi.
Non finirò mai di dire che gli omosessuali non sono un gruppo o una comunità come hai detto te, e l'omosessualità non è uno stile di vita. Poi sicuramente molti ci fanno un perno portante della propria vita, ma questo non significa che sia un atteggiamento condivisibile, tutt'altro (almeno secondo me).

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e^ip+1=0
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Re: Confusione, dubbi, sensi di colpa.

Messaggio da e^ip+1=0 » mercoledì 23 marzo 2016, 0:36

Ciao Syal, benvenuta!

Il tuo racconto è veramente bello e sincero.

Quel che racconti somiglia molto a quello che due mie grandi amiche, entrambe lesbiche, mi raccontarono a proposito del loro orientamento sessuale. Entrambe si erano rese conto delle proprie inclinazioni al tempo dell'infanzia, entrambe hanno portato avanti relazioni eterosessuali in maniera sentimentalmente sincera. Conosco anche un'altra ragazza lesbica che, ben conscia delle proprie inclinazioni, ha scelto di stare con un ragazzo perché con lui si sentiva realizzata, sebbene fisicamente ne fosse poco attratta. Tutto questo per dirti che essere lesbica, più o meno consapevolmente, e stare con una persona di sesso maschile non sono cose che si escludono, almeno secondo la mia personale esperienza. Stare con una persona mette in moto tante cose, non solo l'attrazione sessuale: da qui la complessità di situazioni come la tua.

Il tuo atteggiamento, che trovo davvero ammirevole, denota una tranquillità sull'argomento maggiore di quella che hanno molti ragazzi omosessuali. Sebbene io sia perfettamente d'accordo nel vedere meccanismi simili nel percorso di ragazze e ragazzi omosessuali, devo dire che, probabilmente a causa di condizionamenti sociali che tendono a colpevolizzare più l'omosessualità maschile che quella femminile, le donne sanno affrontare l'argomento con più serenità.

O
Syal ha scritto:

Etero, lesbica, bisessuale? Se fossi bisessuale vorrei capire quale dei due sessi preferisco. E sono convinta che finchè non proverò un contatto diretto con il corpo di una donna non potrò avere una risposta.

.
Secondo me non devi aver fretta. L'importante è che tu sia sincera col tuo ragazzo per non far soffrire né te né lui. Non vuol dire che tu debba lasciarlo, ma solo che tu gli esponga le tue domande, le tue paure, il tuo desiderio di capire. Se tiene a te capirà e ti lascerà libertà d'azione. Ovviamente in mezzo a tutto c'è l'imbarazzo, ma secondo me vale la pena vincerlo: il 'detto non detto' scava lentamente crepe nelle relazioni.

Nel frattempo fai bene a informarti sulla realtà omosessuale, che è fatta prima di tutto di persone e sentimenti, come quella eterosessuale, e che ha bisogno degli stessi diritti di quest'ultima e di persone che lottino per ottenerli.

In bocca al lupo per questo percorso che stai facendo! :)

milosmusiker
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Re: Confusione, dubbi, sensi di colpa.

Messaggio da milosmusiker » mercoledì 23 marzo 2016, 22:19

Ciao Syal,
non metto becco nel discorso perché non saprei proprio che dire :roll:
Mi limito a darti il benvenuto e a farti i complimenti per la bella testimonianza sperando di risentirti!

Syal
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Iscritto il: domenica 20 marzo 2016, 22:27

Re: Confusione, dubbi, sensi di colpa.

Messaggio da Syal » martedì 29 marzo 2016, 14:57

Ragazzi grazie mille per le vostre risposte. Le ho lette più volte e cercherò di rispondere a tutti i punti che avete messo in discussione.

Innanzitutto ho notato che ci sono stati alcuni malintesi. Mi rendo conto di non avere specificato che le fantasie esclusivamente omosessuali le avevo durante l'infanzia e la prima adolescenza, in seguito alle prime esperienze eterosessuali ho iniziato a fantasticare anche sui ragazzi. Ci sono periodi in cui sogni e fantasie hanno una direzione prevalentemente etero, altre in cui gli unici miei desideri sono a carattere omosessuale. Come avete detto, la sessualità è fluida. Ho scritto che nella mia vita non vorrei rinunciare ai ragazzi. Credo di avere un rapporto piuttosto particolare con gli uomini: da un lato mi piace conoscerli, scoprire la loro mente... sono abbastanza corteggiata e spesso quando mi si presentano situazioni del genere difficilmente mi tiro immediatamente indietro perchè voglio vedere le loro reazioni, inoltre mi viene più semplice e naturale approcciarmi e scherzare con amici maschi. Come avete detto gli uomini hanno una psiche differente in certi aspetti rispetto alle donne e al me il diverso ha sempre affascinato. Dall'altra parte, però, l'aggressività e frustrazione sessuale di molti di loro, sfrustrazione che porta loro a condividere atteggiamenti altamente misogini, mi spaventa, tanto da pensare che la "frequentazione" e la convivenza con uomo diverso dal mio attuale ragazzo non potranno essere serene.
Con le donne invece immagino un rapporto di maggiore complicità. Non so, magari mi sbaglio.

La pornografia invece è sempre stata e continua ad essere esclusivamente omoerotica. Ho provato a guardare quelli etero, non mi fanno nè caldo nè freddo...

Queste sono ragioni per cui ancora, dopo aver fatto un elenco dei miei comportamenti e delle mie storie, continuo a farmi delle domande. Da tutto ciò sembrerei anzi più orientata verso una bisessualità maggiormente tendente all'omosessualità. Una lesbica avrebbe lo stesso fantasie su ragazzi? Una lesbica desiderebbe abbracciare, provocare, portarsi a casa propria un ragazzo?

Con il mio ragazzo sono sempre stata sincera sull'argomento, come ho detto lui continua a non essere permissivo, alcune volte ho pensato di lasciarmi andare e nascondergli tutto pensando solo alla mia felicità e ogni volta ci ho ripensato perchè per lui è un tradimento e io non voglio tradirlo nè lo voglio perdere.

Mi è stato scritto che io affronto tutto questo senza ansia: c'è da dire che questo riguarda essenzialmente la realizzazione con me stessa di avere degli istinti omosessuali, perchè sono consapevole che si tratta di una cosa incontrollabile e che non ci sia nulla di male. Ma nel rapporto con il mondo esterno l'ansia esiste eccome. Ho spesso paura che i miei amici si accorgano di qualcosa. Già un mio collega universitario - del quale sospetto io stessa qualche tendenza analoga alle mie - quando gli ho detto di essere fidanzata, lui mi ha risposto "pensavo stessi con una ragazza". Quell'affermazione mi ha spiazzato. So che non mi dovrei vergognare di quello che sono. Me lo ripeto sempre per darmi la motivazione per andare avanti e raggiungere i miei obiettivi. Se mi piacciono le donne perchè non dovrei ammetterlo? Perchè sono fidanzata con un ragazzo, ecco perchè. Sarebbe un'incoerenza, e le incoerenze sono al cosa che più odio al mondo.
Al tempo stesso, però, mi sento in colpa con me stessa per il fatto di nascondermi. Quando i miei migliori amici parlano di omosessualità vorrei rivelarmi con loro e parlare liberamente di me, anche per smontare tutti quei luoghi comuni che si bevono, invece non ho il coraggio di farlo, per l'imbarazzo che causerebbe a me e ancora di più al mio ragazzo. E questo mi fa sentire in colpa.

Sto sentendo di nuovo la ragazza conosciuta su whatsapp. Penso che tra noi non accadrà mai niente, sono sicura che non c'è la volontà nè da parte mia nè da parte sua, ma ho capito che è meglio tenermi stretta qualcuna come me.

Aspetto i vostri commenti.

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Geografo
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Re: Confusione, dubbi, sensi di colpa.

Messaggio da Geografo » venerdì 1 aprile 2016, 5:16

Ciao Syal,
cominciamo da un presupposto: non è che un giorno uno si sveglia e, sulla base di comportamenti avuti in passato, decide se è omosessuale, bisessuale, bisessuale tendente all'omosessuale, o chi più ne ha più ne metta.
La sessualità è fluida, e su questo siamo tutti d'accordo, poi però ai fatti bisogna dire che una grossa fetta (se non la fetta più grande) della nostra sessualità è rappresentata dai nostri desideri sessuali, che sono quelli a farci capire chiaramente quali sono, mettiamola così, i nostri gusti.
Di conseguenza, un'ipotetica ragazza omosessuale potrebbe anche stare insieme a un ragazzo, fatto sta che quella ragazza è e rimane omosessuale. La sua sessualità è quella. Sulla base di questo la coppia a mio parere non durerebbe a lungo, perché prima o poi i nodi vengono sempre al pettine e per la ragazza il fatto di stare insieme a un ragazzo rappresenterebbe sempre di più una costrizione più che una relazione.
Non è scrivendo una lista dei propri comportamenti che si può "capire" il proprio orientamento sessuale (le virgolette sono d'obbligo, e d'altronde...cosa c'è da capire?). È un po' come dire: "mi piace di più il dolce o il salato?".
In linea di massima, ti posso dire che l'orientamento sessuale si legge dalle proprie fantasie masturbatorie.
Dal momento che vedi pornografia lesbo mi viene spontaneo risponderti che probabilmente sarai lesbica, certo è che, secondo me, starsi a fare mille quesiti del genere (indotti anche dalla società) non portano a niente.
Dici di provare attrazione per i ragazzi, ma non riesco a capire fino a che punto arrivi quest'attrazione che dalle tue parole mi sembra più un'attrazione "astratta" e forzata, piuttosto che un'attrazione concreta, ovvero di un'attrazione dettata dal desiderio sessuale. Considera che viviamo in una società che prende come modello esclusivamente l'eterosessualità, e questo entra molto in gioco perché se così non fosse tu ora non saresti nemmeno qui su questo forum (anche perché questo forum non sarebbe nemmeno esistito).
Per quanto riguarda la ragazza di whatsapp, be, io lascerei perdere. Se non ti piace, non ti piace. Spesso accade che ci si faccia piacere forzatamente una persona solo perché omosessuale come te ma, come tutte le cose forzate, non funzionerebbe mai.
Prova a cercare su internet qualche ragazza lesbica nella tua zona, anche se so che è molto difficile. Purtroppo è questa la fregatura, mettiamola così, dell'essere omosessuali, ovvero il riuscire a trovare dei propri simili.
Non che gli omosessuali siano pochi (anzi, siamo molti), il problema è che sono sono nascosti e i mezzi seri per trovare altri ragazzi non esistono, l'unico metodo è praticamente sbattere la capoccia su internet finché non si trova qualcuno.

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