Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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Saretta87
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Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da Saretta87 » mercoledì 9 novembre 2016, 16:19

Ciao! Sono alla disperata ricerca di un consiglio. 4 mesi fa un bellissimo ragazzo ha attaccato bottone con me e mi ha invitata a trascorrere con lui una giornata all'aria aperta sul suo posto di lavoro. Una cosa tira l'altra e per ricambiare sono seguiti due inviti a cena a casa da parte mia; pur essendomi sembrato distaccato, dopo due bottiglie di vino siamo finiti a letto insieme... a me è piaciuto moltissimo e penso sia stato reciproco data la passione dimostrata anche a lui; da quel momento è iniziato un lungo tira e molla di rinvii da parte sua per rivederci ("non ho tempo", "sono impegnatissimo per lavoro"), pur sentendoci quasi tutti i giorni, e una serie di incontri occasionali ogni tot settimane con replica cena+sesso. Dal punto di vista emotivo mi sono sentita sempre più presa, fino a confessargli di essermi innamorata, mentre lui ha continuato a mantenere una freddezza a tratti spiazzante, atteggiamenti... strani: dolcezza - mi abbraccia addormentandosi - alternata a gesti rabbiosi - mi scaccia all'improvviso -, lunghi silenzi, rifiuto totale di "uscire" da casa mia o sua insieme per fare qualsiasi cosa, rifiuto di rispondere a una banale domanda come "ti piaccio?" "ti interesso?", mai un apprezzamento, e, atteggiamento che mi ha ferita particolarmente è una sera che mi presento vestita in maniera molto femminile rispetto al solito e lui mi guarda con un'espressione letteralmente "schifata". Tuttavia non riesco ad interrompere il rapporto, perchè ogni volta che provo ad allontanarmi lui in maniera molto indiretta ma abile mi trattiene adducendo scuse e semplicemente rinviando l'incontro. All'ennesima insistenza per una normalizzazione del rapporto dopo mezza bottiglia di vino e in un momento "meditativo", mentre gli richiedo spiegazioni in rapporto alla sua ultima storia passata (5 anni di relazione) che, a quanto dice, l'ha addolorato moltissimo, se ne esce con "sono bisessuale". Sul momento non capisco e quindi lui scambia probabilmente il mio smarrimento per un rifiuto, tant'è che se ne va a letto da solo (quando lo raggiungo riscoppia però la passione); nei giorni successivi provo più volte a riprendere il discorso, rassicurandolo che la cosa non costituisca per me un problema, ma desiderando capirne le implicazioni, ma lui rifiuta ogni confronto, non nega, non conferma, fa l'evasivo, tace ad ogni domanda e il periodo senza vederci si protrae per settimane, dopo di che un nuovo incontro sempre cena+sesso). Nei giorni successivi torno ad insistere per un chiarimento perchè sono sempre più confusa (mi chiedo, ad esempio, se la sua relazione di 5 anni sia stata con un uomo), ma da parte sua scoppia la rabbia "non posso darti quello che vuoi tu", "ora non voglio niente di serio", "era solo sesso", "le cose sono così e basta e non c'è un perchè", "sei abbastanza grande e intelligente per capire da sola", "non ti devo nessuna spiegazione"... e mi butta completamente fuori dalla sua vita. Premesso che palesemente la persona in questione non ha un equilibrio emotivo stabile indipendentemente dal suo orientamento sessuale, mi chiedo: è possibile che più che bisessuale sia omosessuale e abbia problemi nell'accettare questa parte di sè (al punto da reagire infastidito ad esempio al fargli notare, senza malizia, anzi, che lo si trovi "dolce" in alcuni atteggiamenti)? E che per questo motivo tenda a cercare relazioni con donne (un'altra risalente a quest'anno è stata definitiva come con una ragazza che "per due mesi gli è sembrata quella giusta e poi all'improvviso... no") senza riuscire poi a stabilirci un vero legame e provando una insoddisfazione tale da sfociare alla fine in aggressività? Un omosessuale riesce a provare o fingere passione per il corpo femminile (pur se in rare occasioni)? Aggiungo che l'impressione è stata quella che non andasse con una donna da molto, molto tempo (sua la battuta che a... lo avevano mandato in tante), mi ha confidato che in questi mesi non c'è stata nessun'altra "persona", e, per quanto bello sia, mi pare avere un rapporto non molto sano con il proprio corpo (è magrissimo al limite con l'anoressia, si fa continue paranoie sul cibo, l'igiene orale, si imbarazza a stare nudo...), oltre a essere "socialmente" molto schivo (fa un lavoro a contatto con la gente, ma al di fuori vive in maniera molto selvatica). Inoltre... a letto ha in alcune occasioni manifestato alcuni atteggiamenti un po' particolari che mi hanno creato qualche perplessità, come la difficoltà a raggiungere l'orgasmo durante il rapporto ad esempio, ma con preferenza per il sesso orale. Non so più che pensare...

Alyosha
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Re: Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da Alyosha » mercoledì 9 novembre 2016, 20:24

Cara Saretta, mi affascina sempre il punto di vista femminile è sempre così introspettivo. Da quello che scrivi una cosa mi è subito venuta in mente, hai mai provato ad incontrarlo senza l'alcol di mezzo? L'effetto dell'alcol è notoriamente disinibitore, ma non credo affatto a quello che normalmente si dice, che tolga freni e riveli la reale natura delle persone. Stordisce molto e anestetizza parecchio le emozioni. Da come la descrivi questa persona più che bisessuale mi pare molto distante dalle emozioni, incapace di condividerle, desideroso anzi famelico di affetto, ma anche poco abituato a masticarlo per cui si vede proprio che gli risulta indigesto come prodotto. La comunicazione che ti ha fatto la leggo più come un tentativo di giustificarsi e persino di infittire il rapporto facendoti vedere questa parte così intima di lui, un tentativo patologico ovviamente, come tu stessa vedi bene. Bisessuale può darsi bisognerebbe chiederlo a lui, omosessuale non saprei, sicuramente non al 100%, ma credo sul serio che il suo problema sia da tutt'altra parte e la soluzione ahimè pure.

Nulla da togliere ai rapporti esclusivamente sessuali, però è evidente un coinvolgimento da parte tua e una complicità nel sedurlo. Dovresti innanzitutto chiarire il tuo ruolo in questa dinamica, perché pare che getti l'amo e lui abbocchi sempre da come poni la questione e siccome è un gioco pericoloso per te, faresti bene ad allontanarlo. Il punto di fondo è che qualunque problema abbia non credo che la cosa ti riguardi molto poco e non vedo quale differenza possa fare per te sapere che è omosessuale piuttosto che bisessuale. Certo l'idea che non dipenda da te e che tu non possa farci nulla può essere per qualche verso consolatoria, ma al di là di ciò veramente non capisco che differenza possa fare. Se ha problemi con il suo corpo ad accettare a sua fisicità o manie ossessivo compulsive consigliagli un bravo psicologo, ma al di là di questo non puoi fare molto.
Da parte tua è nato un coinvolgimento emotivo che mi pare evidente non sia corrisposto per cui la conclusione è ovvia quanto per te difficile da percorrere. Dovresti imparare a dire basta, dirlo a te stesso, non attrarlo più a te, provando a sedurlo. E' evidente che comunque stiano le cose, quando tocchi certe corde in lui queste suonano e ti risponde. Lui fa la stessa cosa con te, sia chiaro, nessuno ti sta attribuendo responsabilità specifiche sul perché questo rapporto perduri, ma qui si sta discutendo di quello che puoi fare tu. Se proprio vuoi rivederlo proponigli altri luoghi, vedetevi di giorno e togli l'alcol di mezzo, sto trucchetto può servire le prime volte, ma poi bisogna guardare in faccia la realtà per quella che è e vederci chiaro. Se si rifiuta di incontrarti altrove, bene la sentenza al rapporto l'ha data da solo. Di semplicemente che sei stufa di questo rapporto, che vuoi di più e che se non è disposto a dartelo è meglio per entrambi finirla la.
Una cosa però fattela dire, devi veramente avere poca stima di te stessa per permettere ad una persona di trattarti così. Di base vedo quello come problema. Non sei il giocattolo di nessuno e finché la cosa stava bene anche a te è un conto, adesso direi che occorre cambiare verso.

Saretta87
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Re: Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da Saretta87 » mercoledì 9 novembre 2016, 20:51

Ti ringrazio del tuo punto di vista... senza alcool totalmente non ci siamo mai incontrati (eccetto la prima volta e l'uscita, cioè quando ancora non eravamo coinvolti a livello fisico), però tieni conto che si sempre trattato di una bottiglia in due durante una cena, quindi niente da perdere il controllo. A livello sessuale più che altro sono rimasta perplessa: da una parte mi rassicurava che fosse "piacevole" e sul momento era passionale, dall'altra era veramente restio a rivedermi e ogni volta anche ad iniziare qualsiasi approccio fisico... d'altra parte che un uomo con a disposizione una ragazza carina (e per tutti i primi due mesi senza nessun particolare stress emotivo da parte mia) si privi dei rapporti per settimane (fino a 5!!) non mi sembra quantomeno... comune! Come tu stesso noti poi, ma sono d'accordo, sicuramente mi sono trovata davanti una persona anaffettiva... o almeno che vuole passare per tale (umanamente non riesco a credere che in 4 mesi di frequentazione, per quanto saltuaria, davvero non si sviuppi un minimo sentimento di "affetto" o "legame", pur se non in termini amorevoli). Purtroppo io esco da una storia devastante emotivamente (divorzio) e quindi ovviamente sono - e ne sono consapevole - più fragile sul piano emotivo, dell'autostima e affettivo: ho voglia di essere amata e l'incontro con questo ragazzo ha avuto da principio il sapore di una favola. Al tempo stesso a livello relazionale risento spesso di una specie di desiderio da "crocerossina" di aiutare le persone alle quali mi affeziono. Purtroppo da parte sua attualmente c'è stata una chiusura totale (e verbalmente molto aggressiva) - rispetto al solito pacato silenzio o all'evasività che l'aveva contraddistinto - dopo la mia ultima richiesta di spiegazioni sulla sua definizione di bisessuale: mi ha bloccato ogni mezzo di comunicazione, quindi di per sè l'allontanamento è obbligato, a meno che non sia lui stesso a fare marcia indietro. La proposta di vederci in altri luoghi è tra l'altro stata alla base di irrigidimenti e astio da parte sua, tanto da avermi dato più volte la percezione di non volersi far vedere in giro con me (una volta sul terrazzo di casa mia addirittura si è preoccupato che la sera da una finestra una vicina ci vedesse "vicini", per non parlare dei saluti sulla porta o in strada, sempre a distanza di metri, freddissimi) sebbene non in quanto me stessa (non ho nulla di strano, sono una ragazza carina e comune, per intenderci). Ma ormai gli elementi di stranezza sono talmenti tanti!! E la mia testa è andata totalmente in confusione, mischiando l'affetto che provo con il desiderio di capirlo, di vederlo, di aiutarlo e/o di superare lo stallo assurdo in cui ha "costretto" la frequentazione... diciamo che sapere se il suo comportamento è dovuto all'essere omosessuale (ripenso dolorosamente allo sguardo di autentico "schifo" per un semplice mezzo tacco e un vestitino rispetto ai soliti jeans e maglietta) e non volerlo accettare, all'essere bisessuale o all'avere altri problemi relazionali mi permetterebbe di mettermi l'anima in pace... anche se ovviamente è quasi impossibile che io arrivi ad una certezza sulla base del suo solo atteggiamento, senza conferme. La possibilità della bisessualità, oltre alla sua dichiarazione, darebbe una sua logica ad atteggiamenti equivoci più volte dimostrati, a un passato magari difficile per l'accettazione di sè (esporsi con gli altri magari in una relazione con un uomo e quindi essere etichettato come "gay"), ma d'altra parte la percezione della sua totale "negazione" e incapacità di "prendere - gestire - una donna", quel suo sguardo schifato, il tenere la frequentazione quasi clandestina... mi fanno chiedere a me stessa se forse non sia semplicemente ancora in una fase di "voglio sforzarmi e credere di essere come tutti gli altri e di poter vivere come "tutti gli altri" e quindi provo e riprovo con una donna, perchè deve piacermi, perchè posso" che giustifica con sè stesso e con le eventuali occasionali compagne come bisessualità, ma che finisce ovviamente per generare rabbia e frustrazione ogni volta che si rende conto che di fatto... non è la sua vita e si ritrova bloccato.

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Re: Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 9 novembre 2016, 21:00

Ciao Saretta e benvenuta nel Forum.
Ho letto il tuo post con la massima attenzione alla ricerca di indici significativi di omosessualità-bisessualità ma l’unico elemento “oggettivo” in questo senso è la sua affermazione “sono bisessuale”. Al di là di questa frase, i comportamenti di questo ragazzo non hanno nulla, lo ripeto: “nulla” di “tipicamente” omosessuale o bisessuale, non nel senso al limite un bisessuale e molto meno probabilmente un omosessuale non possano comportarsi nello stesso modo, ma nel senso che mancano elementi specificamente omosessuali.
Tu hai cercato di rassicurare questo ragazzo dicendogli che il fatto che fosse bisessuale non costituisce un problema per te. Questa affermazione significa che non ti rendi bene conto che se un bisessuale può avere rapporti eterosessuali pienamente soddisfacenti sia per sé che per la sua compagna, non potrà mai trovare una piena soddisfazione in un rapporto eterosessuale esclusivo. Un bisessuale non è un etero con un vizietto ma è un ragazzo che vive in grado variabile sia una piena sessualità etero che una piena sessualità gay e va sottolineato che quando un bisessuale non ha vincoli di relazioni stabili eterosessuali o addirittura di matrimonio può mettere relativamente in standby la sua componente omosessuale; quando invece è costretto a mettere del tutto da parte le pulsioni omosessuali, queste ritornano in modo più forte. Molti bisessuali arrivano al matrimonio, incoraggiati dalle loro ragazze, che sottovalutano la bisessualità e non si rendono conto che un bisessuale “con una ragazza” può benissimo comportarsi come un etero ma non è un etero e per lui l’omosessualità non è un vezzo ma una componente fondamentale delle sua personalità alla quale non può rinunciare. Molte ragazze innamorate di bisessuali assumono il classico comportamento, cosiddetto della crocerossina, pensano cioè di poter “guarire” il loro ragazzo, trasformandolo in eterosessuale con le arti del fascino femminile, salvo poi a riconoscere “dopo” che un bisessuale resta comunque bisessuale e che il suo orientamento sessuale non può essere in nessun caso esclusivamente etero, e anzi, l’insistenza sul fascino della femminilità è il miglior modo per riaccendere in lui gli interessi omosessuali che, lo ripeto, sono una parte costitutiva della sua personalità.
Una ulteriore considerazione, forse la più importante. A parte quanto appena detto sulla bisessualità, il vero problema di questo ragazzo è rappresentato dall’aggressività e dalla tendenziale anaffettività, nonostante la sessualità prorompente. Un ragazzo bisessuale “senza problemi” tende a creare anche e soprattutto un rapporto affettivo con la sua ragazza: parla con lei ore al telefono, cerca di farsi conoscere e di farsi apprezzare, cerca di valorizzare la ragazza e di fare in modo che si senta amata, coccolata, che senta la presenza affettiva del ragazzo. I silenzi, le chiusure, al limite, si potrebbero anche accettare, nella prospettiva evolutiva di un rapporto di lungo periodo, ma l’aggressività non è mai accettabile e non è una condizione normale in un rapporto d’amore. Dietro l’aggressività ci può essere anche una semplice nevrosi o una mancanza di autocontrollo ma possono esserci anche problemi più seri. Francamente non mi chiederei se è bisessuale o se è gay (cosa quest’ultima assolutamente irrealistica) mi porrei invece delle domande sull’equilibrio complessivo di questo ragazzo. Anche le risposte che ti dà, rimarcando che si è trattato solo di sesso, fanno pensare che questo ragazzo abbia oggettivamente dei problemi non risolti e non parlo di problemi di orientamento sessuale. Potrebbe benissimo essere bisessuale ma i bisessuali che ho conosciuto, pur non essendo propriamente eterosessuali, costruivano rapporti molto belli con le loro ragazze, rapporti affettuosi, con molta attenzione verso la ragazza, cioè erano rapporti d’amore, che sarebbero stati cose molto importanti per entrambi anche se non ci fosse stato sesso. Il tuo rapporto con questo ragazzo mi sembra privo di un dialogo sostanziale e sembra un rapporto d’amore molto a senso unico. Sinceramente, stando così le cose, non stare a rincorrere questo ragazzo perché potresti rischiare di metterti in grossi problemi. Se il suo modo di fare cambierà, se ritroverà il suo equilibrio, se cercherà veramente un rapporto affettivo, allora potrai porti seriamente il problema del che fare e della bisessualità, ma allo stato attuale, in presenza di reazioni aggressive e di altri problemi non risolti, mi terrei a rispettosa distanza e soprattutto non vedrei questa come l’occasione d’oro della vita. Ok, è un bel ragazzo e un partner sessuale gratificante, ma stare insieme a lungo termine e costruire un pezzo della vita insieme è proprio un’altra cosa.

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Re: Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da Saretta87 » mercoledì 9 novembre 2016, 21:41

Ti ringrazio del benvenuto.
Per quanto riguarda la mia rassicurazione con lui dell'accettazione e comprensione ti faccio presente però che è stata più ampia di quanto potrebbe avvenire in genere, perchè non ho mancato di fargli presente come mio fratello sia omosessuale e io stessa abbia avuto in passato anche un'esperienza bisessuale (onestamente non saprei se definirmi tale perchè poi negli anni sono sempre stata fortemente attratta dagli uomini e non mi è più ricapitato, quindi forse si trattava solamente di una mia "fase" di crescita, ma altrimenti non me ne farei un problema); non sono arrivata a dirgli "ehi, se ti dovesse venir voglia di andare con un uomo mentre ci frequentiamo... vai", perchè onestamente non so se accetterei una frequentazione/relazione "a più soggetti", indipendentemente dal sesso, ma sono andata ben oltre l'idea del "ti salverò" dall'essere te stesso, perchè non sarebbe proprio quella la mia intenzione.
Non penso abbia mentito sulla sua bisessualità (reale o di cui si possa essere convinto da etero o omosessuale) perchè onestamente in seguito non ha mai negato la cosa (nè confermato, se non quando gli ho scritto che finalmente trovavo coerenza tra i suoi comportamenti e che apprezzavo la cosa e lui mi ha risposto di non esagerare con gli elogi per non gasarlo troppo)... e troverei anche assurdo che un uomo dica una cosa del genere che, nel pensiero comune "minerebbe" molto la sua virilità. Più che altro rifletto sul quando ha sentito l'esigenza di dirmelo, cioè dopo avergli chiesto perchè avesse definito "dolorosissima" la sua ultima relazione seria di 5 anni... come se la cosa costituisse una spiegazione. Rimane inoltre impressa nella mia testa la prima volta in cui mi ha accennato a questo rapporto in cui, conoscendolo appena da pochi minuti, ho percepito una specie di esitazione nel suo utilizzare il termine "ragazza", mentre in seguito ha evitato qualsiasi riferimento di genere e d'altra parte anche tra le sue foto su fb (umana curiosità!) non ho trovato la minima traccia di alcuna donna che sia stata presente nella sua vita negli ultimi 6 anni (prima invece sì). "Amici" sì... amici o forse altro, non posso saperlo.
Per quanto riguarda l'aggressività tieni conto che è venuta alla luce dopo la mia insistenza per un chiarimento... è passato dal silenzio, dall'evasività, dalla pacata pazienza (non ho tempo ora... ti spiegherò, ci vedremo ma non so quando) a una reazione molto dura.
Che abbia problemi relazionali è chiaro, solitario come un lupo, schivo, si ammazza di lavoro, anaffettivo di fatto o di facciata, bello com'è fa fatica a trovare una donna (percezione ma neppure troppo, perchè ha confermato di aver avuto solo me in questi mesi, di come le donne normalmente lo respingano... e nel rapporto con il mio corpo ha dimostrato la "fame" di chi ha ben poche occasioni di sfogo)... so che a priori devo stare lontana da una persona di questo tipo perchè attualmente non è in grado di portare nella mia vita nulla di positivo, ma la necessità di "comprendere" i suoi perchè rimane per me un'esigenza per considerarmi "in pace" rispetto anche ad un rapporto o pseudotale fallimentare. So che a volte è meglio non sapere, ma non posso farmi a meno...

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Re: Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 9 novembre 2016, 23:59

La tua risposta è interessantissima e mi spinge a correggere parecchio il tiro. Domattina cercherò di rispondere in modo serio, perché il livello del discorso è veramente alto.

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Re: Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da Saretta87 » giovedì 10 novembre 2016, 0:51

Ti ringrazio molto... ti aggiungo ancora un paio di spunti che hanno concorso a confondermi ancora di più le idee:
- il dirmi della sua bisessualità è stato un momento complesso: il suo primo slancio è venuto una sera dopo due mie domande poste in tono leggero/curioso (se stesse frequentando altre donne - non ha saputo rispondere nè sì nè no e mi è sembrato molto imbarazzato - e perchè avesse definito dolorosissima la relazione precedente). Mi ha detto "ti devo fare un discorso serio" e poi tra l'alzarci dal tavolo e il parlare ci siamo "persi via a far altro". Tra questo suo tentativo e il successivo è intercorsa una mia scenata a distanza per la tensione accumulata in relazione alle mancate risposte. Quando ci siamo rivisti è stata la sera dello sguardo schifato al mio abbigliamento femminile (lo sottolineo perchè conosco molto bene quello sguardo avendolo visto in più occasioni negli occhi del mio ex marito ma per ragioni opposte, cioè vedendomi spesso rimproverata una "mancanza di femminilità"... pur avendo un fisico abbastanza femminile come forme, capelli lunghi, sono molto acqua e sapone, non mi trucco, mi vesto molto sportiva, sono molto diretta). Nel momento in cui mi ha detto di essere bisessuale (momento sigaretta, sguardo fisso fuori dalla finestra) io d'istinto ho risposto per tre volte "no" (con tono più incredulo che altro, perchè semplicemente avevo passato due mesi a inseguire tutt'altra spiegazione dei suoi comportamenti "strani") e lui di contro "sì", aggiungendo qualcosa, ma di cui non ho colto pienamente il senso, del tipo che "non è che devo pensare sia così solo per i fighetti depilati coi risvoltini" in tono, forse, sarcastico (lui è invece un tipo molto portivo); al mio terzo "no" ha ribadito "no" con tono stanco/rassegnato alzandosi ed andando a dormire. La sera e i giorni seguenti sono stati una serie di malintesi: io che mi siedo per gioco sul divano, lui che va a letto da solo e mi lancia il cuscino, io che lo raggiungo, lui che la mattina quasi mi mette alla porta, io che gli chiedo scioccamente e con ingenuità via messaggio se sia stato serio nella sua dichiarazione (ho impiegato una settimana a rendermene conto...) e lui che mi risponde "ma va là... sto solo facendo di tutto per allontanarti da me!". Per cinque settimane non ci siamo visti, ma ho cercato, a distanza, come detto, in mille modi di "correggere" il tiro per fargli capire che la cosa non costituiva veramente un problema e che avevo semplicemente bisogno che mi spiegasse un po' cosa significasse. Da lì la presa di maggior distacco da parte sua, le non risposte, l'evasività... un giorno mi manda una foto di dove ci siamo incontrati, come ad intendere che mi stia pensando, e un'altra non mi risponde a un semplice "come stai". Alle mie precisazioni su mio fratello e me stessa e la mia visione del sesso non ha commentato assolutamente nulla.
- il suo ambiente di lavoro - che attualmente mi sembra essere tutta la sua vita - non accetterebbe facilmente nè la bisessualità nè l'omosessualità
- ogni volta che ho sottolineato il gradimento di un suo atteggiamento particolarmente dolce/attento/tenero lui successivamente l'ha sistematicamente evitato, con mia grande frustrazione
- più volte ha manifestato una specie di paranoia nel ripetermi che "non mi prometteva niente" (pur non avendo io richiesto assolutamente nessuna promessa!) e ad ogni mia minima contestazione sul suo atteggiamento un'ansia (a volte quasi rabbiosa) nel sottolinearmi che "non era colpa sua", sebbene io non avessi impostato il discorso in questi termini

So che forse sto solo tormentandomi con domande senza risposta, che forse non arriverò mai a capirlo veramente e che probabilmente a questo punto da parte sua il rapporto è comunque definitivamente chiuso, ma la necessità di far chiarezza mi è inevitabile, se non altro per me stessa.

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Re: Omosessuale o bisessuale? Aiuto... ho bisogno di capire

Messaggio da progettogayforum » giovedì 10 novembre 2016, 15:26

Ho riletto i tuoi post e ho cercato di fare il punto della situazione dall’esterno. C’è bisogno di una premessa per capirsi meglio. Un omosessuale non è un impotente con una donna, può benissimo accadere, e accade, che un omosessuale abbia rapporti con una donna. L’orientamento sessuale non è una questione di comportamenti ma di desideri e non si manifesta nei comportamenti di coppia, in cui i condizionamenti sono fortissimi, ma nella masturbazione, che si orienta in modo spontaneo verso l‘oggetto del vero interesse sessuale.

Che cosa sai di questo ragazzo? In pratica sai solo quello che lui ti ha raccontato e lo sai in modo molto parziale, al punto che non sai nemmeno se la sua storia molto sofferta sia stata con una donna o con un uomo, cioè in sostanza dei suoi comportamenti non sai nulla che sia oggettivo.

Altra premessa: accade ancora oggi, in ambienti molto omofobi, che alcuni ragazzi omosessuali si definiscano bisessuali, perché questo lascia loro aperta la porta dell’eterosessualità, cioè una strada socialmente accettata. Ovviamente, nonostante i comportamenti eterosessuali questi ragazzi non sono affatto eterosessuali e nemmeno bisessuali, la loro masturbazione non avviene mai con fantasie centrate su una ragazza. La loro eterosessualità riguarda solo i comportamenti e non i desideri, al punto che questi ragazzi scelgono ragazze che sembrano ragazzi e quando fanno sesso con loro si comportano come se stessero con un ragazzo (non arrivano alla penetrazione, o lo fanno di malavoglia).

Che cosa sai dell’ambiente in cui è cresciuto questo ragazzo? Della sua vita nella famiglia di origine? Della sua adolescenza? Da quello che scrivi, queste cose non sono mai state oggetto di conversazione.

Se tu stessa formuli l’ipotesi che dietro la sua “bisessualità” ci possa essere in realtà una vera omosessualità, probabilmente non lo fai senza una base. E, oggettivamente, molti dei comportamenti di questo ragazzo sembrano andare in questo senso, salvo forse la sua partecipazione convinta al sesso etero, la sua “fame” di donna (ammesso che non sia soprattutto aggressività), che con l’idea di omosessualità non si concilia affatto.

Proviamo ora a dare per scontato che si tratti di un omosessuale represso che fatica ad essere se stesso, o meglio che cerca vie di fuga dalla omosessualità per ragioni di pressione sociale. Dico per ragioni di pressione sociale, perché se questo ragazzo, come al limite potrebbe anche essere, ha vissuto una relazione omosessuale lunga e difficile, la sua accettazione interna è un fatto acquisito. Comunque partiamo dall’ipotesi che sia veramente gay.

Un gay cerca rapporti con le donne? Se non ha relazioni sociali con uomini, se vive in un ambiente fortemente omofobo… sì, anche se oggi come oggi non è certo probabile che un ragazzo gay adulto non abbia i suoi contatti gay almeno tramite internet. Ma diamo per scontato che sia veramente un ragazzo solo, in questo caso potrebbe benissimo essere indotto a cercare un contatto con una donna.

Attenzione, io parlo di contatto, di amicizia, non di altro, perché i desideri sessuali di un ragazzo gay non si orientano verso le ragazze; ma a livello di amicizia, di pizza insieme, di stare a parlare in macchina, ecc. ecc., queste cose possono accadere ed oggettivamente accadono. Cerchiamo di capirne la logica da entrambi i punti di vista, che sono oggettivamente molto distanti. Parto dal punto di vista della ragazza, io lo descrivo come lo vede un gay dal di fuori, ma cerco di tenermi alle cose che tu stessa dici.

PUNTO DI VISTA DELLA RAGAZZA ETERO: Lui è un bel ragazzo, mi ha contattata lui per primo, è un tipo interessante, un po’ enigmatico, ma è interessato a me. In prospettiva la ragazza vede, e anche a breve termine, la possibilità di costruire una relazione sessuale.

PUNTO DI VISTA DEL RAGAZZO GAY: Proviamo a vedere che succede, non mi sembra una cattiva ragazza, è acqua e sapone, non si atteggia a vamp, forse è possibile farci due chiacchiere. Nelle prospettive del ragazzo gay non c’è un interesse sessuale, l’estetica della ragazza è tanto più attraente quanto meno è femminile. Il ragazzo si lascia andare ad un colloquio che nella sua prospettiva è solo un colloquio tra amici che lui può controllare e dal quale si può ritirare in qualunque momento. Il ragazzo non si rende conto che la prospettiva della ragazza è completamente diversa, ma ciò nonostante si sente un oggetto di interesse e sta al gioco.

Qualche puntualizzazione: un ragazzo gay non dichiarato, che entra in rapporto con una ragazza, per il cosiddetto effetto-specchio, si aspetta dalla ragazza delle reazioni analoghe alle proprie:
1) nessun coinvolgimento sessuale vero.
2) dialogo a livello di amicizia, senza intromissioni nel personale, che sono viste come ficcanaseria. Il ragazzo non è interessato a conoscere le vicende affettive precedenti della ragazza, proprio perché non è sessualmente coinvolto.
3) il rapporto deve rimanere superficiale, di apparenza sociale ma non di consistenza umana.

Chiaramente, in tempi piuttosto rapidi, il ragazzo si trova coinvolto in un gioco più grande di lui e dal quale non riesce più a uscire:
1) si arriva alle confidenze personali
2) si reclama il coinvolgimento reciproco
3) si creano aspettative
4) si creano delle occasioni di contatto fisico via via più diretto e non rinunciabile

Il processo è tanto graduale che il ragazzo non si rende conto di essere finito in una situazione molto diversa da quella che immaginava.
Qui si possono presentare due situazioni:

1) LA RAGAZZA ASSUME UN RUOLO DEBOLE E SI RITIRA IN UNA POSIZIONE DI BASSO PROFILO:
Se la ragazza, vedendo l’assenza di vere iniziative dal parte del ragazzo, si rende conto che non ha senso insistere, la relazione, piano piano si fa più evanescente fino a svanire del tutto. I due restano amici di basso profilo e la cosa finisce così.

2) LA RAGAZZA VUOLE ANDARE FINO IN FONDO NEL PERSEGUIRE LE SUE FINALITA’:
Se la ragazza non si rende conto della situazione di disagio del ragazzo (situazione assai ben dissimulata in genere), comincia ad usare un linguaggio che sottintende tutto il suo coinvolgimento, e dopo il linguaggio arrivano anche i gesti che vanno oltre quelli usuali tra semplici amici. Siccome la deriva del linguaggio amoroso e dei comportamenti amorosi è una colla dalla quale, se si è andati troppo avanti, è impossibile liberarsi senza assumere posizioni di rottura, il ragazzo si lascia andare a situazioni e a discorsi sostanzialmente non voluti e piano piano si sente in trappola e da qui le reazioni aggressive si spiegano eccome. La ragazza, passa ai suoi occhi dall’essere un’amica gradevole di basso profilo all’essere una persona invadente che cerca di scavare in affari che non la riguardano. Il ragazzo potrebbe chiudere il rapporto in modo improvviso e la tentazione di farlo è grande ma la cosa susciterebbe interrogativi e bisognerebbe dare qualche spiegazione, cosa che il ragazzo intende evitare nel modo più radicale. I comportamenti della ragazza si fanno sempre più scopertamente sessuali. Scappare di fronte a proposte sessuali susciterebbe dubbi ancora più consistenti, perché un ragazzo etero non scappa di fronte a cose del genere. Il ragazzo gay non ha scelte, a questo punto deve arrivare al rapporto sessuale e ci arriva, ma ci arriva con il grosso carico di aggressività di chi è costretto a prestarsi ad un rapporto sessuale non voluto. Il ragazzo gay arriva al rapporto sessuale guidato più dall’aggressività che dalla sessualità e si rende conto che la sua compagna legge i suoi comportamenti in una chiave etero, come se si trattasse di “fame” di donna, cosa che a lui appare del tutto priva di senso. Il ragazzo arriva a capire che manca qualsiasi forma di comunicazione e che proseguire la relazione significa dover continuare a prestarsi sessualmente ad un gioco che al ragazzo gay appare assolutamente inaccettabile.

Vorrei chiarire che, da quello che ho visto parecchie volte, le ragazze non si rendono assolutamente conto delle dinamiche che guidano i comportamenti dei ragazzi gay coinvolti il relazioni etero e li interpretano in chiave etero, cioè in modo completamente sbagliato.

Il ragazzo arriva prima o poi al “dover” ammettere di non essere etero al 100%. Questo più o meno parziale coming out non è una forma di confidenza ma un tentativo estremo di rottura, che al ragazzo gay costa moltissimo, ma che è l’ultima sua possibilità di uscire dal rapporto. Molte ragazze dopo queste ammissioni demordono e la cosa finisce lì, altre ragazze, invece, insistono, chiedono e quasi pretendono la piena confessione del ragazzo e così facendo lo esasperano, perché non si rendono conto che quel coming out non è il tentativo di aprire un dialogo ma è esattamente il contrario. Ogni tentativo di capire, visto dal lato del ragazzo, è in sostanza una violenza. Il ragazzo gay non riconosce alla ragazza alcun diritto di capire, perché non le riconosce alcun diritto “su di lui” e si sente anzi usato da lei.

CONCLUSIONI: è possibile che si tratti di un ragazzo gay? Sì, è possibile. È possibile che si arrivi ad un chiarimento esplicito? Probabilmente non ci si arriverà, se ci si arrivasse la cosa per il ragazzo sarebbe traumatica e renderebbe impossibile la prosecuzione di un qualsiasi rapporto. Per quanto riguarda la volontà di “capire”, beh, penso che sia una cosa molto invasiva che può fare molti danni.

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