Non ci capisco più niente...

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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snoopy
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Non ci capisco più niente...

Messaggio da snoopy » martedì 24 ottobre 2017, 23:45

Buonasera a tutti.
Sono nuovo in questo Forum. Ho scelto di iscrivermi qualche minuto fa perché come ho deciso di intitolare questo mio ''sfogo'' - ''bisogno di aiuto'' non ci capisco più niente e l'unica cosa che capisco è il mal di testa che mi spacca la fronte per i pensieri che la mia testa macina senza sosta, anche mentre dormo ma sopratutto durante il giorno e giorno dopo giorno senza tregua.
Intanto ho 32 anni e non riesco a capire chi sono e da qui nasce anche il mio pensiero riguardo alla mia identità prima e di conseguenza ad una perenne insoddisfazione, la mia tendenza sessuale. Cerco di spiegarmi meglio.
Personalmente devo dirlo ed è cosi nella pratica: ho avuto storie ed esperienze sessuali solo con donne e tutt'ora mi frequento con una ragazza.
Esperienze d'amore (anche se forse parliamo di affetto a questo punto) con una ragazza con la quale sono stato per circa 4 anni più prendi e lascia di altri 3.
Che dire.. questa ragazza mi piace? Non so rispondere..
Si mi piace abbracciarla, farci le coccole, già baciarla un po meno o meglio viene meglio durante un rapporto sessuale. Mi piace coccolarla e darle baci a stampo guardandoci negli occhi, forse a questo punto baci più affettuosi.

Prima invece che iniziassimo a vederci come adesso (più come una ''coppia'') e ci si vedeva solo per condividere una serata di sesso, la cosa era più sensuale, più coinvolgente.
Dopo la mia storia finita ho avuto tante esperienze con tante donne, sopratutto di letto. Ma c'è qualcosa che non mi torna..qualcosa che non mi quadra dentro..mi manca un pezzo.

Il pensiero di essere il suo ''ragazzo'' è come se mi mettesse in una posizione anche di identità che non mi quadra. Quando penso a me come uomo qualcosa mi sfugge, è come se dovessi ''fare'' l'uomo, non mi ''sentissi'' per niente tale, a volte quasi più donna o forse bambino o forse ancora un ragazzino che si sente una ragazzina.

( scusate per i termini forse inconsueti, cerco solo di scrivere d'impulso)

Sono in cura da uno psicologo con il quale sto affrontando la cosa, sopratutto riguardo alla mia ''indefinitezza'' come la chiama lui, che esclude l'argomento identità di genere e omosessualità ma attribuisce il tutto ad un non aver costruito la mia identità proprio per questa volontà ad essere sfuggente, come un modo per non scegliere o scegliere di conseguenza alla comodità.


Ad ogni modo proprio ieri sera ho affrontato un aspetto con la ragazza con la quale mi vedo che ci tengo a sottoporvi: (ps. lei a proposito è al corrente di tutto e mi dice che mi sto facendo un sacco di paranoie ma io sento che c'è molto di più, anche se non capisco cosa!)

L'aspetto che abbiamo approfondito è il seguente (che mi ha fatto riflettere molto):
mi sono reso conto che per me l'aspetto sessuale, inteso come atto sessuale e l'aspetto più ''coccoloso'' siano due cose totalmente distinte e che io vivo in maniera totalmente diversa, come due persone diverse.
da qui la sua osservazione nel chiedermi: ma tu non sei ''attratto'' da me? non c'è attrazione?

io mi son pure chiesto cosa sia questa ''attrazione''. intendo dire, cosa vuol dire davvero essere attratti da una persona?
attratto vuol dire che mi piace? vuol dire che ci farei sesso? vuol dire che ...che?
di certo quando vedo un uomo senso un energia diversa da quella che mi trasmette una donna. Una donna mi piace fisicamente, mi da calore, mi da affetto. Con lei - per esempio la ragazza con la quale mi vedo -riesco (ora, prima no) a tirare fuori una parte di me più da coccole, più dire anche tenera. Poi c'è anche la parte sessuale, ma che vivo in maniera diversa, come se fossi un altra persona.

E' come se abbia più bisogno di questo che di altro, forse in questo momento.. non so.
eppure questa sensibilità mi fa sentire proprio una donna, poi non so dirvi se sarei in grado di fare sesso con un uomo..o di essere amato da un uomo o di amare un uomo. proprio non lo so, mi sento un bambino e forse l'immagine di me come uomo mi spaventa.

Detto questo da bambino ho auto due esperienze con due bambini del mio sesso.
Una da molto piccolo, l'altra un po più in la, credo intorno ai 12-13 anni (ma non ne sono sicuro , forse prima)
Dopo queste esperienze nulla, solo ragazze, tanto da farne davvero una brutale collezione.

Conquistare è sempre stata una delle mie più grandi soddisfazioni, Il sesso mi è sempre piaciuto e anche l'aspetto che ho vissuto nelle due esperienze precedenti credo sia stata una scoperta del sesso, seppur a modo mio. La parte migliore del sesso è sempre stata proprio il sapere di dare piacere ( non che non ne provassi io ma la prima delle due è sempre stata la principale).

Questa mia conquista mi ha portato nelle fasi più calde della mia adolescenza a seguire a sentirmi forte, seppur non lo sia per niente. Ora che le cose si fanno ''serie'' e si fanno ''davvero'' mi sento come di non riuscire più a nascondere la mia vera identità di persona sensibile emotiva e decisamente smarrita, indecisa e non autonoma, poco ''uomo'' appunto, se pur nel mio lavoro cerco di esserlo e forse è questo sbalzo tra le due identità che mi porta a non ''riconoscermi'' in una identità unica.


Mi chiedo dunque...ma non sarà mica che ho sbagliato ''qualcosa''?????
intendo dire.. (so che le domande sono cervellotiche).. ma io che non mi sento ''uomo'' ma mi sento semplicemente ''io''..non saprei definirmi in maniera netta.. non sarà che ho sbagliato ad interpretare le cose?????
e se pur mentre ora scrivo mi dico ''ma va..cosa dici'' - domani sarà uguale ad oggi.

Mi chiedo dunque cosa mi consigliate?
Cosa ne pensate?

Parto dal presupposto che apprezzo chiunque faccia delle scelte sulla base della felicità e stimo le persone cosi. Io stesso non mi sento cosi coraggioso ma davvero rispetto ed ammiro le persone che lo fanno, c'è solo da prendere esempio.

vorrei poter vivere in maniera più serena ma proprio non ce la faccio..non è da me forse.
Che cosa vedete in quel che ho scritto?
grazie.. un ''confuso e preoccupato'' ..

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progettogayforum
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Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 25 ottobre 2017, 2:23

Intanto benvenuto nel forum e grazie per il tuo post che merita la massima attenzione. Ho letto il post due volte. Tu vuoi sapere che cosa ne pensiamo. Ok. Parto dall’impressione generale. Chi è abituato a parlare con persone gay per diverse ore al giorno e a leggere corrispondenza inviata da persone gay, leggendo il tuo post non ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una persona omosessuale e nemmeno bisessuale, in buona sostanza non si avvertono proprio elementi che facciano pensare ad un orientamento non etero. E d’altra parte non emergono nemmeno elementi che facciano pensare a problemi di identità di genere. Il ragionamento che fai sulla identità maschile sa molto di persona eterosessuale un po’ ansiosa (e nemmeno troppo) che vuole arrivare a darsi conto di tutto e ad inquadrarsi in uno schema preciso. Tutta la sessualità ha un versante strettamente sessuale e uno più tipicamente affettivo e nelle cose che scrivi non ravviso nulla che non vada per il verso giusto. Ho parlato spesso di sessualità anche con ragazzi etero e anche per loro la dimensione affettiva era importantissima e poi nella sessualità fisica le regole e i comportamenti cosiddetti normali (come un costantemente alto grado di libido) hanno molto spesso ben poco a che vedere con la realtà. Non tutti gli etero hanno sempre e comunque un interesse sessuale vivissimo e poi ci sono differenze caratteriali: ci sono persone dipendenti dal sesso come da una droga e ci sono persone che considerano il sesso come una evento possibile ma non strettamente necessario nella loro relazione affettiva e certamente non come un elemento che deve essere costantemente presente. Mi ha colpito molto la questione delle coccole, perché ho inserito pochissimo tempo fa nel Forum Inglese di Progetto Gay un post sul rapporto tra coccole e sesso: http://gayprojectforum.altervista.org/T ... us-gay-sex Ho sempre insistito sul valore delle coccole come espressione di affetto e quindi come complemento necessario che rende la sessualità una sessualità affettiva, cioè permette di viverla come forma di comunicazione profonda. Le coccole non sono sessualità di serie B, ma sono una cosa fondamentale nella vita di tutti. James Baldwin, uno scrittore nero americano omosessuale scriveva dell’amore una cosa bellissima: “qui non c’è niente da decidere (e io aggiungerei da capire) ma tutto da accettare!” E non si tratta di accettare una omosessualità che non esiste proprio, ma di accettare “la propria” eterosessualità che forse non è da manuale, perché i manuali sono molto generici e molto approssimativi, ma resta “la propria” eterosessualità. Talvolta è difficile capire che molte cose che riteniamo strane e al limite patologiche, in realtà non lo sono affatto e che i teoremi generali, declinati sui casi specifici dimostrano tutta la loro fragilità. Un po’ d’ansia si sente, ma un bravo terapeuta potrà darti una mano a ridimensionarla, non ti dico ad eliminarla, perché tutti ci portiamo appresso il nostro pacchetto d’ansia, fa proprio parte della vita.
Un abbraccio, e grazie della fiducia che ci hai accordato.

marmar77
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Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da marmar77 » mercoledì 25 ottobre 2017, 21:38

Ciao snoopy,
complimenti per il coraggio con cui hai messo a nudo i tuoi pensieri più profondi.

Non sono un esperto, ma considero i dibattiti un mezzo molto valido per provare a trovare soluzioni e perciò provo a dire la mia.

Inizio dalla frase di James Baldwin ripresa da Project che è ispiratrice nella sua semplicità: "non c'è nulla da decidere, ma solo da accettare".
Ognuno di noi non deve decidere cosa è (etero, omo, bisex), ma deve assecondare e cercare di realizzare i sentimenti che prova (..nel rispetto del prossimo!).
Nel forum si parla abbondantemente di quanto sia sbagliato e confusionale cercare di inserirsi in definizioni: siamo tutti diversi perchè anche se attratti dalle stesse cose, viviamo le varie situazioni e ci diamo peso ognuno a proprio modo.
Dal tuo messaggio, che in effetti è abbastanza confusionale (non ti preoccupare io lo sono dippù!), sembra che cerchi proprio una definizione a ciò che sei, ma questi pensieri che ti "assillano" non ti lasciano vivere liberamente le tue inclinazioni.
Scrivo questo perchè ho l'impressione che tutte le domande che ti fai (attratto o no dalla tua ragazza, ti piacciono le coccole o no, solo sesso o costruire un rapporto, sentirsi più o meno uomo) sono l'espressione di una tua paura a sbagliare se fai una o l'altra scelta. Alla fine che importanza hanno tutti questi interrogativi? L'unica cosa che conta è che tu (e possibilmente chi ti è vicino) ti senta felice e appagato.
L'uomo che piange o fa/riceve coccole non è meno uomo di altri, anzi esprimere le proprie debolezze e la propria sensibilità è una prova di grande coraggio.
Un ragazzo attratto da un altro ragazzo non è meno uomo di un etero, se accetta sè stesso e vive la propria esistenza affrontando a testa alta tutte le difficoltà che gli si presentano davanti.
A questo punto non capisco infatti quando parli del tuo rapporto con gli uomini. Dici che senti un'energia diversa ma non spieghi in cosa lo sia. Ti chiedi se saresti capace ad amare o fare sesso con un uomo...ma non pensi che queste sono le conseguenze di una relazione o di un inconto? Probabilmente finchè parti dalla fine, le risposte saranno dure da ottenere!
Sentiti libero di scrivere ancora e darci altre indicazioni...a presto e non sentirti preoccupato o sbagliato: quando si vive ascoltandosi con sincerità senza paura di cosa pensano gli altri, il grosso è fatto!

snoopy
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2017, 22:13

Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da snoopy » mercoledì 25 ottobre 2017, 23:15

nnanzi tutto GRAZIE ad entrambi per aver dedicato un po del vostro tempo a leggere, riflettere e rispondere alla mia ''lettera''.

Grazie anche per il coraggio che mi riconoscete, che davvero poco sento mio, anzi mi sento poco coraggioso, molto più impaurito in realtà, non tanto dalla situazione in se riguardo all'aspetto ( ci sia non ci sia proprio non saprei) ma dal fatto di sentirmi come un ''bambino'' che cerca l'aiuto degli ''adulti'' dei ''grandi'' nel trovare risposta. Questo di sicuro è un qualcosa che mi porto dentro, seppure ..che cosa vuol dire essere adulto? lo si è..punto...credo.. anche se mi vedo poco adulto dentro e sempre di più fuori.

Quando parlo dell'energia dell'uomo faccio riferimento a quella sensazione che alcuni uomini, anche amici per esempio, mi trasmettono, come un senso di protezione, percepisco un qualcosa del tipo..sono maschi, sono più sicuri, più adulti, più indipendenti nel loro modo di essere e non nascondo che questo mi attira in qualche modo, come se sentissi una sorta di grande sicurezza ed io mi sento ''piccolo'' al loro confronto, come se avessi bisogno di protezione.

Io dal mio canto, se pur le persone mi riconoscono una sorta di ''schiena dritta'', un senso di ''sa quello che vuole'' non mi ci riconosco affatto, anzi, mi sento di essere solo una falsa apparenza di ciò che sono.

Tempo fa, ancora oggi spesso (argomento già trattato con il mio psicologo che a mio avviso sembra essere molto bravo, lo dico sopratutto viste le sue affermazioni di quanto io dica a lui, facendomi riflettere su cose che non avevo considerato prima) percepisco, sento come una ''donna'' dentro di me che ''vorrebbe uscire'' come una parte molto molto (molto) sensibile e dolce che in qualche modo accolgo e provo a far vivere. Ma non sempre. Spesso invece tutt'altro...non saprei.

Secondo il mio psicologo è l'espressione di una donna quale madre (ritrova nella descrizione che ho fatto lui riguardo lei e in altro momento della donna che sento le stesse identiche caratteristiche).
Donna che ho incontrato-scoperto un giorno guardandomi allo specchio, come se ''non avessi mai davvero conosciuto me stesso''...non so.

Vero, mi sento ancora molto infantile, tanto che tutti i discorsi, sopratutto questi, insieme ai miei genitori , durante un pranzo, una cena, una chiacchierata, spariscono.
la cosa mi fa piacere, fintanto che c'è ma poi l'idea di contare solo su di me mi fa sentire tremendamente insicuro.

Detto questo i pensieri ritornano non appena ritorno a vivere più ''individualmente'', quando la mia identità muta da ''bambino'' ad adulto, quando penso a me come persona ''individuale'' del tipo ''io esisto'' ..si ma chi sono? Mi sento come un ''proseguimento'' della mia famiglia e non un unico pezzo unico.

Il primo che si giudica ( 24h su 24) sono io decisamente.
allora penso a non giudicarmi, ad accogliere per esempio questa donna, ad accogliere quel che sarà, quel che può essere e allora mi tranquillizzo.
Ma poi la versione cambia, adesso sono un ragazzo, quindi tutti i pensieri di prima muoiono.
Poi sono un bambino, quindi muoiono gli altri e nascono questi....

L'aspetto di sessualità e di tenerezza separate le vedo come due espressioni distinte in quanto manca la convivenza tra le due a mio vedere, proprio per questo aspetto di ''indefinitezza''..

L'anisa di certo c'è , anzi c'è stata e qualche attacco di panico proprio per questo mio ''dualismo'' che vivo, sopratutto in maniera netta tra la mia identità ''lavorativa'' e la mia personale, che appunto vivo come due persone diverse. La prima è più definita, la seconda....molto meno.

che ne dite?
grazie ancora per il vostro leggere e rispondere, sono certo con il massimo della vostra sensibilità e con il cuore, in modo sincero e deciso.

marmar77
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Iscritto il: venerdì 10 marzo 2017, 21:43

Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da marmar77 » lunedì 30 ottobre 2017, 21:18

Ciao Snoopy,
innanzitutto i tuoi messaggi sono molto profondi e concreti: tutto lascia pensare, tranne che sei un ragazzo immaturo. Come ti ho scritto precedentemente, reputo il confronto un mezzo molto importante che fortunatamente utilizzano persone di tutte le età.

Mi fa piacere constatare quanto stai lavorando su te stesso e infatti i primi risultati li stai già vedendo. Cerca comunque di non fossilizzarti su tutti i pensieri o dubbi che ti assalgono ma cerca di concentrarti su ciò che ti fa stare bene e fai di tutto per raggiungere la tua felicità "liberando la testa"!

Facci sapere come va ;)

Saluti!

snoopy
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2017, 22:13

Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da snoopy » giovedì 9 novembre 2017, 16:31

Ciao a tutti e grazie delle risposte e del sostegno.
Che dire. Si, sono molto sensibile (sono dei pesci..) (ascendente vergine).
E nella mia infanzia ero assolutamente cosi. Poi nel tempo una via l'altra sempre accompagnato dallo specchio (molto narciso) e da bambino molto irrequieto (se pur sensibile).

Oggi mi sento molto più vicino a quel mio modo di essere.
Il problema è che è in totale discordanza con alcuni miei modi di essere.
E' un po come se a volte sono cosi, altre in modo totalmente diverso.
E quando per esempio non ho lo specchio e mi concentro nel lavoro, mando mail, lavoro in silenzio senza telefonare ed interagire mi percepisco quasi come una donna.
Infatti io mi sento più donna e a volte credetemi è come se lo fossi sempre stato dentro ma non avessi mai fatto ''vivere'' questa parte di me.
Quando mi guardo e vedo un uomo (o forse quella versione che vivo di me) credetemi faccio davvero fatica a capire.

Il mio Analista (che è gay, credo) mi dice che quella ''della donna'' è una ''balla'' come dice lui (e mi sembra molto bravo) ma piuttosto, nel parlare di questa mia percezione sensibili, molto femminile che io dentro di me, mi dice che quasi sicuramente alcuni esperti nel passato avrebbero parlato di Omosessualità Latente.
Mi parla della ''donna'' come mia madre ed il tentativo di ''diventare lei'' vista la mia difficoltà a crescere, come fosse un rifugio che io creo in me per sentirmi protetto.

Vi garantisco che a volte anche parlare di me al maschile o esprimermi in tal senso mi fa davvero strano. E sono 32 anni che lo faccio.
Per questo non capisco. O meglio, è possibile scoprirsi donna dopo i 32 anni? scusate il cambio di direzione sull'argomento ma come potete immaginare io non ci capisco più niente e sto male, poi sto bene, poi sto di nuovo male..

Identità di Genere...Omosessualità Latente...Nulla...Sensibilità repressa...
Scusate mi date una mano? un vostro parere.. anche se so che il tutto è soggettivo ma ho molta paura e sono molto giù di morale.

E poi se tutto ciò fosse come fare a conviverci?
Come fare ad accettarlo? A volte sembra che ci riesca, mi dico, ok sono una donna.
E adesso? cosa faccio? Oppure, sono gay, cosa faccio?
Chiaramente le persone da fuori si pongono con me come normale ma io dentro ho un caos che mi bolle e spesso mal di testa, penso tutto il giorno, la sera, non riesco a fermarmi...vorrei parlare con qualcuno che mi capisca...

scusate lo sfogo..

marmar77
Messaggi: 155
Iscritto il: venerdì 10 marzo 2017, 21:43

Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da marmar77 » giovedì 9 novembre 2017, 22:15

Ciao Snoopy,
il fatto che i tuoi dubbi (chi non ne ha??) cambiano, lo percepisco come un percorso che stai affrontando. Ora inizi a delineare l'immagine che hai di te e non è poco!

Personalmente, non mi fermo mai ad osservarmi e non ti nascondo il perchè: ho paura di ciò che posso vedere o sentirmi in imbarazzo. Hai coraggio ;)

Tu da questo punto di vista stai avanti, anche se ribadisco non reputo importante il vedersi o il definirsi, ma il vivere assecondando le proprie attitudini.

Se quando sei in ufficio o in altre situazioni ti senti "donna", che cambia? Tu sei tu e basta...invece cambia il peso che tu dai a questa situazione. Probabilmente dovresti dar meno peso a questi pensieri e goderti maggiormente la realtà: una felice relazione, amicizie positive, passioni di vario genere.

Spero d'esserti stato d'aiuto...a presto!

Francesco1999
Messaggi: 37
Iscritto il: giovedì 6 luglio 2017, 11:24

Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da Francesco1999 » giovedì 9 novembre 2017, 23:14

Caro Snoopy
Sinceramente, tu sei confuso? E non lo dico con tono ironico, piuttosto con uno strascico di dolore che trascino ma che non si vede, ma percepisce. A 32 anni sei nel pieno della scoperta della tua identità, ma non riesci ad andare avanti, e capire il perchè è facile a dirsi, ma difficile da comprendere, perciò se ti dicessi la mia opinione non la capiresti e ti condizionerebbe come un opinione di un medico piuttosto che di uno sconosciuto che rappresenta "gli altri" e diventerebbe il tuo modo di vederti, che sarebbe non un vederti sincero, ma ancora piú un distoglierti da te stesso.
Hai un sacco di sovrastrutture, tutte esterne, l'usare il termine donna, omosessuale, eterosessuale; non puoi essere il ragazzo che si compiace di conquistare donne, a che ti serve? Ad identificarti in un altro stereotipo ancora? Una soddisfazione? Ma se di ragazze ne hai avute tante, e nessuna ti capisce e declina il tuo problema in un problema di attrazione, posso dirti che il tuo impegno è vano e che la tua soddisfazione sia una maschera, alla fine dei tuoi giorni non ti vanterai di aver conquistato donne, se sarai vecchio allora forse non ricorderai neanche piú l'ebbrezza sessuale perchè non sarai piú in grado di provarla, e questa soddisfazione si rivelerà per la voragine che era.
E ti sto dicendo queste cose non per darti un opinione che ti influenzi, tu hai bisogno di essere distrutto, anzi non tu, ma quello che credi di essere, quell'idea di te stesso che non hai fatto tua e che non riconosci, ma che vorresti essere, ma che non sei, altrimenti non saresti confuso.
Il tuo problema gira attorno all'omosessualità latente? L'eterosessualità non accettata? Attorno alla tua confusione? Od oppure nessuno dei tre?
L'omosessualità e l'eterosessualità non sono il problema, senno non le avresti descritte con attributi fondamentalmente sessuali e superficiali, dalla prima parli dell'energia di un uomo (io che sono gay ti dico bah), dalla seconda di non amare quando il sesso esce dalla tenerezza. Ma il centro del tuo discorso è l'affettività, un affettività che ti manca e nessuno ti da, la quale cerchi indebitamente di ripianare con il problema "essere o non essere gay?"
E l'analisi dello psicoanalista parla che tu segui il modello di tua madre per sentirti sicuro, eppure neanche lui arriva a toccarti il nervo sensibile.
Sei un ragazzo profondo, si vedono burroni colmati di pensieri dietro le tue parole, e anche tanta sofferenza, perciò io non sono qui a dirti sei gay o etero e sta tranquillo, perchè non c'entra niente con te.
Adesso ti dico una cosa e stai attento, ti arriva non so se dirla ragazza o ragazzo perchè non ci interesserà, ma costui/questa, ha pensato a te, non si sa come, andava a fare una passeggiata, andava o ritornava da un posto a piedi, immersa/o nei suoi pensieri scorge un fiore solo che nasce magari al bordo di una strada, o da un verde sprazzo che si sottrae alla città, e pensa subito a te e lo coglie. Allora quando ti rivede ti regala questo fiore dicendoti che ha pensato a te senza sapere il perchè e mostra un sorriso innocente, spontaneo.
Tu allora cosa provi?
Cosa provi ad essere associato a quel fiore?
E questo me lo dirai se ne hai voglia, era un esempio estremamente simbolico.
Continuando il discorso, tu non hai bisogno ora di amare, ma di amarti, in particolare di essere amato. Sei stanco di aver vissuto 32 anni senza sapere chi sei, e non è che non sei consapevole di te, ma ti nascondi perchè sai di non poter essere libero, una volta che sei consapevole, di essere te stesso, perchè potresti essere visto se gay come un mezzo uomo, se donna come uno che con la testa non ci sta. Ma adesso immagina che ci sia chi ti comprende, chi non ti giudica, chi non gli interessa se non vuoi fare sesso, ma che è accanto a te solo per comprenderti, comprendere la tua sensibilita, la tua voglia di essere accettato per chi sei. E costui/costei ti stringe nel tuo parlare perchè non ha bisogno che tu parli, perchè sa già chi sei, ma tu continui a versare lacrime e a parlare stretto a quel cuore vicino, che non ti giudica e ti stringe, ti vede piangere, e non ti giudica debole, non ti giudica una femminuccia, ma ti comprende e ama per ciò che semplicemente sei.
Questa persona ti ama, e tu con questa puoi essere te stesso, semplicemente te stesso, non sei una donna, ne gay, sei tu, e non sei giudicato, ma compreso, e non sei abbinato a stereotipi e allontanato, non sei ne giusto ne sbagliato.
Con questa persona non dovrai avere confusione, potrai affrontarti serenamente, perchè chiunque tu sia, ti ama profondamente, e allora tu potrai essere sereno essendo te stesso, senza le sovrastrutture mentali e stereotipi.
In quella condizione non ti interesserà se ti daranno qualsiasi giudizio, o ti offenderanno, perchè tanto hai una persona che ti ama per quello che sei, e non ti odia per concetti superficiali che poi alla fine non esprimono nessuno, ma ama il tuo essere.
Allora sarai libero di essere chi vuoi senza quel tuo caos dentro.
Ma il problema è un altro, ovvero che tu devi questa cosa da solo, ti devi conoscere ed esprimere te stesso anche soffrendo, senno come farà questa persona a scorgere il tuo essere e ad amarlo? Tu devi fare questo per te, imponiti di essere obiettivo, perchè se rimarrai cosi non solo rimarrai solo, ma rimarrai nessuno perchè non hai neanche te stesso!
Se ti scopri e ti mostrerai per quello che sei forse verrai amato, e le tue sofferenze saranno carezzate, e se non troverai nessuno, almeno quando finirai la tua vita sarai sereno perchè sarai stato te stesso.
Ti auguro ti avere la forza di amarti.

snoopy
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Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da snoopy » venerdì 10 novembre 2017, 1:29

Ciao. Le parole che hai scritto sono molto belle e toccanti, a tratti pungenti. Si sente quando son scritte con il cuore. grazie.

Sai, nel tardo pomeriggio, dopo aver scritto, sono uscito per fare due passi, ho lasciato tutto a casa, tranne le sigarette. Ho passeggiato e tradito dal piumino ho lasciato libero sfogo allo stomaco, che sembra contenere un mondo e che spesso mi si contorce e comprime me stesso, ma che faccio fatica a gestire. Spesso quando sono da solo a casa riesco a rilassarlo proprio ascoltandomi. La liberazione si è portata dietro qualche respiro profondo, gli occhi hanno smesso di vibrare e tutto è stranamente apparso nel presente. è in quel momento (e da quel momento in poi) che ho ascoltato la mia voce interna, quella di me, la mia parte femminile che mi ha accompagnato per una mezz'oretta di cammino. Niente specchi, niente chiacchierate, solo io con me stesso.
O con me stessa visto che il sol dar vita a questo e rivolgermi a me stess''a'' al femminile aiuta lo stomaco a rilassarsi ed io con lui.

Si, io sono cosi, mi sento donna. E comprendo bene quando dici ''tu devi essere distrutto'' ed è un po l'idea che ho io ma COME!?? Come se le persone che mi conoscono mi vedono cosi, se il mondo vede l'uomo?? Prima ho scansato per un pelo un attacco di panico ma ogni volta che riesco ad entrare cosi tanto dentro di me e ad ascoltarmi, per poi vedermi, rendimi conto di chi sono al di fuori, vado in crisi pesantemente. Ed ogni volta che le persone si pongono con me ultimamente in termini di uomo io cado un altra volta in uno stato di rassegnazione.

Solo che questo mio essere, questa mia parte (donna) NON RIESCO a farla vivere.
Perche poi ritorno a fare quel che faccio.
è come se fossi DUE persone! la prima è quella che conosco, la seconda è quella che sta venendo fuori. Il problema è che una mette in discussione TOTALMENTE l'altra.
E quando mi sento cosi (donna) è come se TUTTO quello che ho fatto e sto facendo non abbia mai avuto senso.

'' Ma il centro del tuo discorso è l'affettività, un affettività che ti manca e nessuno ti da, la quale cerchi indebitamente di ripianare con il problema "essere o non essere gay?"
E l'analisi dello psicoanalista parla che tu segui il modello di tua madre per sentirti sicuro, eppure neanche lui arriva a toccarti il nervo sensibile''

lo so e quando ho letto quel che hai scritto ho sentito in qualche modo un senso di tristezza dentro. Purtroppo il rapporto con mio padre è sempre stato piuttosto distante (non conflittuale ma distante, lui ha un carattere davvero diverso dal mio, molto più freddo e pratico). Per farla breve nessun abbraccio, nessun ti voglio bene, nessuna chiacchierata tra ''uomini'', nulla di tutto ciò. E sai qual'è la cosa peggiore? Che mi dispiace perché non sono mai stato capace IO di abbracciarlo. Mi dispiace perché forse lui vorrebbe ma io non sono capace di farlo e quindi mi sento molto giu.

So che devo essere amato, ma io non amo me stesso forse perché non riesco a tirare fuori questo me. E' da millenni che non mi sento amato. Mi sento VUOTO, proprio come un osso, senza odore, senza colori, senza vita.

''Questa persona ti ama, e tu con questa puoi essere te stesso, semplicemente te stesso, non sei una donna, ne gay, sei tu, e non sei giudicato, ma compreso, e non sei abbinato a stereotipi e allontanato, non sei ne giusto ne sbagliato.
Con questa persona non dovrai avere confusione, potrai affrontarti serenamente, perchè chiunque tu sia, ti ama profondamente, e allora tu potrai essere sereno essendo te stesso, senza le sovrastrutture mentali e stereotipi''

Spero che arrivi. Spero si riveli dentro di me ed esca qualcosa perché sto vivendo davvero..davvero..davvero male. E mi sembra un incubo spesso credimi.

Vivo in un modo e sto male perché non mi ritrovo in quel che sono e quindi non mi fermo mai per non ascoltarmi.
Mi fermo, mi ascolto, vado in panico.
Giorno dopo ricomincio. E faccio fatica.

''Tu devi fare questo per te, imponiti di essere obiettivo, perchè se rimarrai cosi non solo rimarrai solo, ma rimarrai nessuno perchè non hai neanche te stesso!''

Lo so e credimi sono molto triste per questo.
Anche il mio oroscopo dice ''morire per rinascere'' nel 2017.
Spero di poter rinascere ma se per rinascere devo morire non sono pronto, non sono capace e non ho davvero idea di come affrontare la cosa.

grazie per le parole e per il cuore.

Francesco1999
Messaggi: 37
Iscritto il: giovedì 6 luglio 2017, 11:24

Re: Non ci capisco più niente...

Messaggio da Francesco1999 » venerdì 10 novembre 2017, 22:03

Devo comprendere cosa significhi per te essere anche donna, perché se alla fine ti da crisi, ti fa contraddire, é ovvio che continui a girare attorno al problema e a non identificarlo, che significa essere donna? Fondamentalmente tu dici di sentirti anche donna, ma ti sei mai chiesto cosa significhi? Ovviamente no, e se ieri ho seguito la poetica della freccia, questa volta la devo seguire ancora di più.
Hai ammesso una mancanza di affettività, é li il nucleo, neanche il tuo sentirti donna, perché se ti riesci contraddittorio dicendoti donna. Faccio un esempio, fino a 16 anni sono stato un gay represso, non conoscevo me stesso, poi alla fine ho visti che ero gay e punto, e li mi é servito un altro anno intero per accettarmi, ma quando mi misi in testa l'idea di essere gay, ero sereno con me stesso, perché non mentivo ne a me ne agl'altri, e potevo essere veramente me stesso, una persona vera. Tu invece hai crisi, quando ti vedi non ti accetti, ti dici donna, ma tu sei composto di fisico e psiche, questi due si esprimono appieno in te stesso, ma devi accettare entrambi! Fuori sei un uomo 32enne che fuma, smetti di fumare a proposito anche se le mie saranno parole al vento, o in questo caso parole di cenere, sei maschio, dentro ti senti femmina, ma é qui che ti sbagli, o penso che tu ti sbagli, o forse mi sbaglio io nel dirti queste cose, ma tu non sei donna, il sesso psicologico non é quello fisico.
Adesso vedrai dove voglio andare a parare, la donna da quando esiste l'essere umano é l'oggetto del desiderio primo, é il nostro desiderio essenziale la donna (per riprodurci), tu desideri la donna, la donna é l'oggetto del desiderio.
Ma tu donna non sei, ma ti senti donna, vuoi essere donna e ti disgusti a vederti uomo, perché? Tu sei donna dentro di te stesso, cosa significa? Tu vuoi essere come una donna, oggetto del desiderio, ovvero qualcosa di amato, tu vuoi essere donna, perche vuoi essere amato, vuoi essere l'oggetto del desiderio di qualcun altro. Questo ti porta in una situazione di sconvolgimento, tu sei uomo, dovresti essere quello che brama la donna, ma tu non hai la forza di un uomo, non puoi desiderare, ma vuoi sentirti desiderato invero. Da qui il dubbio della tua omosessualità, essendo tu uomo, hai i genitali studiati per un ruolo attivo con una donna, ovvero quello che da, quello che da affetto, é quasi sempre l'uomo quello che cerca la donna. Ma tu vuoi essere cercato, tu non vuoi bramare, ma essere amato perche hai una voragine affettiva, ma una donna non può mai avere un ruolo sessuale attivo, perché tu vuoi ricevere, ricevere affetto, essere desiderato ed essere oggetto di affetto, poiché ne hai avuto poco. Ma una donna al massimo puo essere attiva psicologicamente, ma non sessualmente per motivi ovvi, ma tu vuoi ricevere affetto, che é sia fisico che psicologico, e questo si identifica nella tua confusa omosessualità, perché un gay ti desidera, ti stringe, ti coccola, ti ascolta e ti aiuta, nel sesso si occupa lui di te, cose che la donna non può fare. Allora tu puoi essere etero, ma questo scompenso di affetto fa si che tu sia indeciso su una tua omosessualità, perché una donna a sentire questi fronzoli ti lascerebbe o ti direbbe "ma sei un uomo si o no?". Tu sei un uomo, ma hai bisogno di affetto, psicologico e fisico, ma una donna non lo vede come proprio assumere un ruolo attivo, perché la donna non è attiva per natura. Ma tu vuoi essere desiderato, vuoi essere l'oggetto del desiderio, allora li ti credi donna perché vuoi ricevere anziché dare, in quanto se non hai mai ricevuto non puoi dare. Allora cerchi gli uomini gay, perche loro incarnerebbero alla perfezione ciò di cui hai bisogno, ma c'è un però, se sei etero non va bene, ma dall'altra parte una donna seppur ti piaccia non ti da quella sicurezza e quel senso di essere desiderato che ti può dare solo un uomo.
Allora che fare? O rinunci alle tue aspirazioni sessuali e ti fai corteggiare da un ragazzo, o trovi una donna forte e un poco contro natura.
Ma quale delle due sceglieresti? Nessuna
Allora vedendo il danno che hai, non lo puoi riparare, ma devi rivederlo alla base, e non tenere conto della tua sessualità, perché sarebbe sacrificata o inadeguata, allora cosa devi fare?
Disinteressatamente dal sesso, trova una persona che ti desideri, che ti vuole bene, allora se sarà femmina sarà amore, o se sarà maschio, sarà amore ugualmente perché sarà troppo importante per te.
Ma tu quello che devi capire é il disinteressarti dal sesso, dalla omo-etero sessualità, ma concentrarti sull' affettività, allora riavrai te stesso e potrai esprimerlo gay o etero che sia.
Spero di esserti stato di aiuto, ma non dire che non vali niente, perché senno va a finire che non vali niente per davvero, tu dicendo così non ti ricerchi q priori dicendoti che non vali la candela, allora non conoscerai mai la tua vera ricchezza.

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