RISVEGLIO GAY

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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RISVEGLIO GAY

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 maggio 2009, 13:36

admin ha scritto:Ciao Project,
mi farebbe piacere parlare un po’ con te ma penso che non sarà facile perché da quello che leggo sei occupatissimo e poi perché anche a scriverti mi sento in un imbarazzo tremendo e a parlare con te in chat credo che non ci riuscirei proprio, almeno per il momento. Mi chiamo Matteo, ho 21 anni, studio in una università del nord Italia, sono sempre andato bene negli studi, ho bravi genitori che stimo, in pratica ho un solo enorme problema del quale finora non ho parlato a nessuno (proprio a nessuno). Pensa che per mandarti questa e-mail ho creato un account di posta nuovo. Ho letto un sacco di articoli sui siti di progetto gay e un po’ mi hanno chiarito le idee, anzi parecchio (il motore di ricerca interno è fantastico) però mi restano in testa tanti dubbi e allora ho deciso di scriverti.
In pratica, Project, credo di avere sempre avuto problemi con la sessualità ed è da poco che sto cominciando a rendermene conto. Ho avuto una educazione molto religiosa che però contrastava molto con la mia natura, cioè della sessualità ne sentivo proprio l’impulso forte ma nello stesso tempo sentivo l’impulso a reprimermi per problemi di coscienza. Ho letto gli articoli che hai scritto sulla masturbazione e sono proprio una descrizione oggettiva di quello che è successo a me, segno che probabilmente non sono un caso patologico (cosa che ogni tanto mi passa per la testa). Però, da quello che leggo, la mia sessualità è cominciata tardi, cioè le spinte sessuali forti sono cominciate tardi, prima fino ai 16 anni circa, al sesso non ci pensavo proprio. Studiavo molto, leggevo, suonavo un po’ il mandolino, una cosa che era cominciata per gioco ma che poi è andata avanti in modo quasi serio, e non facevo niente altro. Avevo scoperto la masturbazione da solo a 13 anni ma non mi interessava molto, tra i 16 e i 17 anni però le cose sono cambiate e ho cominciato a sentire il conflitto tra le cose che avrei voluto fare e la religione. Allora mi masturbavo pensando alle ragazze ma erano cose un po’ forzate, cioè fatte per mettermi alla prova, perché tutti i miei amici lo facevano. Ti sembrerà assurdo ma a quell’età ho avuto l’ossessione dell’erezione in pubblico, e ancora adesso. Non andrei mai in una palestra e non so come fanno a controllarsi i ragazzi gay che ci vanno, ma io avevo l’ossessione che mi venisse l’erezione magari a scuola o in una situazione normalissima e qualche volta è successo e non ti dico l’imbarazzo. Però anche se mi succedevano queste cose, poi, in effetti, quando stavo per conto mio e cercavo di pensare sessualmente a una ragazza, potevo sforzarmi di pensare qualunque cosa ma l’erezione non mi veniva assolutamente. Tra i 17 e i 18 anni mi ero completamente complessato con la masturbazione e pensavo di essere impotente, a 18 anni mi è venuto in mente che forse dipendeva dal fatto che non ero mai stato veramente con una ragazza (nota che io praticamente fino a 20 anni compiuti non ho mai pensato di poter essere gay). Insomma, a 18 anni mi sono messo con una ragazza, anzi, per dire meglio, ho lasciato che lei si mettesse con me. Non capivo proprio perché gli altri quando parlavano di sesso si sentivano così interessati, io mi chiedevo: ma se è tutto qui, questi che ci trovano di speciale? Io allora, per la ragazza con la quale mi ero messo, non provavo né coinvolgimento affettivo né eccitazione sessuale. Con lei è stata nave tragedia, cioè proprio una recita a tutti i livelli, l’idea, poi, di avere un rapporto sessuale con quella ragazza non solo non mi sfiorava nemmeno ma non l’avrei mai potuta accettare. Lei insisteva per fare sesso e io prendevo tempo, poi deve avere capito che non mi interessava proprio sotto nessun punto di vista. Una cosa mi dava tremendamente fastidio e cioè che, quando mi ero messo con quella ragazza e lei era venuta anche a casa mia, i miei erano stati contenti, evidentemente di me non avevano capito proprio nulla. Intanto avevo rotto i rapporti con la religione e pensavo che in quel modo avrei potuto recuperare la mia sessualità, ma evidentemente la religione non era la vera causa dei miei problemi sessuali. Tra i 18 e i 19 anni ho rischiato proprio la depressione. I miei non se lo spiegavano perché a scuola andavo bene e avevo avuto pure la ragazza e quindi sembrava tutto a posto. Volevano mandami da uno psicologo ma non ho voluto. A 20 anni, appena cominciato il secondo anno di università la mia vita è cambiata. Ho incontrato un ragazzo, chiamiamolo Luca, e siamo diventati molto amici. Non so se sia oggettivamente un bel ragazzo ma è molto dolce e a me piace moltissimo. Cominciavo a stare meglio. Studiavamo insieme ed era pure bravo. Un pomeriggio, stavamo seduti di fronte, mi fisso a guardare le sue mani, mi sembrano molto più belle di quelle di una ragazza e così quando mi sorride, mentre legge guardo il suo profilo senza farmi notare, Luca è proprio bellissimo e io comincio ad andare in erezione, è allora che ho pensato per la prima volta di poter essere gay, ma così, solo a livello di ipotesi, perché per me era scontato che tutti sono etero, salvo i casi patologici e io non m sentivo un caso patologico o forse sì ma non a quel punto. Cioè per me fino all’anno scorso essere gay era una specie di cosa patologica in modo pesante, che ne so, una specie di vera malattia. So che sono cose assurde ma allora ragionavo così. Insomma, dopo quell’episodio torno a casa e ho sempre Luca in mente e vado pure in erezione. Quella sera ho capito il senso della masturbazione e mi è sembrata una cosa bellissima e importantissima. Potevo vivere con Luca a livello di fantasia quello che non potevo vivere nella realtà ed era una cosa che non avevo mai provato. Tutto assolutamente spontaneo, non solo, nessun problema di erezione, insomma una cosa memorabile, è stata la prima volta che mi sono masturbato pensando a un ragazzo. Non ti dico dopo, dopo, tutti gli scrupoli e tutti i problemi perché io dei gay non sapevo nulla. Poi ho trovato progetto gay e ho cominciato a rendermi conto e veramente mi si è aperto il cervello. A questo punto tu mi dirai: bene, è tutto a posto, sei gay e non c’è nessun problema. Ma purtroppo non è così. A Luca non ho avuto la faccia di dire nulla. Finché mi illudevo che fosse gay la cosa andava bene, avevo in fondo la speranza che prima o poi avrebbe capito. Eravamo amici ma, diciamo così, nel senso classico di due amici etero, almeno dal suo punto di vista le cose stavano sicuramente così, poi Luca si è trovato una ragazza e abbiamo cominciato a vederci di meno perché aveva altri impegni, mi parlava della ragazza anche proprio della sua sessualità con la ragazza e a me questi discorsi facevano un effetto terribile. Piano piano i nostri contatti si sono ridotti e alla fine ci vedevamo solo per studiare e il tempo era pure poco. Quest’anno ho fatto in modo di scegliere nei imiti del possibile esami di versi da quelli che ha scelto lui. Sentivo proprio l’esigenza di staccarmi da lui. Tu mi dirai che è una cosa banale e che pensare che il primo ragazzo di cui ti innamori sia poi quello giusto lo possono pensare solo gli ingenui, e forse io sono ingenuo. Ma c’è un’altra questione, ho l’impressione che la mia sessualità comincia di nuovo a non funzionare e la cosa mi preoccupa non poco. Ho provato con qualche foto e qualche video ma mi sento molto staccato da quelle cose, non mi dispiacciono ma non solo non mi fanno l’effetto che vorrei ma mi deprimono proprio, perché penso che la mia sessualità non avrà mai niente di simile a quella dei ragazzi che vedo nei video. In sostanza sto tornando come prima di cominciare a pensare di essere gay e forse anche l’idea di essere gay comincia a vacillare, non perché provi attrazione per le ragazze ma perché non ne provo veramente per i ragazzi. Luca può essere stato l’unico vero interesse sessuale della mia vita? Certe volte me lo chiedo. Mi sento anaffettivo o meglio ho degli amici e con loro sto bene ma non è di questo che ho bisogno, vorrei un ragazzo che mi abbracciasse, che mi facesse sentire a livello fisico che mi vuole bene, che mi aiutasse anche nelle cose del sesso, cioè mi aiutasse a togliermi le mie fisse. Tra l’altro mi dicono che sono un bel ragazzo ma a me non sembra proprio. Project, ma è normale che un ragazzo di 21 anni viva così la sua sessualità? Ultimamente non dormo bene, mi sveglio in piana notte oppure sogno cose brutte, non spesso, ma succede e poi di queste cose non ho mai potuto parlare con nessuno. Se le dico ai miei mi mandano dal dottore, amici con livelli di confidenza tale da poter parlare di queste cose non ne ho. Che cosa posso fare? Certo è che non mi sento per niente contento della vita che faccio. L’unica cosa che mi soddisfa è l’università ma praticamente io la vita sessuale l’ho rimossa del tutto, non ho nemmeno mai provato a contattare un ragazzo e poi nelle chat e in posti del genere non mi sento assolutamente a mio agio, vorrei una cosa seria, vera, con un ragazzo come si deve, ma comincio a pensare che non succederà mai e che alla fine per me la sessualità possa essere solo un motivo in più di depressione.
Ci terrei molto a sapere un tuo parere e ,se avrai un po’ di pazienza, anche a parlare con te.
Ciao
Matteo

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Re: RISVEGLIO GAY

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 maggio 2009, 13:38

Jek70 ha scritto:Ciao Matteo, le cose che stai vivendo le comprendo bene come, qui nel forum, anche molti altri ragazzi.
La sensazione di mancanza di affettività che ora stai vivendo so bene quanto pesante sia,
però non devi abbatterti perchè come hai conosciuto il ragazzo per cui ora soffri, ne cnoscerai sicuramente anche altri, è impensabile che non possa essere così. Sei ancora giovanissimo e hai una vita davanti e cosa importante, hai ormai raggiunto la coscienza del tuo orientamento sessuale. Questo ti apre le porte per cogliere le opportunità che il futuro ti riserverà senza sprecarle e vedrai che ci saranno e non tarderanno a presentarsi.
Il problema che tu menzioni, cioè di non provare nulla anche nel vedere immagini con ragazzi, non è perchè tu non sei gay o comunque poco propenso a certe cose, ma è paradossalmente l'esatto contrario. Proprio perchè queste cose le senti profondamente che non ti basta solo l'atto sessuale ma vuoi che dietro ci sia il senso che questo merita ossia l'affetto profondo. Il fatto che tu dica di sentire il bisogno di un ragazzo che ti voglia bene è proprio indice di una tua sana sessualità.
Non stare male quindi su questa cosa, cioè non pensare che la tua sessualità non funzioni anzi, sei un ragazzo sessualmente più che normale che ha bisogno di un ragazzo a cui voler bene e esserne corrisposto, la cosa più umana e normale di questo mondo.
Posso solo augurarti di trovarlo presto e vedrai che succederà quando meno te lo aspetti.
Ti faccio davvero tanti auguri di cuore perchè tu possa presto ritornare sereno.
nemc ha scritto:Ciao Matteo.
In genere, davanti a messaggi come il tuo, tutti cercano di confortare, di dire che "un giorno succederà", che prima o poi tutto andrà bene e che è naturale che incontrerai la persona che sia in grado di darti l'affetto che meriti e ricevere il tuo amore.
Io non voglio confortarti ed anche a volerlo fare non so su quali basi potrei farlo perchè non c'è certezza che incontrerai la persona che cerchi.
L'unica cosa utile da dire in questi casi è che è inutile far vacillare l'idea d'essere gay perchè saresti decisamente più infelice reprimendoti che non accettando d'essere ciò che sei.
Io, a differenza tua, ho sempre saputo d'essere gay anche se l'ho accettato ed ho smesso di pensare che avrei necessariamente dovuto nasconderlo a vita intorno ai sedici anni.
Più o meno da allora cerco incessantemente (e non perchè romanticamente pensi che il mio compagno è "la fuori, prima o poi lo incontrerò" ma perchè non posso farne a meno) una persona con la quale condividere la mia vita. Ma senza successo.
Le persone omosessuali, probabilmente me compreso, trascinano con sè una quantità di dolore e sofferenza tali da non concedergli d'essere delle persone solide e serene. Ciò non significa che siano mostri, anzi sanno meglio di chiuqnue altro cosa significhi il dolore, sanno comprenderlo ed avere la giusta dose di delicatezza nel trattarlo. Spesso non lo dimostrano ma cosi è anche se le generalizzazioni sono sempre sbagliate.
Trovare un compagno sarà difficile, esattamente come lo è per tutti, ed ancor più difficile sarà trovare qualcuno che sia in grado di darti ciò che tu dici; "vorrei un ragazzo che mi abbracciasse, che mi facesse sentire a livello fisico che mi vuole bene, che mi aiutasse anche nelle cose del sesso". Sembrano cose semplici ma sono le più difficili da trovare. Io, quando scherzo con gli amici, dico sempre che il mio compagno dovrà essere uno serio la cui massima aspirazione sia quella di annoiarsi con me sul divano davanti ad annozero, che non abbia pretese di "amore e passione perenni". Insomma qualcuno che mi abbracci quando torno a casa e che voglia condividere con me tutto quanto. Esattamente come una vera famiglia.
Dopo un periodo temporalmente breve ma moralmente sfiancante, mi rendo conto che è quasi impossibile trovar qualcuno che voglia metter su famiglia.
Tu ritieniti anche fortunato ad avere dei genitori che stimi. Io con i miei sono distante anni luce e non li avverto, anche se ci ho provato migliaia di volte e continuo a provarci, come la mia famiglia perchè il dolore che mi hanno provocato (anche i miei, come i tuoi, sono cattolicissimi e, se non fosse che io sono gay e loro, forse avvertendolo pur non essendo io affatto effeminato, non hanno fatto altro che farmi avvertire tutta la pesantezza di questa cosa, sarebbero delle persone stimabilissime) non mi consente di non essere perennemente incazzato e di serbare del rancore nei loro confronti.
Insomma se hai una famiglia che avverti come tale tienitela stretta ed apprezzala perchè svegliarsi un giorno e rendersi conto d'essere soli è come sentire (fuor di metafora, proprio fisicamente) degli spilli al petto e non v'è certezza che tu riesca a formarne una tutta tua con un tuo compagno.
L'essere belli o brutti, intelligenti o imbecilli, interessanti o noiosi è assolutamente irrilevante per la buona riuscita della tua ricerca.
L'unico consiglio che vorrei darti, senza peraltro avere alcun titolo per farlo essendo io un tuo coetaneo, è di puntare su te stesso (cosa che io provo a fare ma che non serve ad attenuare la mia voglia di "famiglia") e di investire le tue risorse per provare a diventare una bella persona ed a non inacidirti contro il mondo nonostante tutto quello che sarai costretto a passare o che hai già passato.
Un ultima cosa; il tuo dormire male la notte, sognare brutte cose, mi preoccupa perchè io, quand'ero molto più piccolo, mi svegliavo con le crisi di panico ed il respiro mozzato. Come se, tutto d'un tratto, mi rendessi veramente conto di ciò che ero ed anche che questo non andava affatto bene. Io non vorrei che, avendo preso consapevolezza della tua omosessualità da poco tempo, ti stia capitando la stessa cosa. Secondo me sarebbe meglio andare, magari anche all'insaputa dei tuoi, da uno psicologo, da qualcuno che ti aiuti ad elaborare il dolore.
Con questo messaggio non vorrei averti spaventato. Essere omosessuali è una cosa normalissima anche se ci sono delle obiettive difficoltà.
Saluti.
Jek70 ha scritto:Non volevo dare false speranze, so bene quanto sia difficile trovare il compagno con cui passare la vita insieme. Lo è per gli etero che hanno "carta bianca", per così dire, figuriamoci per noi. Ma per fortuna ho davanti agli occhi esempi di chi ci è riuscito e vive alla grande, insieme e serenamente da tanti anni.
La vita di coppia comunque non è rose e fiori, bisogna crederci e coltivarla e questo vale per tutti indistintamente dal loro orientamento sessuale. Oggi però pochi voglio prendersi la responsabilità di questo, basta vedere quanti matrimonio oggi giorno saltano quotidianente. Il malessere sociale e la spinta a non accontentarsi mai fa si che si sia sempre alla perenne ricerca di un non si sa bene che cosa. Comunque non si deve mai perdere la speranza, altrimenti è finita ancora prima di iniziare.

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