Paura che vada bene

La difficoltà di uscire allo scoperto
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Alyosha
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Re: Paura che vada bene

Messaggio da Alyosha » domenica 13 marzo 2011, 9:12

Anymore ragionerei un pò sui motivi che ti portano a non fare questo coming out. Sarà un po complicato probabilmente riconoscerlo, ma temo che la partita del coming out ne giochi un'altra. Proprio leggendo in questo forum, tante volte ho visto come l'esigenze di dirlo al proprio "amico", intrecciasse assieme un esigenza di "dichiarare" in modo velato i propri sentimenti. Ho visto coincidere in modo quasi dissimulato le due cose. E come se anzicché dire: "Mi piaci tu e io ti piaccio?" (cosa che evidentemente non si può fare), si dicesse "Mi piacciono gli uomini e a te piacciono?". Dire insomma all'amico che si è gay, per capire innanzitutto se lo è pure lui o comunque per fare capire che qualcosa si prova. Gli amici cui l'ho detto sin'ora sono molto pochi ma mi sono prontamente assicurato che da parte mia non ci fosse l'assoluto nulla. Vedi una amicizia è bella proprio perché non è "erotizzata" (uso questo termine improprio), ovvero non solo non ci sono sentimenti di un certo tipo, ma non è proprio quella la linea su cui avviene la relazione, perchè se si sposta lì la discussione, quell'amicizia presto si trasformerebbe in altro e almeno per uno dei due può essere fonte di sofferenza.
Devo dirti francamente che queste resistenze che noto da parte tua possono almeno in parte attribuisi a questo aspetto. Vedi se gli dici chiaramente che sei gay, comunque mostri un'altra parte di te, perché immediatamente sarà chiaro che esiste la possibilità (almeno teoria) che tu ti possa innamorare di lui e questo lui lo percepirebbe imnmediatamente. Forse è esattamente questo che vuoi ed esattamente questo che ti spaventa. Sei sicuro di sapergli dimostrare che non è così? Che non è affatto vero che sei innamorato di lui?
Per me è un rischio che corri, rischieresti di rovinare un amicizia e sopratutto potresti accorgerti definitivamente che lui pure essendo il tuo migliore amico non è affatto interessato a te in quel senso. Tu dopo sapresti continuare ad essergli amico? Insomma intrecciare il C.O. con dichiarazioni di sentimenti secondo me è proprio da evitare. E' possibile che da parte tua sia questo in realtà il vero problema. Prova a ragionarci un pochetto, senza affligerti troppo sul C.O. è un mezzo non un fine in sé. Comunque dai discorsi che ti ha fatto, non solo pare proprio che lo sappia, ma se anche non lo sapesse pare che non gliene freghi nulla. Ho riletto il primo post, mi sorge un dubbio, che ho cercato di lasciar emergere l'ultima volta, ma che adesso cionviene dire chiaramente. La metti tra le opzioni distrattamente, e in questo ultimo post adesso aggiungi che sei stato innamorato di lui:
A) E' gay e vuole fare coming out. Sarebbe bellissimo ecc ecc ma non credo proprio.. dicamo che è il classico spaccaf***e. Ne ha sempre avute per tutti i gusti e solo negli ultimi due anni a messo la testa a posto (con una ragazza fissa).
. Ecco questo un pò mi lascia pensare.
Secondo me se ci fosse una situazione in cui siete entrambi gay e c'è un interesse di un certo tipo ve ne sareste accorti già da tempo reciprcamente. Un "donnaiolo" finché non smette di correre di fiore in fiore, difficilmente capirà qual'è il problema, qualora ci dovesse essere qualche problema e di qualnque tipo sia il problema. Niente è escluso per principio ovviamente, ma è questo che realmente ti intereserrebbe sapere? Se fa questi discorsi sui gay perché almeno sospetta di lui? Perché se così fosse la prima cosa da fare sarebbe innanzitutto riconoscere che è questo che si desidera.
Un abbraccio Any

anymore88
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Re: Paura che vada bene

Messaggio da anymore88 » domenica 13 marzo 2011, 11:14

Le cose sono due: o soffri di insonnia anche tu o sei dannatamente mattiniero perché non mi aspettavo una risposta così veloce! =)

Parlando seriamente hai centrato il problema: in questo momento potrei dirti con assoluta certezza che non provo nulla per lui (non sono geloso e anzi mi fa piacere vederlo felice con la sua donna). La frase che hai evidenziato è -come dicevo nel mio post- veramente molto improbabile; non tanto per il numero di donne che ha avuto quanto per come lo conosco.
Peró scrivendo volevo far capire il dubbio che avevo, la "paura" di tornare a pensarci in quel modo. In realtà non mi importa molto come reagirebbe lui, in fondo sono sicuro che in ogni caso non ne parlerebbe con nessuno e sinceramente non vedo molta differenza tra creare distanze causando un comprensibile imbarazzo (visto il discorso che andrei a fargli) e mantenerle non dicendogli nulla..a questo punto preferirei giocarmela piuttosto che accontentarmi di un'amicizia insincera (sopratutto perché quello insincero sento di essere io).

Quello che sento come un pericolo è appunto il fatto ch vada bene: che recuperiamo il rapporto di una volta (che era cominciato proprio con un confidenza MOLTO personale da parte mia; so per esperienza quanto questo possa legare, sopratutto se si tratta dell'unica persona ad esserne a conoscenza). Non ho tanto paura di rovinare "l'attuale" amicizia quanto quella che si verrebbe a creare..
Pensi che non sia il caso di fare nulla? Sinceramente non ho mai avuto il fegato di lasciarmi trasportare dagli eventi, se vedo qualcosa che non va non ho mai resistito alla tentazione di metterci mano...

Alyosha
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Re: Paura che vada bene

Messaggio da Alyosha » domenica 13 marzo 2011, 14:16

Non so perché mi viene in mente questa cosa, ma hai mai pensato al fatto che forse vuoi solo allontanarti da lui? Certo detta così fa un pò da matto da parte mia pensarlo (ma un pò matto lo sono che ci vuoi fare :)). Dichiararsi ad una persona e fare contemporaneamente outing per provare a smuovere un rapporto che percepisci come cristallizzato, fossilizzato ad un'era geologica fa. Ovvero a quando tu lo volevi. E' chiaro che tutto questo l'hai vissuto nel silenzio e quindi non è difficile pensare che lui nel frattempo continui a comportarsi esattamente come prima, mentro di te qualcosa comincia a cambiare. Da quello che mi rispondi percepisco un disagio nel modo con cui vivi questo rapporto, forse il fatto che tu abbia superato la fase dell'innamoramento e la paura di ricadere in quell'esperienza terribile ti suggeriscono in effetti di allontanarlo. E' probabile che cambiare aria giusto un pò ti faccia bene e non la escluderei nel novero di cose da fare. Non so ragiona bene su questa cosa. Non volevo darti consigli su cosa fare, ma solo che provassi ad avere un pò più chiaro cosa vuoi ottenere. E' evidenteche il paradosso di volere fare una cosa, ma non riuscirci attenda di essere chiarito. Personalmente non vedo che danno nel dirglielo (e non al vedo enanche come una cosa egoista). Tieni rpesente che il rapporto reggerà solo se è davvero solido, perché non gli direi soltanto che sei gay, ma trapelerebbe anche se sei stato innamorato di lui e queste non sono cose semplicissime da gestire.
Potrebbe essere comuqnue essere un modo per ristrutturare il rapporto e mettere sul tavolo una relazione più matura proprio perché più sincera. Quello che vorrei chiarire però è che se in effetti dentro di te invece c'è un esigenza di allontanarlo, secondo me dovresti solo allontanarlo per adesso. Giusto un pò, il tempo di metabolizzare questo gesto che senti di fare e capire cosa vuoi. Fare pausa dentro se non è un modo per essere passivi, al contrario è un esigenza che si ha per lasciare che emergano spontaneamente le proprie esigenze. Non ci sono scelte sbagliate, ma cose che vogliamo fare e cose che non vogliamo fare e in questo caso la prima cosa da fare è fare silenzio. Quando la mente ragiona a vuoto, si attorciglia, si distrae e si confonde da sola (si depista più o meno volutamente). Quindi spegni tutto per un po, dedicati a qualcosa che ti distragga genuinamente e poi quando ti senti pronto vedrai che la soiluzione emergerà sola. Questo è quello che farei io al tuo posto almeno.

P.S.: Si soffro di insonni non si vede? :):):)

anymore88
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Re: Paura che vada bene

Messaggio da anymore88 » domenica 13 marzo 2011, 23:10

Non so sinceramente cosa rispondere..è vero che la possibilità di creare ulteriori distanze mi è passata per la testa :evil:, quanto meno visto quanto meglio mi ha fatto stare l'ultima volta. Mi sembra sensato che il mio subconscio stenti ad accantonare l'idea di mantenere le distanze di sicurezza e in ogni caso l'idea rimane quanto meno come piano B; però non riesco a pensare di essere in una "brutta" situazione. C'è fiducia al punto da rendermi tranquillo e se ci dovessero essere imbarazzi insormontabili..beh..rimane il piano B.

Per ora arriverei a questa conclusione: il CO con lui va fatto. Non posso non pensare di farlo, però tra poco e per un poco avrò un mucchio di cose per la testa: dovrò imparare a gestire una casa tra spese, pulizie, lavatrici, cucina, supermercato e cose di casa in generale.
Visto che la mia testa ragiona perennemente a vuoto (e lo fa su milioni di cose diverse allo stesso tempo) penso di potermi (e -forse hai ragione- di dovermi) concedere ancora un po' di tempo.
Odio rimandare, però forse non è molto intelligente mettere così tanta carne al fuoco anche se ho il dubbio di star accampando delle scuse :? ma dopo tutto ho aspettato quasi 10 anni...cos'è qualche mese in più?

Alyosha
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Re: Paura che vada bene

Messaggio da Alyosha » lunedì 14 marzo 2011, 2:56

Ti chiedevo soltanto di prendere la giusta distanza dalle cose per capirle meglio. Leggo che ti stai trasferendo in una casa, immagino per abitare da solo. Stare un pò da solo e dedicare un pò di tempo a te stesso (giusto un pò), potrebbe aiutarti a vedere meglio le cose tutto qui. Anch'io penso assolutamente che potresti tranquillamente dirglielo, non mi pare omofobo da quello che racconti e non credo che il rapporto possa inclinarsi per questo. E' proprio per questa ragione che non vedo chiare le ragioni delle tue resistenze, ma che non le veda chiare io è poco importante, mentre è certo che farebbe bene capirle tu. Non dubito del fatto che ti dia fastidio stare ad aspettare gli eventi, è complicato fermarsi cinque minuti, proprio perché probabilmente emergerebbero cose che invece "non avendo tempo" non posso emergere, vivere in uno stato di "mergenza" continua è un modo per non dirsi delle cose. Per questo ti chiedevo di dedicare un pò di tempo a te stesso, farti le tue cose. Giusto un pò.

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Re: Paura che vada bene

Messaggio da anymore88 » lunedì 14 marzo 2011, 15:13

Avevo già capito ciò che intendevi ed in effetti non capisco perché mi sono bloccato se ne sono così sicuro...va bè, per adesso seguirò il tuo consiglio e spegnerò il cervello, vediamo un po' dove conducono le mie psicosi abbandonate a loro stesse.. :twisted:

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Re: Paura che vada bene

Messaggio da anymore88 » giovedì 18 agosto 2011, 14:04

E alla fine è andata bene davvero; finalmente, dopo mesi sono riuscito a dire al mio migliore amico che sono gay.
Da qualche mese non riuscivamo più a vederci a causa del lavoro, delle ferie e della casa che sto comprando che mi ruba un mucchio di tempo libero. Se ci si vedeva era sempre assieme a tutti gli altri, così abbiamo deciso di prenderci una serata (oggi) per fare due chiacchiere, guardare un film e bere un po'. Da programma avrei dovuto parlargli questa sera ma ieri alla fine mi ha riportato a casa e si è fermato da me per fumare una sigaretta e fare due chiacchiere prima di rimettersi alla guida. Che dire, è stato facile (seh, come no!). Alla fine tutte le frasi che pensavo di usare per vuotare il sacco non sono servite ad un tubo, gli ho detto semplicemente "sono gay" e lui ha risposto qualcosa come "beh, è uguale". Francamente non riesco ancora a realizzare la cosa; l'ho fatto davvero!?
E' strano come mi senta orgoglioso, leggero e libero ma allo stesso tempo vulnerabile e preoccupato per la chiacchierata che mi aspetta questa sera pur non vedendo l'ora di parlare liberamente con qualcuno.
L'unica cosa che posso dire è che ieri sera mi sono addormentato con un sorriso ebete stampato in faccia che ancora non se ne è andato del tutto.

Machilosa
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Re: Paura che vada bene

Messaggio da Machilosa » giovedì 18 agosto 2011, 15:00

“Vulnerabile”, hai trovato esattamente la parola che mi sfuggiva per riuscire a definirmi. Il mio CO è stato forzato, “violentato”, ma glielo dovevo; dopo aver lasciato la mia ragazza riuscendo a girarci intorno, mi ha praticamente costretto a rivelarmi; in maniera subdola, prendendomi per sensi di colpa, chiedendomi cos’è che mi impedisse di provarci ancora a far funzionare le cose tra noi, se non c’era nessun altro motivo.
Ma ora mi sento incredibilmente vulnerabile; parlarne, per me, non è stato affatto liberatorio, tant’è che ho usato mille giochi di parole e reticenze, comprensibilissimi, che lei ha indubbiamente afferrato, ma quelle tre lettere mi bruciano sulla lingua come fuoco, non riesco proprio a pronunciarle.
Credevo di poter essere in una botte di ferro, con lei, ora non ne sono tanto sicuro; non perché non mi fidi, ma per il semplice fatto di averlo detto a qualcuno; fino a pochi mesi fa ero ben deciso a portarmi il segreto nella tomba, poi ho iniziato a pensare che forse avrei dovuto accettare questo lato di me, che un giorno avrei persino potuto uscire allo scoperto (insomma, all’età di 23 anni mi sono innamorato per la prima volta e questo ha cambiato tutte le mie prospettive).
Io ho alcuni cari amici a cui forse potrei svelare il mio segreto, una delle quali vede senz’ombra di dubbio di buon occhio gli omosessuali, tant’è che ha persino avuto una storia lesbica, di cui mi ha parlato senza vergognarsi troppo. Ma io non so se riuscirei a fare altrettanto. Mi fa troppo male, ancora, dirlo.
Il mio migliore amico... bè, una persona eccezionale, nei confronti di cui non ho mai provato nulla che vada oltre l’amicizia; però, nonostante in certi campi dimostri un’intelligenza acutissima ed una cultura quasi prodigiosa, si mostra, talvolta, un po’ bigotto, nient’affatto gay-friendly. Non so se potrei mai “educarlo”, cercando di fargli capire cosa significhi davvero l’omosessualità, adducendo me a esempio di “gay normale”; ci conosciamo e frequentiamo da 9 anni, forse potrebbe capirmi, accettarmi, ma non mi sento di metterlo alla prova. Non ora, di sicuro.
Sono felice per te, in bocca al lupo per questa sera! Facci sapere, porta una ventata di ottimismo!

Alyosha
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Re: Paura che vada bene

Messaggio da Alyosha » giovedì 18 agosto 2011, 20:44

E' strano come mi senta orgoglioso, leggero e libero ma allo stesso tempo vulnerabile e preoccupato per la chiacchierata che mi aspetta questa sera pur non vedendo l'ora di parlare liberamente con qualcuno.
Secondo me descrivi benissimo l'ambivalenza del C.O.
Ho riletto un pò tutta la discussione e sono molto contento che alla fine tu abbia vinto le tue resistenze e che abbia molto ragionato sul senso da dare a questa cosa. Un pò di smarrimento iniziale è ovvio. E' proprio un disagio, che hai descritto bene. Se la persona però è valida e perfettamente consapevole di chi sei veramente vedrai che non cambierà assolutamente nulla. Sono poche le persone etero che reagiscono così ma ci sono ed è una fortuna incontrarle. I pochissimi ragazzi che sanno di me hanno veramente reagito bene. Quello che noto è che mi abbracciano e si avvicinano a me senza nessun timore e senza nessuna "malizia". La vedo come il segno più concreto della loro accettazione e del fatto che per loro è veramente una cosa fra le altre, che "non si schifano di me" insomma. Quello che personalmente mi è successo è che questa mia dichiarazione ha fatto aprire più loro. Confessare questo mio segreto e darglielo in "custodia" ha permesso di parlare meglio di loro (non subito però ma è successo) e anche questa cosa l'ho trovata molto bella. Dalla sua reazione mi pare ci siano le premesse giuste, vedrai che queste paure sgonfieranno piano piano.
Su una cosa però voglio insistere... Nonostante tutto non ho ottenuto esattamente quello che volevo, perché resta il fatto che per quanto possano essere aperti di mente non possono capirti fino in fondo. Le relazioni più gratificanti per il mio percorso e quelle che veramente mi hanno fatto sentire a "casa" sono state quelle con altri ragazzi gay.Sono quelle che mi hanno fatto camminare di più diciamo cossì. Discutere con ragazzi che sanno veramente che cosa si vive e come ci si sente ha più valore. Con un amico/a etero puoi farlo e può sicuramente avere un suo senso (come in effetti ha avuto fortunatamente per me) ma la discussione, per come l'ho vissuta sino ad adesso, è sempre su un altro livello con ragazzi gay.

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