in fondo io con lei ci sono cresciuto

La difficoltà di uscire allo scoperto
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Felix
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in fondo io con lei ci sono cresciuto

Messaggio da Felix » lunedì 7 marzo 2011, 23:06

Stavo sistemando la mia stanza al termine di una settimana di lavoro resa pesante dalla stanchezza fisica accumulata, quando all’improvviso le parole han cominciato a vibrare forte in me. Ho lasciato tutto (pazienza per la stanza che sembra un campo di concentramento!) e ho acceso il pc con quelle parole che mi risuonavano dentro. Non tutta la storia, solo l’incipit, eppure quelle quattro parole son state come la scintilla che ha appiccato il fuoco del desiderio di condividere in questo angolo del forum la mia storia, il coming out più bello che finora abbia vissuto di quei pochi che ho fatto.
Ed eccomi qui, con le dita collegate dritte al cuore che aspettano, come frementi cavalli da corsa, di essere lasciate libere dal loro cocchiere che in questo momento è particolarmente preso dalla tenerezza dei ricordi.
E proprio un ricordo, travestito da riflessione venuta a galla da sé, forma l’incipit cui accennavo poco fa.

In fondo con lei io ci sono cresciuto. Quante volte ci siamo ritrovati a ridere e ricordare con piacere, da soli o in presenza di altri amici, tutti i pomeriggi in cui nella nostra adolescenza ci ritrovavamo a ripetere la parte di quello che ormai era diventato un copione di una scena ripetuta centinaia di volte. Io, per poter uscire di casa, dovevo inventare che me ne andavo in biblioteca a studiare, altrimenti mia madre mai mi avrebbe concesso di passare fuori di casa il pomeriggio. Ma appena fuori, passavo sotto la finestra del suo bagno o sotto il suo balcone e la trovavo lì, affacciata con in faccia la mia stessa voglia di non starsene in casa. Invariabilmente le chiedevo cosa stesse facendo e lei altrettanto invariabilmente mi rispondeva che non stava facendo niente. E subito partiva l’imperativo: «Scendi!», per ritrovarci poco dopo a ridere e scherzare felici, complici confidenti di sogni e desideri, paure e lotte, speranze e illusioni...
Ci dicevamo tutto, ce lo scrivevamo in lettere fatte di fogli stappati dai nostri quaderni durante le lezioni a scuola, o nelle sere prima di abbandonarci al sonno...
Ci dicevamo tutto, eppure di me lei sapeva poco. Non sapeva del mondo interiore che si agitava dentro e mi logorava lentamente ma inesorabilmente. Non sapeva delle lotte che sostenevo per trovare un’identità che solo con gli anni ho scoperto. Non immaginava il fardello dei sensi di colpa che mi portavo dentro per colpe che alla base avevano una colpa che non ho.
Sapeva però il dolore che provavo per il rapporto quasi inesistente con un padre che odiavo con la stessa intensità con cui nel tempo ho imparato ad amarlo e a capirlo. Sapeva del dolore che mi causavano tante altre cose, ma che avessi una doppia vita, questo no, non lo sapeva.
Che fossi omosessuale non lo sapeva.
Perché in fondo il primo a negare a me l’evidenza ero io stesso. Avevo il terrore di una simile verità.
Gli anni passarono. Gli studi, le scelte fatte, il suo fidanzamento con un mio amico d’infanzia rallentarono un po’ quell’amicizia, ma non ebbero la forza di spegnerla!
Solo dopo anni tornammo ad avvicinarci, ma nel frattempo non sapevamo che entrambi avevamo costruito un mondo di illusioni intorno a noi; un mondo fatto di una logicità impressionante, dove tutto sembrava obbligato a dover trovare il suo giusto posto. Se qualcosa non rientrava neppure con la forza in questo schema, beh semplicemente veniva scartato!
È strano, ora che scrivo notare quanto le nostre storie siano simili, vedere il parallelismo temporale che nonostante le distanze ci ha portati alla dolorosa rovina di questo mondo di illusioni.
E ora ciascuno col suo cammino, ci ritroviamo. Con lei posso parlare liberamente di me, dei miei desideri, sogni, delle delusioni e cadute. Lei è lì!
Solo l’anno scorso però ebbi la forza di parlarle fino in fondo di me, di svelarle la dolorosa trafila che mi aveva condotto ad una crisi durata qualche anno e che nessuno – tranne pochissimi – aveva intuito.
Ero a casa sua. Sul divano nuovo di pelle tormentavo con le mani il cuscino che tenevo stretto sul petto.
Sapevo che non sarebbe cambiato nulla. Lo sentivo.
Eppure c’era sempre quel margine di incertezza che mi faceva temere.
Alla fine le parole vennero fuori da sé. Era giunto il momento e fu tutto così naturale, vero, semplice e sincero, che alla fine mi sentii accolto per davvero.
Che cosa splendida fare esperienza dell’altrui accoglienza, quando non ne sei abituato.
Lei lo ha fatto e di questo le sono grato immensamente.
Ora l’immagine che preferisco per descrivere l’amicizia con lei è quella della casa. Sì perché quando sono con lei, io mi sento come a casa mia.
E in lei il mio cuore si riposa.
GRAZIE AMICA MIA!!!
E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare, perché mi piace ciò che pensi e che dici, perché in te vedo le mie radici.
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E ti vengo a cercare perché sto bene con te.

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Re: in fondo io con lei ci sono cresciuto

Messaggio da Alyosha » martedì 8 marzo 2011, 23:30

Che cosa dolce che hai detto. La prenderei come lettera di ringraziamenmto per la festa delle donne. Io resto convinto che le migliori siano semrpe loro :). (ahahah qua dentro scommetto che qualcuno mi sta scambiando per etero :lol:). A parte gli scherzi so per certo che si tratta di un rapporto bello intenso e forse sincero proprio perché certe tensioni e pulsioni che stanno la a rovinare tutto non ci sono. E' tanto importante avere relazioni sentimentali solide e stabili, Non è certamente tutto nella vita ma aiuta tanto. Immagino così profondamente instabile il rapporto con un uomo... Bah comunque tieniti la tua donna stretta in ogni caso :).

http://www.youtube.com/watch?v=v44G3QVEVCU

Felix
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Re: in fondo io con lei ci sono cresciuto

Messaggio da Felix » mercoledì 9 marzo 2011, 22:42

Ahahahahahahah
Ma Boy che hai capito?! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Ho parlato della mia migliore amica, non della mia ragazza! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Proprio ora che mi sto arrendendo all'idea che accanto a me non potrà mai esserci una donna!

La mia amica è semplicemente la mia amica. Non ho aggettivi per definirla. E'. Non serve aggiungere altro...

Boy cmq mi hai fatto ridere stasera! :lol: :lol: :lol:
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Alyosha
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Re: in fondo io con lei ci sono cresciuto

Messaggio da Alyosha » mercoledì 9 marzo 2011, 22:51

A parte gli scherzi so per certo che si tratta di un rapporto bello intenso e forse sincero proprio perché certe tensioni e pulsioni che stanno la a rovinare tutto non ci sono.
Felix avevo inteso perfettamente. Anche l'amicizia può essere un rapporto bello e intenso. Comunque da quando ho conosciuto certe categorie di ragazzi, un pochetto rimpiango i vecchi tempi. Le donne sono molto più tenaci e meno arrendevoli, mi dispiace offendere la categoria, perché so che qua centro mi conviene proprio. Ma noi uomini gay o non gay prendiamo troppi c*** per aria e con i piedi per terra non ci stiamo mai.
Sono contento di averti fatto ridere, la canzone era proprio simpatica :)

Felix
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Re: in fondo io con lei ci sono cresciuto

Messaggio da Felix » mercoledì 9 marzo 2011, 22:59

Mah la canzone non l'ho ancora ascoltata (sai gli omini che portano il carbone per la mia chiavetta internet sono in pausa cena... :lol: :lol: :lol: ).

Cmq si credo anche io che anche l'amicizia possa essere qualcosa di troppo bello ed intenso e sperimentarlo è ancor più bello!

Cmq mi sembra di notare una certa vena di tristezza nelle tue parole, o quanto meno sconforto.

Appena ti liberi, ricordati che mi sono prenotato da tempo per una bella chiacchierata!

Ciao Boy!
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