Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

La difficoltà di uscire allo scoperto
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WhiteSephir
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Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da WhiteSephir » giovedì 9 giugno 2011, 10:23

Il titolo del topic ovviamente si riferisce al Coming Out ;)

Mi ricollego a tutta una serie di commenti davvero interessanti venuti fuori in un altro topic (viewtopic.php?f=6&t=1592) che non volevo intasare dato che l'argomento era un altro ;) :
progettogayforum ha scritto:il coming out non è un dovere e bisogna stare molto attenti a non farsi trasportare dagli entusiasmi in particolare se le condizioni ambientali non sono del tutto favorevoli. Il coming out è una scelta irreversibile e può incidere molto pesantemente e molto spesso in negativo sulla vita di un ragazzo gay (io parlo di un coming out pubblico o che rischia di diventarlo perché fatto con persone inaffidabili). Se la stragrande maggioranza dei gay non si dichiara non è certo per immaturità. I rischi sono concreti e l’utilità e dubbia e per di più tra i gay dichiarati e quelli non dichiarati c’è una barriera invisibile. Chi non è dichiarato, se frequenta ragazzi pubblicamente dichiarati fa implicitamente il suo coming out pubblico e viene etichettato. Un gay dichiarato ha certo più possibilità di conoscere altri gay “dichiarati” ma i non dichiarati si terranno bene alla larga.
Project, in più di un occasione ho letto i tuoi consigli alla prudenza riguardo i Coming Out. In linea di massima condivido le tue opinioni, e non mi sognerei mai di contraddirti data la tua grande esperienza.
Ma una cosa te la chiedo: quando parli di condizioni ambientali sfavorevoli, ti riferisci unicamente a un ragazzo gay ancora economicamente legato alla famiglia, o anche ad altre situazioni?
Perché, vedi, questo del dipendere ancora dai genitori è davvero l'unico motivo per cui ritengo sia giusto NON dirlo in famiglia.

Per quanto riguarda, invece, la barriera invisibile fra un gay dichiarato e uno non dichiarato... è vero, esiste. Ma, personalmente, non baserei MAI una scelta tanto importante come quella del Coming Out sull'eventualità che un ragazzo con cui potrei stare in futuro possa aver "paura" di farsi vedere con me.
boy-com ha scritto:Volevo raccontarvi la mia storia in proposito, forse può servire visto che ha subito una svolta di recente. Raccontarla e basta senza tirare somme perché è un tema quello del c.o. che lascia molti lati dubbi a me per primo. Perché da un lato mi dico che il c.o. è stato fondamentale per segnare il passaggio, dall'altro lato ho pensato che in realtà questi che sto facendo adesso non sono affatto i primi. La prima persona a cui l'ho detto 11 anni fa è stata una mia compagna di classe e poi alla mia ragazza di allora. Dirlo ai tempi non ha affatto segnato nessuna svolta però dacché ho continuato a negarmi la possibilità di vivermi le mie cose per molto altro tempo (11 anni per l'esattezza). Tuttavia è successa un'altra cosa, che ho già avuto modo di raccontare. Questa mia ex, in preda alla rabbia più cieca (dopo avergli detto che ero bisessuale mi ero fidanzato un'altra ragazza), si ando a confidare con il suo ragazzo di allora (una storiella da poco) che però frequentava la mia stessa università. Dissse non tanto che pensava che fossi gay o che gliene avessi parlato, ma raccontò proprio di quell'unica notte in cui allora mi sperimentai con un ragazzo e di quello che avevo fatto (sesso orale per intenderci). Di questa cosa non seppi nulla. Mi ritorno tre anni dopo quando lasciata la seconda ragazza attorno a me si respirava un atomosfera strana. In pratica era successo che il gruppo di colleghi che frequentavo io (io compreso) si era avvicinato al gruppo di colleghi che frequentava quest'altro ragazzo, che nel frattempo aveva raccontato a tutti i suoi amici di questa cosa. Per cui i miei di amici cominciarono a parlare (diciamo sottovoce) di questo evento finché non arrivò a me, in modo strano. Mi dissero che si diceva adi me che fossi gay, ma nessuno mi venne a dire mai esattamente quello che avevano saputo. Un giorno poi un ragazzo che conoscevo appena mi incontrò nel corridoio e mi disse letteralmente facendo gesti volgari "ti piace succhiare il c*** la mattina vero?". Restai così perplesso allora. Voglio dire che di me si vedesse (non che fossi gay, perché a testa mia allora non lo ero, ma che avessi atteggiamenti effeminati a tal punto da far pensare gli altri che lo fossi) ero sempre statto incerto ma fino a tal punto da indurre certi atteggiaamenti e certi sospetti diffusi proprio mai. Seppi più tardi cos'era effettivamente successo. Allora tutto per me passò in fretta. La gente non capì bene se crederci o no. Ricordo pure che ricevetti un sms da un numero sconosciuto che mi chiedeva un appuntamento (neanche quello era mai successo). Allora ero in crisi per una storia che stava finendo tutto impegnato a riavere quella ragazza e non me ne fregò molto. La gente non saopeva che pensare e credo che ognuno si fece la sua idea.
A distanza di 7 anni ho ripreso contatti con questa ragazza e la cosa che miè successa da poco è che so che ci sono ex colleghi in particolare che sono assolutamente certi che con lei non ci ritornerò perché sono gay e lo hanno capito perché hanno ricollegato tutto.
Ora non mi da tanto fastidio questo perché la gente che frequentavo allora e che frequento adesso continua a non avere problemi in proposito. Il problema è che adesso mi da proprio fastidio quello che è successo allora... Voglio dire erano i miei dubbi e il mio tormento di una vita... che volevano fare? e se a quel messaggio avessi rispossto di "si vediamoci", che avrebbero fatto? Quegli stronzi si sarebbero concessi due grasse risate sul mio dolore giusto per passarsi una serata? Sono le mie cose e sono passate di bocca in bocca finché non mi sono arrivate espresse in quel modo volgare ("ti piace succhiarlo la mattina"). Ecco come mi sono sentito quando dopo sette anni ho saputo sempre per fonti indirette che i miei colleghi di allora OGGi pensano di me questa cosa. E nessuno di loro per quanto sono certo al mille per mille gli freghi nulla, mi ha mai parlato di questa cosa ne allora ne adesso. Nessuno mi ha mai detto guarda che di te si dice questa cosa, ma a me sappi non me ne fraga nulla, oppure semplicemente vuoi parlarne.... E penso a quella ragazza quanto mi sentissi in colpa allora perché non riuscivo a starci benché mi sentissi fermamente innamorato. A quanto è stata cattiva nel scendere così nel dettaglio con un perfetto sconosciuto.
Capiscte che intendo? Quella confessione fatta 11 anni fa mi ritorna indietro a fare danno. Praticamente tutti sapevano là dentro tranne io che dovevo ancora scoprirlo. E quello era un abiente favorevole e si sono comportati a quel modo (tra l'altro vedi che profonda ipocrisia nel mostrarsi aperti se poi ci si deve comportare così). Figurati in altri ambienti cosa potrebeb succedere...
Ecco volevo solo raccontare questa cosa...
Adesso ho in testa l'ultima ragazza con cui sono stato e con cui ho detto di me. Anche quella di fatto è una mina vagante... Insomma allora non mi pesava neanche che sapessero, perché ero sempre fidanzato (con ragazze) e quindi diciamo così protetto, ora sinceramente mi da fastidio.... Questo si lo posso dire...
Non sono preoccupato perché voglio dire ho un'età tale da poter gestire qualunque difficoltà concreta potessse verificarsi, ma sono tutti combinati come me? E sopratutto allora mi è servito a nulla dirlo senza preoccuparmi di trovarmi una persosna realmente fidata?
Boy-Com, intanto mi dispiace per l'esperienza non proprio positiva che ci hai raccontato.
Però, secondo me, la persona alla quale lo hai detto non era per nulla né fidata né degna di saperlo! Tutti i guai successivi, a mio avviso, sono derivati da questo.
Alla fine lei si è comportata da st...za e ha fatto outing su di te, alle tue spalle per giunta!
Per quanto riguarda i tuoi amici che hanno parlato di questa cosa senza MAI venire da te... bé, io "amici" non li chiamerei PER NULLA! Hanno lasciato che le voci corressero, senza avvisarti, informarti, provare a prendere le tue parti... bella prova d'amicizia!!!
Per quanto riguarda il deficiente che ti ha lanciato quel commento nel corridoio... lasciali davvero perdere quelli! Ti cito pure Dante: "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa". Davvero, gente del genere non merita la minima considerazione.
Io, personalmente li ignoro. L'indifferenza è la migliore arma contro certi idioti. O magari contrattacca con ironia ("ti piace succhiarlo la mattina" - "sì, ma solo bagnato nel caffélatte!") ;)


Comunque... alla fine, credo, il punto centrale sta qui: scegliere BENE (ma veramente bene) quelli a cui dirlo.
Perché (e qui parlo per esperienza personale), con persone il cui affetto è sincero, poter parlare finalmente liberamente è la sensazione più appagante al mondo!

Alyosha
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Re: Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da Alyosha » giovedì 9 giugno 2011, 13:38

Ohi White grazie per la risposta innanzitutto...
La storia l'ho raccontata perché mi pareva molto significativa di una situazione tipo. Quello che più mi ha colpito è il fatto che certe cose mi ssiano tornate indietro dopo 11 anni. Allora in realtà non lo dicevo per fare c.o., ma per confidare questa cosa alle ragazze con cui stavo. Anche perché per me non era una cosa così determinante ssi trattava di semplice attrazione e nulla più.
Purtroppo devo dirti che tra l'altro questa cosa è successa in un ambiente abbabstanza favorevole dove è quasi shick essere tolleranti verso certe cose. Riguardo ai miei amici, sempre purtroppo, non ci vedo cattiveria da parte loro, ma il fatto è che nei fatti neanche loro sanno bene cosa sia l'omossessualità e quali impatti abbia sulla persona. Molti non me en hanno parlato per imbarazzo, altri perché invece non gli fregava la cosa, qualcuno ha invece pettegolato e basta. Altri ancora invece come ho raccontato volevano semplciemente divertirsi. Il fatto è che allora non la vivevo come una cosa che convolgesse la mia persona in maniera così intima. Ma sopratutto che la gente non ha idea del disagio e della sofferenza che questa cosa comporti. Voglio dire se qualcuno sospettasse di me che ne sò... che ho una grave malattia, nessuno si permetterebbe di porgere le cose in quel modo, in questso caso invece ne sentono il diritto... Non dico che sapersi omosessuali e non volersi accettare è come avere una grava malattia, ma la sofferenza è tanta lo stesso e loro non hanno idea di satre giocando con le tue cose.
Per il resto questo fatto mi ha dato modo di rivedere tante cose, anche forme di "egoismo" delel persone con cui stavo. Ai tempi mi sentivo in colpa per non riuscire a dare una relazione vera e stabile (sento sempre addosso questo senso di inadeguatezza), adesso ci ragione e mi dico che alla fine molto è anche dipeso da loro e dalle scelte che hanno fatto...
Il fatto è che non sai mai chi incontri e chi è veramente la persona che ti trovi davanti e che colpi di testa possono avere effetti anche di lunga durata.Dico non voglio vivere nell'angoscia di nascondermi perché non ha senso, ma neanche mettere le mie cose nel grande teatro di una discussione pubblica.
Per il resto non farei mai un c.o. generalizzato per una questione di carattere mio, sono le mie cose e non en parlerei mai con tutti.
Detto ciò mi pesa molto in qualche contesto dover dare diciamo così spiegazioni. Tra l'altro non ero proprio abituato a non avere ragazze intorno e questa cosa che sto da solo e che non ci provo con nessuno si comincia a notare e quando si tocca l'argomento è sempre complicato dare spiegazioni...
Insomma questo è quello che vivo in questo momento

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Re: Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da progettogayforum » giovedì 9 giugno 2011, 14:30

Dunque WhiteSephir,
non è nemmeno un problema di indipendenza economica ma certe volte (purtroppo molto spesso) si crede che la questione fondamentale per un ragazzo gay sia il coming out, cosa che non ha alcun senso. La cosa fondamentale è costruire un rapporto d’amore vero con un altro ragazzo, e pensare di esporre i propri sentimenti al giudizio altrui rischia di mettere a rischio sentimenti delicatissimi e potenzialmente capaci di durare nel tempo. Non è la pubblicità o l’improbabile accettazione pubblica delle cose che dà senso a una storia d’amore, ma è il rapporto che si costruisce tra i due ragazzi. Se per quel rapporto si pretende una dimensione pubblica non si fa che aggiungere una ulteriore complicazione e non certo trascurabile. La posizione di un ragazzo gay di fronte al coming out per un altro ragazzo gay è un elemento fondamentale per valutare la compatibilità di coppia, si tratta di scelte di fondo che rischiano di diventare questioni di principio capaci di mettere in crisi sul nascere qualcosa che potrebbe avere delle potenzialità enormi.

WhiteSephir
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Re: Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da WhiteSephir » giovedì 9 giugno 2011, 18:19

progettogayforum ha scritto:Dunque WhiteSephir,
non è nemmeno un problema di indipendenza economica ma certe volte (purtroppo molto spesso) si crede che la questione fondamentale per un ragazzo gay sia il coming out, cosa che non ha alcun senso.
Sì, nemmeno io la definirei la questione fondamentale per un ragazzo gay... ma è sicuramente un argomento importante. Non credo ci sia un solo gay che possa dire di non averci mai pensato, nemmeno per una frazione di secondo.
La cosa fondamentale è costruire un rapporto d’amore vero con un altro ragazzo
La cosa fondamentale non dovrebbe essere quella di accettarsi e stare bene con sé stessi, indipendentemente dall'avere o meno un ragazzo?
Cioé, perché definire sé stessi e la propria serenità sulla base di un'altra persona (per quanto piena di amore nei nostri confronti)?
e pensare di esporre i propri sentimenti al giudizio altrui rischia di mettere a rischio sentimenti delicatissimi e potenzialmente capaci di durare nel tempo. Non è la pubblicità o l’improbabile accettazione pubblica delle cose che dà senso a una storia d’amore, ma è il rapporto che si costruisce tra i due ragazzi. Se per quel rapporto si pretende una dimensione pubblica non si fa che aggiungere una ulteriore complicazione e non certo trascurabile.
Ma qui, attenzione, non si sta parlando di un pubblico generalizzato. L'ambito familiare è da considerarsi pubblico? Io non credo...

Se mi parli di ambito lavorativo, universitario, eccetera, sono senz'altro con te! Non c'è motivo di mettere i manifesti.

Però ognuno di noi, credo, possa con facilità individuare una cerchia di persone (fra amici e famiglia) da poter definire come " cerchia intima". Ecco, io ti chiedo: per la tua esperienza, e per le storie che hai raccolto, quali rischi concreti può comportare il Coming Out fatto a questa cerchia di "intimi", per un ragazzo che sia già indipendente dal punto di vista economico?
La posizione di un ragazzo gay di fronte al coming out per un altro ragazzo gay è un elemento fondamentale per valutare la compatibilità di coppia, si tratta di scelte di fondo che rischiano di diventare questioni di principio capaci di mettere in crisi sul nascere qualcosa che potrebbe avere delle potenzialità enormi.
Qui sono D'ACCORDISSIMO con te, al 100%!
Però, lo ripeto, basare la decisione di fare o non fare Coming Out sull'eventualità che un futuro partner possa entrare in crisi mi sembra un voler mettere le esigenze dell'altro d'avanti alle proprie.

WhiteSephir
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Re: Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da WhiteSephir » giovedì 9 giugno 2011, 18:29

boy-com ha scritto: Il fatto è che non sai mai chi incontri e chi è veramente la persona che ti trovi davanti e che colpi di testa possono avere effetti anche di lunga durata.
Verissimo! Sante parole!!!
:)

Detto ciò mi pesa molto in qualche contesto dover dare diciamo così spiegazioni. Tra l'altro non ero proprio abituato a non avere ragazze intorno e questa cosa che sto da solo e che non ci provo con nessuno si comincia a notare e quando si tocca l'argomento è sempre complicato dare spiegazioni...
Tieni a mente che, comunque, non sei tenuto a dare spiegazioni a nessuno!
Voglio dire: ti vedono single da troppo tempo? E allora?? Un vero amico non ti farebbe mai pressioni perché non ti vede stare con le ragazze. Tutti gli altri non si meritano altro che l'indifferenza, se quello è il metro di giudizio che usano nei tuoi confronti.

Ho molte titubanze invece per l'attuale ambiente unviersitario (mi sono reinscritto da poco all'università). Là vedo proprio tanta omofobia esplicita e in quel contesto è fuori discussione che io mi dichiari. La domanda vera però è.. se io lo comincio a dire, quanto sono poi in grado di controllare questa voce?
No, lascia perdere il dirlo in quell'ambiente... dalle varie storie che hai raccontato, non te ne verrebbe nulla... quello sì, secondo me, sarebbe un Coming Out da NON fare!

Alyosha
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Re: Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da Alyosha » giovedì 9 giugno 2011, 21:53

Ohi N1colas ti rispondo di fretta perché sto per uscire.... La cosa che ho raccontanto era la mia semplice esperienza, tra l'altro in una circostanza in cui ancora neanch'io sapevo bene. Non saprei dirti proprio l'altra volta mi è capitato di parlare con un gay dichiarato, che apprezzo e stimo molto tra l'altro. Capisco il tuo punto di vista, capivo anche il suo. Lui mi diceva giustamente che arrivano modelli distorti di omosessualità, perché la gente riuscita che potrebbe sventolare un bandiera gay, o si nasconde o peggio non viene intercettata. Sul serio non so dirti cosa è meglio. Posso dirti cosa non farei mai io ed è un c.o. generalizzato. Non è ne nel mio stile, né tra le mie ansie.

Un abbraccio N1colas appena posso ti rispondoi con più calma...

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Re: Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da Alyosha » venerdì 10 giugno 2011, 13:09

Ahahaha N1colas si in effetti con le ragazze ho proprio esagerato, ma non sono 600 :). Appunto ti dico non la vivo come forma d'ansia neanch'io. Non sono convinto ne che sia una soluzione ne che sia un problema. Quanto alla libertà di fare o di dire ci sarebeb da discutere anni su che così libertà... Credo che importi alla fine però stare bene con se stessi e se tu ti senti libero da dichiarato e in pace con te stesso va bene così. E' solo l'idea che per tutte le persone la soluzione sia una che mi convince proprio. Questo percorso che tira dritto fino al c.o. e alla accettazione dell'omosessualità è troppo ristretto per la mia visione delle cose, perché taglia troppe cose di ciò che uno è. Sarebbe come dire che un etero che accetta la sua eterosessualità e lo dice in giro è realizzato con se stesso e felice e io proprio non la vedo così. Sul resto insomma... troverò i miei spazi i miei luoghi e farò le mie cose.
Sento certamente il bisogno di liberarmi di sta maglia pesante che ho addosso (ai presente quelle medievali?) che proteggono certamente, ma rendono pesanti e sudaticci tutti i movimenti, però detto francamente non so proprio quanto centri con il c.o. Sei tu che devi accettare la tua omosessualità non gli altri e davvero non mi piacerebbe...

Alyosha
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Re: Farlo o non farlo, questo è il dilemma!

Messaggio da Alyosha » venerdì 10 giugno 2011, 14:59

Ma infatti è nel tuo interesse non nel mio l'anonimato... Ci becchiamo in chat se ti và. Vedo che sei connesso... ci si può provare. Entro adesso e ci resto per un po non molto che poi devo riprendere a studiare. Ciauz :)

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