Le consolazioni dell'amicizia

La difficoltà di uscire allo scoperto
Avatar utente
riverdog
Messaggi: 315
Iscritto il: venerdì 9 luglio 2010, 0:27

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da riverdog » lunedì 13 giugno 2011, 15:13

aleksandro ha scritto:noi gay dobbiamo aprirci e dimostrare che siamo PERSONE NORMALI..fare coming out con degli amici o con dei conoscenti o con i colleghi o con i genitori,nn ha importanza stabilire il range d'azione,ciò che importa è farlo,nella misura in cui si possa
Dopo aver visto foto e video dell'EuroPride mi chiedo come si possa convincere la gente della nostra normalità.... sono rimasto senza parole.... RIVENDICARE LA NOSTRA NORMALITà comportandosi da ANORMALI....!!! Boh!!!

Magari i "trasgressori" saranno stati una netta minoranza, ma ti assicuro che risaltano (negativamente) molto più loro di centinaia di esempi positivi!!!
aleksandro ha scritto:sferra un colpo basso a tutta la comunità omosessuale
Ma di quale comunità stiamo parlando??!
Posso sentirmi parte del Progetto, che lega in linea di massima gay "compatibili", ma per il resto.... no grazie!

Aleksandro in linea teorica dici cose giustissime, ma la realtà viaggia in un'altra direzione.

Nicomaco
Messaggi: 423
Iscritto il: giovedì 2 giugno 2011, 16:40

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da Nicomaco » lunedì 13 giugno 2011, 15:50

Ciao ragazzi!
Prima di rituffarmi nel lavoro vi ho letto e riletto tutti con interesse. Non voglio dilungarmi oltre nella scrittura: anch’io potrei essere dannatamente logorroico ... ;)
Mi limito solo a esprimere un pensiero che forse vedrò se, dove e come sviluppare qui nel forum. Ho notato che anche per voi, in modo diverso ovviamente, il problema del coming out si lega fondamentalmente ad un problema di giustizia verso se stessi prima di tutto e poi anche di giustizia sociale (e anche di modo con cui rivendicarla se non ho male inteso le condivisibili parole di riverdog).
Anche per me è così e devo dire che avvertire sulla mia pelle l’ingiustizia per la condizione che vivo (ingiustizia che si è espressa in mille modi: ad esempio nel non potermi esprimere in modo completamente naturale senza che vi siano valide ragioni o nel dover subire quando ero molto più giovane le battutine stupide sui gay senza avere il coraggio di reagire … adesso sarebbe decisamente diverso …), mi ha forse reso più sensibile nel riconoscere l’ingiustizia anche in contesti che nulla hanno a che vedere con l’omosessualità.
E forse anche ad essere più aperto al mondo di quanto potrebbe esserlo una persona eterosessuale, che ha già percorsi di vita preconfezionati da seguire e che rischia quindi di avere per così dire i riflessi un po’ più anestetizzati.
Avrei senz’altro preferito non doverlo vivere in prima persona: ma devo ammettere che talvolta dal male può nascere anche del bene.
Ultima modifica di Nicomaco il lunedì 4 luglio 2011, 12:37, modificato 1 volta in totale.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

br_ba_bo_ba
Messaggi: 60
Iscritto il: domenica 12 giugno 2011, 20:28

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da br_ba_bo_ba » lunedì 13 giugno 2011, 16:35

Un maggior numero di esperienze, persino quelle dannose, non può che arricchire le persone.
E' che l'omosessuale (parlo sempre in generale), siccome vive una situazione di emarginazione, quindi in minoranza, tende a fare di questo il fulcro della propria vita, delle proprie azioni.
Qualcuno potrebbe ribattere: "Vero, dunque perché sei qui a parlarne? Una persona normale non parla tutto il giorno della propria sessualità!".
Sarebbe un'osservazione legittima soltanto in parte, perché è innegabile che una situazione problematica sia presente, eccome; l'ingiustizia, come giustamente detto, esiste in ogni ambito, ma questa ci tocca nel profondo, nelle parti più delicate del nostro animo.
E' perfettamente normale che si dibatta su questo, ma la giustizia sociale di cui parli credo sia soltanto l'incarnazione del "mal comune, mezzo gaudio".

Non ci sarebbero eccessive complicazioni, a livello della singola persona, ma in casi patologici si potrebbe sempre arrivare ai deliri dei Pride.
"Rose tints my world,
Keeps me safe from my trouble and pain!"

Nicomaco
Messaggi: 423
Iscritto il: giovedì 2 giugno 2011, 16:40

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da Nicomaco » lunedì 13 giugno 2011, 19:31

Ciao Irene! Ti chiami così, vero? Dovrò rifarmi vivo nei post di presentazione per aggiornare le mie conoscenze (anche con altri per la verità ... :) ).
Condivido quello che dici, ma aggiungerei che non credo che i frequentatori di questo forum parlino tutto il giorno della loro sessualità (e affettività) o che tutti i gay facciano sempre cosi. Certo, il fatto di non poterne parlare mai può portare anche a delle esagerazioni. A me pare che qui se ne parli solo più in libertà (e senza offendere) perché questo forum è nato anche (ma non solo) per questo.
Quanto alla giustizia sociale mi limito a dire che io personalmente (spero di avervelo comunicato nei post precedenti) preferisco che essa emerga dal basso, in modo meno clamoroso, e più discreto. O meglio preferisco partire dalla vita delle persone (e mia in particolare) che ha mille variabili, per preparare il terreno per quella giustizia, condividendola anche con altri … in un forum … o anche nella realtà … non si sa mai … Non escludo infatti che anche certe spinte movimentiste per una giusta riforma della legge possano avere una loro funzione, ma la legge richiede prima di tutto un terreno disponibile al suo impianto, così da farla fruttificare: se questo terreno è desertico o quasi credo che si rischi di non migliorare nulla o di migliorare solo per pochi e magari non per noi stessi.
Ultima modifica di Nicomaco il lunedì 4 luglio 2011, 12:38, modificato 1 volta in totale.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Ilex
Messaggi: 162
Iscritto il: venerdì 6 maggio 2011, 0:25

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da Ilex » lunedì 13 giugno 2011, 20:03

Ecco come ti chiami... scusami Irene..
Irene ha ragione quando dice che se si è emarginati, si tende a fare della propria condizione di emarginazione l'argomento principale di discussione tra consimili.. E' anche vero che non tutti qui hanno sempre e solo parlato di sessualità. Tuttavia trovo che sia "normale" che noi si discuta di amore e sesso, perché di altro si può parlare anche con il vicino di casa senza temere un giudizio troppo severo..
Devo ammettere che comunque tra i ragazzi del forum c'è una profondità morale superiore alla media, per cui varrebbe effettivamente la pena di ampliare gli argomenti di conversazione, perchè sarebbe interessante verificare i loro punti di vista..
Quanto alle battaglie per i diritti civili, personalmente dovrei avere uno spirito più combattivo, ma sono una persona decisamente poco rivoluzionaria.. comunque anche per me la giustizia sociale dovrebbe nascere dal basso, perchè ottenere una legge non significa necessariamente bandire l'emarginazione sociale, anche se sarebbe una cosa formalmente davvero rilevante..

br_ba_bo_ba
Messaggi: 60
Iscritto il: domenica 12 giugno 2011, 20:28

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da br_ba_bo_ba » martedì 14 giugno 2011, 10:24

Mi scuso se mi sono espressa male. Nonostante questo sia un forum a tema, le discussioni che ho avuto modo di leggere (con grande piacere, aggiungo) sono ad un livello nettamente superiore alla media delle "bacheche elettroniche".
In verità non mi riferivo strettamente ai ragazzi di questo sito, ma alla condizione più generica; c'è una realtà oggettiva dietro a questi discorsi, ovvero l'essere sempre al centro dell'attenzione, che lo si voglia o meno.
Non solo è normale, ma è anche bellissimo che se ne possa parlare liberamente qui, anche se è solo uno spazio virtuale: questo sito sprizza ottimismo, leggere i topic è molto confortante.
Penso sinceramente che questo sia più importante di mille carnevalate per le strade. C'è una superiorità reale, ma naturale; chiunque leggendo queste righe potrebbe rendersi conto di quanto poco le inclinazioni sessuali inficino il raziocinio.

Sul lottare per i diritti non ho una risposta univoca. Le "premesse costituzionali", se mi perdonate l'espressione poco elegante, ci sono, la voglia di cambiare in generale c'è (in fondo non importa se per interesse o compassione), è necessaria una certa quantità di tempo per metabolizzare la cosa.
Siamo sinceri, un conto sono le periferie e le zone di campagna, ma nelle principali città perfino due ragazzi o ragazze che si tengono per mano non costituiscono più uno scandalo per l'intera comunità.
Ricordo che all'interno del territorio nazionale ospitiamo un noto e scomodo staterello di un paio di chilometri quadrati, l'ancora sulla nave della morale: esso ha il magico potere di incrementare il tempo necessario a qualsiasi cambiamento. Tutto sommato gli anticorpi sociali sembrano funzionare, e se lo staterello in questione non farà, per così dire, un "lifting dogmatico", continuerà a perdere consensi a un ritmo - per certuni - preoccupante.
Buone notizie, insomma.

Termino questo comizio mattutino con alcune considerazioni personali. Si potrebbe pensare che si tratti in qualche misura di egocentrismo, ma il mio scopo è sempre lo stesso: motivare ciò che dico.
Ho litigato molto spesso con sostenitori delle manifestazioni simil-pride, sia in "diretta" che in "differita". Alcuni confronti sono stati così accesi da rischiare denunce penali (da una parte e dall'altra), ma nella maggior parte dei casi sono emerse opinioni costruttive: passo a esporvele.

Lo scoglio più duro della vicenda è certamente l'immagine pubblica. Con questo termine mi riferisco a ciò che il cittadino medio pensa quando si parla di omosessualità.
Puntualizzo, prima di continuare, come ho ottenuto queste informazioni: la mia condizione attuale suscita curiosi atteggiamenti nelle persone, nonostante il mio abbigliamento generalmente neutro e la serietà sul lavoro; sono tutti molto sorpresi nel vedere che nella realtà non tutti i transessuali (in tutti e due i sensi) si prostituiscono o sono simili a Luxuria (o peggio, a Platinette) e non tutti i gay somigliano a Malgioglio.
Se non mi conoscono non riescono a cogliere immediatamente a quale genere appartengo, dunque si sentono in diritto di esprimere pareri (spesso talmente franchi da risultare offensivi) sull'argomento.
Per quanto riguarda gli omosessuali maschi i benpensanti criticano il sesso anale (pratica diffusa specialmente su vari campi di gioco, specialmente quello pre-matrimoniale o consacrato), mentre della causa lesbica criticano ovviamente il sesso orale (idem, come sopra).
Primo fra tutti, mi conforta il fatto che le critiche non siano più rivolte semplicemente alla persona, ma soltanto alle pratiche usate in una intimità che non li riguarda.
A meno che l'interlocutore non abbia serie difficoltà a rapportarsi in un contesto civile, non credo ci sia più da temere la derisione, quanto l'imbarazzo.
"Rose tints my world,
Keeps me safe from my trouble and pain!"

Alyosha
Utenti Storici
Messaggi: 2477
Iscritto il: mercoledì 20 ottobre 2010, 0:41

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da Alyosha » martedì 14 giugno 2011, 11:32

Anche per me è così e devo dire che avvertire sulla mia pelle l’ingiustizia per la condizione che vivo [...], mi ha forse reso più sensibile nel riconoscere l’ingiustizia anche in contesti che non nulla hanno a che vedere con l’omosessualità.
E forse anche ad essere più aperto al mondo di quanto potrebbe esserlo una persona eterosessuale, che ha già percorsi di vita preconfezionati da seguire e che rischia quindi di avere per così dire i riflessi un po’ più anestetizzati.
Avrei senz’altro preferito non doverlo vivere in prima persona: ma devo ammettere che talvolta dal male può nascere anche del bene.
Nicomaco non avrei saputo esprimerlo meglio. Personalmente l'ho vissuta e la vio esattamente così. Allora il mio modo di vedere le grandi e piccole emarginazioni cambiò esattamente in funzione di questo. E delle piccole battaglie contro le discriminazioni e le ingiustizie ne facevo e ne faccio tutt'ora ragioen di vita. Anch'io se penso a questo infondo sono contento, perché resto una persona migliore. Mi viene solo in mente riflettendoci un pò. E se così non fosse stato? Se infondo io stesso non sapessi di appartenere ad una minoranza (per quanto invisibile) sarei stato così disposto nei confronti della diversità in senso lato? Boh non so rispondere a questa cosa..
Anche il resto dei discorsi che fai li trovo assolutamente condivisibili è un'atteggiamento quello che descrivi che sento più mio. Un abbraccio Nicomaco sei una persona veramente in gamba!

aleksandro
Messaggi: 117
Iscritto il: lunedì 14 dicembre 2009, 20:56

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da aleksandro » martedì 14 giugno 2011, 14:10

riverdog scrive: Dopo aver visto foto e video dell'EuroPride mi chiedo come si possa convincere la gente della nostra normalità.... sono rimasto senza parole.... RIVENDICARE LA NOSTRA NORMALITà comportandosi da ANORMALI....!!! Boh!!!

Magari i "trasgressori" saranno stati una netta minoranza, ma ti assicuro che risaltano (negativamente) molto più loro di centinaia di esempi positivi!

Ma di quale comunità stiamo parlando??!
Posso sentirmi parte del Progetto, che lega in linea di massima gay "compatibili", ma per il resto.... no grazie!

Aleksandro in linea teorica dici cose giustissime, ma la realtà viaggia in un'altra direzione.

io rispondo:
io nn ho citato l'europride.io nn ho parlato di gaypride.rileggi bene quello che ho scritto,poi al limite commenta.la comunità gay è quella che comprende tutte le persone gay(quindi suppongo anche tu)che sn cittadini di serie B.i motivi x i quali siamo trattati così,come ho scritto,nascono anche,secondo me,dal mancato CO di tante persone.volete fingere una vita etero?oppure volete nascondere di essere gay?bene,qst è il mondo che avrete:nessun diritto,i gay o nn esistono o possono sfilare sui carri una volta l'anno.
ti stringo le mani,rimani qui..cadrà la neve a breve..(niccolò fabi)

Avatar utente
riverdog
Messaggi: 315
Iscritto il: venerdì 9 luglio 2010, 0:27

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da riverdog » martedì 14 giugno 2011, 14:46

Quello che hai scritto l'ho letto benissimo.... mi sembra invece che tu non abbia colto bene quello che intendevo dire io....
Lo so che tu non hai fatto minimamente riferimento ai Pride!
Infatti la mia era soltanto una considerazione 'che partiva' da una tua argomentazione (il dimostrare la nostra normalità), per poi orientarsi altrove, ad un argomento attuale visto che l'Europride si è svolto solo qualche giorno fa.

Al contrario, ho affermato che le tue parole erano più che condivisibili, ma che se siamo 'noi' i primi a darci la zappa sui piedi con atteggiamenti discutibili rischiamo soltanto un effetto boomerang.

Mi sembra chiaro che non era una critica rivolta a te.... come invece mi sembra tu l'abbia interpretata.... quel "rileggi bene quello che ho scritto,poi al limite commenta" mi sembra un tantino fuoriluogo....

Chiedo scusa a Nicomaco (benvenuto!!), per aver portato fuori tema il suo bel post iniziale.

aleksandro
Messaggi: 117
Iscritto il: lunedì 14 dicembre 2009, 20:56

Re: Le consolazioni dell'amicizia

Messaggio da aleksandro » martedì 14 giugno 2011, 15:18

nn so,riverdog,io ho letto tutto esattamente come tu l'hai scritto..hai risposto al mio riferimento sulla "normalità" parlando di europride..io credo che quella che giustamente tu chiami minoranza sia appunto una minoranza-che ha il sacrosanto diritto di esprimersi come meglio crede-ma il mio discorso si riferisce al concetto di comunità come totalità delle persone omosessuali..quindi coloro che partecipano ai pride e coloro che nn vi partecipano..dimostrare che i gay sn tanti,diversi..alcuni esuberanti,molti altri sobri,ma cmq autentici nell'espressione della loro identità..cmq,se ho risposto ai tuoi commenti è xchè-magari sn io che nn capisco,chiedo venia-mi pare che il tuo riferirti ad una realtà che va in altre direzioni sia molto strategico..detto questo,hai ragione,chiudo qui i commenti su qst post,ormai sn andati oltre.
ciao e grazie x il confronto.
ti stringo le mani,rimani qui..cadrà la neve a breve..(niccolò fabi)

Rispondi