Messaggio
da br_ba_bo_ba » martedì 14 giugno 2011, 10:24
Mi scuso se mi sono espressa male. Nonostante questo sia un forum a tema, le discussioni che ho avuto modo di leggere (con grande piacere, aggiungo) sono ad un livello nettamente superiore alla media delle "bacheche elettroniche".
In verità non mi riferivo strettamente ai ragazzi di questo sito, ma alla condizione più generica; c'è una realtà oggettiva dietro a questi discorsi, ovvero l'essere sempre al centro dell'attenzione, che lo si voglia o meno.
Non solo è normale, ma è anche bellissimo che se ne possa parlare liberamente qui, anche se è solo uno spazio virtuale: questo sito sprizza ottimismo, leggere i topic è molto confortante.
Penso sinceramente che questo sia più importante di mille carnevalate per le strade. C'è una superiorità reale, ma naturale; chiunque leggendo queste righe potrebbe rendersi conto di quanto poco le inclinazioni sessuali inficino il raziocinio.
Sul lottare per i diritti non ho una risposta univoca. Le "premesse costituzionali", se mi perdonate l'espressione poco elegante, ci sono, la voglia di cambiare in generale c'è (in fondo non importa se per interesse o compassione), è necessaria una certa quantità di tempo per metabolizzare la cosa.
Siamo sinceri, un conto sono le periferie e le zone di campagna, ma nelle principali città perfino due ragazzi o ragazze che si tengono per mano non costituiscono più uno scandalo per l'intera comunità.
Ricordo che all'interno del territorio nazionale ospitiamo un noto e scomodo staterello di un paio di chilometri quadrati, l'ancora sulla nave della morale: esso ha il magico potere di incrementare il tempo necessario a qualsiasi cambiamento. Tutto sommato gli anticorpi sociali sembrano funzionare, e se lo staterello in questione non farà, per così dire, un "lifting dogmatico", continuerà a perdere consensi a un ritmo - per certuni - preoccupante.
Buone notizie, insomma.
Termino questo comizio mattutino con alcune considerazioni personali. Si potrebbe pensare che si tratti in qualche misura di egocentrismo, ma il mio scopo è sempre lo stesso: motivare ciò che dico.
Ho litigato molto spesso con sostenitori delle manifestazioni simil-pride, sia in "diretta" che in "differita". Alcuni confronti sono stati così accesi da rischiare denunce penali (da una parte e dall'altra), ma nella maggior parte dei casi sono emerse opinioni costruttive: passo a esporvele.
Lo scoglio più duro della vicenda è certamente l'immagine pubblica. Con questo termine mi riferisco a ciò che il cittadino medio pensa quando si parla di omosessualità.
Puntualizzo, prima di continuare, come ho ottenuto queste informazioni: la mia condizione attuale suscita curiosi atteggiamenti nelle persone, nonostante il mio abbigliamento generalmente neutro e la serietà sul lavoro; sono tutti molto sorpresi nel vedere che nella realtà non tutti i transessuali (in tutti e due i sensi) si prostituiscono o sono simili a Luxuria (o peggio, a Platinette) e non tutti i gay somigliano a Malgioglio.
Se non mi conoscono non riescono a cogliere immediatamente a quale genere appartengo, dunque si sentono in diritto di esprimere pareri (spesso talmente franchi da risultare offensivi) sull'argomento.
Per quanto riguarda gli omosessuali maschi i benpensanti criticano il sesso anale (pratica diffusa specialmente su vari campi di gioco, specialmente quello pre-matrimoniale o consacrato), mentre della causa lesbica criticano ovviamente il sesso orale (idem, come sopra).
Primo fra tutti, mi conforta il fatto che le critiche non siano più rivolte semplicemente alla persona, ma soltanto alle pratiche usate in una intimità che non li riguarda.
A meno che l'interlocutore non abbia serie difficoltà a rapportarsi in un contesto civile, non credo ci sia più da temere la derisione, quanto l'imbarazzo.
"Rose tints my world,
Keeps me safe from my trouble and pain!"