LA FORZA DELLE PAROLE

La difficoltà di uscire allo scoperto
Rispondi
Grant
Messaggi: 3
Iscritto il: sabato 18 giugno 2011, 12:40

LA FORZA DELLE PAROLE

Messaggio da Grant » giovedì 30 giugno 2011, 17:05

Quel sabato sera era uno come tanti, passati tra lo studio per gli esami universitari incombenti e qualche partita alla Wii per allentare la tensione, ma già da qualche giorno si sapeva che quello, per molti gay italiani, non sarebbe stato un sabato sera come gli altri. A Roma si teneva l’europride, e la grande star della serata, il colpaccio messo a segno dagli organizzatori a costo zero, era la popstar più richesta al mondo, Lady Gaga. Non ho mai amato i Pride, anzi, li ho sempre considerati una pagliacciata inutile, ma quella sera la curiosità era troppa, così ho sintonizzato il digitale su rai news e ho seguito la diretta. Carri, gente festante, una miriade di persone che festeggiava la loro essenza, ciò che era.
Ognuno festeggiava se stesso.
Ho subito notato una cosa mentre osservavo : mai come quest’anno ho faticato a trovare manifestanti nudi, per meglio dire non ho visto una sola persona nuda, ma solo toraci in bella vista, e per giunta alcuni ragazzi erano veramente notevoli ! A ciò, che già ha destato il mio stupore, si è aggiunta una sorpresa ancor più grande : lì in mezzo c’erano bambini, con tanto di omo-genitori. Ero lì scettico, che guardavo con misero senso di superiorità quelli che ritenevo giullari intenti solo a rovinare la nostra immagine, ma minuto dopo minuto, dopo aver guardato tutti quei volti, dopo essermi soffermato sui loro occhi, ho capito tante cose. Il gran finale della serata non potevo certo perdermelo, ma mi aspettavo una carnevalata in pieno stile Gaga, quando ecco che la Lady calca il palco. Un vestito bellissimo, un Versace, un eleganza inconsueta. Si avvicina a lenti passi al centro del palco, e inizia quello che sarà un discorso toccante, incredibile. Ringrazia molto educatamente il sindaco di destra tra i fischi dei presenti, parla delle sue origini italiane, della semplice e sfigata ragazza che era, per arrivare alla causa di tutti i presenti. Qui ascolto e rifletto, ma l’emozione è forte. “Perché - mi dicono – perché ti ostini a difendere i gay ? Non è che sei lesbica ? E io rispondo : perché questa domanda ? ” In questa semplice frase ha racchiuso tanto di quel significato che davvero mi ha fatto sentire capito, compreso, quello che anch’io nel mio piccolo mi dicevo sempre.. Al termine di quel lungo discorso, si avvicina al piano, e fa una versione di This Born Way - accompagnata da una mia lacrima (ed è molto difficile che io pianga) - che non dimenticherò mai in tutta la mia vita.
Quanto mi sono pentito, quanto avrei voluto essere lì, tra la mia gente, tra la nostra gente, circondato da 1 milione di persone che hanno sicuramente vissuto i miei problemi, le mie incertezze, le mie paure, a sentire la più grande cantante mondiale intonare quella canzone tutta per noi, a Roma. I tg, seppur schierati, hanno ripreso il grande evento, la visibilità è stata tanta. E’ stato lì che ho capito quanto dobbiamo essere grati a ogni singola persona di quel milione, perché se il mondo si sta accorgendo di noi lo dobbiamo solo ed esclusivamente a loro, se stiamo ottenendo qualche diritto in più lo dobbiamo solo a loro, che per “uscire fuori” hanno avuto il grande coraggio di sfidare il mondo intero, a loro che hanno avuto la forza di resistere a tutto, a loro che alla vita hanno mostrato di avere gli attributi. Ripenso ai tanti che – come io facevo – gridavano di non sentirsi rappresentati, di essere “normali”, di fare vite normali. Ho capito quanto sia abominevole dire una cosa del genere ; non ti senti rappresentato ? Nessuno ha la pretesa di farlo ! Ognuno rappresenta se stesso nelle indistinguibili sfumature della sessualità, c’è solo una differenza tra lui e te : lui si auto-rappresenta, tu no. Ecco perché avrei voluto essere anch’io lì : fossero stati anche 30 milioni, nessuno avrebbe potuto rappresentare me. E mi si lasci dire un’altra cosa : è enormemente sciocco dire di non essere come loro, di avere più in comune con un etero che con uno di quelli. Non siamo uguali, non siamo loro fotocopie, siamo diversi dagli etero, mettiamocelo bene in testa. Diversi che aspirano ad uguali diritti. Liberiamoci una volta per tutte di questa omofobia interiorizzata che ci fa dire “il gay come me è ok, mi potrei benissimo confondere tra gli etero, MA la drag queen è out, il ragazzino effemminato è out, il travestito è out“ e potrei andare all’infinito. Scimmiottare gli etero persino nelle loro chiusure mentali è stupido oltre che ipocrita.
Tutto quello che rimprovero a quelli che la pensano così, lo rimprovero innanzitutto a me stesso, a quello che ero prima che quel discorso e quella semplice canzone mi facessero vedere oltre.
Forse un giorno anch’io mi esporrò e verrò fuori da questa vita mimetizzata, come un marine nella fitta vegetazione in guerra. Per ora non ho la possibilità di sopportare le conseguenze, ma questo non mi impedisce di dire un grande GRAZIE a tutte quelle persone che erano al Circo Massimo quella sera, e - prima ancora che alla cantante - a quella grande donna che ha parlato su quel palco, che neppure immagina quello che ha fatto solo parlando.
La forza delle parole.

Avatar utente
riverdog
Messaggi: 315
Iscritto il: venerdì 9 luglio 2010, 0:27

Re: LA FORZA DELLE PAROLE

Messaggio da riverdog » giovedì 30 giugno 2011, 23:24

Questo tema è stato già ampiamente affrontato qui sul forum....
fondamentalmente rimango scettico su diversi aspetti di questi eventi, ma il tuo post l'ho apprezzato molto perché, al di là delle proprie convinzioni, si vede che hai scritto cose sentite :|
Benvenuto! :D

aleksandro
Messaggi: 117
Iscritto il: lunedì 14 dicembre 2009, 20:56

Re: LA FORZA DELLE PAROLE

Messaggio da aleksandro » venerdì 1 luglio 2011, 17:34

finalmente uno che ha capito.
bravo,grant.
ti stringo le mani,rimani qui..cadrà la neve a breve..(niccolò fabi)

Rispondi