Fase di stallo

La difficoltà di uscire allo scoperto
Rispondi
Kev
Messaggi: 5
Iscritto il: lunedì 19 settembre 2011, 1:33

Fase di stallo

Messaggio da Kev » lunedì 19 settembre 2011, 22:42

Salve a tutti, a dispetto di quanto detto nella mia presentazione ho deciso di scrivere qualcosa.
Premesso che ho impiegato davvero tanto tempo prima di accettare serenamente la mia omosessualità, mi sembrava di essere riuscito a trovare finalmente il mio equilibrio. Ho fatto i primi CO, l'ho detto ai miei amici più cari e a mio fratello, e l'hanno presa tutti benissimo, nessuno di loro ha cambiato atteggiamento, anzi sono stati contentissimi per il fatto che mi fossi confidato con loro.
Da parte mia mi sentivo molto sereno, in certi momenti avrei voluto dirlo al mondo intero, facevo apprezzamenti su qualche ragazzo con le persone che sapevano di me in modo del tutto tranquillo.
Adesso però mi sembra di aver fatto mille passi indietro, e non saprei bene nemmeno il motivo. C'è da aggiungere che ci sono molti miei amici con cui mi vedo ogni giorno che non sanno di me, e finché non l'avrò detto pure a loro non potrò avere modo di conoscere un po' più a fondo il mondo gay (e vivo in una città che è molto aperta da questo punto di vista, quindi ne avrei anche la possibilità).
Il punto è che pare che il mio bisogno di fare CO si sia spento, non ho voglia di affrontare tutto lo stress che lo precede, il dover trovare le parole giuste, il modo in cui dirlo. In questo momento ho sce faccia qualcosa al posto mio.
Avrei voluto parlarne con i miei, ma l'idea di affrolto come sempre la via apparentemente più facile, quella di lasciar le cose così come stanno, aspettando in chissà quale intervento divino chentare il discorso mi terrorizza, e ho rimandato per l'ennesima volta. Non nego che forse l'aver parlato con loro mi avrebbe spianato la strada per tutto il resto, ma ho preferito aspettare il momento in cui non dovrà più essere una forzatura.
A rileggere quello che ho scritto mi sento pure un po' patetico, perché mi sembra di essere davvero tornato a un anno fa, quando anche lo scrivere la parola "gay" mi metteva a disagio (oddio non sono tornato proprio a quel livello per fortuna). In fondo so già quello che devo fare per sbloccare la situazione, ma mi manca la giusta motivazione per potermi liberare una volta per tutte di questa omofobia interiorizzata.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5979
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: Fase di stallo

Messaggio da progettogayforum » lunedì 19 settembre 2011, 23:24

Ciao Kev,
beh, il coming out non è un passo indifferente e non è affatto detto che sia un passo positivo o utile, anzi, talvolta può creare problemi veramente grossi. Il fatto che dichiararsi significhi poter avere contatto con la realtà gay ha nella realtà un senso molto diverso da come te lo rappresenti. Il coming out pubblico, che è veramente rischiosissimo, ti appiccica addosso un’etichetta che porterai sempre con te, con quella etichetta sarai bene accetto tra i gay dichiarati (una netta minoranza) ma sarai tenuto a debita distanza dalla stragrande maggioranza dei gay che non sono dichiarati e che facendosi vedere insieme con te accetterebbero anche loro di farsi attaccare la stessa etichetta. Che cose intendi per vita gay della tua città? Quella etichettata gay? Ma quella è la vita dei gay dichiarati. La stragrande maggioranza dei ragazzi gay non si identifica affatto con quello che chiami vita gay della tua città. Io penso che tu abbia bisogno di riflettere molto prima di fare passi importanti come allargare il coming out ad altre persone. Francamente penso che la fase di frenata sia anche un po’ una fase in cui si comincia ad aprire veramente gli occhi su quello che si sta facendo e ne valutano i rischi al di là delle semplificazioni che ti presentano il coming out come la porta delle felicità. Spesso è vero il contrario. Quindi massima prudenza sempre e comunque.

Kev
Messaggi: 5
Iscritto il: lunedì 19 settembre 2011, 1:33

Re: Fase di stallo

Messaggio da Kev » lunedì 19 settembre 2011, 23:43

Non mi è chiaro un punto di quello che dici: il CO pubblico è rischioso perché in questo modo allontano tutti i gay non dichiarati che non vogliono farsi mettere addosso quell'etichetta. Ma finché questa maggioranza continua a nascondersi come si fa a raggiungerla? La mia esigenza di CO nasce dal fatto che se voglio uscire con un ragazzo voglio poterlo fare senza accampare mille scuse con le persone che conosco. Se voglio frequentare un'associazione gay che mi metta a contatto con il mondo di cui faccio parte voglio poterlo fare senza la paura di essere scoperto. E' questo che significa per me fare CO e per come sono fatto è l'unico modo per poter vivere tranquillamente e senza paranoie. Nascondersi equivale ad ammettere che c'è qualcosa di sbagliato in noi, e sappiamo tutti che non è affatto così. Insomma, penso si sia capito che l'allontanare la grande fetta dei gay non dichiarati è l'ultimo dei miei problemi.
Con questo non intendevo comunque dire che vorrei andare in giro con i cartelli "io sono gay", ma che vorrei essere in grado di eliminare la paura di farmi conoscere per quello che sono veramente dalle persone che mi stanno accanto ogni giorno.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5979
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: Fase di stallo

Messaggio da progettogayforum » lunedì 19 settembre 2011, 23:55

Probabilmente ti trovi in situazioni particolarmente favorevoli che ti inducono a ragionare così. Anche tra i gay ci sono modi molto diversi di vedere le cose, io ho detto la mia ma capisco che per alcuni possa suonare strana.

Avatar utente
alessandroNa
Messaggi: 156
Iscritto il: domenica 10 luglio 2011, 20:09

Re: Fase di stallo

Messaggio da alessandroNa » martedì 20 settembre 2011, 17:08

. Se voglio frequentare un'associazione gay che mi metta a contatto con il mondo di cui faccio parte voglio poterlo fare senza la paura di essere scoperto. E' questo che significa per me fare CO e per come sono fatto è l'unico modo per poter vivere tranquillamente e senza paranoie. Nascondersi equivale ad ammettere che c'è qualcosa di sbagliato in noi, e sappiamo tutti che non è affatto così. Insomma, penso si sia capito che l'allontanare la grande fetta dei gay non dichiarati è l'ultimo dei miei problemi.
Con questo non intendevo comunque dire che vorrei andare in giro con i cartelli "io sono gay"
non credo che nascondersi equivale ad ammettere che c'è qualcosa di sbagliato...
è solamente una questione di prudenza, di far attenzione...
con quello che si sente oggi credo proprio che sia poco raccomandabile fare CO. , come diceva project fare CO pubblico vuol dire "etichettarsi"...e questo può rappresentare un "rischio".....
tu dici che non vuoi andare in giro con un cartello "io sono gay"
ma non avresti problemi a frequentare associazioni gay...questo mi sembra un po contraddittorio... le altre persone che ti vedrebbero frequentare quel tipo di associazione darebbero per scontato che tu sia gay e quindi in qualche modo è come se tutti sapessero della tua omosessualità.....
così facendo allontaneresti anche gli altri ragazzi gay che non hanno fatto CO con nessuno...(e che non lo fanno , non perchè si sentono in colpa di essere gay ,perchè sono "sbagliati"ma perchè magari non trovano il modo o il coraggio per farlo),perchè facendosi vedere in giro con te che frequenti associazioni gay tutti darebbero per scontato che anche lui sia un omosessuale....la gente fa in fretta a trarre delle conclusioni.....
per me fare CO e per come sono fatto è l'unico modo per poter vivere tranquillamente e senza paranoie
il mio è solo un consiglio ad essere prudente... ora sta a te valutare la tua situazione e scegliere cosa ti fa felice..... :ugeek: ;) come si dice: GAY AVVISATO MEZZO SALVATO :D
Non ho il diritto di giudicare o condannare nessuno! Non ho il tempo, né la voglia, né la personalità, per mettermi a pianificare vendette! Mi vendico già continuando ad essere me stesso, sempre, comunque, in ogni modo, e in ogni caso.

Alyosha
Utenti Storici
Messaggi: 2477
Iscritto il: mercoledì 20 ottobre 2010, 0:41

Re: Fase di stallo

Messaggio da Alyosha » martedì 20 settembre 2011, 20:30

Kev il tema del C.O. è così controverso che piano piano mi sto rendendo conto che ognuno vive a modo suo la cosa e trova i modi che reputa più opportuni e che più lo facciano sentire a proprio agio. Una sola considerazione va fatta ed è quella che secondo me richiede un'attenta riflessione. Da un coming out pubblico non torni indietro e se non dovesse piacerti la cosa non puoi certo ritrattarla.
Neanch'io sono troppo dell'idea che si possa vivere una vita intera "nascondendosi". Ognuno ha il carattere che ha e credo che presto o tardi la gente che ti conosce si farà almeno un'idea della situazione. A parte l'esigenza di dirlo a chi ti conosce e vuoi bene, in effetti la gente può pensare quello che vuole. Tanto pettegolerebbe comunque, finché non si stanca di farlo e passa oltre. Non preoccuparsi delle voci che girano è un conto, confermarle secondo me un'altro.
La cosa però che mi chiedo perché tu per fare le cose che vuoi fare hai bisogno di fare coming out? Se hai un ragazzo viviti la tua storia e se vuoi frequentare un'associazione gay fallo. Le cose si sistemeranno da sole. Una cosa solo ho chiara in mente però fare C.O. non ti aiuta a trovare ragazzi. Forse ti rende più facile individuare quelli dichiarati (come ti hanno fatto notare) ma non so proprio se ne vale la pena. Se la tipologia di persone cui vai incontro ti piacerebbe.
Quello che proprio non condivido invece è fare ruotare tutto il perno delle problematiche di un gay sul c.o.. Darla come ricetta universale per tutti i contesti e tutte le situazioni. Mi pare francamente assurdo. Sarebbe come dire che un etero (visto che è "dichiarato" e accettato da tutti) non ha mai problemi. Ecco cosa secondo me potressti fare, prima di prendere decisioni. Dimenticarti del problema del C.O. e ragionare su cosa senti non vada nella tua vita. Secondo me ci trovi molto di più.
Un abbraccio e Benvenuto.

Kev
Messaggi: 5
Iscritto il: lunedì 19 settembre 2011, 1:33

Re: Fase di stallo

Messaggio da Kev » martedì 20 settembre 2011, 22:18

Attenzione però, ridimensioniamo un attimo la cosa. CO "pubblico" per me significherebbe dirlo in famiglia e agli amici con cui al momento condivido qualcosa, visto che fra loro ancora parecchi non sanno di me. E se la loro amicizia conta qualcosa penso che sia una cosa che debbano sapere.
Come dite giustamente è una cosa che non va fatta su piedi, e che deve essere preceduta da attente riflessioni. E infatti se sono frenato è perché non sono sicuro di essere in grado di affrontare la cosa. E so che non sono tenuto a farlo se non voglio.
Per il resto no, non è mia intenzione fare CO per avere più ragazzi, e nemmeno riconduco a questo tutti i miei problemi. Piuttosto riconduco il CO a questo problema particolare, quello cioè di non dover temere il giudizio di chi mi sta vicino, del non poter condividere con loro determinate cose che hanno a che fare con il mio orientamento sessuale. E un etero ovviamente non avrà mai questo problema, se ad esempio vuole presentare la sua ragazza ai suoi amici sicuramente no sta a farsi queste paranoie. Boy-com mi hai detto "se hai un ragazzo viviti la tua storia": è proprio qui il punto. Come posso viverla tranquillamente se devo stare con la preoccupazione che quella persona che conosco possa vedermi, o quell'altra del mio gruppo di amici cominci a farmi domande? A questo punto glielo dico fin da subito e sto tranquillo :)
Vi chiedo solo una cosa, anche per capire meglio il vostro punto di vista: voi come conciliate le due cose? Preferite condurre due vite parallele, oppure non ci pensate affatto e ve ne fregate del resto? Non so quale può sembrare il tono delle mie parole, ma lungi da me voler essere accusatorio, anzi mi piacerebbe trovare nuovi spunti per chiarirmi un po' le idee ;)

Alyosha
Utenti Storici
Messaggi: 2477
Iscritto il: mercoledì 20 ottobre 2010, 0:41

Re: Fase di stallo

Messaggio da Alyosha » martedì 20 settembre 2011, 23:02

Io non ho un punto di vista ben definito. Nel precedente post ho cercato di dirti come vivo la cosa. Non ho attualmente storie e mi sono dedicato a me stesso da poco tempo per poterti dire cosa farei se avessi una storia. Penso che se fossi felice non me ne importerebbe nulla di cosa pensa la gente e forse ancora della gente in quanto tale. Non mi importerebbe né che sapesse ne tanto meno il contrario.
Penso che me la vivrei in libertà, ma con discrezione. Insomma secondo me non si tratta tanto di omosessualità, ma di privacy. Il confronto con la dimensione pubblica stresserebbe fin troppo me e di conseguenza il mio lui.... non c'è motivo. Ovviamente ci sarebbero luoghi e contesti in cui si potrebbe essere più spontanei e luoghi dove bisognerebbe essere più contenuti, ma alla fine si potrebbe uscire assieme, cinema, musica, pub, teatro e tutto quello che ci pare lo stesso... Però ecco l'ultimo dei miei problemi sarebbe il c.o. anche lì. Anzi credo proprio che mi piacerebbe difendere il mio rapporto "dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo".
Vedi se il c.o. deve essere fonte di stress o peggio ancora, motivo per sentirsi incompiuti o poco coraggiosi (della serie non mi sono ancora accettato perché non l'ho fatto) proprio no. Ce ne sono già tanti di problemi reali che bastano e avanzano.
Non so perchè mi viene in mente, ma te la dedico:

http://www.youtube.com/watch?v=_IldsVLoXLk

Kev
Messaggi: 5
Iscritto il: lunedì 19 settembre 2011, 1:33

Re: Fase di stallo

Messaggio da Kev » martedì 20 settembre 2011, 23:52

boy-com ha scritto: Vedi se il c.o. deve essere fonte di stress o peggio ancora, motivo per sentirsi incompiuti o poco coraggiosi (della serie non mi sono ancora accettato perché non l'ho fatto) proprio no.
Ecco mi sa che hai centrato il punto! Mi sono bloccato perché mentre prima era una cosa spontanea di cui ne sentivo il bisogno, adesso questo bisogno è venuto meno e un'imposizione da parte mia sarebbe solo fonte di stress. Probabilmente come dici lo vedo come un modo per "costringermi" ad accettarmi, nel senso che una volta fatto non potrei più accampare scuse. Ciò non significa che dopo sparirà la paura di mettermi in gioco. Forse dovrei prima di tutto lavorare su me stesso per acquisire quella spontaneità e tranquillità che cerco, più di quanto abbia fatto fino ad ora, dopo non dovrò nemmeno stare a pensarci più di tanto se farlo sapere a qualcuno o meno.

P.s: Grazie per la canzone, è molto bella :)

Avatar utente
alessandroNa
Messaggi: 156
Iscritto il: domenica 10 luglio 2011, 20:09

Re: Fase di stallo

Messaggio da alessandroNa » giovedì 22 settembre 2011, 21:17

mah come viverla....alla fin fine penso che ogni uno di noi trova una strada diversa , un modo diverso per far coinvivre le due cose..per essere sereno e non impazzire...
io personalmente ho provato a parlarne con i miei ma non hanno voluto capire....
premetto che ho tentato di dire ai miei genitori della mia omosessualità in un periodo veramente "incasinato" della mia vita, e per "alleggerirmi" ci ho provato...beh il risultato è stato che i miei non mi hanno preso sul serio....mi hanno detto che è una fase transitoria che con il passare del tempo va via...che è una cosa normale quando si è sotto pressione..... :shock: la domanda mi vien naturale ..tutti quelli stressati sono momentaneamente GAY? .... beh io ho tentato ..adesso qullo che pensano non mi interessa... insomma se ne faranno una ragione....!!!
io come la vivo??la vivo bene, il mio l'ho fatto...(o meglio quello che mi sentivo di fare)...sono sereno...successivamente non ho più toccato l'argomento....
in seguito ho fatto CO con un mio amico ma la cosa è stata tranquilla, non so se se lo aspettasse o meno....beh comunque sia è stata una chiacchierata piacevole , senza troppe domande da parte sua...
Credo che fare CO sia un passo MOOLTO importante e la cosa deve essere spontanea.... senza forzature.....nel mio caso non è stato nemmeno programmato, mi è quasi sembrato che le parole venissero fuori da sole senza controllo.....
ecco come vedi i miei CO si limitano ad 1e1/2 però vivo tranquillamente la mia vita senza farmi troppi problemi.... la mia omosessualità non è di dominio pubxlico eppure amici GAY ne ho... non frequento locali ne ambienti di nessun genere e sono nel più completo "anonimato" ma non credo di aver niente di sbagliato (ricollegandomi al primo post)
Non ho il diritto di giudicare o condannare nessuno! Non ho il tempo, né la voglia, né la personalità, per mettermi a pianificare vendette! Mi vendico già continuando ad essere me stesso, sempre, comunque, in ogni modo, e in ogni caso.

Rispondi