un senso di felicità passeggero?

La difficoltà di uscire allo scoperto
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Gio92
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un senso di felicità passeggero?

Messaggio da Gio92 » martedì 6 dicembre 2011, 0:23

ho deciso di scrivere, forse questa nn è la sezione adatta, ma voglio scriverlo.

Vedendo dei video su youtube che parlano di omosessualità e parlando con project qualke oretta fa, non so perchè ma mi sento piu libero e felice... e sto capendo tante cose:

sto capendo che fin ora, da tanti anni, ho solo represso le mie sensazioni, la mia attrazione verso i ragazzi, e che non ho seguito quello che diceva il mio cuore

sto capendo che vivere la propria sessualità in maniera positiva e tranquilla mi fa stare meglio dopo, senza domandarsi mille perchè ma lasciarsi andare

sto capendo che l'omosessualità ha sempre fatto parte di me, ma io l'ho calpestata,non per colpa mia, invece dovevo considerarla come un fatto del tutto normale

sto capendo che devo ascoltare me stesso, fare quello che dice il mio istinto e soprattutto non calpestare me stesso a rivendicarmi per quello che sono

sto capendo che ascoltando la mia sensibilità e il mio cuore mi sento meglio, tocco il cielo con un dito, ora sto piangendo perchè sono felice, mi sento libero e voglio condividere questo momento di felicità con tutti voi

sto capendo che i miei genitori hanno sbagliato fin ora a inculcarmi idee strane in testa sull'omosessualità ma la colpa non è neanke loro, ma cmq sia, o mi cacceranno di casa per aver portato un ragazzo, o mi accetteranno, io gli vorrò sempre un bene infinito

ora vorrei urlare al mondo e dire "sono gay!! e sono fiero di esserlo!! seguo il mio cuore e provo delle sensazioni bellissime!sono libero!!"

ma ho paura che tutto questo sia solo una fase di passaggio... e che domani mi ritroverò di nuovo confuso e pieno di tristezza come sempre

da cosa dipende tutto questo?? non lo so neanke io...

ma so che ora sono più libero, forse perchè sto a casa mia......... ma quando uscirò fuori nn so come sarà la situazione....
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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progettogayforum
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Re: un senso di felicità passeggero?

Messaggio da progettogayforum » martedì 6 dicembre 2011, 1:25

Apprezzo moltissimo questo post! Lo stare male ha sempre una componente psicogena di tipo ansioso, quando ci si stacca per un attimo dai propri problemi e si comincia a vederli in una dimensione reale nella loro normalità ci si rende conto che non ci sta realmente crollando il mondo adosso e che per buona parte le nostre paure sono come le paure dei fantasmi: le paure esistono, i fantasmi no!

br_ba_bo_ba
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Re: un senso di felicità passeggero?

Messaggio da br_ba_bo_ba » martedì 6 dicembre 2011, 8:01

Acquisire consapevolezza delle cose mette sempre in soggezione, fa paura. Perdona la metafora, ma le nubi scure che opprimevano il cuore, lo soffocavano, se ne sono andate, e nulla sarà più come prima.
Non torneranno così come se ne sono partite.


Io, la prima volta che mi innamorai di un ragazzo, provai davvero una grande paura. Tutti i pregiudizi che giocoforza si erano insediati nel mio animo, tutti i timori che derivavano dal poter perdere ciò che possedevo, mi gettarono in un colossale sconforto.

Quando mi addormentai, piansi, piansi a dirotto, in silenzio sul mio cuscino ormai umido. Temevo (e al tempo stesso desideravo) che alla mia sveglia, la mattina seguente, sarebbe tutto scomparso, che quella serata non avrebbe lasciato traccia se non nelle mie fantasie.

Fu uno dei momenti più tristi della mia vita.

L'indomani, invece, mi svegliai con quell'inconfondibile sensazione di calore, quel braccio che mi cingeva la vita proprio come il mio l'aveva cinta a tante ragazze prima di allora.
E c'era lui che dormiva a fianco a me, lui che in quel momento mi parve un angelo sceso dal cielo per guidarmi, per consigliarmi.

"Sono così", mi dissi, "Non è un sogno e non me ne vergogno: sono così, e sono felice".

Il resto, giorno dopo giorno, nella mia vita privata, nel lavoro, nei rapporti con amici, estranei e parenti, fu tutto una scalata a volte semplice, a volte impegnativa, verso la gioia di vivere e la felicità (e continua tuttora!).

Anche se di persona non ti conosco voglio porgerti, perché anche tu possa abbandonare presto lo sconforto, i miei più sentiti - e sinceri - auguri.
"Rose tints my world,
Keeps me safe from my trouble and pain!"

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marc090
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Re: un senso di felicità passeggero?

Messaggio da marc090 » martedì 6 dicembre 2011, 14:25

ma ho paura che tutto questo sia solo una fase di passaggio... e che domani mi ritroverò di nuovo confuso e pieno di tristezza come sempre

da cosa dipende tutto questo?? non lo so neanke io...
Non preoccuparti, se c'è una cosa che secondo me puoi felicemente estrapolare da questo bel momento, è che è dipeso e tutt'ora dipende unicamente da te :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


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clark68
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Re: un senso di felicità passeggero?

Messaggio da clark68 » mercoledì 14 dicembre 2011, 21:30

salve ;)
Felicità paseggera? la nostra vita è ricca di emozioni e le emozioni sono attimi di felicità. Sono talmente tante e avolte anche forte e quando si manifestano ci sconvlge sicuramente la nostra esistenza. C'è chi piange, c'è chi ride, c'è chi urla, c'è chi canta ecc.. ma secondo me sono tutti momenti passeggeri.
Il bello è proprio quello di vivere il momento emotivo quando arriva nella propria vita, l'esitenza non è altro che un insieme di emozioni vissute perche rendono vivo e danno senso alla vita scusate se sono ripetitivo ma l'emozione e vita
ricordati che la felicità è una realta interiore non l'opposto pertanto non dipende da cio' che abbiamo ma da cio che siamo.
questo è un mio pensiero felicità a tutti
a presto Clark ;)

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