C.O. liberatori

La difficoltà di uscire allo scoperto
Alyosha
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da Alyosha » domenica 17 giugno 2012, 11:37

Barbara ce ne sono proprio alcune in cui parla di quando si masturbava con i pornazzi gay: http://www.youtube.com/watch?v=vVNISZVFt78, con tanto di fazzoletto che asciuga le colpe... :lol: Cucciolo che tenerezza mi fa però!
Nemo complimenti per l'avatar :P.

barbara
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da barbara » domenica 17 giugno 2012, 11:50

Bella! non la conoscevo. Beh! una canzone che dice molto più di questo.
Come sempre i suoi testi riescono ad andare oltre la superficie delle cose, e la musica riesce a trasmetterti un tormento che le parole non sanno dire.
Almeno per me è così.

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Nemo
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da Nemo » domenica 17 giugno 2012, 13:15

:D Grazie boy-com!! :)
Nemo.
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trustyou
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da trustyou » martedì 17 luglio 2012, 19:40

Ciao a tutti di nuovo ragazzi, scrivo per aggiornare la mia situazione con i coming out. Ma prima di tutto, vi chiedo enormemente scusa per essere scomparso per qualche settimana dal forum, è che nel frattempo sono successe un po' di cosucce e solo adesso mi sento in grado di raccontarle.

Sono iscritto al forum da un mese e due giorni ormai, e grazie a tutto quello che ho letto mi sento una persona diversa, più consapevole e sicuramente più convinta che ce la si può fare. Il tempo che ho passato a leggere le discussioni qui dentro mi ha giovato molto, è riuscito a fornirmi tutte le informazioni che cercavo, dato che io in prima persona ero ignorante riguardo il mondo a cui ho accettato di appartenere. Adesso sono completo, o quasi. Quasi perché mi accorgo che mi manca ancora l'affettività omosessuale, ma quella non me la devo dare io, la troverò insieme a qualcuno che sarà in grado di condividere con me la sua vita, la nostra vita. Però si, sono completo, una definizione della mia sessualità era la cosa che mi mancava per riuscire a ritrovarmi e grazie a tutti coloro che hanno lasciato un'impronta in questo forum adesso sono pronto a rivolgermi al futuro... e questa non è cosa da poco, dato che tra un anno io avrò deciso la facoltà universitaria da frequentare e quindi il sostentamento che mi permetterà di vivere finalmente quello che in tutti questi anni ho cercato di nascondere e sradicare, cioè la mia omosessualità. Quindi ne approfitto per ringraziare di cuore tutti coloro che partecipano a questo forum raccontando la propria esperienza, i problemi quotidiani, i crucci, le debolezze, le incomprensioni, i pregiudizi, le amicizie, gli affetti, l'Amore.
A tutti voi chiedo ancora perdono per essermene andato... in realtà ero qui dietro la scrivania della mia camera, come lo spettatore di un film, impegnato ad acquisire tutte le informazioni di cui avevo bisogno per poter proseguire, e adesso che mi sento pronto vi racconterò cosa è successo in questo lasso di tempo lungo tre settimane, per rimettermi al pari.

Ho parlato molto con il mio miglior amico. A lui avevo raccontato tutto di me in passato, ma avevo trascurato la questione della sessualità, che in realtà era l'unica responsabile per la profonda fase di apatia che mi ha accompagnato all'incirca da settembre dell'anno scorso fino alla settimana precedente al mio compleanno. Nei lunghi dialoghi con lui sono riuscito a tirare fuori tutti i pensieri che avevano cominciato a depositarmisi nella testa a partire dall'adolescenza, fino ad arrivare a quelli attinenti gli ultimi episodi che mi hanno scaraventato il morale a terra prima che arrivasse l'accettazione. Sono riuscito a comunicare tutto quanto senza peli sulla lingua, senza trattenermi in alcun modo ed anche riuscendo in qualche modo ad essere spudorato... a tal punto che alla fine della chiacchierata il più sorpreso dei due ero sempre io, che in tanto tempo non ero mai riuscito ad essere così aperto. E in realtà so che è grazie comunque alla grande apertura mentale del mio amico che sono riuscito a raccontare così tanto di me, gli sono estremamente riconoscente e cerco di ringraziarlo in tutti i modi che mi vengono in mente, ma lui non me lo permette mai! Per farmi contento mi ha detto che l'avevo ormai ricompensato a sufficienza ma solo quando gli avevo offerto una lunga serie di birre il giorno in cui ho festeggiato il mio compleanno... incorreggibile! Fidatevi, non è alcolizzato, era solo l'ennesimo modo per prendermi in giro, perché i grazie da me non se li vuole prendere mai! Mi sa proprio che sono stato fortunato ad aver trovato una persona come lui, no? :)

A un certo punto, qualche giorno dopo, (ri)leggendo i libri di Tiziano Ferro e prendendo spunto dalla sua storia, mi ero convinto che per riuscire in qualche modo a superare i rigurgiti della fase apatica che da poco era passata avessi bisogno di rivolgermi a uno psicologo, con cui seguire in percorso teso alla costruzione della personalità che non ero riuscito a definire a causa del tempo passato a demolirmi dall'interno. Così ho chiesto aiuto a mia madre, senza dirle perché avessi bisogno di un psicologo... aveva davvero voglia di aiutarmi, perché anche se non ne conosceva le cause era stata testimone del mio umore lunatico e molto spesso comunque tendente all'abisso, e voleva che risolvessi la questione. Ho chiesto consiglio al mio amico e lui si era formulato d'accordo, ci ho ripensato molto su e ho detto di nuovo a mamma qualche giorno dopo che ero convinto di quella scelta. Allora lei mi aveva detto che ci saremmo informati in giro, ma qualcosa da chiedermi ce l'aveva... mi ha detto: “mi sento impotente, vedo che stai male... possiamo rivolgerci a uno psicologo e cercare di risolvere tutto quanto, ma mi fai sentire impotente se non mi dici quello che hai. Posso farmi tante idee a riguardo, ma il fatto di non sapere quale sia quella giusta non mi aiuta per niente.” Allora io le ho chiesto, consapevole delle conseguenze di questa domanda, quali idee si fosse fatta. Lei mi ha risposto con un'altra domanda: “Dici spesso che Tiziano Ferro per te rappresenta un punto di riferimento e mi hai detto anche che rispecchia molto il tuo carattere e che condividete gli stessi problemi... ma questi problemi li condividete proprio tutti?”. È ovvio che l'omosessualità non sia un problema, ma mia madre in quel momento, non sapendo come definirla, l'ha chiamata problema. Allora io ho detto: “si mamma, proprio tutti i problemi”. Abbiamo chiacchierato, anche se per solo un quarto d'ora, di tutto quello che stavo passando in quel momento e di tutto quello che avevo passato in precedenza, senza però entrare molto nel dettaglio. Le ho detto dei miei due amici, le ho detto di aver trovato il forum, le ho detto il perché del consueto cattivo umore. Ed è andata come mai avrei sperato. In realtà la vera chiacchierata era ancora da affrontare, considerando che mia madre aveva intenzione di dire tutto a mio padre. Sembra da come l'ho scritto che io questa cosa non la volessi, in realtà ero solo contento, perché sapevo che con mio padre sarebbe stato un po' più semplice, considerando che è un tipo dalla mente aperta per certe cose e quindi quando avesse ricevuto la notizia la prima cosa che avrebbe fatto non sarebbe stata prenderla male e disperarsi.

Nel frattempo avevo chiesto consiglio anche a Project, gli avevo scritto un'e-mail in cui gli raccontavo le cose che sto raccontando a voi in questo momento e gli avevo detto del mio desiderio di rivolgermi a uno “specialista” (non sapevo bene come definirlo). Per la repulsione che ho provato nei confronti dell'omosessualità e per la mia più totale dedizione a cercare di nasconderla agli occhi degli altri, ho passato tantissimo tempo isolato da tutti, convinto che l'unico modo per evitare di farsi scoprire fosse evitare di creare l'occasione per essere scoperto, quindi per molto tempo ho frequentato solo gli amici più stretti, che in tutto sono cinque, e non ho mai allargato gli orizzonti a nuove conoscenze. Questa solitudine non mi ha fatto evolvere e ha invece compromesso la mia socialità, rendendomi incapace di creare rapporti e interponendo mille ostacoli tra me e quelli che mi circondavano. Adesso che avevo preso coscienza di me sarebbe stato facile farsi largo nel mondo, ma non riuscivo a vedere il modo per cominciare a crearsi almeno un posticino da cui dare inizio a tutto quanto. Ero ricorso alla soluzione dello psicologo, ma in realtà i mezzi per progredire ce li avevo già, bastava spolverarli e metterli in uso. Project mi aveva quindi consigliato di lasciar perdere quell'idea e di cercare di cavarmela da solo, cominciando ad essere più espansivo con gli altri e a rompere tutte le barriere che avevo costruito per allontanarmene, a cominciare da quelle erette tra me e la mia famiglia. Consiglio d'oro! In questo modo sarei diventato indipendente e sarei riuscito a convivere pacificamente con i miei familiari, riuscendo così a pormi delle solide basi per proseguire. Ma ero stato anche messo in guardia riguardo il coming out in famiglia, perché non sarei potuto tornare indietro e se fosse andata male avrei compromesso il rifugio sicuro in cui mi rifugiavo, cioè casa mia. Queste parole mi hanno confortato tantissimo e mi hanno risollevato da un periodo di morale basso che seppur breve si presentava come il preambolo per il ritorno all'indolenza. Per questo ringrazio tantissimo Project per le parole che mi aveva scritto quel giorno! Mi sono state davvero di grande aiuto, grazie di cuore!

Quella stessa settimana arrivava la chiacchierata definitiva con i miei genitori. Mamma aveva già detto qualcosa a papà, ma aveva preferito non raccontargli molto per lasciare a me la possibilità di spiegare tutto quanto e con calma. Abbiamo chiacchierato in soggiorno, sul divano, io di fronte a loro seduto su una sedia, e ho descritto tutta la mia vita a partire da quando mi ero accorto di provare qualcosa per i ragazzi, che all'inizio purtroppo era solo desiderio fisico. É stato questo il grande ostacolo che per tanto tempo mi ha impedito di compiere l'accettazione: il fatto che pensavo che l'omosessualità fosse semplicemente desiderio sessuale, e poiché ai miei occhi era comunque qualcosa di proibito, una inconfessabile perversione, perché questo era quello che avevo assimilato dalla società in cui mi trovavo, non ero assolutamente in grado di sopportarla. Mi dicevo che sarebbe passato tutto quanto, ma in realtà mi ritrovavo ad assistere a discorsi dei miei amici riguardo le ragazze in cui non mi ci ritrovavo per niente, non riuscivo a capire cosa ci trovassero gli altri di fisicamente attraente nel corpo di una ragazza, come quando descrivevano le qualità di quelle più avvenenti, diciamo. Non che non sappia accorgermi della bellezza di una ragazza, ma quello che provo quando ne guardo una non ha niente a che vedere con quello che provo quando guardo un ragazzo. Questa cosa mi metteva profondamente a disagio, e ripeto, complice il mio stesso pregiudizio riguardo l'omosessualità, l'accettazione è arrivata tardi. Per giustificare l'omosessualità mi serviva una particolare componente, che poi mi sono accorto essere quella affettiva. Non immaginavo che l'omosessualità fosse provare sentimenti verso altri ragazzi. Io credo che i sentimenti siano qualcosa di estremamente nobile, a prescindere da qualsiasi condizione in cui si manifestino, quindi ad esempio il sesso delle persone coinvolte nel sentimento. Questa concezione del sentimento mi ha consentito il passo definitivo, cioè l'accettazione. Non potevo accogliere qualcosa che avesse a che fare col puro desiderio, col puro edonismo, ma se entravano in ballo i sentimenti, beh era tutta un'altra storia. Questo ho raccontato ai miei genitori, e questo mi ha aiutato a convincere anche loro della legittimità dell'omosessualità. Hanno cominciato a pormi tantissime domande, molte delle quali evidentemente formulate in base ai pregiudizi che si erano fatti dell'omosessualità. Mi hanno chiesto se avessi subito traumi infantili, se non si fossero comportati da bravi genitori, mi hanno chiesto come facessi a essere sicuro di essere gay se non avevo mai fatto sesso con una ragazza (neanche con un ragazzo, a dirla tutta, ma per loro in quel momento questa pareva essere qualcosa che potesse farmi cambiare idea), mi hanno chiesto se avessi qualche malformazione (!!!). Ho risposto con calma a tutte le domande, facendo capire quanto contino i sentimenti e quanto fossero sbagliati i loro pregiudizi. A mio padre avevo lanciato anche una provocazione, dicendogli: “e tu come fai a essere sicuro di essere etero se non hai mai fatto sesso con un uomo?” Non se l'è presa, ma ha invece capito cosa volessi puntualizzare, cioè che la mia non era una scelta, ma una condizione interiore. Ho detto loro che sono pronto a vivere per quello che sono, e mi hanno dato pieno appoggio, promettendomi la tranquillità che ho a lungo cercato e offrendomi la possibilità di condividere pienamente tutto quanto. È stata una reazione positivissima e sono davvero contento che l'abbiano presa in questo modo. C'è ancora molto da fare perché comunque le abitudini sono difficili da cambiare, se si è abituati a pensare in un certo modo difficilmente si riesce a cambiare prospettiva, e in ogni caso è giusto che adesso anche loro si informino bene a riguardo, per cercare di comprendermi e di aiutarmi nel modo migliore. Vogliono che stia bene, sono contenti di me e vogliono che percorra la mia strada senza tutte le sovrastrutture e i cattivi pensieri che mi hanno accompagnato per davvero troppo tempo. Il nostro rapporto adesso si è evoluto ed è diventato qualcosa di molto aperto e realmente pacifico.


Adesso del mio nucleo familiare più stretto rimane mia sorella, che ancora è all'oscuro di tutto. Ho chiesto ai miei genitori di lasciare a me il compito di dirle tutto, sto aspettando l'occasione giusta. Non vado di fretta, perché mi rendo conto di essere stato già molto fortunato con i miei genitori, per non correre rischi sondo il terreno e vedo cosa mia sorella pensi dell'omosessualità. Cercherò di essere molto cauto con lei, ma sogno il giorno in cui insieme parleremo di ragazzi in tutta tranquillità. Non ho alcuna intenzione di dire di me al resto della famiglia perché i pregiudizi sono diffusi e non posso contare sulla stessa volontà di capirmi e difendermi che ha invece permesso ai miei genitori di essere tanto protettivi con me. Una nota positiva c'è: mamma mi ha raccontato che un suo cugino che sta a Torino convive con un ragazzo (che ufficialmente in famiglia viene presentato come suo amico) da molti anni. Si è presentata un'importante occasione di confronto, sia per me che per mia madre, che per risolvere tutti i suoi dubbi può parlare con un altro genitore (sua zia) che avesse affrontato le stesse cose che deve affrontare lei adesso. Magari un giorno lo scambio di opinioni ci sarà, e confesso che la cosa non mi dispiace per niente, anzi sarei davvero contento.

Ho passato i giorni che separano oggi dalla chiacchierata con i miei genitori a risolvere tutte le mie curiosità, e vi ho già detto che il forum è stato fondamentale, anche per capire ciò che mi è successo in passato che adesso considero sotto l'ottica dell'omosessualità, come ad esempio ciò che mi è successo con un mio compagno di classe. Per lui ho provato dei sentimenti fortissimi, quelli da omosessuale. È stato un momento bellissimo quando mi sono accorto di questa cosa perché è stata partecipe della giustificazione che cercavo dell'omosessualità, vi ho già detto cosa penso dei sentimenti. Da questo marzo ho cominciato a scrivere dei diari, perché nel periodo dell'apatia scordavo qualsiasi cosa mi capitasse. Quando mi sono accorto di scordare molto facilmente quello che succedeva in quei giorni mi sono detto che dovevo imprimere da qualche parte quello che stavo provando perché magari in futuro avrei potuto capirlo, e marzo è stato proprio il periodo di quella forte infatuazione. Adesso che rileggo le pagine del diario mi rendo conto di tutto quanto e mi rendo conto di quanto sia stato stupido a non accorgermene nel momento in cui provavo quelle emozioni. Ma va benissimo così, perché adesso sono qui a raccontarvi tutto quanto con una grande pace nel cuore.


D'ora in poi riuscirò a essere più presente nel forum, il fatto di aver ricevuto così tanto da voi mi impone in qualche modo di contraccambiare. Non pretendo di mettermi al vostro livello perché forse non lo raggiungerei mai, ma il fatto di provarci mi fa stare meglio e comunque in qualche modo dovevo esprimervi la mia riconoscenza. Grazie ancora a tutti quanti per quello che mi avete dato!

Un grande abbraccio,
Daniele/trustyou.

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SkStatic
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da SkStatic » martedì 17 luglio 2012, 23:28

Grazie a te, Daniele. Ottengo sempre più forza, quando leggo certe storie.
Sono sinceramente felice per te.

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Landon
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da Landon » martedì 17 luglio 2012, 23:57

Complimenti per il post! :) Sono felice che il Coming out con la tua famiglia sia andato bene. Fortunatamente i tuoi genitori sono stati molto disponibili a capirti e devi ritenerti assolutamente fortunato. Grazie per la tua testimonianza perché mi ha dato tanta forza ;)

trustyou
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da trustyou » mercoledì 18 luglio 2012, 9:22

Il fatto di avervi dato nuova forza mi riempie di gioia, davvero! E in effetti mi rendo conto che venire a conoscenza di storie simili alla propria che si sono in qualche modo risolte può portare davvero le motivazioni che servono per andare avanti nei momenti difficili... è quello che a me è successo con Tiziano. Non faccio altro che nominarlo, scusate, ma provo per lui un infinito senso di riconoscenza per avermi fornito tanti indizi e tante parole che mi hanno permesso di non brancolare nel buio e che mi hanno sempre alimentato con la speranza che "il sole esista per tutti". E poi vabè, dopo averlo ascoltato così tanto sono diventato suo fan, ormai è una fissazione continua, quindi... :D

In effetti mi rendo conto di essere stato assolutamente fortunato... in questo stesso forum ho letto tante storie che spesso non hanno avuto un lieto fine, ma comunque mi hanno aiutato in qualche modo a restare con i piedi per terra e a non lasciarmi prendere dall'entusiasmo del primo successo. Spero che in quello che ho raccontato qualcuno possa trovare un suggerimento, un conforto, un confronto, o anche la speranza che io ho trovato leggendo ciò che altri hanno scritto prima di me.

SkStatic, il logo della Umbrella corporation mi fa venire in mente certi ricordi... :) Mi vengono in mente i pomeriggi passati con mio cugino davanti alla play a giocare ai primi RE, in cui la telecamera era fissa e per muoverti dovevi usare le frecce del joystick, e io che saltavo sul divano ogni volta che si sentiva il rantolo di uno zombie. Ahahah, che stupido!!! In giro per Raccoon City... l'ultimo RE a cui ho giocato è stato il 4, poi mi sono fermato. Mi piacerebbe rispolverare quella saga.

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Re: C.O. liberatori

Messaggio da SkStatic » mercoledì 18 luglio 2012, 12:19

SkStatic, il logo della Umbrella corporation mi fa venire in mente certi ricordi... Mi vengono in mente i pomeriggi passati con mio cugino davanti alla play a giocare ai primi RE, in cui la telecamera era fissa e per muoverti dovevi usare le frecce del joystick, e io che saltavo sul divano ogni volta che si sentiva il rantolo di uno zombie. Ahahah, che stupido!!! In giro per Raccoon City... l'ultimo RE a cui ho giocato è stato il 4, poi mi sono fermato. Mi piacerebbe rispolverare quella saga.

Ormai non è più un Survival Horror con RE5 XD, nonostante tutto ho buoni ricordi anche io ... ho anche scoperto come rendere letale il primo livello (di RE5), dove vieni attaccato dal Boia accompagnato dalla marea di Zombie ----> basta giocarci in multiplayer con mia Sorella LoL
Pensa che come suoneria ho Convoy di Charlie Clouser. Sono un drogato di Horror :/
Il miglior Survival Horror del momento è Dead Space ( sicuro al 98% ), dovrebbe farti saltare più volte, con la giusta atmosfera.
Dead Island è solo una Goduria, ma non andiamo OT :lol:

Adamantino
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da Adamantino » mercoledì 18 luglio 2012, 22:18

Caro Daniele, tu hai indubbie doti narrative! Mettere in ordine e poi in parole sentimenti in cui ti sei dibattuto tanto a lungo (e certo non pacificamente) penso che sia estremamente difficile. Ti dico estremamente sinceramente che provo molta invidia ( nel senso buono ovviamente :D ) dato che tu hai avuto la fortuna di incontrare due amici così. Soprattutto la presenza del tuo amico (che chiamerò Gino non sapendo come si chiama) che mi è sembrata così fausta e così desiderata: santo Gino! :mrgreen: Sono contento per te.
Per quanto riguarda i tuoi genitori ho sperimentato la tua gioia e il tuo senso di rinata libertà; racconterei volentieri la mia esperienza, anzi lo farò, ma non prima di domani (necessito di sono ristoratore!) ;) .
Un abbraccio partecipe,
Adamantino
Considerate la vostra semenza,
fatti non foste per viver come bruti
ma per conseguir virtute e conoscenza.

trustyou
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Re: C.O. liberatori

Messaggio da trustyou » giovedì 19 luglio 2012, 9:44

Ahahah non penso di essere un così gran scrittore! Soprattutto considerando che per scrivere mi serve una motivazione mooolto mooolto forte! A scuola è un dramma ogni volta quando ci sono i compiti di italiano, non riesco mai a partire in quarta come quando scrivo qualcosa che mi piace scrivere. Comunque si, è molto difficile dare ordine alle cose che passano per la testa, soprattutto quando la testa non ha voglia o non è capace di darsi un ordine. Ti dico, per scrivere questo post chilometrico (ne approfitto per scusarmi e congratularmi con chi ha avuto la pazienza di leggerlo tutto :) ) gli ho dedicato un pomeriggio intero, e non sto esagerando! Ho cominciato dopo pranzo e ho finito verso le sette e mezza. Per fortuna scrivere giornalmente i diari mi aiuta tantissimo, sono allenato ormai a scrivere emozioni e sentimenti e renderli in qualche modo "chiari" (spero di esserci riuscito, quanto meno). Apprezzo molto i tuoi complimenti! :D

Decisamente con i miei due amici sono stato fortunatissimo! Comunque ho dovuto ugualmente aspettare parecchio prima di dire tutto quanto, mi ero assicurato che non avessero pregiudizi e che non mi disprezzassero. Quando ho saputo che la mia amica conosceva già altri omosessuali e vedendo che quando ne parlava non arricciava il naso e non storceva la bocca, allora mi sono sentito più libero, e in effetti il coming out con lei non è stato volontario, semplicemente si era accorta che ero gay da come avevo parlato di Tiziano.

Per quanto riguarda il mio amico, non posso che darti ragione! Ormai penso che lo chiamerò Gino, mi hai fatto troppo ridere quando ho letto la tua risposta! Ahahah! :D

Ti ho già detto che aspetto il tuo post sul coming out, mi hai chiesto di essere il primo a scriverti la risposta. Tenterò l'impresa!

Ricambio l'abbraccio,
Daniele.

P.S. @SkStatic Dead Space mi ispira parecchio, ma ancora non l'ho mai provato. Se ne avrò l'occasione lo prenderò senz'altro, adesso che me l'ha consigliato un fan dell'Horror!

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