La mia esperienza

La difficoltà di uscire allo scoperto
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*vespertine*
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La mia esperienza

Messaggio da *vespertine* » venerdì 10 agosto 2012, 14:02

Ciao a tutti. Sarà che non ho molte persone con cui parlare di certi argomenti, sarà che usando una tastiera mi riesce più semplice esprimere i miei stati d'animo, ma avrei il desiderio di condividere con voi la mia esperienza di CO, non tanto focalizzando l'attenzione sui fatti che avvennerò, ma tanto sulle emozioni che ho provato, che ritengo essere di gran lunga più rilevanti in quanto mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi.

Nella mia vita, dopo aver fatto Coming Out (dapprima con la mia migliore amica e poi con tutti gli altri), sono cambiate tante cose, a partire dall'opinione che avevo di me stesso.
Pensavo di essere il solo in grado di capire ciò che provavo, che nessuno avrebbe compreso i miei stati d'animo; ma riguardando indietro non posso fare a meno di sentirmi un pò stupido, perchè la mia cecità mi impediva di riconoscere quali meravigliose persone avevo davanti. E proprio questa mia stupidità mi aveva portato a costruire una maschera, che riuscisse a nascondere le mie insicurezze. Un muro, che non permettesse a nessuno di ferirmi, perchè lasciava trasparire solo il lato "forte" di me. E pian piano accanto al mio reale essere era cominciato a sbocciare un altro me, una personalità alternativa, che tenevo in prima linea. Era un alter ego che filtrava le mie emozioni, rendendo invisibili quelle negative; un alter ego che mostrava falsi sorrisi ed espressioni serene, celando però l'inferno che provavo dentro. Con il tempo, forse per necessità, forse per caso, però, questa altra personalità che io stesso avevo creato per proteggermi, aveva cominciato a prendere il sopravvento. In altre parole la maschera che portavo era ormai quasi identificabile con il mio reale viso. Avevo paura di perdere me stesso, ero terrorizzato di non riuscire più a uscirne. Stavo cadendo giù, sempre più giù, ma allo stesso tempo ero forse troppo orgoglioso per ammetterlo di fronte alla mia coscienza e di fronte agli altri. Dunque continuavo a ostentare una personalità impavida e invincibile, e a tenere nascosta la sofferenza e la depressione che lentamente stavano corrodendo la mia anima.
Stavo pagando le conseguenze di una vita fino a quel momento trascorsa nella negazione di me stesso, per timore del giudizio che gli altri avrebbero potuto avere nei miei confronti.

Nonostante questa situazione decisi di non perdermi d'animo. Mi convinsi che se mi fossi lasciato travolgere da queste sensazioni non avrei saputo assaporare appieno le esperienze che mi aspettavano. Poi il ferragosto. Forse uno dei giorni più significativi. Il giorno in cui mi sono liberato dalle inibizioni e per una volta, messa da parte la mia maschera, anche il giorno della mia emancipazione. Emancipazione da ciò che mi teneva legato a una vita contro natura, contro la MIA natura. Emancipazione dalle paure che attanagliavano i miei pensieri. Emancipazione dall'impossibilità di vivere le mie emozioni come qualunque adolescente. Libera espressione del mio essere. Era iniziata una battaglia che vedeva contrapposte il mio desiderio di libertà e la paura di dover affrontare ostacoli troppo difficili per me. Voglia di slegarmi dalle catene che mi impedivano di volare, ma allo stesso tempo l'angoscia di poter cadere nel vuoto, senza avere la possibilità di rialzarmi.
Poi finalmente in quel ristorante cinese, io, la mia migliore amica e un piatto di involtini primavera. Tremavo, stavo per fare il passo più difficile e più importante della mia vita... Ho saltato. Ho spiccato il volo. Mi sbagliavo. Mentre attraversavo i limpidi cieli della libertà, la gioia di librarmi libero da catene nell'aria frizzante era di gran lunga più grande di qualunque timore di precipitare giù.
Ormai sono passati molti mesi, adesso sono un gay dichiarato. Sia i miei amici, sia la mia famiglia sono a conoscenza della mia condizione.
Non dico che adesso la mia vita sia perfetta, perchè non lo è. Non dico di essere totalmente felice, perchè le lacrime che ancora la maschera cela continuano sgorgare dai miei occhi nei momenti di solitudine. Non dico che non ci siano turbolenze a compromettere la mia serenità, perchè le conseguenze di una vita alla luce del sole le pago giorno per giorno per mano di qualche ragazzo che niente di meglio ha da fare se non prendermi in giro di continuo.
Ma non mi importa. Non mi pento delle mie scelte. Ho fatto un patto con me stesso, non scenderò mai più a compromessi con la mia natura solo per compiacere gli altri. Dicano quel che dicano. Io sono così, sono fiero di me. Non nego che certe volte è difficile riuscire a superare tutti gli ostacoli, ma sono uno spirito caparbio e audace. Aggirarli non fa per me. Soprattutto se questo significa accantonare i miei valori.
Vale la pena vivere la PROPRIA vita, seppur difficile, al posto di vivere la vita che qualcun'altro desidererebbe per noi.

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FreedomTower
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Re: La mia esperienza

Messaggio da FreedomTower » venerdì 10 agosto 2012, 14:50

Quanto ti invidio, anche io non vorrei scendere a compromessi e non dover nascondermi, a volte vorrei trovarmi in una situazione estrema e sputare tutto fuori... Anche senza pensare alle conseguenze, ma almeno sentirmi libero...
Comunque sia sono veramente felice per te perchè hai compiuto un sacco di passi fondamentali, la salita sarà più agevolata ora, ne son sicuro :)
Dunque continuavo a ostentare una personalità impavida e invincibile, e a tenere nascosta la sofferenza e la depressione che lentamente stavano corrodendo la mia anima.
Penso sia così anche per me a volte, però ormai ci ho fatto un'abitudine tale che penso la mia tristezza sia latente e sempre presente, non ho problemi a ridere ma ho problemi a divertirmi... E' come se il mio umore andasse ritmicamente a scatti.
Don't make me sad
Don't make me cry
Sometimes Love is not enough when the road gets tough
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*vespertine*
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Re: La mia esperienza

Messaggio da *vespertine* » venerdì 10 agosto 2012, 15:09

FreedomTower ha scritto:Quanto ti invidio, anche io non vorrei scendere a compromessi e non dover nascondermi, a volte vorrei trovarmi in una situazione estrema e sputare tutto fuori... Anche senza pensare alle conseguenze, ma almeno sentirmi libero...
Comunque sia sono veramente felice per te perchè hai compiuto un sacco di passi fondamentali, la salita sarà più agevolata ora, ne son sicuro :)

Penso sia così anche per me a volte, però ormai ci ho fatto un'abitudine tale che penso la mia tristezza sia latente e sempre presente, non ho problemi a ridere ma ho problemi a divertirmi... E' come se il mio umore andasse ritmicamente a scatti.
A volte parlarne con qualcuno fa bene :) Io fino a poco tempo fa stavo davvero davvero male... Ogni giorno mi sentivo morire. Spesso siamo troppo pessimisti nei confronti delle persone che ci circondano. Pensavo che non mi avrebbero mai accettato o che mi avrebbero preso in giro... E per carità, non mentirò: qualche "amico" l'ho anche perso. Però una volta che riesci a essere completamente te stesso con le persone a cui vuoi bene, tutte le ansie vengono ripagate, perchè i veri rapporti si basano sulla sincerità.

Ti auguro buona fortuna per tutto, spero anche tu riuscirai a trovare la forza per fare questo passo, se vuoi ^^

trustyou
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Re: La mia esperienza

Messaggio da trustyou » venerdì 10 agosto 2012, 18:10

Hai saputo esprimere le tue emozioni in un modo molto particolare, sei riuscito a farmi vivere i contrasti all'interno della tua mente e hai anche contribuito all'ordine che cerco anche io di dare ai miei pensieri. Nel messaggio di presentazione hai detto che cerchi un modo per farlo... Ecco, io per riuscirci chiedo spesso in prestito le parole a qualcun altro, perché molte volte non riesco a formulare messaggi coesi e coerenti. Te me ne hai date un po', con il tuo messaggio, quindi ne approfitto per ringraziarti. :)

Inconsciamente anche io per molto tempo ho lavorato a costruire una persona che facesse le veci al posto di quello che sono realmente... Quella è la persona che conoscono i miei compagni di classe e alcuni altri amici. Mi dispiace tanto, da quando qualcosa di fondamentale in me è cambiato, dovermi ancora mostrare alle persone a cui tengo particolarmente per l'alter ego fittizio. Quindi, ti prego non fraintendermi, sono contento, in fondo, che tu possa in questo momento raccontare il fatto di essere dichiarato. Hai passato e ancora stai passando tante difficoltà, ma nonostante ciò hai la possibilità di far rivalere quello che sei realmente, la tua vera persona. Per farti un esempio semplice ma che credo fondamentale, ti invidio tantissimo per il fatto che tu adesso possa rispondere senza mezzi termini e senza timore di esporti a tutti coloro che ti (ci) prendono in giro. Lo potresti fare con il cuore in pace, riuscendo a spiegare realmente quanto sia sbagliato quello che fanno. Invece io sto solo peggio con la consapevolezza che ancora le persone che conosco possano lanciare i soliti commenti offensivi senza che qualcuno (io) possa tranquillamente e fieramente difenderci.
*vespertine* ha scritto: Ma non mi importa. Non mi pento delle mie scelte. Ho fatto un patto con me stesso, non scenderò mai più a compromessi con la mia natura solo per compiacere gli altri. Dicano quel che dicano. Io sono così, sono fiero di me. Non nego che certe volte è difficile riuscire a superare tutti gli ostacoli, ma sono uno spirito caparbio e audace. Aggirarli non fa per me. Soprattutto se questo significa accantonare i miei valori.
Vale la pena vivere la PROPRIA vita, seppur difficile, al posto di vivere la vita che qualcun'altro desidererebbe per noi.
Questa è la forza che tutti cerchiamo. Provo un forte entusiasmo al pensiero che anche tu l'abbia raggiunta. Desidero davvero che questo sia il migliore esempio da cui TUTTI possano trarre beneficio, perché è fondamentalmente un messaggio universale.

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progettogayforum
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Re: La mia esperienza

Messaggio da progettogayforum » venerdì 10 agosto 2012, 19:35

Hai certamente avuto un coraggio notevolissimo ma ti è anche andata bene. Ci sono situazioni (e putroppo non sono affatto rare) in cui un ragazzo gay che fa il suo coming out si trova di fronte, sia a livello familiare che a livello sociale, persone assolutamente incapaci di non dico di capire e di accettare ma neppure di rispettare chi hanno davanti. Se hai una famiglia con la quale è possibile parlare chiaro e amici veri il discorso è diverso, ma anche così le complicazioni sociali, nonostate le apparenze non mancheranno. In una situazione come la tua, che tu hai considerato istintivamente, e a ragione, adeguata per il coming out, aveva senso fare coming out, ma ci sono situazioni in cui avere fiducia nel prossimo significa rischiare di crearsi intorno un clima invivibile prima di tutto in famiglia. Tu hai avuto coraggio ma hai avuto anche un ambiente molto favorevole. Il coming out va preso sempre con la massima prudenza, perché in un clima omofobo rischia di rendere intollerabile anche la convivenza familiare.

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