Giornata mondiale del Coming Out

La difficoltà di uscire allo scoperto
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Machilosa
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Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da Machilosa » sabato 13 ottobre 2012, 15:44

Ho scoperto che l'11 ottobre è stata la giornata mondiale del Coming Out.
Per evitare di ricadere negli errori del passato (spero d'esser stato perdonato), mi limito ad indicarvi il sito in cui potrebbe leggere un articolo in merito ad alcune esperienze più e meno piacevoli di CO, scritto da un ragazzo di mia conoscenza, organizzatore del Gruppo Scuole dell'Arcigay di Torino.
Il Gruppo Scuole a cui l'articolo si riferisce è formato da giovani volontari che, già da alcuni anni, si impegnano a visitare diversi istituti superiori (tecnici e licei) di Torino, durante le assemblee studentesche o in appositi momenti dedicati al dibattito, organizzati dai docenti stessi.
Durante questi incontri, i volontari raccontano la propria esperienza e fanno chiarezza in merito a temi quali orientamento sessuale, identità di genere, ruolo di genere, sesso biologico, transessualismo, transgenderismo, posizioni ufficiali dell'OMS e dell'Ordine dei Medici Psichiatri e degli Psicologi su omosessualità e disforia di genere (nel gruppo ci sono anche una ragazza ed un ragazzo trans).
E' capitato che, durante uno di questi incontri, una ragazza coraggiosa (lesbica) avesse deciso di fare Coming Out di fronte alla scuola, col risultato di cui si racconta nell'articolo.
Buona lettura! Spero di non aver infranto altre leggi!

http://www.quore.org/happy-coming-out-day/

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Gio92
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da Gio92 » sabato 13 ottobre 2012, 20:24

proprio in questo momento pensavo se è il caso di dichiararmi o meno.

Sono stanco di fingere e di non essere me stesso, di rispondere a chi mi domanda se ho una ragazza "sto bene così" quando la realtà è ben diversa. Sono stanco di vivere in un mondo dove il modello eterosessuale è quello che seguono tutti, e a furia di seguire questo modello, tanti ragazzi e ragazze omosessuali si sposano e fanno figli, si nascondono, e poi reprimono la loro natura. Sono stanco di non poter fare un commento su un ragazzo per paura che gli altri possano guardarmi in modo strano e allontanarmi. Sono stanco di pensare che non avrò mai un diritto civile. Sono stanco di pensare che dovrò combattere contro gli omofobi e di rischiare anke fisicamente. Sono stanco di pensare a tutto questo. Stanco di questo mondo di me**a.

Fino a qualke ora fa ero ottimista ma poi mi domando se la mia vita sarà come me la immagino (cioè, una vita fatta di serenità)
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

star_dust
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da star_dust » domenica 14 ottobre 2012, 1:56

Il mio pensiero l'avevo già scritto in precedenza da qualche parte, ma data l'occasione ci ritorno.
A parer mio la questione coming out viene ingigantita in modo spropositato, come se tutti i problemi risiedessero lì. Mi sono chiesto anch'io se la mia vita migliorerebbe se le persone che mi stanno attorno sapessero che sono gay. La risposta è che nella migliore delle ipotesi non cambierebbe niente. Se mi dichiarassi troverei il ragazzo perfetto, oppure mi sentirei meno solo? No di certo... Tutti i miei problemi non si sposterebbero di un millimetro.
Le persone che mi circondano mi potrebbero anche tollerare, ma questo mi servirebbe a ben poco. Non potrebbero capire davvero quale sia stata la mia vita, nè potrebbero comprendere tutti i pensieri e problemi che mi porto dietro. E' inutile confidarsi con persone a cui non interessa nulla di te e ti stanno a malapena ad ascoltare, è solo tempo sprecato.

Prima di mettersi a parlare è indispensabile trovare qualcuno che sappia ascoltare, con le orecchie e con il cuore, quello che abbiamo da dire. Questa è la parte difficile.

barbara
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da barbara » domenica 14 ottobre 2012, 9:52

Mi è piaciuto il taglio dell'articolo che hai linkato. Mi sembra pieno di buon senso.Credo che il buon senso non sia mai troppo quando si entra in una classe per parlare a degli adolescenti.
Certamente è importante per un ragazzo o una ragazza omosessuali avere dei modelli a cui riferirsi. Durante l'adolescenza è una necessità fondamentale e purtroppo i modelli adulti sono quasi esclusivamente eterosessuali. Sentirsi raccontare l'esperienza del coming out da parte di una persona più grande può essere momento educativo molto intenso, dal grande valore umano.
Lo può essere soprattutto,secondo me, nella misura in cui non si tratta di trasmettere una regola valida per tutti o di tenere alta una bandiera, ma quando qualcuno è lì per narrare la propria storia . Credo che questa distinzione sia importante in ogni situazione nel rapporto fra un adulto e un adolescente.
L'adulto sa che ha davanti dei ragazzi spesso confusi, disorientati , pieni di paure e di giudizi. Deve quindi assumersi la responsabilità del messaggio che trasmette e pensare in primo luogo al loro bene , non tanto ad affermare un principio astratto.
Al centro di quel messaggio non ci deve essere l'uomo adulto che racconta e che ha ormai completato la sua accettazione. Al centro dell'attenzione deve esserci quel ragazzo spaventato che sta ascoltando e che magari non è affatto pronto per un gesto simile.
Fra l'adulto e l'adolescente c'è un divario di potere che è ineliminabile , e del quale l'adulto deve essere consapevole .

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serpentera
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da serpentera » domenica 14 ottobre 2012, 11:20

Davvero molto lucida l'analisi di star_dust,molto realistica e la condivido appieno!
La giornata del Coming Out è,insieme al Pride,tirata fuori dalle solite associazioni LGBT che tutto fanno tranne evitare i pregiudizi e la ghettizzazione dei ragazzi gay(non sarebbe il caso di cambiare strategia se da decenni questa non da i suoi frutti?)!
Poi,ditemi:chi di voi nella giornata del CO si è dichiarato?

Machilosa
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da Machilosa » domenica 14 ottobre 2012, 11:26

Sicuramente il buon senso non è mai troppo!
La testimonianza che viene portata nelle scuole non è mai il solo coming out; nel momento in cui ciascuno si racconta, si parla innanzitutto della fase dell'accettazione e poi di tutto ciò che è venuto dopo; non tutti i ragazzi che parlano hanno esperienze felici di coming out (come il mio ragazzo, a cui, per i 18 anni, è stata regalata una scatola con dentro un finocchio e il suo nome scritto sopra) e di solito si cerca di abbinare testimonianze tra loro molto diverse.
I messaggi trasmessi sono innanzitutto prudenza per chi è omo, tolleranza e comprensione per chi è etero.
Gli incontri si svolgono pressapoco così:
1) giochi rompi-ghiaccio di sociometria e psicodramma
2) testimonianza (lo scopo è soprattutto quello di ottenere empatia e preparare emotivamente gli studenti alla fase più didattica)
3) discussione su temi LGBT
Prima di andare nelle scuole c'è comunque una fase di formazione e selezione dei candidati.

Machilosa
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da Machilosa » domenica 14 ottobre 2012, 11:37

serpentera ha scritto:Davvero molto lucida l'analisi di star_dust,molto realistica e la condivido appieno!
La giornata del Coming Out è,insieme al Pride,tirata fuori dalle solite associazioni LGBT che tutto fanno tranne evitare i pregiudizi e la ghettizzazione dei ragazzi gay(non sarebbe il caso di cambiare strategia se da decenni questa non da i suoi frutti?)!
Poi,ditemi:chi di voi nella giornata del CO si è dichiarato?
Intitolare una giornata a qualcosa, qualsiasi cosa sia, ha principalmente lo scopo di ricordare che essa esiste, per evitare che finisca nel dimenticatoio. Sul fatto che la strategia attuata sinora non abbia dato proprio nessun frutto, ho i miei dubbi. Per quanto riguarda il cambio di tattica, il Gruppo Scuole ne è un esempio lampante; così come ne sono un esempio la cinematografia impegnata (Ozpetek, A single man, I segreti di Brokeback Mountain, etc.) e le manifestazioni culturali (LGBT Film Festival, presentazioni di libri a tema, mostre fotografiche a tema, etc.).
star_dust ha scritto: la questione coming out viene ingigantita in modo spropositato, come se tutti i problemi risiedessero lì. [...] La risposta è che nella migliore delle ipotesi non cambierebbe niente. Se mi dichiarassi troverei il ragazzo perfetto, oppure mi sentirei meno solo? No di certo... Tutti i miei problemi non si sposterebbero di un millimetro.
Il CO non è un dovere, nè una soluzione; è un passo importante, che cambia la vita eccome. In peggio o in meglio, a seconda di dove, come e quando avviene. Purtroppo non c'è la ricetta universale.
Di sicuro, il CO non ti porta automaticamente il fidanzato perfetto; finchè non avrai risolto tu stesso i tuoi problemi, neppure il fidanzato perfetto potrà essere la soluzione.

barbara
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da barbara » domenica 14 ottobre 2012, 11:53

Personalmente penso che le giornate simboliche siano molto utili .Ci obbligano a porre l'attenzione su un problema che è ancora lontano dall'essere risolto. Diciamo che magari certe ricorrenze sensibilizzano maggiormente chi vi partecipa, ma in ogni caso sono una forma di pubblicità progresso molto importante.
Ci tengo a dire che il mio discorso sul buon senso ha carattere generale. Sono contenta di sapere che le persone che partecipano a queste iniziative hanno una buona formazione e hanno un approccio completo al tema che trattano. Purtroppo nelle scuole entra di tutto e in compenso certi temi non vengono affrontati per nulla. Se pensiamo all'educazione sessuale siamo indietro anni luce.
Una volta ho partecipato a incontri contro il bullismo onofobico rivolti ad insegnanti. E' stata un'esperienza molto bella, anche se si sono iscritte poche persone. C'è ancora molta paura di affrontare determinati temi,ma non bisogna arrendersi.

Alyosha
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da Alyosha » domenica 14 ottobre 2012, 12:01

Si il c.o. ha effetti concreti sulla vita di una persona. Almeno su questo penso che si possa essere d'accordo tutti. Se si sostiene che può essere molto pericoloso in effeti come nota Machilosa si deve anche riconoscere che s'è va bene può dare effetti positivi. Se è vero che l'omosessualità non è un problema in sé ma rispetto al contesto in cui ci rapportiamo insomma è anche perdere tempo a parlare non riconoscere che in un contesto in cui si sa di noi e si viene accettati si sta meglio. Laddove questa condizione non viene data fin dalla nascita, ma va ricercata e ottenuta, ognuno poi arriva dove vuole e può e si ferma dove vuole e può. Ma oggi come oggi questo calcolo dei costi e dei benefici va fatto, perché non è più oggettivamente scontato dire che il c.o. sarà disastroso.
Il punto che vedo è però il fatto che il c. o. dovrebbe essere visto come un mezzo e non come un fine, va da sé che in una città aperta e tollerante il c.o. sarebbe perfettamente inutile, ovvero che non vi sarebbe alcuna necessità di precisare il proprio orientamente. Questo lo dico un pò a Gio92, l'importante è cercare di ricavarsi degli spazi fisici e per convesso interiori dove ci si autorizza a fare le cose. Per esperienza posso assicurarti che ci sono dei contesti dove mi sento libero di muovermi e fare quello che mi pare senza che sento l'esigenza che si sappia di me e contesti dove comunque non sono spontaneo fino infondo anche se tutti o quasi sanno di me. In questo percorso di due anni sto via via rimuovendo resistenze stratificate più io vedo la mia omosessualità come una cosa naturale e meno sento l'esigenza di comunicarlo.
Cosa intendo dire? Che probabilmente i primi tempi dirlo era un modo per forzare le cose, per la serie una volta che l'ho detto questa cosa c'è e non si può tornare indietro, c'è e se ne deve parlare, c'è e posso far vedere certe cose. Più certi miei modi di ragionare diventano spontanei e meno sento l'esigenza di precisare cosa sono. Ho anche notato che il disagio maggiore lo ravviso con gli amici di vecchia data che non sanno ancora di me, con loro mi sento costretto ad un ruolo che non mi appartiene più. Con le persone che non conosco per l'appunto sono spontaneo fin dall'inizio e non ho la stessa sensazione.
In ultimo certe gionate possono avere un significato. A me il gaypride piace un sacco, mi piace perché è divertente... Chi prova a fare le cose a volte sbaglia e sbaglia pure tanto, ma almeno prova a fare. Può darsi che ormai abbia gli occhi pervasi dal peccato ma non ho visto grossi estremismi al gaypride cui sono stato l'anno scorso e poi la gente "per bene" è di facile scandalo. Ai tempi ci si scandalizzava per una gonna che arrivava sopra il ginocchio... Certi stupori passano in fretta.

arrofus
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Re: Giornata mondiale del Coming Out

Messaggio da arrofus » lunedì 5 novembre 2012, 3:42

Gio_92, dichiarati.

Star_dust, hai scritto 'confidarsi con persone di cui non mi importa niente'. Ma dire di essere gay non è confidarsi. Così come gli etero non si confidano quando fanno capire di essere etero. Può esserlo nei primi coming out, quando si ha paura.
Se ragioni così ti discrimini da solo.
È solo la mia opinione.

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