sono l'autore del post: Dichiararsi con tutti, fatelo. Ora racconto, come promesso, come vanno le cose dopo il coming out totale di cui parlavo. Partendo anche un po' da prima, e ricordando che vivo nel profondo Sud, in un paese di 16000 anime, in una zona rurale, e i miei genitori sono anziani, mia madre è cattolica di quelle che non pensano. Inoltre può essere interessante sapere che vado all'università.
Il 1 giugno dissi a un mio amico che conoscevo da un po' che sono gay. Reagì bene, e ne fui felice. Per qualche giorno disse che era ragionevole non parlarne con altri, perché non avrebbero capito.
Poi pensandoci, conoscendo gli altri nostri amici e osservando i loro comportamenti, dopo un po' cominciò a spronarmi a essere me stesso con più persone, con altri amici, o anche con tutti. Ne parlavamo sia come questione a sé stante sia perché a volte non mi sentivo a mio agio in compagnia di altre persone con cui non ero me stesso, dopo che con lui avevo parlato.
Le mie risposte erano tipo quelle che si danno sul forum, che ho letto dopo. Ne parlavo con Project che mi sconsigliava di dare ascolto al mio amico, mi diceva che poi avrebbero sparlato da dietro e che comunque non ne valeva la pena. Spesso ho litigato col mio amico ad alta voce. Io sostenevo che le altre persone erano prevenute, che spesso facevano battute omofobe, che mi avrebbero visto solo come il gay ecc. ecc. Comunque quelle discussioni erano vivide nella mia mente.
Poi ho letto un libro due mesi fa, COME NON DETTO. Appena finito di leggere quel libro ho detto a mio padre(70 anni) che sono gay. Reazione negativa ma non troppo, direi. Pianti, bestemmie (che bello!), sei malato, da che dipende, è una cosa mentale, è un periodo, si può curare, le solite scemenze. Andiamo da uno psichiatra, gli smonta tutte le idiozie che ha in testa, ma non serve. Questo due mesi fa, ma ancora ora sta giù, come è ovvio, e ancora pensa gran parte di quello che credeva prima. La sua ultima versione è stata: "non è colpa tua se sei gay", oppure "nessuno ti ha accusato di niente". Non fa nulla, non me ne sono mai pentito, sono sempre stato fiero di averlo fatto e lo rifarei. Nonostante dice che ora è triste che deve lasciare dei beni a me che non avrò una vita normale, e che la sua speranza e richiesta nei miei confronti è comunque che io abbia una vita più normale.
Poi si era impuntato che mia mamma(65 anni) e mio fratello(27 anni) non dovevano saperlo, ovviamente l'ho comunque detto loro. Le reazioni sono state sempre mediamente negative, con mia madre che ancora dice che dobbiamo andare da uno psichiatra serio perché quello da cui è stato mio padre non è buono. Mio fratello dice che comunque non sono normale, e tutti concordano nel dire che non deve sapere nessuno che sono gay. I miei genitori vogliono che passi tutta la vita da solo e senza dire nulla a nessuno.
Sono contentissimo di averne parlato con la mia famiglia, ogni volta che c'è l'occasione con calma faccio loro notare quanto sono assurde le loro convinzioni, e ho ordinato un libro e un DVD da mostrare loro. Sono sicuro che cambieranno, io sto molto meglio e alla fine anche loro se non stanno meglio ora staranno presto meglio. C'è stato qualche momento difficile ma NULLA in confronto a prima, alla vita che MI costringevO a fare prima anche a casa. Anche se occasionalmente ancora ci sono grida, alle quali io rido per la tenerezza che mi fanno i miei genitori, sto molto meglio ora.
Ovviamente la loro richiesta di non dire nulla a nessuno è completamente ignorata. Su Facebook ho scritto mi piacciono: uomini, ogni tanto pubblico qualche post del blog "[omissis]" di [omissis], e poi sono entrato appositamente in argomento con qualcuno degli amici più stretti. Senza fare dichiarazioni, magari con un semplice messaggio, o dicendo che c'era un ragazzo che mi piaceva e spiegando che sono gay al 100% da sempre (mi sono sempre finto etero e tutti ne erano assolutamente convinti). Alla fine non sto dicendo nulla di speciale.
La reazione è state che i miei amici, molto rispettosamente, mi fanno molte domande su cosa significhi essere omosessuali. Abbiamo parlato di tante cose, sessualità, affettività, la distinzione tra identità di genere e orientamento sessuale, fino ad arrivare alla selezione sessuale antagonista e a come l'omosessualità rientri nella descrizione della teoria dell'evoluzione e sia un complemento dell'eterosessualità. Ho anche spiegato loro come la repressione verso gli omosessuali ci porti, non a tutti ovviamente, a mettere in atto dei comportamenti che poi fanno sì che siamo tacciati di promiscuità o depravazione. D'altra parte, poi, non tutti i miei amici sono eterosessuali al 100%, alcuni mi hanno anche detto che qualche pulsione omosessuale non è stata del tutto estranea a loro. Quindi...non sono poi così alieno.
Le battute omofobe o non ci sono più o sono fatte volutamente per ridere insieme a me, o da me per autoironia. Non sono propriamente battute omofobe, ma battutine sul mondo LGBT. Qualcuno ha detto che ora io esagero a pubblicare i post del blog "[omissis]" su Facebook, però dopo averci parlato un po' ha cambiato idea e ora mi sostiene. Infatti sto per fondare un gruppo aperto su Facebook, che chiamerò "[omissis]", in cui voglio fondamentalmente portare avanti le idee che sono espresse nel già citato blog e a cui sto dando voce a parole di persona quando mi capita (con chiunque) e anche qua. Poiché è un gruppo aperto, e l'appartenenza ad esso non implica l'identificazione come omosessuale, sicuramente tra i suoi membri cadrà qualche omosessuale non dichiarato che, spero, potrà beneficiarne. La persona che più mi ha criticato per pubblicare i post su Facebook ha detto che farà da amministratore e cercherà di aggiungere più persone possibile.
PRATICAMENTE, poi, oltre a questo, la vita non cambia per nessuno e tutto va avanti come prima

Sostanzialmente, sono però molto più sereno, ora mi godo davvero il tempo, sia con i miei amici stretti sia con quelli che frequento di meno. Apprezzo molto di più una festa, una mangiata insieme o anche una semplice risata. Molto divertente fare con i miei amici ragazzi etero apprezzamenti alternati su ragazze(loro) e ragazzi(io), o discutere dei nostri gusti (in fatto di ragazzi) con amiche eterosessuali o con amici omosessuali (ne ho uno solo però). Ovviamente è anche simpatico poter parlare liberamente, senza dover abbassare la voce, chiunque ci sia vicino. Un'altra cosa positiva è che ho conosciuto un ragazzo all'università, che è gay, e stiamo diventando amici. Non ci piaciamo, però non è certo da poco trovare una persona con cui ci si trovi bene a primo acchito. Ci siamo conosciuti su Facebook e sarebbe stato impossibile vederci tranquillamente all'università se io avessi avuto i problemi che mi creavo a 7-8 mesi fa.
Ci sono stati tanti episodi che mi hanno convinto che ho fatto bene a fare quello che ho fatto, l'unica cosa negativa sono stati i momenti difficili a casa. Solo che sono passati in pochissimo tempo, e so che anche i prossimo saranno passeggeri, e ripeto che ce n'erano di più (e distribuiti nel tempo) quando stavo male perché non ero me stesso. Anche i miei genitori stavano male perché mi vedevano ansioso e giù di tono.
Voglio però raccontare un episodio che mi è rimasto impresso, prima di salutarvi. Qualche giorno fa alla laurea di un mio amico c'era suo fratello di 16 anni. C'erano molte ragazze e mi ha chiesto: "Vedi quante ragazze, perché non ne approfitti?". Io ho detto con tutta tranquillità che sono gay, al che mi ha fatto domande molto ingenue sul come è possibile, dicendo che secondo lui si diventa, si sceglie, che non è naturale, che a lui piacciono le ragazze perché è una cosa naturale. Ho risposto provando a spiegarglielo in termini scientifici semplici, ma sostanzialmente mi ha fatto tenerezza. C'era anche sua mamma che sentiva che io parlavo di ragazzi con gli altri amici, e poi dopo si è rivolta a me (parlando d'altro) con modi davvero molto gentili e invitandoci a casa. Vabbé.
Poi qualche sera dopo ci siamo trovati a casa di questo ragazzo e del mio amico a giocare a poker, e mentre i miei amici etero parlavano di una ragazzo, io e una ragazza (ma anche gli altri ragazzi dicevano la loro) parlavamo di un bel ragazzo di 20 anni che era sull'annuario del liceo (EFFETTO FACEBOOK hahaha) che a me piace tanto. Alla fine questo ragazzo di 16 anni ha visto tutti assumere appunto che l'omosessualità sia una cosa naturalissima, accettata a priori nel mio gruppo.
Ecco, avrei tanto voluto vivere io un episodio simile a 16 ani, o avere un amico che me lo raccontasse. Mi avrebbe aiutato. Magari il sedicenne lo dirà a un suo amico omosessuale. E poi, tanto per dire, ho saputo che lo zio di questo ragazzo è omosessuale.
Ciao
Ciao Arrofus, ho provveduto a rimuovere i riferimenti al blog segnalato nel post e al gruppo di facebook: ti ricordo che sul forum di Progetto Gay "è vietato pubblicare dati anagrafici, dati di contatto (es: email, contatti msn, facebook, etc),siti promozionali di attività personali o di terzi."(1.6)
Marc090