Ecco cosa succede dopo (per me)

La difficoltà di uscire allo scoperto
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arrofus
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Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » domenica 2 dicembre 2012, 17:31

Cari utenti del forum,
sono l'autore del post: Dichiararsi con tutti, fatelo. Ora racconto, come promesso, come vanno le cose dopo il coming out totale di cui parlavo. Partendo anche un po' da prima, e ricordando che vivo nel profondo Sud, in un paese di 16000 anime, in una zona rurale, e i miei genitori sono anziani, mia madre è cattolica di quelle che non pensano. Inoltre può essere interessante sapere che vado all'università.

Il 1 giugno dissi a un mio amico che conoscevo da un po' che sono gay. Reagì bene, e ne fui felice. Per qualche giorno disse che era ragionevole non parlarne con altri, perché non avrebbero capito.

Poi pensandoci, conoscendo gli altri nostri amici e osservando i loro comportamenti, dopo un po' cominciò a spronarmi a essere me stesso con più persone, con altri amici, o anche con tutti. Ne parlavamo sia come questione a sé stante sia perché a volte non mi sentivo a mio agio in compagnia di altre persone con cui non ero me stesso, dopo che con lui avevo parlato.

Le mie risposte erano tipo quelle che si danno sul forum, che ho letto dopo. Ne parlavo con Project che mi sconsigliava di dare ascolto al mio amico, mi diceva che poi avrebbero sparlato da dietro e che comunque non ne valeva la pena. Spesso ho litigato col mio amico ad alta voce. Io sostenevo che le altre persone erano prevenute, che spesso facevano battute omofobe, che mi avrebbero visto solo come il gay ecc. ecc. Comunque quelle discussioni erano vivide nella mia mente.

Poi ho letto un libro due mesi fa, COME NON DETTO. Appena finito di leggere quel libro ho detto a mio padre(70 anni) che sono gay. Reazione negativa ma non troppo, direi. Pianti, bestemmie (che bello!), sei malato, da che dipende, è una cosa mentale, è un periodo, si può curare, le solite scemenze. Andiamo da uno psichiatra, gli smonta tutte le idiozie che ha in testa, ma non serve. Questo due mesi fa, ma ancora ora sta giù, come è ovvio, e ancora pensa gran parte di quello che credeva prima. La sua ultima versione è stata: "non è colpa tua se sei gay", oppure "nessuno ti ha accusato di niente". Non fa nulla, non me ne sono mai pentito, sono sempre stato fiero di averlo fatto e lo rifarei. Nonostante dice che ora è triste che deve lasciare dei beni a me che non avrò una vita normale, e che la sua speranza e richiesta nei miei confronti è comunque che io abbia una vita più normale.

Poi si era impuntato che mia mamma(65 anni) e mio fratello(27 anni) non dovevano saperlo, ovviamente l'ho comunque detto loro. Le reazioni sono state sempre mediamente negative, con mia madre che ancora dice che dobbiamo andare da uno psichiatra serio perché quello da cui è stato mio padre non è buono. Mio fratello dice che comunque non sono normale, e tutti concordano nel dire che non deve sapere nessuno che sono gay. I miei genitori vogliono che passi tutta la vita da solo e senza dire nulla a nessuno.

Sono contentissimo di averne parlato con la mia famiglia, ogni volta che c'è l'occasione con calma faccio loro notare quanto sono assurde le loro convinzioni, e ho ordinato un libro e un DVD da mostrare loro. Sono sicuro che cambieranno, io sto molto meglio e alla fine anche loro se non stanno meglio ora staranno presto meglio. C'è stato qualche momento difficile ma NULLA in confronto a prima, alla vita che MI costringevO a fare prima anche a casa. Anche se occasionalmente ancora ci sono grida, alle quali io rido per la tenerezza che mi fanno i miei genitori, sto molto meglio ora.

Ovviamente la loro richiesta di non dire nulla a nessuno è completamente ignorata. Su Facebook ho scritto mi piacciono: uomini, ogni tanto pubblico qualche post del blog "[omissis]" di [omissis], e poi sono entrato appositamente in argomento con qualcuno degli amici più stretti. Senza fare dichiarazioni, magari con un semplice messaggio, o dicendo che c'era un ragazzo che mi piaceva e spiegando che sono gay al 100% da sempre (mi sono sempre finto etero e tutti ne erano assolutamente convinti). Alla fine non sto dicendo nulla di speciale.

La reazione è state che i miei amici, molto rispettosamente, mi fanno molte domande su cosa significhi essere omosessuali. Abbiamo parlato di tante cose, sessualità, affettività, la distinzione tra identità di genere e orientamento sessuale, fino ad arrivare alla selezione sessuale antagonista e a come l'omosessualità rientri nella descrizione della teoria dell'evoluzione e sia un complemento dell'eterosessualità. Ho anche spiegato loro come la repressione verso gli omosessuali ci porti, non a tutti ovviamente, a mettere in atto dei comportamenti che poi fanno sì che siamo tacciati di promiscuità o depravazione. D'altra parte, poi, non tutti i miei amici sono eterosessuali al 100%, alcuni mi hanno anche detto che qualche pulsione omosessuale non è stata del tutto estranea a loro. Quindi...non sono poi così alieno.

Le battute omofobe o non ci sono più o sono fatte volutamente per ridere insieme a me, o da me per autoironia. Non sono propriamente battute omofobe, ma battutine sul mondo LGBT. Qualcuno ha detto che ora io esagero a pubblicare i post del blog "[omissis]" su Facebook, però dopo averci parlato un po' ha cambiato idea e ora mi sostiene. Infatti sto per fondare un gruppo aperto su Facebook, che chiamerò "[omissis]", in cui voglio fondamentalmente portare avanti le idee che sono espresse nel già citato blog e a cui sto dando voce a parole di persona quando mi capita (con chiunque) e anche qua. Poiché è un gruppo aperto, e l'appartenenza ad esso non implica l'identificazione come omosessuale, sicuramente tra i suoi membri cadrà qualche omosessuale non dichiarato che, spero, potrà beneficiarne. La persona che più mi ha criticato per pubblicare i post su Facebook ha detto che farà da amministratore e cercherà di aggiungere più persone possibile.

PRATICAMENTE, poi, oltre a questo, la vita non cambia per nessuno e tutto va avanti come prima :-)
Sostanzialmente, sono però molto più sereno, ora mi godo davvero il tempo, sia con i miei amici stretti sia con quelli che frequento di meno. Apprezzo molto di più una festa, una mangiata insieme o anche una semplice risata. Molto divertente fare con i miei amici ragazzi etero apprezzamenti alternati su ragazze(loro) e ragazzi(io), o discutere dei nostri gusti (in fatto di ragazzi) con amiche eterosessuali o con amici omosessuali (ne ho uno solo però). Ovviamente è anche simpatico poter parlare liberamente, senza dover abbassare la voce, chiunque ci sia vicino. Un'altra cosa positiva è che ho conosciuto un ragazzo all'università, che è gay, e stiamo diventando amici. Non ci piaciamo, però non è certo da poco trovare una persona con cui ci si trovi bene a primo acchito. Ci siamo conosciuti su Facebook e sarebbe stato impossibile vederci tranquillamente all'università se io avessi avuto i problemi che mi creavo a 7-8 mesi fa.

Ci sono stati tanti episodi che mi hanno convinto che ho fatto bene a fare quello che ho fatto, l'unica cosa negativa sono stati i momenti difficili a casa. Solo che sono passati in pochissimo tempo, e so che anche i prossimo saranno passeggeri, e ripeto che ce n'erano di più (e distribuiti nel tempo) quando stavo male perché non ero me stesso. Anche i miei genitori stavano male perché mi vedevano ansioso e giù di tono.

Voglio però raccontare un episodio che mi è rimasto impresso, prima di salutarvi. Qualche giorno fa alla laurea di un mio amico c'era suo fratello di 16 anni. C'erano molte ragazze e mi ha chiesto: "Vedi quante ragazze, perché non ne approfitti?". Io ho detto con tutta tranquillità che sono gay, al che mi ha fatto domande molto ingenue sul come è possibile, dicendo che secondo lui si diventa, si sceglie, che non è naturale, che a lui piacciono le ragazze perché è una cosa naturale. Ho risposto provando a spiegarglielo in termini scientifici semplici, ma sostanzialmente mi ha fatto tenerezza. C'era anche sua mamma che sentiva che io parlavo di ragazzi con gli altri amici, e poi dopo si è rivolta a me (parlando d'altro) con modi davvero molto gentili e invitandoci a casa. Vabbé.
Poi qualche sera dopo ci siamo trovati a casa di questo ragazzo e del mio amico a giocare a poker, e mentre i miei amici etero parlavano di una ragazzo, io e una ragazza (ma anche gli altri ragazzi dicevano la loro) parlavamo di un bel ragazzo di 20 anni che era sull'annuario del liceo (EFFETTO FACEBOOK hahaha) che a me piace tanto. Alla fine questo ragazzo di 16 anni ha visto tutti assumere appunto che l'omosessualità sia una cosa naturalissima, accettata a priori nel mio gruppo.
Ecco, avrei tanto voluto vivere io un episodio simile a 16 ani, o avere un amico che me lo raccontasse. Mi avrebbe aiutato. Magari il sedicenne lo dirà a un suo amico omosessuale. E poi, tanto per dire, ho saputo che lo zio di questo ragazzo è omosessuale.

Ciao


Ciao Arrofus, ho provveduto a rimuovere i riferimenti al blog segnalato nel post e al gruppo di facebook: ti ricordo che sul forum di Progetto Gay "è vietato pubblicare dati anagrafici, dati di contatto (es: email, contatti msn, facebook, etc),siti promozionali di attività personali o di terzi."(1.6)

Marc090

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sam
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da sam » domenica 2 dicembre 2012, 18:29

Se è vero ciò che ci racconti direi che il coraggio non ti manca!
Anch io sono convinto che pian piano anche la tua famiglia arriverà a capire tutto e ad accettarti. Come hai detto tu non possono cambiare completamente da un giorno all'altro. :)

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Yoseph
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da Yoseph » domenica 2 dicembre 2012, 19:30

Bellissima esperienza la tua! Devi ammettere però di essere un ragazzo coraggioso. Spesso il profondo Sud ci viene descritto attraverso stereotipi tra cui l'omofobia, addirittura tempo fa leggevo che un giornale americano definiva la Sicilia come un posto non per gay, ora invece è la seconda regione, ed una delle più grandi, ad avere un presidente dichiaratamente omosessuele, forse tutti questi intellettuali di sud non ci capiscono un tubo e tu hai appena dimostrato che nella tua cittadina di 16 000 abitanti nessuno ti si è rivoltato contro, anzi sono stati tutti comprensivi!
In bocca al lupo per tutto, sicuramente ti terrò a mente come esempio, visto che io ancora non ho fatto il grande passo!

Alyosha
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da Alyosha » domenica 2 dicembre 2012, 19:46

Sono contento per come stai vivendo questa esperienza, mi lascia molto perplesso l'atteggiamento che hai assunto, pare cominciata una vera e propria crociata, che probabilmente anima la tua vita e che nel lasciarmi perplesso non mi permette tuttavia di esprimermi. Infondo essere un attivista può avere un suo senso e come. Non so se sia andato bene o male il c.o., certo è che se ti è andato bene hai fatto bene.

barbara
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da barbara » domenica 2 dicembre 2012, 21:52

E' molto interessante il tuo racconto Arrofus, e anche le conclusioni a cui arrivi.
Decidere quando sia il momento giusto per svelarsi credo sia una cosa difficilissima. Mi sembra che tu stia dicendo nei tuoi post che in ogni caso è meglio farlo, perchè poi ci si sente meglio. Nello stesso tempo se la reazione della tua famiglia non ti ha sconvolto è perchè evidentemente hai fatto un tuo percorso che ti ha fatto arrivare al coming out molto più solido e preparato di qualche anno fa.
La tua capacità di fronteggiare le reazioni altrui è notevole, ma arrivato a questo punto, secondo te quanto è importante avere questa capacità prima di fare coming out ? Lo è al punto da aspettare di averla oppure no?

arrofus
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da arrofus » domenica 2 dicembre 2012, 22:12

Cara barbara,
penso che quando uno si sente questa capacità fa coming out :D Io ribadisco quello che penso e scrivo la mia esperienza perché per me è stato utile in passato leggere cose simili a quelle che sto scrivendo io. Infatti in tutti i post non ho mai detto di fare coming out al al momento, ma ho spinto a pensarla diversamente da come fanno molti di noi soprattutto su questo forum: cioè che un giorno saremo pronti a smettere di nasconderci.

Caro Alyosha,
certo che per me è andato bene. Non ha di certo risolto i problemi, ora ho una vita con i suoi problemi da affrontare, ma anche cose positive. Prima forse avevo una vita non mia, e per alcuni versi mi sembrava di non averne una: mi sembrava che le cose buone fossero pause dai momenti di disagio costitutivo. Non credo di star facendo una crociata, semplicemente farmi sentire un po' per una cosa che mi coinvolge MOLTO direttamente. Alla fine non sto parlando di attivismo. Ad esempio vedi cosa ha fatto Trotty93:
[omissis]
[omissis]

è già molto di più, e nemmeno questo lo definirei una crociata. La mia vita in realtà è più animata, al momento, dallo studio della Fisica Teorica. Poi vedrò.

Grazie agli altri per i commenti e gli auguri :-)

Vorrei dire solo una cosa però: io coraggioso? ma non saprei. In realtà sono anche una persona ansiosa, lievemente ma lo sono (sul serio). Mi preoccupo per cose assurde. Alla fine mi sono reso conto che era meno pericoloso essere me stesso.

ho rimosso i link esterni per violazione del regolamento: "è vietato pubblicare dati anagrafici, dati di contatto (es: email, contatti msn, facebook, etc),siti promozionali di attività personali o di terzi."(1.6)

Telemaco

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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da FreedomTower » domenica 2 dicembre 2012, 22:24

Ammiro davvero tanto il tuo coraggio!! :D
Il senso di umorismo con la quale descrivi i fatti che ti sono capitati è epico! Avessi anch'io la tua forza!
Bello sapere che con i tuoi amici non è cambiato praticamente nulla vuol dire che te li sei anche saputi scegliere bene ^^
Don't make me sad
Don't make me cry
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Alyosha
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da Alyosha » domenica 2 dicembre 2012, 22:25

arrofus so per certo che fra un pò abbandonerai questo luogo dentro al quale hai mosso i primi passi, perché è del tutto evidente che in questo luogo ci stai stretto. E tuttavia i link sono in chiara violazione del regolamento e non solo perché sponsorizzano un'attività personale, ma perché c'è la foto del bellissimo Trotty che per altro già conoscevo visto la sua firma. Ho letto quel blog e lo trovo veramente ben fatto serio nei contenuti e di un utilità straordinaria. La vita è fatta di scelte e ognuno fa le sue. Francamente mi sentirei molto a disagio nel far sapere del mio orientamento sessuale a persone che non conosco, non sento affatto l'esigenza di metterlo in mostra rispetto ai miei colleghi universitari, rispetto al contesto lavorativo per esempio, mentre sento molto chiara l'esigenza che lo sappiano i miei amici. Vedi hai perfettamente ragioni quanto dici che il proprio orientamento sessuale non è una cosa privata, perché è vero che gli etero ostentano continuamente la propria sessualità. Però vedi probabilmente non commenterei una bella ragazza davanti al mio professore, non farei un apprezzamento a unaa bella paziente nel reparto, e non parlerei dei miei amori con colleghi con i quali non ho alcuna confidenza. Magari invece qualche altra persona lo farebbe. Vedo in continuazione etero sguaiati fare apprezzamenti volgari sulle ragazze in continuazione, sentono l'esigenza di condividere con me cose di cui a me non importa nulla, visto ceh non li conosco, ma non tutti gli etero lo fanno. Non tutti i contesti sono uguali, non tutte le relazioni e non tutte le circostanze e infine non tutti noi, continuo a contestarti questa idea che un unico atteggiamento vada bene per tutti è una semplificazione che come tale ha forti limiti.
Vedrò con calma come muovermi, ma penso che lascerò le cose avvenire molto spontaneamente senza obbligarmi in nessuna direzione e quando aavrò voglia di dirlo lo dirò e quando avrò voglia di nasconderlo lo nasconderò e quando avrò voglia di fregrmene me ne fregherò. Vedi ogni traccia come vuole il confine tra pubblico e privato e chi decide di rendere pubblico il proprio orientamento ha tutto il mio rispetto, ma non è coraggio per la semplice ragione che l'atteggiamento contrario sarebbe viltà e non credo possibile ragionare in questi termini.
Ultima modifica di Alyosha il domenica 2 dicembre 2012, 22:57, modificato 1 volta in totale.

william27
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Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da william27 » domenica 2 dicembre 2012, 22:48

Concordo in ogni tua singola parola, alyosha!! ;)

k-01

Re: Ecco cosa succede dopo (per me)

Messaggio da k-01 » domenica 2 dicembre 2012, 23:30

L'atteggiamento di arrofus, l'esplosione che ha avuto, è chiaramente legata al suo vissuto e ai suoi bisogni. Una vicenda per alcuni aspetti aspra, che si presta a varie riflessioni e nella quale ognuno può trovare spunti per sè stesso (o anche no). Bisogna sempre avere rispetto per le scelte altrui se non fanno del male a qualcuno e non nascondono ipocrisia.

Quando però scrive di non essere mai stato sè stesso - da qui il disagio e l'esigenza di doverlo dire - non so bene a cosa si riferisca.
Se uno non è sè stesso chi altri dovrebbe essere?

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