Raffaele è un deficiente che da Settembre prende in giro Paolo, per la sua effemminatezza.
Una volta voleva costringerlo in bagno a fare quelle cose, gli chiese la lista di tutti i gay della scuola e il primo giorno di scuola voleva sapere se io lo fossi.
E tutti i maschi della classe, un giorno, raggruppandosi intorno a Paolo, gli chiesero se io e lui stiamo insieme. Chiedendoglielo in un modo strano, divertito.
Sentìì un conflitto pressante in me, tra quello che sono (che voglio nascondere per paura) e la massa di gente.
La cosa che trovo strana, come mai a loro suscita così tanto interesse? Come l'avranno capito di me? Io mi reputo abbastanza normale negli atteggiamenti. Secondo me sono tutti gay repressi in quella classe e l'hanno capito grazie al gay radar.
Comunque Raffaele è uno di quelli della mia scuola, che ancora dopo due anni, a volte mi parla di quell'episodio.Vacuum ha scritto: Un giorno ad esempio c'era tutta la scuola fuori e questi stro..i in classe con me, prendendomi di mira decisero di sputarmi, picchiarmi e insulti pesanti. Tutti gli altri che gridavano rissa, divertiti, come se fosse uno spettacolo divertente.
Io cercai di difendermi, mi uscì sangue. Me ne andai e tutti gli altri da lontano mi gridavano FR.CIO.
Un anno dopo mi chiesero alcuni: "Ei ma sei tu .........., quello a cui hanno spaccato la faccia?"
Naturalmente divertito come tutti gli altri str*** dalla faccia sporca.
E oggi, ad una mostra scolastica mi ha minacciato dicendomi che mi farà uscire ancora più sangue di quel giorno.
E in più mentre camminavo, mi seguiva, mi fissava. Con arroganza.
In quel momento mi sono sentito arrabbiato e depresso.
Tremavo, avevo un forte senso di tremolio, scaturito dalla sofferenza del passato.
Una ferita dentro che si apriva.
Mi sono sentito ferito anche da certe risatine di alcuni, amici di colui che mi picchiò, che in quel momento sembravano partecipare al gioco.
Stavo incominciando a sentirmi più menefreghista di queste merde, ma mi ha rievocato quel dolore. Quel dolore e quel sangue che scorrevano quel giorno.
Mi sento ingabbiato nel passato, perchè vivo ogni giorno con il rimpianto di non aver dato il meglio di me con certe persone. Per questo spero in una vendetta.
Intanto il mio presente sta andando a quel paese.
Penso che potrò soltanto finchè non troverò la mia strada, l'unica a darmi felicità.
Ma è dura riuscire a liberarsi dalle sofferenze del passato, perchè significa abbandonare quello per cui eri sempre abituato.
Ogni giorno vivo con questo chiodo fisso.
Io mi chiedo come fanno certe persone a non essere mai state ostacolate così.
Si, ci sono cose più gravi, ma immagino che per nessuno sia bello sentirsi presi di mira ed infastiditi, da gente a cui non hai mai fatto nulla.
Tra l'altro con divertimento e arroganza.
E derisi da mezza scuola che guarda lo "spettacolo" come in un patibolo.
Sono sbagliato io? O ho tutto il diritto di sentirmi a disagio?
Perchè con questa gente è così difficile sentirsi spontanei e tranquilli.
Voglio soltanto essere felice, sentirmi libero, mettere i paletti tra questo tipo di persone.. Ma ho notato che anche se le ignori, insistono. Con le loro idee, giudizi e cattiverie.
Siamo tutti quanti sottoposti a questo tipo di cose?
O solo chi è fortunato non lo è?
E per fortunato intendo coloro che hanno raggiunto la serenità e il fregarsene di tutti?