Credo che il discorso tuttavia, sia un po' deviato...
Quello verso cui mi sono categoricamente posto contrario, è il concetto proposto da arrofus, per cui il represso è colui che i problemi se li crea e più o meno indirettamente (se lo ricolleghiamo al concetto di arrofus, ma anche solo al concetto di un c.o globale) danneggia gli altri con la sua paura, nonché se stesso.
Concordo su tutta la linea con le parole di alyosha... più precisamente concordo con le sue parole quando dice:
Liberarsi dell'omofobia interizzata non significa per ciò stesso dichiararsi, ma molto di più liberarsi dell'idea che siccome si è gay, nella sostanza si è sfigati, perché si è monchi di qualcosa.
A dire il vero miky93, volevo rispondere a te e credo tu abbia travisato le mie parole...
Quando arrivo a dire "Tu non puoi essere, ne tantomeno sei, la causa delle discriminazione altrui..." intendo a chiare linee che la paura trova, qui, una chiara e valida giustificazione.... Una
causa, prima di tutto.
Se ci riflettiamo e per questo non concordo assolutamente con l'evidenza benefica di un esposizione al pubblico (un co totale), parliamo dell'assurdità di rimanere estranei, ad un contesto profondamente malsano.
Neghiamo... con questa assurda storia della repressione (asserendo appunto che la vittima è carnefice di se stessa, in quanto vittima) un quadro culturale in cui, come nei meccanismi sociali più basilari, il diverso è poco desiderato (perché mina le proprie sicurezze) in cui l'omosessualità è additata, per pregiudizio, come una deviazione profonda o meglio ancora... aberrazione della natura.
Trovo ingiusto, sulla base di questi concetti, che mi si venga a dire che se io mi sacrificassi (mi esponessi al pubblico), in nome di tutte le vittime di questa cultura profondamente erronea, per far si, che i carnefici, i quali non dovrebbero MAI essere legittimati ad esser carnefici, possano ricredersi, allora tutto sarebbe risolto.
Che mi si venga a dire che se io, come tanti altri, in nome della "normalità" che voglio difendere... (perchè per assurdo devo difendermi pure da questa "accusa") mi schierassi in una lotta all'ultimo sangue, per pormi come lume, di fronte a coloro che da ignoranti spargono il pregiudizio.... (legittimando quindi un'accusa già priva di fondamento) queste accuse non avrebbero ragione d'esistere.
La pretesa di un gesto del genere mi sembra talmente irrisoria, ambivalente e contraddittoria, che l'unica cosa che mi viene da dire in proposito, è che chi è causa di un problema, va considerato come tale. Lui...(colui che crea problemi) sarà responsabile delle sue azioni, in quanto causa. Io, in quanto possibile vittima, farò di tutto per auto-tutelarmi... che è poi il fondamento della società civile.
Nel mio caso, sebbene tanti sappiano di me, perché ho pensato che conoscere questo tratto di me gli avrebbe dato un quadro più completo di quel che sono... altri non sanno ne sapranno per mia scelta... In quanto sono il primo ad auto-tutelarmi da problemi che non ho voglia, ne tempo di vivere, che minerebbero le basi pratiche delle mie ambizioni, le basi dei miei studi e la mia vita nel suo complesso.
Per questo trovo pesante l'atteggiamento di arrofus nei confronti di chi non la pensa come lui, per questo, trovo sbagliato il tuo ragionamento miky93, a partire dalle fondamenta (e se vuoi, posso entrare nel merito visto che ti ringrazio per una risposta così dettagliata) e riguardo candido invece... lo inviterei a pensare appunto, alle parole di un sociologo contemporane, per cui "quello che la cultura chiama differenza, è il prodotto dei confini che tracciamo, non la loro causa, o movente" (fredrik barth anche se non è esattamente un sociologo).
p.s Ci tengo a precisare una cosa fondamentale... E' una cosa che ripeto sempre ma un concetto a cui tengo... Non esiste ne mi son mai sentito appartene a nessun "NOI". Il "noi gay" è secondo me una generalizzazione inaccettabile, di ragazzi che vengono inquadrati troppo facilmente su categorie che forzatamente, cercano di inquadrare una realtà che non esiste. (perchè gay non descrive nulla, se non altre persone)