
Ho scelto di scrivere in questa sezione perché una della percezioni che ho avuto ieri è la voglia di tanti ragazzi e ragazze di uscire per strada a testa alta , senza paura del giudizio della gente.
Tutto ha avuto inizio intorno alle 16 in Stazione Centrale. Io avevo appuntamento con Davide (nick del forum) e il suo ragazzo . C'era così tanta gente nella piazza che abbiamo consumato un bel po' di ricarica telefonica a cercarci .

Bandiere rainbow , bandiere viola e bandiere bianche. Un unico carro con tanti palloncini colorati e con sopra i genitori dell'Agedo era alla testa del corteo.
Quest'anno niente carri ; una scelta di sobrietà e anche di praticità. L'ultima volta il percorso del pride , a causa dei carri, era stato molto più decentrato.
Quest'anno invece si è attraversato il centro dalla Stazione Centrale fino ad arrivare a Corso Buenos Aires.
A niente è valso un tentativo poco riuscito dell'opposizione comunale di alimentare il malcontento dei negozianti per la chiusura al traffico.
Penso che al contrario molti locali abbiano beneficiato della gran folla che ha sfilato per circa due ore.
Tanti colori , arcobaleni disegnati sulle guance, qualche travestimento ironico , tamburi , musica e soprattutto tanta gente , soprattutto giovani . Una bella festa , pacifica e allegra.
Ho sfilato per un po' anche insieme agli amici dell'associazione con cui collaboro e poi sul percorso ho incontrato altri due amici del forum e perfino una collega di lavoro . Più che una manifestazione mi è sembrata una festa. Gente che salutava dai balconi. Niente slogan. Questo mi è risultato strano in confronto alle altre manifestazioni a cui sono abituata.
Guardandomi intorno ho percepito un senso di liberazione , più che di protesta.
I travestimenti del pride inducono molti a considerarlo una "carnevalata". Ora che l'ho vissuto penso che forse il pride è un'esperienza in cui rivive anche l'anima originaria di ciò che noi chiamiamo "carnevale"; un momento in cui pubblicamente viene sovvertito l' ordine dato , sciogliendo le catene delle convenzioni sociali.
E' come un rito , in cui ci si concede di inscenare e prefigurare una realtà diversa possibile.
L'eccesso e la fantasia sono ,secondo me, il segnale dirompente di una voglia di cambiamento che non è più possibile ignorare.O per lo meno è così che voglio vederli.
Alla fine di tutto la folla si è raccolta sotto il palco. Per la prima volta in un Pride è intervenuto anche il sindaco della città ,per dire che "Milano oggi è più bella".
Anche a me è parso così.
