punto della situazione/piano di battaglia

La difficoltà di uscire allo scoperto
tobias
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da tobias » sabato 7 dicembre 2013, 21:06

Ciao collega alberista! ;)
I consigli che hai ricevuto sono tutti ottimi! E anch'io ti consiglio vivamente di andare a Roma a conoscere Project e i ragazzi "romani" di progetto.
Aggiungo solo che mi ritrovo molto in quello che scrivi...anzi, in certi punti sembra quasi che stai parlando di me :lol:
I tuoi propositi e il tuo piano di battaglia somigliano molto al mio, ma, soprattutto, mi riconosco molto quando parli di questo:
derkleineBaum ha scritto:Alla base di queste due problematiche ce ne è un’altra, in un certo senso più impegnativa e generale: come posso vincere quella “forza di inerzia”, quella pigrizia (o forse quella paura), che mi trovo spesso a sperimentare, anche nel prendere decisioni che per altri sono semplici?
Eh, lo so, brutta bestia questa sorta di timidezza-pigrizia! Ultimamente ho capito che devo entrare nell'ottica che questa pigrizia fa del mio carattere e sarà impossibile eliminarla del tutto. Posso però limitarla, con esperienze graduali che mi facciano acquisire coraggio e maggiore autostima...infatti ultimamente sono riuscito un po' a vincere questa pigrizia, e sai come? Semplicemente avventurandomi un po' in quelle cose o nuove esperienze che, ragionandoci razionalmente, non rappresentano affatto un "pericolo". Per esempio da qualche mese frequento la chat di progetto (dopo qualche mese di indecisione, dovuta alla mia solita pigrizia-paura-timidezza...insomma, quella bestia lì!) e ho scoperto che è proprio un bel posto, come il forum! Spero proprio un giorno di poter conoscere qualche utente del forum con cui ho potuto chiaccherare in chat (:
Ricordo ancora che quando ero bambino ci mettevo sempre un sacco a tuffarmi in acqua...l'acqua mi sembrava sempre fredda, mi immergevo gradualmente ma ci mettevo un sacco (com'ero stupido! :D ). Poi capii (dopo un bel po') che era meglio tuffarsi subito, senza tante storie! Ecco, per certe cose nella vita bisogna un po' tuffarsi. Poi, ovviamente, non bisogna mai dimenticare di usare la testa e di essere un po' prudenti (se l'acqua è a 4 gradi è meglio non tuffarsi!).
Nel caso della tua futura esperienza a Roma, ripeto, fai benissimo a tuffarti! ;)

In bocca al lupo per tutto (:
Ultima modifica di tobias il lunedì 9 dicembre 2013, 17:16, modificato 1 volta in totale.

derkleineBaum
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da derkleineBaum » domenica 8 dicembre 2013, 21:57

Per e^ip+1=0
Mi fa piacere incontrare un altro "sognatore". Accolgo pienamente il tuo suggerimento a non esagerare! Per me, però, è una cosa piuttosto automatica questo rapporto con il mondo onirico, perché in pratica quasi ogni mattina ho una storiella da raccontare. Ultimamente, proprio per la serie "meglio non esagerare", per curiosità mi sono procurato un saggio di Freud (chissà perché, prima o poi ci andiamo a sbattere tutti! :roll: ) intitolato “Uber dem Traum” e tradotto in italiano con “il sogno” in un’edizione decisamente economica. Nelle intenzioni dell’autore doveva essere una versione più divulgativa (e più breve) de l’Interpretazione dei sogni. Almeno così lo presentano. È la mia prima lettura del genere. È stata interessante, anche se sicuramente è datata (suppongo). Di psicologia e affini non ne capivo niente prima e continuo a non capirne ora… comunque lo consiglio come lettura, pur rimanendo d’accordissimo sul tema moderazione (o addio cervello!!).
Sono un po’ sorpreso dal tuo nickname. Ha qualcosa a che fare con l’immagine? Sembra una di quelle rappresentazioni con cui spiegano spazio-tempo e cose simili. (nel caso tu voglia, non darmi una spiegazione troppo complicata! :D )
Per Tobias
Caro collega,
ti confesso che io questo fatto dell’acqua lo faccio ancora e la gente mi ride dietro :D ! Comunque, per Roma, invece, alla fine mi tuffo! Dobbiamo metterla a cuccia quella bestiaccia strana lì! Quanto alla chat, ieri il povero Project (povero dato che ha beccato me, che mi sono dimostrato un po’ incapace telematicamente), insieme ad altri pazienti giovini, mi ha fatto fare un tour didattico della chat… quindi chissà, magari se un giorno di questi mi connetto ci becchiamo!
Vabbè ciao ragà! In bocca al lupo anche a voi!
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Yoseph
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da Yoseph » lunedì 9 dicembre 2013, 3:21

Dai che ci divertiamo a Roma derkleineBaum!!! :lol: :lol: :lol:

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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da derkleineBaum » lunedì 9 dicembre 2013, 21:34

Yoseph ha scritto:Dai che ci divertiamo a Roma derkleineBaum!!!
siiiiii :lol:
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e^ip+1=0
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da e^ip+1=0 » martedì 10 dicembre 2013, 1:13

Dev'essere senza'altro interessante questo sunto che hai letto de "L'interpretazione dei sogni". Datato, per certi versi, credo proprio che lo sia, almeno a quanto una volta sentii dire da una psicanalista. Io purtroppo, nonostante me lo fossi riproposto più di una volta, non ho mai messo mano ad un libro di psicanalisi.
Già, inerzia, pigrizia: capisco cosa intendi. Ognuno, naturalmente, ha la propria storia dietro ed il proprio carattere.
Tobias scrive che:
tobias ha scritto: Eh, lo so, brutta bestia questa sorta di timidezza-pigrizia! Ultimamente ho capito che devo entrare nell'ottica che questa pigrizia fa del mio carattere e sarà impossibile eliminarla del tutto. Posso però limitarla, con esperienze graduali che mi facciano acquisire coraggio e maggiore autostima...infatti ultimamente sono riuscito un po' a vincere questa pigrizia, e sai come? Semplicemente avventurandomi un po' in quelle cose o nuove esperienze che, ragionandoci razionalmente, non rappresentano affatto un "pericolo".
Io dal canto mio, posso dirti che, da poche settimane, ne sono uscito e mi ritrovo pieno di energia, ma come mai mi era accaduto prima. Non so se è successo anche a te, per via dei vari eventi che hai passato: hai mai avuto l'impressione di sprecare una marea di energie nel lottare contro te stesso o nel porti inutili problemi?

Hahaha questo nickname è fonte costante di interrogativi su questo forum :lol:
Si tratta di un caso particolare della cosiddetta "formula di Eulero", ossia una formula che permette di estendere le funzioni esponenziali (tipo e^x) ai numeri complessi. In questo caso particolare è carina perché contiene i 5 numeri più interessanti della matematica: e (il numero di Nepero), i (l'unità immaginaria), pi greco, uno e zero. L'immagine rappresenta uno degli aspetti più spettacolari teorizzati da Einstein (e successivamente verificati!): ossia il fatto che masse molto grandi, come quelle di oggetti astronomici, possono "curvare" la struttura geometrica su cui l'universo che noi conosciamo si regge, la quale viene detta varietà spazio-temporale. In parole povere, se ti metti vicino ad un buco nero (non te lo consiglio :lol: ), la strada più breve tra due punti dello spazio non sarà più una linea retta ma una linea curva, e il tempo scorrerà diversamente in punti diversi dello spazio: questo, intuitivamente, è quello che vuol dire "curvare lo spazio-tempo". Sembra un po'folle ma pare proprio che le cose funzionino così, almeno per ora. Spero di essere stato abbastanza chiaro, spiegare tutto questo in poche righe è difficile.
;)

derkleineBaum
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da derkleineBaum » giovedì 12 dicembre 2013, 20:47

Caro e^ip+1=0,
per rispondere in breve a questa tua domanda
e^ip+1=0 ha scritto:Non so se è successo anche a te, per via dei vari eventi che hai passato: hai mai avuto l'impressione di sprecare una marea di energie nel lottare contro te stesso o nel porti inutili problemi?
ti dico che, a livello di veglia almeno, in quest’ultimo anno ho conosciuto una stanchezza mentale che prima mi era sconosciuta. Credo che questa situazione derivi da un “aggrovigliarsi del pensiero”, da un rimuginare eccessivo su fatti e situazioni; tutto ciò si è accompagnato ad uno stato frequente d’ansia o tristezza. In parte sono stati turbamenti necessari e lo sono ancora... dico questo perché credo che affrontarli potrà permettermi(ci?) di andare avanti come persone. E qui sta anche la lotta contro la cosiddetta “bestiaccia” e la metafora del tuffo adoperata da Tobias. Allo stesso tempo non sarebbe male imparare a viverli meglio questi momenti: se penso che non sono digiuno di yoga et similia (mi bastava un po’ di respirazione per calmarmi), e guardo invece ai miei pensieri/comportamenti del mio ultimo anno, devo trarre una drastica conclusione: devo essere proprio una mezza calzetta meditativa! Altro che autocontrollo!! Comunque credo che vedere queste situazioni come opportunità contribuisca notevolmente a ridurle ad una dimensione più naturale.
Non inserisco per ora nulla a livello di sogni (a meno che tu non voglia)… vedi è che da questo punto di vista sono decisamente uno strano ragazzo, non tanto per i contenuti, ma per le “modalità” del mio sognare.
Quanto al nick… dopo averti scritto, avevo anche pensato che forse non si trattasse affatto di una formula matematica e invece :shock: !! mamma mia :lol: :lol: !!!
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da e^ip+1=0 » mercoledì 18 dicembre 2013, 0:07

Caro derkleinebaum, scusa se rispondo un po' tardi ma, tanto per cambiare, sto facendo un po' i salti mortali ultimamente :lol:

Giustamente parli di certi stati di turbamento e di ansia e del fatto di affrontarli come di un'opportunità. Vedi, se può esserti utile, io mi sono reso conto di una cosa: molto spesso capita di odiarli questi stati d'animo, ma essi sono particolarmente subdoli perché, in un certo senso, richiedendo una notevole fatica per essere sradicati, dopo un po'diventano "comodi". Fa fatica staccarsene, e quindi ci si abitua, che è la cosa peggiore credo. Qualsiasi cosa si faccia per allontanarsene, credo sia necessario innanzitutto non cedere al richiamo che essi esercitano quando meno ce ne accorgiamo. Non so te, derkleinebaum, ma a volte, in certi momenti passati in cui sentivo questa pigrizia, quest'inerzia, mi dicevo: "ma forse è normale così, è naturale così". Credo che sia questa una delle difficoltà più grandi nell'affrontare la "stanchezza interiore".
Oggi sono casualmente incappato in un articolo del filosofo Galimberti che molto mi ha fatto pensare. Ne riporto l'idea in questa discussione perché credo possa essere interessante, dopo quanto detto a proposito di costruire una serenità futura.
Sostanzialmente, afferma Galimberti, la felicità può realizzarsi in due modi: uno è quello effimero, casuale, molto bello peraltro, che prende forma nelle circostanze più quotidiane e che è molto soggettivo. C'è chi può essere felice perché fa scoperte inaspettate, come una bella piazza in una città che pensava di conoscere a menadito, chi è felice perché, in una conversazione qualsiasi, si è andati a toccare argomenti particolarmente comici, chi è felice perché è riuscito a realizzare qualcosa di buono nel lavoro, nello studio o in qualsiasi altra attività. Potrei andare avanti a iosa. Sono bei momenti di felicità ma sono contingenti e, per il modo stesso in cui nascono, durano poco. è bene che ci siano, ma da soli non assicurano una felicità "di fondo". Essa, secondo Galimberti, risiede nel "conosci te stesso" e nel "conosci i tuoi limiti", due massime legate all'antichità greca. Conoscere se stessi per avere una solidità, una serenità di fondo che sarà duratura perché legata solo a noi stessi e non alla contingenza. Non solo, ma scrive Galimberti:

"La felicità è l’autorealizzazione di se medesimi, di se stessi, e questa è una definizione di Aristotele il quale ritiene che ogni uomo sia fornito di una vocazione, di una inclinazione, che lui chiama daimon; ciascuno ha il suo demone, il musicista, l’artista, il filosofo, l’uomo che lavora manualmente, e la felicità in greco si dice eudaimonia: "la buona realizzazione del tuo demone". Questa è la definizione di felicità di Aristotele e io sto a questa definizione, l’autorealizzazione, uno se si autorealizza, se fa ciò per cui è chiamato o che è evocato, appunto, è felice."

Una buona realizzazione di sé, essendo consci dei propri limiti, è secondo me un elemento essenziale che, nella sua semplicità, spesso non si tiene presente.
Che ne pensate?
derkleineBaum ha scritto: Non inserisco per ora nulla a livello di sogni (a meno che tu non voglia)… vedi è che da questo punto di vista sono decisamente uno strano ragazzo, non tanto per i contenuti, ma per le “modalità” del mio sognare.
Beh, guarda, quasi quasi uno di questi giorni apro una nuova discussione sui sogni. :)

derkleineBaum
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da derkleineBaum » giovedì 19 dicembre 2013, 21:47

Caro e^ip+1=0, ma figurati! Anche io ti ho letto ieri sera, ma ero troppo stanco per cercare di articolarti una risposta, che fosse almeno vagamente sensata!
In merito alla questione “crogiolarsi nelle negatività” credo di capire cosa intendi. A riguardo, oltre al punto di vista “fase negativa come opportunità” sono anche arrivato a prendermi in giro. Quando mi prende la “fase no” (ma mi auguro che non mi riprenda, dato che al momento non la sto vivendo!), fra me e me mi autoaccuso di vittimismo e cerco di riderci su (è una delle varie tecniche da me brevettate per reagire)! Poi sicuramente le cose stanno andando meglio perché credo di aver capito, in larga parte, quali siano le cause scatenanti delle ccdd. fasi no.
Giustamente poi, poni una questione molto difficile e io non so quanto sono in grado di risponderti. Che cos’è la felicità? Riguardo Galimberti, mi cogli piuttosto impreparato, è un po’ troppo recente per me! Credo di averlo visto qualche volta in tv o forse su qualche giornale, ma sempre senza interessarmi. In base a quanto scrivi tu, mi pare però che il suo pensiero, almeno su questo argomento, sia più che altro un ritorno all’antico. “Conosci te stesso” è il famoso motto delfico e anche la conoscenza del limite umano è basilare nella “sapienza” greca, già prima delle elaborazioni filosofiche antiche più complesse (ad esempio perfino in Omero si insiste molto sulla punizione della hybris, il “peccato di tracotanza” nei confronti del limite posto dagli dei agli uomini). Sul punto “felicità effimera”/”felicità di fondo” (che mi colleghi alla questione della realizzazione del daimon, delle proprie inclinazioni quindi) credo di non poter affatto dissentire. Il problema, come sempre, è saper realizzare davvero una simile prospettiva! Una cosa che butti la questione più sul pratico (forse è banale quello che sto per dirti, non so) credo di averla capita e cioè che la realizzazione di sé, passa necessariamente attraverso l’accettazione (e questa è una cosa che non può partire “dalla testa”, ma deve partire “dal cuore”). Ovviamente dicendo “accettazione” non intendo riferirmi solo alla questione dell’omosessualità, ma proprio ad un’accettazione della propria umanità (e anche di quella altrui, ma questo è un altro discorso, che personalmente mi è nato, anche grazie ad un aiutino onirico, pensando a quale sia davvero la mia capacità di perdonare e a quante cose io stesso debba farmi perdonare…… ok STOP, mi rendo conto, detto così sta cosa è un po’ evangelica un po’ “volemose bene” :roll: !!). In ogni caso…. come dire, l’accettazione da cui deriva la fedeltà a se stessi. Comunque voglio fartelo anch’io un riferimento interessante: ultimamente, per curiosità e perché un po’ subisco il fascino dell’Oriente, ho cominciato a leggere (ma sono ancora lontano dalla conclusione) il libro del Tao (Lao Tzu). Spero di non sbagliare nelle prossime rischiose affermazioni, ma anche lì, tra i molti argomenti, vi è un continuo richiamo alla fedeltà alla via (il Tao). La via è vista come qualcosa di assolutamente naturale (è opposta alla cultura umana), ma allo stesso tempo non si specifica cosa essa di preciso sia, rimane (necessariamente) oscura ed inesplicabile. Il saggio è però colui che sa accettare la via e conformarsi ad essa e la sua serenità deriverebbe proprio dall’accettazione della natura (la propria anche aggiungiamo?). Credo che ciò sia paragonabile, almeno in parte, a quanto hai detto tu, no?
E va bene, sono riuscito a fare il pesantone anche questa volta! Spero solo di non averlo fatto sbagliando anche!! Se poi decidi di aprire una discussione sui sogni credo che un interlocutore almeno lo avrai (a quel punto è rischio del forum però!!). ;)
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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da barbara » venerdì 20 dicembre 2013, 9:00

Mi piace la piega che sta prendendo questa discussione.
Visto che si parla di saggezza orientale, contribuisco con questo Consiglio Cinese ;)

http://www.youtube.com/watch?v=E6RzutnxpWQ

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Re: punto della situazione/piano di battaglia

Messaggio da e^ip+1=0 » venerdì 20 dicembre 2013, 18:45

derkleineBaum ha scritto: Il saggio è però colui che sa accettare la via e conformarsi ad essa e la sua serenità deriverebbe proprio dall’accettazione della natura (la propria anche aggiungiamo?). Credo che ciò sia paragonabile, almeno in parte, a quanto hai detto tu, no?
Assolutamente sì, anzi, trovo molto interessanti le cose che hai scritto. Mi confesso totalmente ignorante per quanto riguarda la cultura orientale, ma l'idea che vi sia una via non ben specificata, come scrivi tu, dalla cui accettazione dipenda la felicità, beh, questo ricalca in gran parte ciò che penso. La cosa di cui mi accorgo, e che in quest'ultimo periodo mi sta sconvolgendo, man mano che ci penso, è che questa accettazione di sé è ostacolata, molto spesso. Per quanto riguarda l'omosessualità questi ostacoli sono innumerevoli e credo che ognuno di noi ne conosca diversi, ma, come anche tu scrivevi, l'accettazione, propria e anche degli altri, copre anche molte altre dimensioni della vita. Molto spesso non si accetta il proprio corpo, non si accettano i propri limiti intellettuali, non si accettano, bisogna ricordarlo, le proprie inclinazioni, i propri gusti, spesso per paura del giudizio altrui. Cito un po'di cose a caso, ma spero di aver dato un'idea di ciò che intendo dire. Ciò che mi sconvolge di questa non accettazione e di questi ostacoli è che, in molti casi, essi sono puramente irrazionali. Non mi è facile spiegare in toto quello che intendo dire, perciò farò un esempio di ostacolo: perché molte religioni considerano l'omosessualità un atto malvagio o disordinato? Capisco che nei secoli passati la mentalità fosse diversa ma vedere che, nonostante tutti i progressi, nonostante la VERIFICA EMPIRICA che gli omosessuali sono esseri umani identici agli altri, nonostante le scoperte scientifiche che hanno liberato l'uomo da molte paure e false idee, vi siano ancora paesi come l'India o la Russia in cui l'omosessualità torna ad essere condannata come atto impuro e contro natura mi lascia attonito. Questo è solo un esempio, uno dei tanti esempi di ostacoli che possono allontanare dalla realizzazione di sé di cui prima parlavamo. Perché è tanto difficile vedere le cose come stanno empiricamente?
derkleineBaum ha scritto: Ovviamente dicendo “accettazione” non intendo riferirmi solo alla questione dell’omosessualità, ma proprio ad un’accettazione della propria umanità
Esatto, non so bene come esprimermi, ma credo che quest'accettazione, nonostante l'uomo sia "cresciuto" nel corso dei secoli, sia ancora lontana da venire, purtroppo. In certi punti del pianeta ci si avvicina ad essa maggiormente, in altri meno, ma nel complesso, vedo tanti, tanti ostacoli. E con "accettazione" vi è naturalmente il riconoscimento dei propri difetti al fine di prevenirli.
Sono domande a cui nessuno può rispondere, mi rendo conto, e non le ho nemmeno formulate bene. Però, il senso d'irrazionalità che vedo diffuso, molto diffuso su tutto il globo, mi lascia spesso attonito.
Beh, spero di non aver buttato sul fuoco dei discorsi fuori luogo. In ogni caso, quando avrai finito di leggere il libro del Tao, spero, derkleinebaum, che ci dirai cosa ne pensi, magari nell'apposita sezione sui libri. :)
Guarda, la sezione sui sogni arriverà tra poco, promesso ;)

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