DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

La difficoltà di uscire allo scoperto
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DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da progettogayforum » domenica 11 luglio 2010, 11:07

Ciao Project,
mi chiamo D. ho 36 anni, sono un gay dichiarato o meglio dovrei dire un ex-gay dichiarato, non ex-gay, ma ex-dichiarato. Praticamente mi sono dichiarato pubblicamente a 16 anni. I miei genitori hanno reagito male ma poi si sono adeguati e d’altra parte non avevano scelta, con gli amici meno problemi che in famiglia ma in buona parte mi hanno messo al dimenticatoio, e tra quelli che mi hanno messo al dimenticatoio ce n’è uno, chiamiamolo Stefano, che poi ho saputo essere gay, ma di Stefano ti parlerò dopo. A 16 anni ero già uno spirito molto indipendente e anche ribelle, nel senso che non avrei mai fatto quello che volevano gli altri, facevo, o meglio credevo di fare, solo quello che decidevo io. Fino ai 22-23 anni ma anche fino a 24, cioè quando ho cominciato a lavorare, dovevo evitare gli eccessi, facevo il mio comodo, ma siccome non avevo soldi miei c’erano dei limiti. Dai 24 anni ho cominciato ad entrare nel giro gay, quello che tu chiami “etichettato gay” mi dava molto il senso di libertà, mi sentivo emancipato, avevo soldi in tasca e mi piaceva rimorchiare, sono arrivato a portarmi i ragazzi in una camera d’albergo e non è successo una volta sola. Mi ha frenato un po’ la paura delle malattie ma comunque diciamo che dai 24 ai 34 anni ne ho fatte di tutti i colori, andando un po’ per inerzia, seguendo la corrente. Nell’ambiente ero conosciuto, mi chiamavano, mi coinvolgevano e io non mi facevo pregare. A 34 anni, essere apostrofato come gay, essere individuato come facente parte di un ambiente e in pratica dovermi sentire più gay che D. ha cominciato a darmi fastidio, non mi piaceva che i miei amici del giro mi chiamassero e ancora meno che insistessero quando dicevo di no, tra l’altro ero stato con tanti ragazzi ma non mi ero mai innamorato, non solo, ma cominciavo a fare discorsi che non mi sarebbero venuti in mente anche solo un anno prima, mi facevo il conto di quanto denaro avevo speso in dieci anni di quella vita, ed era veramente tantissimo e soprattutto mi sentivo frustrato e insoddisfatto, ero solo, di avventure ne avevo avute tante ma non mi avevano lasciato nulla. Ho deciso di fare un master di due anni per salire un po’ nel lavoro, cosa che non era mai interessata prima, e lì ho ritrovato Stefano. Ovviamente lui di me sapeva tutto, cioè sapeva che ero gay a gay dichiarato, io di lui non sapevo nulla, per me poteva anche avere moglie e figli. I primi giorni mi teneva a distanza, non voleva farsi vedere con me, lo invitavo a prendere il caffè durante le pause ma non ci veniva. Il suo modo di fare mi irritava molto e dopo un po’ non l’ho invitato più. Una volta è venuto alla lezione la mattina col metrò ma poi c’è stato uno sciopero e non poteva tornare a casa, io avevo la macchina e l’ho accompagnato. Durante in tragitto gli ho detto che ero rimasto male del fatto che mi tenesse a distanza perché sono gay perché magari un etero non può rendersi conto e può pensare chissà che cosa. Mi ha risposto che non voleva farsi vedere con me perché gli avrebbero appiccicato l’etichetta gay. Gli ho detto che lo potevo capire e mi ha risposto che “l’etichetta gay” non piace nemmeno a tanti gay. La risposta mi è sembrata strana ma il discorso è finito lì, poi abbiamo parlato solo di lavoro e del master. Col passare dei mesi il rapporto con Stefano si è sciolto, ci ha messo sei mesi per dirmi che era gay e mi ha raccontato un po’ la sua storia. Era rimasto sempre solo, si era innamorato due volte ma sempre di ragazzi etero, però si era messo un po’ di soldi da parte e si era comprato un piccolo appartamento anche se gli rimaneva il mutuo da pagare. Io gli ho raccontato di me e delle mie storie e poi mi ha chiesto se mi sentivo realizzato e gli ho detto la verità, non solo che non mi sentivo affatto realizzato ma che di stare nel giro non ne potevo più. Mi ha risposto: “E allora cambia aria.” La faccio breve. Non mi sono innamorato di Stefano e credo che lui non sia innamorato di me, tra l’altro ha veramente l’ossessione dell’aids e fa bene, ormai ci frequentiamo da un anno e mezzo, sempre di nascosto perché lui non vuole farsi vedere con me. Un risultato serio con me lo ha ottenuto perché ho smesso di fumare e mi sento veramente meglio e ho pure smesso di bere alcoolici, non che fosse un vizio, ma insomma poteva diventarlo. Con Stefano sto bene e penso che lui stia bene con me. Tra noi non c’è mai stato contatto fisico e non so se ci sarà mai, ma quando c’è provo una forma di serenità di fondo che non ho mai provato prima. La settimana scorsa gli ho detto che mi sento a disagio a fare il gay dichiarato (ho ripreso il discorso) e siamo arrivati all’idea che si potrebbe cambiare aria del tutto, cambiare città. Bisognerebbe cambiare lavoro e andare a vivere in un’altra città. Ci siamo fatti un po’ di conti, il cambio di lavoro, con qualche sacrificio economico si potrebbe anche sostenere e si potrebbe pure prendere un appartamentino ma lui non ne vuole sapere, mi dice che ognuno deve avere un “buchetto” per conto suo perché se dopo non va bene non ci devono essere vincoli di nessun tipo. I problemi economici sono enormi e lo sappiamo benissimo. In termini concreti si potrebbe riuscire a fare tutto in due o tre anni, non prima. Non voglio chiedere soldi ai miei e lui deve continuare a pagare il mutuo. In un weekend siamo andati in un’altra città dove c’è una grossa filiale della nostra ditta e dove potremmo trasferirci. È un ufficio molto grande, con quasi 40 dipendenti. Se e quando (perché non so proprio se succederà) ci trasferiremo, penso (cioè ho deciso) che non dirò a nessuno di essere gay. Non so se pensare di cambiare città per poter stare vicino ad un amico di cui non sono innamorato (almeno a quello che penso adesso) abbia o non abbia senso, ma ho bisogno di tranquillità e con lui sto bene. Non so se tra noi ci sarà mai altro ma in effetti non mi sembra nemmeno troppo importante. In pratica Stefano è l’unica persona che mi abbia preso sul serio, io le sue attenzioni le sento. Dopotutto siamo in due ad essere soli, è paradossale ma è così. L’idea di cominciare una vita nuova mi attira molto, voglio proprio cambiare ambiente. Non è il rapporto con Stefano che mi spinge a cambiare vita, non ne potevo più neanche prima. Però senza Stefano sarei probabilmente rimasto nella stessa situazione mentre adesso sto cercando “con lui” di rendere concreto il progetto di cambiare ambiente e lui è disposto a vendere il suo appartamento e a prenderne uno in un’altra città per seguirmi, cosa che mi sembra più seria di tante dichiarazioni d’amore (Project, sto diventando vecchio!). Ti sembrerà strano, ma è come se del sesso non me ne importasse più niente, prima era una fissa, adesso penso che ne potrei anche fare a meno, ma di Stefano non credo che riuscirei fare a meno. Prima, dei gay non dichiarati avevo sempre pensato che fossero “ragazzi senza palle” (un’espressione che ho letto nel tuo forum) ma adesso penso di me stesso che se avessi usato di più il cervello e di meno le palle (scusa la volgarità) adesso starei meglio. Ho letto sul tuo forum tutta la discussione sul coming out e francamente io sono di quelli che lo hanno considerato fondamentale per anni ma alla fine mi sono ricreduto, ho quasi capovolto il mio modo di ragionare, se prima pensavo che un ragazzo gay non dichiarato fosse “senza palle” adesso penso che un ragazzo dichiarato possa non avere fatto realmente una sua scelta ma che in qualche modo di sia fatto portare e che, una volta compiuto il passo, ne debba fare un punto di orgoglio. Devo aggiungere una cosa però, che io non ero solo dichiarato ma ero pienamente inserito nel mondo etichettato gay e che quindi non mi posso rendere conto della condizione dei gay dichiarati ma non frequentatori dell’ambiente e credo che possa essere una situazione molto diversa dalla mia. Project, non mi iscrivo al forum proprio per non farmi trascinare troppo, ma se vuoi pubblica questa mail. È solo il mio punto di vista, non esprime teoremi generali, ma forse può avere un’utilità.
Un abbraccio.
D.

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Aster
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da Aster » domenica 11 luglio 2010, 11:45

Ci avrei scommesso la testa che tu project non saresti intervenuto, ma sarebbe arrivata una provvidenziale lettera da un tizio che non interverrà mai più. Siamo davvero fortunati ad avere tanti contributi dall'esterno sempre al momento giusto, sempre con gli stessi punti di vista e temi e addirittura sempre lo stesso stile! Almeno questo D. non dice "macchina indietro"! :roll:

editore
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da editore » domenica 11 luglio 2010, 13:42

Aster, ti dispiacerebbe circostanziare queste velate accuse che tu mi sembra stia muovendo a Project di postare interventi anonimi fatti in casa. Anche perché lo stile di questo intervento è del tutto differente da quello di Progect nello scrivere, che certamente non avrebbe mai usato l'espressione "al dimenticatoio".

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Holger
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da Holger » domenica 11 luglio 2010, 14:06

Aster, scusa se te lo dico ma credo proprio tu abbia profondamente frainteso il senso di questa lettera.
Potresti anche avere ragione, potrebbe essere tutta un'invenzione di project per rispondere alla tua discussione, non lo sò e forse non voglio neppure saperlo.

Ma credimi, rileggiti bene la mail e capirai che il famigerato D. non parla assolutamente in modo negativo del fatto di essere dichiarato ma si esprime molto negativamente sulla dissolutezza del suo comportamento, comportamento che è stato influenzato dal fatto di essere dichiarato.

Tuttavia dichiarato non vuol dire necessariamente andare a rimorchiare per avventure di una sera in locali gay esplicitamente votati a quello scopo.
Tu sei dichiarato, giusto Aster? Fai cose come quelle che ha fatto D.? Pensi che essere dichiarato significhi andare a per locali gay e avere rapporti occasionali infischiandosene della propria salute? Ceredi che il fatto di essersi dichiarato a 16 anni e il fatto di essere un ribelle non abbia influenzato negativamente i comportamenti di D.?

Personalemente ho visto un messagio molto positivo in questa email e cioè che essere gay significa avere il cervello, che si decida di dichiararsi o no, che essere dichiarato pubblicamente è una cosa seria e non vuol dire avere maggiori possibilità di farsi una sveltina.
Quando D. si riferisce ai suoi conoscenti gay e al suo comportamento ne parla quasi con disgusto ma io ho avuto l'impressione che lui si sentisse in colpa per il fatto di essere considerato una meretrice e non un gay dichiarato.

Ribadisco che non sò se tu abbia ragione nei confronti di project ma se ciò fosse vero sappi che a mio parere gli è andata male. Da questa email non traspare il fatto che dichiararsi sia sbagliato ma l'evidenza che per essere gay bisogna usare la testa e che dichiararsi è una cosa seria che va fatta con il cervello che, da quello che ho capito, è prorio quanto hai fatto tu.
Noi siamo abituati a considerare immorale tutto quello che non rientra nella nostra morale e degli illusi tutti quelli che non hanno le nostre stesse illusioni.

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Aster
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da Aster » domenica 11 luglio 2010, 14:29

Editore, con Project ho già litigato abbondantemente. L'idea mi è sorta proprio con "fare macchina indietro", un'espressione per me strana (ho sempre sentito "fare marcia indietro") e che mi era rimasta impressa dopo che l'avevo letta in "Andy, romanzo gay", che poi è comparsa anche in molti post. Quando ho cominciato a leggere i post con sospetto ho notato, tra le varie cose, la perfetta "puntualità" dei post, il ricorrere di determinati temi come l'attenzione alla situazione economica e le malattie, l'amore tra gay e etero, l'erezione collegata all'innamoramento, l'amore senza sesso, i danni del coming-out. Come insegna il tenente Colombo, bisogna cercare anche quello che manca: madornale ad esempio rispetto a tutti gli altri forum gay è l'assenza totale dalla scena del sesso anale, con i problemi che si porta appresso e l'assenza di testimonianze positive da parte di gay "imprudenti". Poi c'è una costellazione di espressioni meno caratteristiche ma comunque riconoscibili come ad esempio "con lui si sta proprio bene", così come il fatto che si usi un linguaggio più da tema di italiano che da forum su internet, senza partentesi, puntini di sospensione, emoticon... Lo stesso sospetto fondato è venuto anche ad altri vecchi utenti del forum, tra cui nomino Federico, il povero Hemma, Melanogaster e anche mio moroso. Project, per me puoi pure cancellare questi messaggi, a me quest'ambiente piace e a te devo tanto, non voglio romperti le uova nel paniere.

Holger, mi sembra che il post colleghi essere dichiarati ed essere promiscui, mentre per me e non solo per me, essere dichiarati semplifica moltissimo la scelta di non esserlo (promiscui). Cercate lo stesso tema su altri forum e vedrete la differenza. Del post comunque non mi interessa un accidenti, l'opinione di Project la conosco nel dettaglio da tre anni, ma mi infastidisce il solito modo di attribuire la propria personalissima opinione a qualcuno con cui non si può interagire, a parte il fatto che mi sento un "personaggio scomodo".

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Explorer5
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da Explorer5 » domenica 11 luglio 2010, 14:41

La scelta di dichiararsi e di fare la vita da gay dichiarato a tutti gli effetti ha portato all'autore della lettera a delle conseguenze,come tutte le scelte,il fatto di avere avventure sessuali poteva essere appagante nel momento di consumare l'atto sessuale in se',ma quello non è amore è solo uno degli aspetti,ognuno di noi per tradizioni e per cultura ha un opinione diversa sull'amore, ma fondamentalmente in via generale si puo' dire che l'amore è tenere a qualcun'altro e gioire della sua presenza.Il fatto stesso che il tuo amico ti dia gioia nonostante tra di voi di fisico non c'è stato nulla,vuol dire che la tua scelta non ti ha portato gioia speri in un qualcosa di piu' di un amicizia e di una convivenza(ma non è detto che accada)come tutte le cose dichiararsi ha i suoi pro e contro, sicuramente ci si sente piu' liberi ma in alcuni ambienti sia lavorativi che sociali puo' essere uno svantaggio concreto e di forti discriminazioni(pensiamo alle piccole realta' di un paese).
Ama la verità, ma perdona l'errore. Voltaire

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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da guy21 » domenica 11 luglio 2010, 14:59

sono molto scioccato, infastidito e non so cos'altro!
dico solo questo piccolo pensiero!
siamo persone serie?
credo di si.
siamo persone intelligenti?
credo di si.
siamo persone che tengono l'uno all'altro?
spero di si.
allora se siamo così, cavolo se c'è qualche problema se ne parla tranuquillamente!
senza incavolarsi, cancellare post o chissà altre fesserie!
perchè bisogna fare così!
dai su raga!
aster se c'è qualcosa ti prego dicelo!
a me i segreti non mi piaccciono!
e se c'è qualcosa che dobbiamo sapere ti prego di dircela!
e voglio anche che project parli una buona volta!
sempre muto sta!
se vogliamo creare un buon rapporto e un clima di serenità e pace bisogna dire le cose come stanno senza censure!
sennò a che serve!
spero di essere stato abbastanza chiaro!

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Aster
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da Aster » domenica 11 luglio 2010, 15:12

Io quel che avevo da dire l'ho detto chiaro! Post me ne sono stati cancellati alcuni in passato, non mi sarei meravigliato di vedere il mio intervento sparire.

barbara
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da barbara » domenica 11 luglio 2010, 15:15

Mah! ai tempi di internet pensare che un non dichiarato non abbia possibilità di fare sesso promiscuo mi sembra una teoria che nessuno potrebbe credere.
Qualche settimana fa Solojack ha raccontato la sua storia di ragazzo dichiarato e di sesso nemmeno l'ombra. Non vedo onestamente il nesso tra le due cose, se non nella storia di D. (che peraltro se ha voluto passare la sua giovinezza in questo modo voleva dire che era ciò che desiderava, non ha violentato nessuno, dunque non vedo il problema...)
Il dichiararsi fino ad arrivare a una vera e propria militanza in un paese come il nostro non sarà facile, ma che chi lo fa a mio modo di vedere, in un paese omofobo come l'Italia, rende un servizio anche a chi non lo fa.
Certe leggi non potranno mai passare in Parlamento se qualcuno non fa pressioni. In questi casi non puoi aspettare che arrivi un referendum per poterti esprimere nell'anonimato di un'urna elettorale.
Non a caso la legge sull'omofobia che é stata discussa e non approvata é stata portata avanti soprattutto da una lesbica dichiarata (peccato che é l'unica nel nostro parlamento...).
Non credo si possa arrivare all'assurdo di pensare che i gay dichiarati nuocciano alla reputazione dei non dichiarati. Da etero,a parte qualche raro cretino, ho sempre visto personaggi pubblici di tutto rispetto.
Il livello personale rientra nella libertà di ognuno.
La faccenda del post ...In internet parlare di verità mi sembra un pò ingenuo.
Nessuno di noi può sapere chi é veramente l'altro e a che gioco sta giocando,almeno fino a quando non vi incontrerete con Guy 18 :lol: :lol: :lol:

Dan
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Re: DA GAY DICHIARATO A NON DICHIARATO

Messaggio da Dan » domenica 11 luglio 2010, 15:38

Che ambiente! Avevo scritto un post ma me lo tengo per me. Project, non pensavo propro che potesse finire così, avevi ragione. Ti chiedo scusa.

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