GAY SENZA AMORE

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progettogayforum
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GAY SENZA AMORE

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 maggio 2009, 17:21

admin ha scritto:Mi chiamo Paolo, ho 25 anni, vivo a Milano. Leggo spesso il forum di Progetto Gay, ho accettato di scrivere questo post perché Project me lo aveva chiesto. Ma forse è meglio partire dall’inizio.

Credo di non essere mai stato amato da nessuno. La sensazione che provavo quando ero piccolo era quella di essere di troppo, di essere arrivato del tutto indesiderato e di essere considerato sostanzialmente un impedimento alla vita libera dei miei. All’inizio mi pareva che andassero d’accordo anche se litigavano spesso, senza strillare ma proprio disprezzandosi a vicenda in modo sottile. Mi scaricavano spesso a uno zio, un fratello di mia madre e finii per affezionarmi a lui, l’unica persona che si sia mai presa cura di me. Mio zio morì quando ero ancora piccolo, 12 anni, lui ne aveva 36. Mi è rimasta ancora oggi la convinzione che sia morto per questioni legate alla droga, mia madre ha sempre parlato di malattia ma sono convinto che mi abbiano raccontato una balla, ma non basta, allora non lo capivo ma adesso ho la certezza che mio zio fosse gay, ho ritrovato i pacchi delle sue cose che sono finiti in soffitta quando è morto. I libri sono i tipici libri di un gay, oggi lo capisco, e in un libro c’erano due lettere che non lasciavano dubbi, niente di troppo esplicito ma mio zio deve avere vissuto delle frustrazioni terribili. Cercava amore e non ne deve avere trovato da nessuna parte, un po’ com’è successo a me. Fino a 4-5 anni fa vivevo una vita da tipico bravo ragazzo, gay sì, ma in totale solitudine. Ho cominciato a lavorare quando avevo 18 anni, non avevo ancora finito la scuola, un po’ mi ci mandavano i miei e un po’ volevo avere un po’ di soldi. E al lavoro ho conosciuto un po’ di ragazzi e ho cominciato a fare sesso, le prime volte lo chiamavo amore ma di amore non c’era proprio nulla, ma per me era comunque meglio di niente. Qualche volta ho anche accettato di fare sesso per soldi, allora vedevo solo il lato utile della faccenda, sarà successo in tutto una decina di volte o poco più, mi davano 100 euro, per me allora un capitale. Non erano ragazzi della mia età ma uomini grandi. Non ho mai pensato che fosse una cosa sgradevole e in effetti non lo era, mi trattavano bene, io ci stavo e non mi sentivo a disagio, quasi sognavo che fossero cose vere e serie, cioè che mi volessero bene per davvero. Non erano cattive persone ma non si sarebbero mai lasciati coinvolgere, forse qualcuno dei sentimenti seri per me avrebbe pure potuto provarli ma avevano paura e alla fine sparivano. Poi non ne ho voluto più sapere perché in fondo lo avrei fatto solo per soldi. Poi dai 19 anni mi hanno proposto di venire a Milano a lavorare in un supermercato. L’ambiente era serio, il personale cambiava spesso, mi sono innamorato, se così si può dire, tre o quattro volte ma sempre di ragazzi etero, farei meglio a dire che mi piacevano dei colleghi di lavoro, l’amore in effetti non c’entrava niente, ma ormai avevo un po’ di soldi e vivevo per conto mio, in un microappartamento con altri due ragazzi, in tre in una stanza. Loro si portavano a casa le ragazze e io non dicevo niente e me ne andavo a fare un giro per lasciarli tranquilli ma per questioni legate ai turni avevo la possibilità di stare solo a casa tutta la mattina o tutto il pomeriggio per almeno tre giorni alla settimana. Tramite internet ho conosciuto tanti ragazzi gay, con loro ho fatto di tutto stando sempre molto attento a usare il preservativo. Diciamo che alla salute ci sono stato attento ma non sono andato per il sottile nello scegliere i ragazzi, cioè non ho cercato di costruire niente con nessuno di loro, non sono mai stato innamorato di nessuno di questi e penso che nessuno di loro abbia mai pensato a me come qualcosa più di un’avventura di una notte, anzi diciamo di un paio d’ore. Non ho mai baciato nessuno di questi ragazzi. Con uno soltanto le cose, forse, avrebbero potuto prendere un’altra piega ma era troppo esitante e non sapeva nemmeno lui quello che voleva, e poi non avevo nemmeno il tempo di pensare a una relazione, lavoravo fino a 12 ore al giorno facendo speso straordinari e altri lavoretti, guadagnavo benino e quello che guadagnavo lo buttavo via coi ragazzi, Forse è una brutta cosa e forse è per questo che non mi sono mai innamorato, ma mi piaceva sentirmi padrone di quei ragazzi, li portavo in pizzeria e pagavo sempre io, a qualcuno ho fatto anche dei regaletti, anche costosi, loro restavano perplessi e non volevano ma io insistevo e penso che un paio almeno non si siano fatti più vedere proprio per questo. Non mi piaceva avere rapporti alla pari, cioè mi dovevo mettere sempre uno scalino più in alto, adesso non faccio più così, anche perché ho meno quattrini, di ragazzi ne frequento di meno ma non passa una settimana senza che conosco un ragazzo, piano piano penso di essermi abituato a questo mio modo di fare. All’inizio dai ragazzi mi aspettavo qualcosa, adesso non mi aspetto più nulla, non riesco a innamorarmere e piano piano mi sono fatto l’idea che non succederà mai e che andrò avanti così, con un po’ di sesso e basta. Vedo che gli altri parlano di sesso e d’amore insieme ma a me non riesce, per me l’amore non esiste, mi sento arido dentro, incapace di voler bene veramente a una persona. Mi spaventa l’idea di essere uno che non riuscirà mai ad amare e piano piano mi vengono dei momenti di depressione che non riesco a controllare, cammino per la strada e la gente non la vedo proprio. Mi sono segnato a una palestra, così, perché la cosa poteva essere eccitante, perché di fatica fisica ne faccio tantissima al lavoro. In palestra pensavo che magari partendo dal guardare un bel ragazzo sarei riuscito almeno a fare quattro chiacchiere, perché mi sto isolando e non ho amici. Però la palestra a me ha fatto un brutto effetto tanto che dopo un mese non ci sono andato più. Io non ho bisogno di cercare bei ragazzi in palestra, ne trovo in rete quanti ne voglio, non ho mai avuto problemi di questo tipo, ma i ragazzi della palestra erano ragazzi felici, io invece felice non ci sento affatto. Non sono riuscito a avviare uno straccio di conversazione con nessuno. Dico, a me piacerebbe avere un amico, gay o etero nemmeno mi interessa, ma mi piacerebbe parlarci vedendo che ha una mondo simile al mio almeno in qualche cosa, ma dopo le prime parole mi accorgo che il mondo degli altri è diversissimo dal mio e li rifiuto subito. Ma che cosa possono capire di me dei ragazzi che mi sembrano dei marziani, che hanno la ragazza e sognano una famiglia, io con queste cose non c’entro nulla, se sapessero come vivo realmente mi considererebbero un mostro. Ecco è praticamente tutto qui. Quanto a Project lo avevo contattato a settembre ma non mi era piaciuto, pure lui mi sembrava che stesse su un altro pianeta. Mi aveva chiesto di scrivergli un post con la mia storia e quello che provo, a settembre mi era sembrata una richiesta assurda, ma adesso l’ho fatto.

Project, non ti vedo mai online, il mio contatto ce l’avevi ma te lo rimando [omissis]. Se ti va fatti sentire. Tutto qua. Il post riscrivilo meglio, io con l’italiano non ci vado troppo d’accordo, tanto quello che conta è quello che voglio dire.

Paolo

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