ATTRAZIONE GAY-ETERO

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ATTRAZIONE GAY-ETERO

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 maggio 2009, 17:31

four ha scritto:ciao a tutti!
sono nuovo da queste parti.E vorrei iniziare la mia comunicazione in questo forum con una situazione che vivo attualmente e quotidianamente. Sono chiaramente gay ma non fidanzato e da circa un anno a questa parte sono molto coinvolto da un mio collega etero, etero fino in fondo, con fidanzata. Premetto che il mio coming out in ufficio è avvenuto spontaneamente e non solo con lui. Non posso parlare di amore nei suoi confronti; credo non ci possa essere amore senza rapporto anche fisico. Ma il mio coinvolgimento nei suoi confronti è totale, sia fisico sia "umano". Soffro da matti per questa situazione, so che al di là del normale rapporto da colleghi non ci puo essere nulla di fisico, anche se spesso ho cercato di invitare lui e rispettiva morosa ad uscire in compagnia di amici e colleghi comuni;lui però ha sempre rifiutato. Immagino sia consapevole di questa mia attrazione nei suoi confronti, nonostante non glielo abbia mai esplicitamente esternata. A me basterebbe una buona amicizia ma forse chiedo troppo...so solo che quando lavoro con lui è sempre un piacere chiaccherara e scherzarci assieme...lo adoro, insomma...

Tutti mi dicono di dimenticarlo ma è difficile....qualche consiglio?

Grazie

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Re: ATTRAZIONE GAY-ETERO

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 maggio 2009, 17:34

shelter87 ha scritto:Ciao! Intanto benvenuto!
Cercare di dimenticarlo mi sembra la cosa più sensata...se è etero fino in fondo non vedo proprio come possa evolvere la situazione nel modo in cui vorresti...capisco che sia sempre difficile...però se mi trovassi nella tua situazione cercherei di non pensare a lui e farmene una ragione...anche per non guastare l' amicizia con lui (che mi sembra che cmq ci sia...da quel che ho capito)...se si sente addosso troppe "attenzioni" potrebbero anche non fargli piacere e magari potrebbe tendere ad avere un rapporto freddo anche sul lavoro......
admin ha scritto:Il tema “Attrazione Gay-Etero”, in questo ultimo periodo è uno di quelli in assoluto più frequenti nelle chat con i ragazzi, direi che anzi si tratta proprio del tema più discusso e di quello che polarizza il massimo di attenzione. Giorni fa ho pubblicato una mail di un ragazzo etero che mantiene un ottimo rapporto con due ragazzi gay che si sono innamorati di lui, separatamente uno dall’altro, ma il tema ricorre anche quando si parla con non più giovanissimi, anche 40enni e anche sposati. Tutto questo lascia pensare che ci sia un progressivo cambiamento nel modo di intendere il rapporto gay-etero, sia dal lato gay che dal lato etero. Queste cose, se ormai non sono più viste come un tabù, non sono però né semplici da gestire né tanto meno riducibili a schemi elementari. La presenza di problematiche connesse ai rapporti gay-etero tra 40enni che scoprono molto tardi la loro omosessualità o tra gay o bisessuali sposati si giustifica sulla base di una osservazione. Un uomo che si scopre gay a 40 anni si rende conto di essere omosessuale perché avverte un interesse sessuale indirizzato verso altri uomini ma siccome questa presa di coscienza avviene in una ambiente non gay la probabilità che il 40enne si innamori di un gay è decisamente bassa e il suo primo innamoramento sarà con ogni probabilità verso un etero, lo stesso discorso e a maggiore ragione si può fare per gli uomini sposati.
Poniamoci ora dal punto di vista di un ragazzo gay non dichiarato, che quindi è abbastanza restio a frequentare ambienti etichettati come gay e a cercare amici fra i gay dichiarati. Questo ragazzo si troverà immerso in un ambiente etero e avrà amici etero, tra questi amici sarà portato inevitabilmente a identificare un ragazzo di cui innamorarsi. Per un ragazzo gay che vive in un ambiente etero è certo molto più facile innamorarsi di un ragazzo etero anche se questo comporta dei problemi che all’inizio non sembrano neppure condizionanti. Ma, sia ben chiaro, un ragazzo gay che si innamora di un ragazzo apertamente etero lo fa con la segreta speranza che quel ragazzo sia gay e che prima o poi arrivi ad ammetterlo.
La partenza può essere più o meno in sordina, si va dalle amicizie che evolvono lentamente verso l’amicizia amorosa alle vere e proprie passioni che comportano forme di dipendenza psicologica anche molto marcata. Innamorarsi non è un fenomeno astrattamente mentale ma un fenomeno che contempera aspetti di affettività e di sessualità propriamente detta e, anzi, è proprio la sessualizzazione unilaterale del rapporto che è il segno tipico del’innamoramento. La presenza dell’altro è sentita come necessaria, la sua fisicità, la sua voce sono vissute come elementi apportatori di serenità e la sua presenza assume una netta coloritura sessuale. Quando un ragazzo gay si innamora, concentra sul ragazzo di cui è innamorato tutti i suoi interessi sessuali, va in erezione al solo pensiero di quel ragazzo, fa su quel ragazzo le sue fantasie sessuali e si masturba pensando a quel ragazzo. In sintesi si potrebbe dire che l’immagine di quel ragazzo entra nella fantasia sessuale del ragazzo che se ne è innamorato. Qui emerge il vero rischio di questi rapporti ossia la tendenza a interpretare come reale il mondo dei desideri connessi alla fantasia sessuale: “Sono innamorato di quel ragazzo, quindi lui è innamorato di me!”. In altri termini il desiderio induce a un salto indebito dal piano reale dell’innamoramento unilaterale al piano fittizio dell’amore corrisposto, o che potrebbe essere corrisposto. Questo salto dalla unilateralità alla condivisione è però spesso oggettivamente immotivato. Le motivazioni, fortissime sotto il profilo soggettivo, sembrano autorizzare e sostanziare l’ipotesi di una almeno ipotetica bilateralità. In questo modo, la dissimmetria, che è la caratteristica di fondo ineliminabile dei rapporti gay-etero, viene dissimulata sotto le apparenze di una ipotesi di possibile omosessualità dell’amato, tutta da verificare. Si tratta di ipotesi palesemente fittizie ma esse alimentano una speranza di fondo. Bisogna tenere presente che in effetti più che palare di rapporto gay-etero bisognerebbe parlare dal lato gay di rapporti tra un gay e un possibile gay nascosto o represso sotto le apparenze di un etero. Questa è, almeno in origine, la chiave di interpretazione della cosiddetta attrazione gay-etero.
Diciamo subito che i rapporti gay-etero non sono mai proiettivi al 100%, non si tratta cioè di pure fantasie di reciprocità radicalmente staccate della realtà. In pratica nella quasi totalità dei casi dei livelli più o meno profondi di condivisione esistono. Sa va da vere e proprie forme di amore reciproco senza sessualità condivisa, quando l’etero capisce e accetta di essere oggetto di desiderio sessuale da parte del ragazzo gay, a forme assai più labili di simpatia più o meno ondivaga. Intanto le situazioni si configurano in modo molto diverso a seconda della dimensione più o meno esplicita del rapporto. I rapporti gay-etero più seri non solo non sono messi in crisi dalla piena consapevolezza della situazione da parte del ragazzo etero, ma ne sono anzi rinsaldati. Non c’è bisogno di sottolineare che in un vero rapporto d’amore, cioè di reciprocità affettiva, la chiarezza reciproca è un postulato essenziale. Quando i rapporti sono costruiti sul non detto e quando il timore circa il fatto che la chiarezza possa distruggere il rapporto invita alla reticenza è lecito ipotizzare una forte unilateralità.
In linea teorica per un ragazzo gay una storia d’amore, in senso sia affettivo che sessuale, ma un storia condivisa, richiede il verificarsi di una serie di precondizioni circa il ragazzo di cui ci si innamora:
1) che sia gay,
2) che sia fisicamente corrispondente agli archetipi di ragazzo ideale del ragazzo che se ne innamora,
3) che abbia un carattere compatibile,
4) che la situazione logistica consenta la costruzione di un rapporto reale,
5) ecc.
Il verificarsi contemporaneo di tutte queste condizioni non è di per sé probabile e un ragazzo gay, pur di arrivare a costruire una storia d’amore, si adatta a diversi compromessi: accetta di viaggiare, almeno entro certi limiti, chiude un occhio sulla compatibilità caratteriale, spesso limita le sue esigenze anche in fatto di bellezza fisica (corrispondenza all’archetipo ideale) e, in ultima istanza, è disposto anche a rinunciare all’idea che il ragazzo da amare sia gay. In un certo senso, anche se l’espressione sembra poco rispettosa, “meglio un etero oggi che in gay domani (che potrebbe anche significare mai)”.
Nell’ipotesi di gran lunga più comune, di un rapporto che nasca senza una vera chiarezza di fondo, si verificano spesso dei fraintendimenti, talvolta radicali e totalmente fuorvianti. Il gay e l’etero interpretano i gesti e i discorsi del compagno secondo codici completamente diversi il che può portare a momenti di imbarazzo pesante. In un rapporto non chiaro l’espressione “ti amo” non è usata e al suo posto compare (peraltro molto raramente) l’espressione “ti voglio bene” alla quale però il gay attribuisce quasi il significato di una dichiarazione d’amore, mentre l’etero dà un significato assolutamente generico. Ma i fraintendimenti più imbarazzanti sono quelli relativi ai gesti affettuosi, come la carezza, il bacio, l’abbraccio e talvolta anche vere forme di disinvoltura e di assenza di imbarazzo a livello sessuale. Il gay tende a caricare questi gesti di significati che per l’etero non esistono affatto. Tra ragazzi strettamente etero esistono spesso forme di disinibizione fisica che sono viste dal gay come forme di vero coinvolgimento sessuale, interpretazione tuttavia totalmente fuorviante.
Accontentarsi o non accontentarsi? Che cosa ci si può aspettare da un rapporto gay-etero? La risposta non può essere data a priori perché ci sono rapporti gay-etero in cui in cui i livelli di coinvolgimento e di soddisfazione sono profondi da entrambe le parti anche se il coinvolgimento sessuale è solo unilaterale. Un parametro strettamente correlato alla reciprocità può aiutare a valutare un rapporto gay-etero e si tratta dell’andamento della soddisfazione nel tempo. Se la soddisfazione mantiene nel medio periodo un andamento stabile il rapporto si può ritenere in buona parte reciproco, se la soddisfazione registra una flessione il coinvolgimento è probabilmente unilaterale. Le relazioni scarsamente condivise hanno un andamento della soddisfazione rispetto al tempo tendenzialmente parabolico, dopo un periodo di rapido aumento, segue una altrettanto rapida diminuzione della soddisfazione, fino ad arrivare a livelli negativi di disagio anche forte, collegati a rifiuti espliciti o alla sopravvenuta consapevolezza di difetti intrinseci del rapporto come falsità, ipocrisia, strumentalizzazione, doppio gioco. Le relazioni condivise presentano indici di soddisfazione che tendono a stabilizzarsi a livello tanto più alto quanto maggiore è il livello di condivisione. Per la definizione stessa di rapporto gay-etero il livello si soddisfazione resta comunque al di sotto, e spesso di parecchio, del livello massimo possibile relativo a una condivisione ideale anche a livello sessuale. In un qualsiasi rapporto e quindi anche in un rapporto gay-etero che abbia un apprezzabile indice di condivisione, il livello si soddisfazione dal lato gay può essere raggiunto mantenendosi sempre al di sotto della linea che indica il livello di stabilità (rapporto inizialmente sottovalutato dal lato gay) ma può essere raggiunto anche dopo una prima forte impennata, legata in genere all’idea che l’altro ragazzo sia o possa essere gay, accostandosi alla linea di stabilità dall’alto (rapporto sopravvalutato dal lato gay e successivamente ridimensionato).
Vorrei concludere questo post con una osservazione, credo che sia accaduto più o meno a tutti i ragazzi gay di trovarsi implicati in qualche modo in rapporti gay etero. Spesso i ragazzi gay si trovano nella condizione di trascinare il rapporto: prendono sempre l’iniziativa, temono di essere importuni, avvertono dall’altro lato una reazione in tono minore, provano desideri fortissimi nei confronti del ragazzo di cui sono innamorati ma si guardano bene dal manifestarlo anche minimamente. Questi sono gli indici tipici di un rapporto fortemente unilaterale. Quando il rapporto è di questo tipo e una relazione condivisa non è possibile neanche a libello medio-basso, un ragazzo gay dovrebbe chiedersi se il suo innamoramento abbia un minimo di prospettiva, il che, al limite potrebbe anche essere, o se sia una fantasia totalmente unilaterale e, valutando la cosa a mente lucida, ne dovrebbe trarre le dovute conclusioni. So benissimo per esperienza diretta che in questo campo valutare le cose a mente lucida è difficilissimo ma non è comunque mai male mantenere un atteggiamento equilibratamente razionale, almeno nei limiti che la situazione permette.
Reaper ha scritto:L'8% della popolazione mondiale è omosessuale, partendo da questo presupposto risulta chiaro il motivo per cui un gay tende ad innamorarsi di un etero. Bisogna prendere atto del fatto che probabilmente rimarremo da soli e che, nel migliore dei casi, ci adatteremo alla prima persona che ci capiterà davanti anche se non corrisponde affatto a quello che cerchiamo. La felicità è per gli etero, un gay è già abbastanza fortunato se non viene deriso e denigrato dagli altri; è da stolti pensare di trovare una persona che ci piace con cui costruire qualcosa... si in linea teorica potrebbe pure capitare, ma guardando la realtà ci si rende conto che le probabilità sono realmente basse. Se l'8% è gay allora a quanto ammonta la fetta di popolazione che corrisponde alle caratteristiche cercate da ognuno di noi? Probabilmente ci sono alcune combinazioni che presentano solo un paio di corrispettivi nel mondo intero e che magari si trovano a migliaia di kilometri da chi li cerca, bisogna guardare in faccia la realtà e prenderne atto...
Jek70 ha scritto:Che sia difficile trovare l'anima gemella è indubbio per tutta una serie di motivi che ben conosciamo, però sul fatto dell'8% credo che bisognerebbe rivedere il dato al rialzo e di molto anche. :D
-4k4- ha scritto:
Jek70 ha scritto:Che sia difficile trovare l'anima gemella è indubbio per tutta una serie di motivi che ben conosciamo, però sul fatto dell'8% credo che bisognerebbe rivedere il dato al rialzo e di molto anche. :D
Sono più che altro d'accordo con Reaper.

Ipotizziamo per assurdo che fossero anche il 50%.... Il 90% resterebbe comunque nascosto.
La parte che si mette in mostra non penso condivida i criteri che stanno anche alla base di questo progetto... La gente "seria" perlopiù capisce i rischi dell'esporsi, o comunque ci tiene ad una propria intimità, magari si fa mille problemi...
Io sono quel tipo di persona. Penso che anche molti altri di questo forum siano di questo tipo...

Siamo quasi tutte persone nascoste, e in pochissimi sanno di noi.

Insomma... Penso uno abbia più probabilità di vincere alla lotteria. Ed è tutto dire...
Jek70 ha scritto:
-4k4- ha scritto:
Jek70 ha scritto:Che sia difficile trovare l'anima gemella è indubbio per tutta una serie di motivi che ben conosciamo, però sul fatto dell'8% credo che bisognerebbe rivedere il dato al rialzo e di molto anche. :D
Sono più che altro d'accordo con Reaper.

Ipotizziamo per assurdo che fossero anche il 50%.... Il 90% resterebbe comunque nascosto.
La parte che si mette in mostra non penso condivida i criteri che stanno anche alla base di questo progetto... La gente "seria" perlopiù capisce i rischi dell'esporsi, o comunque ci tiene ad una propria intimità, magari si fa mille problemi...
Io sono quel tipo di persona. Penso che anche molti altri di questo forum siano di questo tipo...

Siamo quasi tutte persone nascoste, e in pochissimi sanno di noi.

Insomma... Penso uno abbia più probabilità di vincere alla lotteria. Ed è tutto dire...
In questo purtroppo hai ragione, è difficile incontrarsi o meglio trovarsi fra di noi.
Vero anche però che non è giusto continuare a rimanere succubi di una società ignorante e perfida.
Non dico di dichiararsi ai 4 venti, anche perchè è una cosa nostra e personale, ma neppure di buttare la propria vita per gente che tutto sommato a noi non dà proprio nulla.
La via di mezzo credo sia sempre la migliore, vivere serenamente e fregandosene un po' di quelli che in fondo non meritano di essere considerati.
Alla fine penso che se uno si comporta da persona rispettabile non lascia addito ai soliti luoghi comuni, che comunque appartengono a persone di cui in fondo saremmo noi i primi a non volerci ad avere a che fare.
Verlaine ha scritto:Di me lo sanno quasi tutti..oserei dire che ne so meno io degli altri, perché sono abbastanza restio ad affibbiare etichette sulla mia identità :) Perché sessualmente sono molto aperto, ma affettivamente, per ora, mi è capitato di innamorarmi solo di un etero, del quale sono ancora - purtroppo - innamorato..

Se devo basarmi sul lungo post a riguardo che c'è più sopra, adesso tra me e lui c'è assoluta chiarezza, insomma, nessun nascondimento, il mio desiderio è esplicitato, il mio amore pure, e tra noi persistono abbracci, tenerezze etc., passiamo molto tempo insieme, e dal canto mio cerco di non sopravvalutare i segnali di cui si parla in quel post, anche perché è fidanzato (anche se non felicemente).. Il problema è che spesso e volentieri nonostante tutta questa buona volontà da parte di entrambi il rapporto è difficile perché può capitare che una mancanza di attenzione da parte sua concomitante con dei giorni in cui non ci possiamo vedere perché lei è più libera, possono portare a situazioni spiacevoli per me, di cui però non si può fare una colpa a lui (e ciononostante lui tende a prendersela e a soffrire di rimando della cosa).

Insomma, mi sembra chiaro che la soluzione migliore in situazioni simili sarebbe innamorarsi di qualcun altro, ma come è venuto fuori dalle risposte, non è facile innamorarsi a comando specie quando si ha un 'target' ben preciso che è difficile da trovare :) E quindi come si fa a sostituire quel rapporto disfunzionale con uno reciproco e più soddisfacente? É difficile, è come un terno al lotto, capita a pochi.. e gli altri che dovrebbero fare? Rassegnarsi alla solitudine? É vero, si finisce per pensare 'meglio questo poco che rimanere senza niente per forse tanto tempo', ma a volte questo 'poco' arriva a un costo davvero alto..

ibridismo
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Iscritto il: martedì 5 gennaio 2010, 6:27

Re: ATTRAZIONE GAY-ETERO

Messaggio da ibridismo » sabato 16 gennaio 2010, 19:33

io sono curioso di sapere, da project gay alias admin (colui che ha scritto il lunghissimo e bellissimo post) vorrei sapere cosa pensa di quegli etero che DI PROPOSITO illudono i gay. Perché qui mi sembra che si dica che siano sempre i gay a immaginarsi le cose e a farsi i film, quando sappiamo che ci sono etero che VOLUTAMENTE illudono i gay, per il solo piacere sadico e perverso di rifiutarli.

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