omosessualità latente o solo speranze?

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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giuliux67vr
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da giuliux67vr » martedì 13 settembre 2011, 15:58

CAro John Jack, non vorrei uscire dal tema di Solar Pons al quale faccio tutti i miei auguri che "gli vada bene" col suo amico. Non vorrei fare l'uccello del malaugurio, ma dalle "lavate di testa" che mi ha dato Project, purtroppo penso che gli esiti siano nefasti. Io, a 44 anni, non avrei mai immaginato di vivere quello che sto vivendo, che ho spiegato nell'altra sezione, storie gay vere. Ho sempre cercato di relazionarmi, intendendo come possibilità di potermi innamorare, di persone gay, che sanno sicuramente che sono gay. Non ho mai rifuggito gli eterosessuali, nel senso di rapporti di amicizia o semplici conoscenze di bar che frequento. Ma con loro tengo sempre un certo distacco. Eppure ci sono caduto, come vedete, con un collega! E ho infranto la regola di vita che mi ero imposto 20 anni fa: mai mescolare la vita lavorativa con la vita privata. E invece l'ho fatto. Ho dato spago ad una persona che voleva solo la mia amicizia o cosa? Lui è fuggito da se stesso, tagliando i rapporti con me o cosa? Sono domande che mi faccio ancora, dopo un mese e mezzo. E' un omosessuale latente? Ho interpretato male io i segnali che mi mandava? Niente, sono solo accadimenti del passato, ma sto ancora di un male! Non voglio dare consigli: a me era stato detto tronca prima che puoi e non ci credevo. Ok, l'ha fatto lui, per me, senza darmi alcuna spiegazione, solo perche' una sera ho tenuto il muso. Ed essendo uno che lavora dove lavoro io, e lo vedo piu volte al giorno, provo una sofferenza immane, un dolore indescrivibile. Ogni giorno mi dico: dai, domani andra' meglio. L'unica cosa che mi consola è che ora non passo ogni minuto a pensarci. Ma il pensiero è sempre li' e vederlo mi fa star male. Non posso cambiare lavoro anche se avrei tutte le carte in regola per trovarmi un altro posto di lavoro. Ma non ho ne' la voglia, ne' la forza di affrontare un cambiamento lavorativo a 44 anni. Tutti qui sul forum mi hanno dato una mano, Project in primis. Anche gli amici miei gay nella vita reale me la stanno dando. E pensate che dieci anni fa ho perso un compagno dopo 8 anni di storia, morto. Ho superato quel dolore? Si', apparentemente, si'. Ho sempre pensato che la vita puo' essere migliorata ed è degna di essere vissuta ed è quello che sto facendo anche ora. Ma, ragazzi, pensavo di essere diventato forte, che questa fosse una passeggiata, il superare questo trauma. Ho l'anima devastata. Eppure vado avanti. Un forte abbraccio, Giulio.

Hellas
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da Hellas » martedì 13 settembre 2011, 17:22

Ragazzi , il tema e' un po' "vasto" per poter dare "consigli" , almeno da parte mia.
Io anni fa ( 16 x l'esattezza ) mi ero invaghito di un collega.
Gentile , carino, mai volgare , affatto bullo ...ma eterosessuale .
Lui pero' stranamente mi cercava ,tentava un contatto extra-lavoro senza pero' esporsi.
Mi stavo incanalando verso un vicolo cieco, lui era sposato e di dieci anni piu' grande di me.
Un giorno una collega comune , che forse sospettava di me ma di mentalita' molto aperta, mi disse che io e questa persona potevamo essere una bella coppia gay , ci vedeva bene assieme.
Sbiancai, ero giovane e pauroso , e mi allontanai da lui.
Non piu' pausa assieme, lo evitavo come non mai.
Mi chiese perche'...io rimasi sul vago.
Diedi le dimissioni ( trovai un lavoro migliore )e lui dopo una settimana fece lo stesso.
Mai piu' rivisto.Era gay latente?non lo so , era sposato e non dovevo certo io
invaghirmi , lui pero' mi girava attorno.
Come dice Giulio pero' i colleghi di lavoro devono restare tali.

giuliux67vr
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da giuliux67vr » martedì 13 settembre 2011, 18:18

Caro Hellas e tutti: gia', il posto di lavoro. In questo momento sono tornato a casa e leggo il tuo post. Quanto successo mi ha buttato veramente giu' anche se cerco di parere forte. Purtroppo non ero vaccinato ad una cosa del genere. Sto soffrendo piu' di quando è morta mia madre lo scorso marzo e mi sento pure in colpa per questo. Come posso provare piu' dolore per quanto mi è successo che non per la morte di mia madre? Ho sempre cercato di trovare il lato positivo anche negli accadimenti negativi. Che il vederlo ogni giorno e mi fa star male debba essere la spinta per cercare un nuovo lavoro? Di questi tempi? So di averne le capacita' ma in questo momento mi manca lo sprint. Non ti nascondo che ieri sono andato al lavoro, dopo dei bei momenti durante il fine settimana con dei cari amici di lunghissima data. Ma sto somatizzando. Durante la mattinata sono stato male: ho crisi di panico, mi sento soffocare, mangio pochissimo perche' non ho appetito. Anche un sorso d'acqua mi provoca nausea. Ed il perche' è tutto li'. Evito di girare per l'azienda, mi sento le gambe di marmo. E quindi sono andato a casa ieri mattina, trovando la scusa di una banale influenza intestinale. E oggi ho restisto, lavorando da cani, con la mente che non riesce piu' a gestire anche i piu' banali problemi sul lavoro. Mi sono rialzato tante di quelle volte, finora, la forza ce l'ho di farlo ancora. Ora ho capito come farlo: dovro' cambiare lavoro. Per Solar Pons: scusami se ho deviato il tuo post su di me.... E' che nutro forti speranze per te, faccio il tifo per te, che tu sia sereno un giorno, tu e.... non so che nome dargli. Un forte abbraccio a tutti, Giulio

Hellas
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da Hellas » martedì 13 settembre 2011, 19:27

Solar Pons , anche da parte mia un grande augurio per l'evolversi positivo della tua storia.
Credo che il tempo in un caso (positivo ) o nell'altro ( negativo) sia un gran medico.E' una frase banale, comune , ma e' una verita'.
Quanto a te Giulio, mi dispiace, veramente, devi star male davvero per cercare di cambiare addirittura lavoro , in questo momento "economico"pure.
Mi rendo conto pero' cha l'allontanamento da questa persona sicuramente sara' positivo , pero' non e' nemmeno facile cambiare , ricominciare un lavoro ...
non so nemmeno quanto sia giusto .Solamente tu che vivi questa situazione lo sai, per questo mi trovo in difficolta' nell'esprimere ulteriori opinioni "consigli".
Un grande abbraccio a voi ..

barbara
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da barbara » martedì 13 settembre 2011, 19:27

Ciao Giuliux67vr e Solar Pons, ( ed anche a Hellas visto che ci sono)
Che posso dire?
Anche nella mia vita accadono cose strane ultimamente. ma la cosa più strana è che ho smesso di cercare spiegazioni; ho smesso di interpretare, di cercare una logica. In effetti non mi interessa più. Preferisco lasciare alla vita stessa l'onore di svelarmi , se vorrà, il perchè di certe sorprese , belle o brutte, che mi mette davanti. E a quel punto non avrò più bisogno i spiegazioni perchè intanto sarò andata oltre.
Se poi parliamo delle soprese in amore, quelle come fai a spiegartele?
Ora Giuliux tu ti chiedi come sia stato possibile innamorarti di un eterosessuale, per di più collega. Ma potresti anche chiederti come tu sia riuscito ad evitarlo in tutti questi anni. A volte la domanda contraria a quella che ci stiamo facendo contiene in sé una nuova prospettiva da cui guardare le cose.
Visto che non possiamo far altro, speriamo che i vostri tormenti passino presto . Buona vita a tutti e due per tutto. :)

giuliux67vr
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da giuliux67vr » martedì 13 settembre 2011, 22:40

Carissima Barbara, innanzitutto, lasciami dire che da due mesi che leggo questo forum, tu sei la persona che stimo di piu', qui in questo gruppo che oramai considero amici, dopo Project. La domanda al contrario: si', gia' me l'ero posta. In sei anni che lo vedevo sul posto di lavoro, per me lui rappresentava solo il frutto di una mia fantasia, il frutto del peccato irraggiungibile. Alla morte di mia madre, a marzo, mi sentivo cosi' solo che ho accettato il suo ritornare all'attacco, chiedendo di diventare mio amico. E lo avevo allontanato in precedenza. Mi sento stupido per questo. Eppure sono un essere umano e mi rendo conto che l'essere umani è anche questo: l'aver capito toma per Roma? Cosa sono io? Quello che volle chiudere, anche inconsciamente, le porte del proprio cuore, intendendo per queste porte, l'imporsi di non doversi piu' innamorare di nessuno, per non dover soffrire ancora dopo la morte di un compagno, avvenuta dieci anni fa, morte affrontata con un dolore ed un processo di ricostruzione del proprio mondo esteriore ed interiore che non finirà mai? Il volersi imporre di essere sempre gentile e cortese con tutti, amici, colleghi e sconosciuti, l'imporsi di dover sempre essere vicino a chi soffre e sente il bisogno di te, dellla tua amicizia, dell'essere tuo collega, tuo vicino di casa, uno sconosciuto che solo ti guarda e magari ti sta chiedendo solo un ciao, come va? Nel momento in cui mi sono riaperto alla vita, guardando un uomo per quello che è, capendo che me ne potevo innamorare, ho preso un'altra delle piu' grandi batoste della mia vita! Eppure, soffrendo, mi sento ancora vivo! Ti mando un forte abbraccio, Barbara! Giulio

barbara
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da barbara » martedì 13 settembre 2011, 22:48

"L'amore è la più saggia delle follie, un'amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire."

Shakespeare

Forse il tuo cuore non ha mai smesso di amare...costi quel che costi...

giuliux67vr
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da giuliux67vr » martedì 13 settembre 2011, 23:07

Barbara, infatti: l'AMORE costi quel che costi! E, dato che sono un uomo che si è sempre considerato, pratico ma con un grande cuore, dopo il tuo post e la mia risposta, ho trovato la forza per sconfiggere la mia pigrizia dovuta alla depressione di questo periodo. Sono riuscito a scaricare la lavatrice dei panni bianchi e a stendere il bucato! So che posso amare ed essere riamato. Devo "solo" elaborare questo dolore che io considero, forse troppo freddamente, un passaggio per migliorarmi, per diventare un uomo diverso, che puo' dare e ricevere tanto amore. E a 44 anni, non ci rinuncio, ben sapendo, che non è una persona vicina che mi AMA, a risolvermi la vita. La vita è vita e va accettata sempre per quello che ci offre. Ma i libri che ho gettato giu' della finestra l'anno scorso (ed i miei vicini se ne sono impossessati, dato che li volevo portare al centro ecologico qui vicino) erano e sono diventati parte di me. A volte il gia' sapere cosa dover fare, non vuol dire che lo possiamo o lo vogliamo fare. Quanti erano quei libri? Un numero a cinque cifre. Eppure so scrivere da cani. Come ci ingabbiano le parole e padroneggio anche altre lingue straniere che mi servono pure per lavoro. Un abbraccio, Giulio.

barbara
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da barbara » mercoledì 14 settembre 2011, 6:44

Quando penso che sai cinque lingue mi viene un'invidia...
Ai tempi imparai solo il francese . Miopia del sistema scolastico... :cry:

Solar Pons
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Re: omosessualità latente o solo speranze?

Messaggio da Solar Pons » mercoledì 14 settembre 2011, 20:18

Ho trovato questi ultimi post molto importanti e profondi; è vero, come dice Barbara, non bisogna cercare spiegazioni, il passo fondamentale per vivere è vivere, non ci sono santi, scorciatoie o quant'altro, da qualche parte ho letto live it, don't think about it e per quanto difficile è da tempo che tento di adottarla come mio motto di vita, eppure siamo essere umani e proprio in qualità di esseri umani ci tocca passarla qualche sofferenza, fingere che queste non ci siano, tirare avanti a campare evitando le sofferenze è ancora più deletereo. L'ho capito a mio spese, in tutti questi anni duranti i quali ho finto di non essere né bisessuale, né gay portando avanti una relazione che ahimé ha fatto male non solo a me. Spero che tutti voi riusciate a sconfiggere il dolore, a vivere bene prima di tutto con voi stessi, ad amare ciò che siete, io sto ancora lavorando in questo senso e anche adesso che le cose con il mio amico prendono una piega piuttosto paradossale tento di vivermi quello che mi si offre, quello che non cerco più è cambiare me stesso per piacere agli altri o per paura di soffrire, sono come sono e tutto sommato non credo di essere così malaccio da dover lavorare per cambiarmi. Imitare un modello di vita potrebbe farmi null'altro che male. Un abbraccio a tutti.

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