Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile...

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
Rispondi
Blueboy
Messaggi: 368
Iscritto il: martedì 27 aprile 2010, 23:02

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da Blueboy » sabato 1 ottobre 2011, 17:52

Non ho seguito la storia. Vedo che quasi tutti i tuoi messaggi sono stati sostituiti da una sentenza tanto sprezzante quanto precaria. Credo che la tua rabbia non abbia il diritto di investire ciò che ti circonda, soprattutto le persone alle quali "non scrivi più e riprendi la tua storia" come per punirle privandole di qualcosa che avevi regalato loro. Stento poco a credere che tu sia stato additato come disturbatore, dal momento che hai eliminato porzioni delle discussioni che avevi costruito, rimuovendo così un pezzo della storia del nostro forum; sembra un atto di vandalismo, o l'opera di qualcuno che si è divertito a far perdere tempo alle persone, ma senza andare sul pesante confesso che mi ha fatto dispiacere trovare le pagine compromesse da quel gesto: è come vedere un muro imbrattato o una parete brecciata. La lettera di scuse forse dovrebbe indirizzarsi anche ad altri destinatari, e in ogni caso è dovuta a ciascuno solamente in quanto facente parte di questo posto e curatore di esso. Se vuoi veramente chiedere scusa a qualcuno, penso che lo dovresti agli utenti del forum: hai cancellato un pezzo di esso, ed alcune persone a quanto sembra ci tenevano.
      • Blueboy

Avatar utente
Telemaco
Amministratore
Messaggi: 682
Iscritto il: sabato 26 giugno 2010, 23:05

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da Telemaco » domenica 2 ottobre 2011, 13:01

"troll" è una definizione in gergo che significa "utente in mala fede che non è interessato a relazionarsi autenticamente con gli altri in un luogo virtuale come un forum o una chat, ma ha solo la finalità di provocare". Il troll quindi solleva discussioni cui non è realmente interessato, per il solo gusto di provocare dissidi, disturbare, prendere in giro, oppure per gioco o per perder tempo.

E' una figura molto comune nelle comunità virtuali.

Tu redelmondo, per esempio, hai sostituito i tuoi post alterando molte discussioni rendendole illeggibili. Direi che hai fatto la figura del troll.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

redelmondo
Messaggi: 60
Iscritto il: giovedì 15 settembre 2011, 18:03

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da redelmondo » lunedì 3 ottobre 2011, 18:50

CID ha scritto:Dopo molto torno piacevolmente a scrivere su questo forum dopo aver letto la tua storia, la Vostra Storia... Fin dal primo post, che ormai ho letto diversi giorni fa, non ho potuto fare a meno di essere immensamente felice per voi due. Da quello che scrivi si capisce che il vostro è amore, amore con la A maiuscola.
Anche io (non so se hai letto i miei post precedenti) ho un mio Amore... :) sono veramente scemo.
Purtroppo in questo momento è un periodo difficile per noi...almeno per me, come scrissi tu nei primi post...non è sempre rose e fiori, per niente.
Il mio Amore... :D sta passando un periodo veramente brutto, sia nel lavoro che altro, purtroppo io vorrei aiutarlo, alleviare almeno un pò le sue preoccupazioni, per quello che posso; ma è veramente difficile. E' da agosto che è cominciato questo "calvario" e seppur migliorato un poco, continua a durare. Anche se è lui che sta male e ha problemi, indirettamente sto male anche io per lui e con lui.
A volte, a mia opinione (immagino sbagliata) sembra che non si accorga di quanto stia male anche io. Da quando è cominciato questo periodo nero, ha cominciato a diventare distaccato, freddo....sempre a mia opinione, che sicuramente è sbagliata...credo di essere diventato anche paranoico/schizofrenico :D.

In tutto questo casino, leggere i tuoi post, anche solo per il tempo della lettura, mi ha fatto volare con l'immaginazione e sognare a come può essere possibile quello che fino a 6 mesi fa credevo impossibile anche io. Ti prego, se puoi e vuoi...continua a scrivere di te e del tuo Amore...è di aiuto a parecchie persone, a mio avviso...anche a me... ;)
Forse questa volta posso parlare di qualcosa che so.
Settimana nuova vita nuova, amici tutti come prima, vi voglio tanto bene, mi spiaceva lasciare il forum. Non metto becco più da nessuna parte per carità. Solo qui, razzolerò sulla mia piccola aia.
Senza disturbare nessuno.

CID, scrivo a te perché quello che mi dici mi ha toccato, perché è successo anche a me quello che stai passando tu. Io ho sempre avuto un lavoro tranquillo, il mio Amore invece lavorava per una multinazionale, non ti dico lo stress, soprattutto perché si profilava la chiusura della sede qui vicino, per cui una tragedia greca. E’ una situazione che si è protratta, fino a diventare nera per più di un anno. Per fortuna è passata.
Con tutta la buona volontà non ce la facevo a tirarlo su di morale, a letto la sera non dormiva, stava sveglio fino alle tre di notte, la domenica sapendo che il lunedì doveva tornare a lavorare, gli sentivo il cuoricino palpitare. Ma vi rendete conto di come stava???
Ed io impotente.
Potevo solo stargli vicino. Quante volte l’ho rimproverato dicendogli che non si poteva buttare giù così. Era proprio depresso, ormai cominciavo a leggere in giro su internet gli articoli “vivere con un depresso”, non sapevo più come fare, l’unica cosa era fargli sentire che gli ero vicino, senza pretendere da lui slanci di gioia. Se stava male era giusto che trasmettesse quello.
Ho tenuto duro, lo portavo sempre in giro, stavamo come al solito sempre insieme, ma quando lo abbracciavo lo abbracciavo più forte e quando lo coccolavo lo facevo più dolcemente.
Quando aveva dei colloqui, mi prendevo permesso a lavorare per accompagnarlo, si agitava e mi si stringeva il cuore a pensarlo da solo a fare tutta la strada in macchina.
Ho avuto una grande soddisfazione, l’ho incitato io a mandare il CV dove ora lavora ed avevo il cellulare suo in mano quando l’hanno chiamato per dirgli che avevano una proposta economica da offrirgli. Mi sono visto il numero dell’azienda, non ho capito più nulla, eravamo in camera da letto mogi mogi, perché ormai pensavamo che non avrebbero più chiamato, invece…
Tra l’altro è il tipo di posto che ha sempre desiderato.
Non l’ho mai visto così felice, forse dovrei essere geloso?
Mah, se ti serve conforto sono qui.

Volete che rimetta i vecchi messaggi?
Cioè ho solo i miei di questo coso qua che sto scrivendo, immagino di aver fatto un bel po’ di casino in giro…
Il mio Amore mi avrebbe già mandato a letto senza cena...e comunque siete un po' bacchettoni, no aspetta ritiro, uffa.
Ciao

Machilosa
Messaggi: 385
Iscritto il: giovedì 7 luglio 2011, 22:56

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da Machilosa » lunedì 3 ottobre 2011, 21:11

Rimetti, rimetti! Almeno quello dei vostri incontri in camporella! Era così divertente quel post! Ahah, sì, in fondo non sei capitato sul sito d'incontro dei libertini più sfrenati! Ma se qui ti piace, un motivo ci sarà! ;)

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5950
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da progettogayforum » lunedì 3 ottobre 2011, 21:16

Rimetti, rimetti!!! :D

Alyosha
Utenti Storici
Messaggi: 2475
Iscritto il: mercoledì 20 ottobre 2010, 0:41

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da Alyosha » martedì 4 ottobre 2011, 0:47

Redelmondo non so sei sei un troll, un elfo o un brucaliffo :ugeek: , ma il tuo modo di fare mi piace parecchio anche se lo riconosco molto diverso dal mio. Il confronto però è bello proprio per questo! Non succede spesso ma mi associo anche io al coro:
RIMETTI, RIMETTI :D !
La tua storia e la tua esperienza possono essere di grande aiuto qua dentro. Dovresti solo cercare di avere pazienza, tante volte si vorrebbe svegliare la gente dai brutti sogni a suon di schiaffi, ma si fa loro solo violenza. Serve tanta pazienza. Comunque felicissimo di sapere che segui ancora il progetto.

redelmondo
Messaggi: 60
Iscritto il: giovedì 15 settembre 2011, 18:03

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da redelmondo » martedì 4 ottobre 2011, 7:24

Innanzitutto complimenti per quello che fai Project, ho sospeso la lettura di Dostoevskij ed Henry Miller per leggere prima

il tuo blog e poi il forum. I loro libri sono là a prendere la polvere mentre io sono qui a scrivere, perché voglio farvi

conoscere la mia storia. Non tutto ma qualche particolare che man mano che butto giù le parole mi sovviene.
Così spero di aiutare chi pensa che tutto è perduto o che mai potrà realizzare il suo sogno.
Premetto che non ho mai un giorno avuto il desiderio di essere eterosessuale, nemmeno quando mi straziavo per il mio amico

etero. Non voglio spendere nessuna parola su questo. Diamo per assodato il fatto che mi sono sempre accettato nonostante gli

ovvi problemi che tutti noi conosciamo. Dio, ero gay già all’asilo!
Fino alle medie ho avuto un amichetto con cui si giocava, a buon intenditor...
Le superiori sono state difficili. Il quinto anno disastroso per quello che potete immaginare.
L’università mi ha risollevato il morale, conobbi una ragazza che mi fece compagnia, si ci provava ma a me non è mai nemmeno

passato per la testa di accondiscendere. No! Mai. Duro e puro!
Finisco gli esami a giugno comincio la tesi tutto bene come al solito, le fantasie erotiche si sprecavano, finché un giorno

scopro che esistono le chat gay. Agosto 2000. Ci finii per caso, crollarono i muri della prigione in cui ero rinchiuso da 22

anni.
Il giorno stesso avevo già fissato un appuntamento. Project tu mi metteresti in castigo!
La domenica andai al matrimonio dell’ennesima amica che si sposava (ndr questa non era incinta), io ero esaltato per la

scoperta di qualche giorno prima, mi ubriacai per la mia prima e unica volta, mi ricordo che urlavo dalla macchina in corsa

con metà corpo fuori dal finestrino, una liberazione. Ovviamente poi stetti male come non mai. Una personale iniziazione,

vediamola così.
Per un mese e mezzo non vi dico appuntamenti che organizzai, non solo sesso, ci si conosceva, certo, si poteva finire a far

qualcosa. Ovviamente io, il giorno successivo, ricercavo i tipi della sera prima in chat, ma nada.
Finché un giorno di settembre sempre in chat incontrai lui, nick EROS, io usavo CHERRY PIE, appuntamento per domenica sera a

Verona, dove sennò? Giulietta e Romeo non stavano mica a Bolzano, o no?
Ovviamente secondo appuntamento della giornata, nel pomeriggio avevo conosciuto un ragazzo con cui andammo a fare due parole

in un bar. Era bello conoscersi anche così, giusto per sapere di non essere i soli gay al mondo.
Arriviamo al dunque, mi presento all’appuntamento, resto folgorato. Camminiamo per circa 3 o 4 ore per tutte le viuzze più

romantiche di Verona sotto la luce dei lampioni, per i ponti sull’Adige, ovunque purché quel momento non finisse mai. Scoccò

la mezzanotte e poi l’una…Ci rifugiammo fuori città tra i campi. Poco romantico? In auto ci baciammo si sedette sulle mie

gambe continuammo a baciarci, ci stringemmo ovviamente continuammo a parlare come facemmo tutta la sera e poi…immaginate cosa

potrebbe essere successo…ci addormentammo uno abbracciato all’altro.
Beh adesso vado a cucinare, vi va se domani continuo?
Per project: non ti preoccupare, ci sono sempre stato attento. Vorrei sottolineare che gli incontri che ho avuto in quel

periodo non erano finalizzati al sesso almeno da parte mia, anzi vorrei spezzare una lancia a favore delle chat, perché può

realmente diventare un mezzo per conoscersi, stando sempre attenti non solo alle malattie ma soprattutto ai pazzi che si

possono incontrare. Io ho incontrato quasi sempre ragazzi per bene vicino alla mia zona ed è successo che per un certo

periodo si è usciti anche in gruppo. Ti spiego: quando mi misi insieme al mio Amore diciamo che lui era legato con un altro

ragazzo con cui non stava proprio bene, infatti sia l’uno che l’altro uscivano con altra gente, guarda caso io uscii sia con

il suo ragazzo e poi con lui e prima ancora, uscii con un altro suo amico conosciuto in chat. In qualche maniera, quando ci

mettemmo insieme, si formò un gruppetto di amici gay con cui si usciva insieme la sera. Diciamo che tra amici e nuove fiamme

si usciva anche in sei. Sembrava che la chat avesse creato una rete di amicizie. Non bisogna solo scopare, ci vuole sale in

zucca, se c’è gente che ragiona solo con quello che ha tra le gambe, sono problemi loro.
Mi ricordo la discoteca gay nella quale andavamo io e il mio Amore e qualche amico (tra l’altro a 25 km da casa mia. Che

praticità anche se sto in mezzo ai campi!). Quanto tempo è passato, ormai siamo diventati due pantofolai. 10 anni fa…scene da

Queer as folk, mancava solo Dancing Queen degli Abba.
Piccolo disguido, ero gelosissimo e non sopportavo il suo ex. Diciamo che con il tempo ogn’uno è andato per la sua strada ma

quel periodo è stato bellissimo, mi sentivo libero di essere me stesso. Memento vivere et esse te ipsum, come ha scritto

qualcuno qui nel forum.
Bene è ora di andare a vestirsi per portare il fondoschiena a lavoro. Il mio Amore l’ho già mandato a lavoro con termos pieno

di te e panino. Sì sono un’ottima donna di casa anche se c’è mia mamma che ci fa tutto…
Ok è arrivato giusto ora il suo sms: è al sicuro a lavorare, posso stare più tranquillo ora.


Partiranno
Saluteremo eserciti di eroi
Vinceranno
Regine della guerra siamo noi

A tutti quelli che a vent’anni si sentono in un vicolo cieco: ragazzi sveglia! Sciogliete il giogo che vi lega al nulla.

Uscite e vivete la vostra vita, basta sognare. Conoscete altri ragazzi, non chiudetevi in voi stessi. Osate e abbiate

coraggio. Strappate alla vita quello che può offrirvi con coscienza ed amore. Non ci sono colpe in noi, le colpe sono nel

mondo!

Passo notti ad aspettare
Albe che ricordano Hiroshima
Sento quanto è inutile sognare
Ma porto occhiali azzurri e il cielo è blu
Gente persa per le strade
Ciglia dai colori artificiali
Uomini che cercano l’amore
Tra le rovine della civiltà
Dormo mentre attraverso il mondo
Mi perdo ogni momento
Sogno e non lo so
Ma le grandi colpe no
Non le vedo non le so
Non mi appartengono
Dormo mentre attraverso il mondo
Mi perdo ad ogni istante
Se vivo non lo so
Ma le grandi colpe no
Non le vedo non le ho
Non mi appartengono
Passo il tempo a ricordare
Quando mi sedevo sui gradini
Forse troverò il mio grande amore
Tra le rovine della civiltà
Grandi colpe sulla terra
Sotto un regno d’imbecillità
Voglio coltivare le mie rose
Cercar conchiglie e non pensarci più
Dormo mentre attraverso il mondo
Mi perdo ogni momento
Sogno e non lo so
Ma le grandi colpe no
Non le vedo non le so
Non mi appartengono
Dormo mentre attraverso il mondo
Mi perdo ad ogni istante
Se vivo non lo so
Ma le grandi colpe no
Non le vedo non le ho
Non mi appartengono

-



Chi sei tu? Da dove vieni? Ma chi sei? Questo gli domandavo quanto stava stretto tra le mie braccia quella prima sera. La

terribile sensazione di sognare mi travolgeva, ma tutto era dannatamente, stupendamente vero.
Tornai a casa in estasi dopo quel primo incontro. Quel luogo appartato diventò il nostro piccolo rifugio, ci trovavamo il

sabato e la domenica, prima passeggiavamo per Verona e poi andavamo a stringersi e baciarci. Sì, si faceva anche l’amore.

Tutto era bellissimo io ne ero già innamorato. Ma non ci eravamo mai detti “Ti amo”, anzi io glielo avevo detto ma lui ancora

no. Passò ottobre e novembre. A dicembre, la sera di Santa Lucia, eravamo in auto, io ero frustrato perché non mi voleva dire

quelle due benedette paroline. Cominciò a nevicare, uscimmo dall’auto, eravamo in piedi in un prato le luci lontane

riuscivano ad illuminare tutto intorno grazie al bianco della neve che le rifletteva. L’atmosfera era magica, ci tenevamo

abbracciati uno contro l’altro ed io lo guardavo imbronciato, mentre la neve continuava a scendere. Finalmente gli uscì di

bocca un “Ti amo” che mi fece sciogliere completamente. Mi sussurrò che voleva aspettare Natale per dirmelo, ma diamine non

ce la facevo più ad aspettare era una tortura!

Non pensiate che siano state tutte rose e fiori i primi tempi. Mille incomprensioni, arrabbiature, ma ci rincorrevamo sempre,

quando c’era un problema se ne parlava per ore e ore, parlavamo un pomeriggio intero al cellulare per appianare le nostre

divergenze e poi ci si trovava la sera. Non mi sembra ancora possibile che sia potuto succedere tutto ciò. Rispetto a lui io

ero immaturo, mentre lui era serio, quasi severo. Mi faceva rigare dritto come fa anche ora e continuo a ringraziarlo, perché

è il mio faro. Per inciso ha due anni in meno di me.


Ricordo una sera che era uscito con un nostro amico gay comune, erano i primi mesi che ci conoscevamo, io ero a casa a

mandargli come al solito messaggini melanconici da cucciolo abbandonato e geloso. Ad un tratto venni fulminato da un

desiderio che, vi giuro, non era dettato dalla gelosia. Volevo vederlo, non potevo resistere quella notte senza la sua vista.

Sapevo dove si trovava, perché ci si diceva sempre tutto. Mi vestii, presi l’auto e andai fino a Verona, parcheggiai vicino

alla sua per aspettarlo. Non resistevo, se fossi andato a piedi verso il centro lo avrei di sicuro incrociato prima, quando

sarebbe tornato. Bene, decisi di scendere ed aspettarlo sul ponte di Castel Vecchio (cercate delle foto e ditemi se non è

romantico).

Pioveva quindi portai con me l’ombrello. Perfetto, arriva il suo messaggio in cui mi avvertiva che aveva salutato il nostro

amico e stava tornando all’auto. Mi preparo, lo vedo arrivare tutto bagnato perché era senza ombrello, mi sono sentito il suo

salvatore, quando mi vide restò di stucco, l’emozione che provai quando spalla contro spalla ci riparammo sotto l’ombrello

dalla piogga e camminammo verso le auto, era e resterà indescrivibile.

Ricordo la prima volta che ci vedemmo di giorno e il nostro primo viaggio. Scriviamo del viaggio? Cinque mesi che ci

conoscevamo, lui era stato invitato a Venezia dai suoi amici dell’università per il carnevale, gli chiesi se potevo venire

anch’io, lo convinsi con il mio solito savoir-faire da bambino capriccioso che funziona ancora ora (oh yes!). Capivo che era

una situazione strana anche se non eravamo dichiarati, stare lì con me e con i suoi amici poteva metterlo a disagio, però mi

invitò. Comprammo i biglietti del treno ed aspetta aspetta, cosa succede? Uno dopo l’altro i suoi amici dell’università danno

forfait. Partiamo lo stesso noi due di mattina presto in treno, non era ancora l’alba, eravamo seduti vicini in treno e ci

scambiavamo sorrisi di complicità. Venezia era una marea di gente per i ponti e le calli, stavamo stretti uno all’altro anche

senza volerlo. Che bello. E che freddo, un vento che sembrava di essere nudi. Poi finimmo in una piccola pasticceria che non

siamo più riusciti a ritrovare, se non forse una volta nelle nostre successive visite alla città, ma Venezia è un luogo dove

le cose compaiono quasi per magia e poi si dissolvono. E’ restato il ricordo.
Quella notte quando mi riaccompagnò a casa, venne ad aprirci mia mamma, mezza addormentata, fu la prima volta che lei lo

vide, ovviamente sotto le mentite spoglie di amico.

Vi do una lezione di eleganza e per oggi chiudo, vi scrivo lunedì perché nel week end si folleggia. Ricomincerò la mia storia

da un ricordo delle ore 20:02 del 20 02 2002.

Lezione di eleganza

Situazione: primo appuntamento, siamo seduti al tavolino del pub alla moda che abbiamo scelto per far colpo sul nostro lui,

ordiniamo. Prendete nota: ordinate assolutamente solo cose che avete presente.
Io figo, quella sera di cui tanto ho scritto in precedenza, passo con il mio ditino tutta, ma proprio tutta la lista dei

cocktail e scelgo quello con il nome più dark che più dark c’è solo un black hole: ZOMBIE.
Sicuro di avere avuto il successo sperato, mi metto l’animo in pace: un punto l’avevo segnato! Arriva la cameriera con il mio

zombie, sembrava la sintesi trash del carnevale li Rio. Una specie di coppa da champagne con 50 ombrellini e pupazzetti di

carta, mancavano i coriandoli quando me l’ha portato. Beh dai alla fine è servito anche quello, ne ridiamo ancora oggi. Per

fortuna lui si prese una bella bruschetta che dividemmo. Quel pub oggi non c’è più, che tristezza. Si chiamava Camelot.


----------------------
Gli Angeli del ponte all'alba
asciugano le lacrime
e sono perle,
sopra il marmo.
Perché stelle, sul fiume non brillano,
non brillano più.
S'accendono nei tuoi occhi
quando pensi alla notte.
La notte,
tanto fredda
e ci sorprende stretti stretti
in una stanza,
ai confini del Cielo.
La Luna corre al fiume
perché la Luna passa di qui.
Che brivido, Amore mio
nella casa che sta lungo il Tevere
apposta per noi.

Quando sposarsi? Diciamo di sabato, maggio o settembre, vada per settembre, allora cerimonia di pomeriggio, perché altrimenti

c’è caldo. Cerimonia a San Zeno a Verona è bello e fa tanto signori. Le fedi, che belle fedi, in oro bianco, delle fascette

che farebbero scappare i vescovi per l’invidia dell’anello, ce li vedo andar via tenendosi sollevata la gonna come una

vecchia megera che se ne va incattivita dalla vita. Cena in qualche castello medioevale, qui vicino c’è un colle con tanto di

non uno ma due castelli, uno ad un capo e uno all’altro della cresta dell’altura. Qualcuno ha avuto l’idea civettuola di

rinominarli castelli di Giulietta e Romeo. Qui ce ne sono tanti di castelli che hanno subito la degradante fine di essere

trasformati in ristoranti. Creiamo una bella ambientazione kitsch, novanta cento invitati, bomboniere mediocri, sorrisi

appena abbozzati, sorrisi di convenienza, sorrisi d’ordinanza, sorrisi smaglianti, sorrisi grotteschi. Via la sera per sharm

er scheic, in attesa della prima notte di voluttà.

Adesso vi racconto il mio…
Ricominciamo da qui: ore 20:02 del 20 02 2002 una giornata straordinaria al di là del palidromo.
L’idea fu sua. Io proposi: sposiamoci, ora, subito. E lui stoico: no, non ora! Ti dico io quando! Ovviamente scelse la data e

l’ora già ripetute un paio di volte. Leggila in un verso o nell’altro sempre la stessa data è. C’è bella idea, un po’ matta,

ma son contentissimo, di solito quello che ha idee strane sono io. Perfetto, organizziamo:
Invitati: io, lui
Location: campo oh verde prato di tanti ricordi
Struttura: peugeot
Pranzo/cena: cena (sul tardi visto l’ora della cerimonia)
Menù: affettati e grissini
Servitù: io che avvolgo l’affettato e imbocco lui

La cerimonia è stata semplice, i giuramenti sono stati concisi, lo scambio delle fedi veloce e furtivo.
Passiamo alle fedi, ora voi direte “oh che carini gli sposini con le fedine”. Premesso che le teniamo nel portafoglio e che

il loro valore è simbolico, la loro fattura ha qualcosa di straordinario. Ora c’è chi resterà indignato e chi raccapricciato,

quando vi descriverò come sono fatte. Come posso metterla giù bene…vediamo…si dai, sono bianche, materiale tecnologico,

potrebbero essere esposte al Moma di New York, produzione artigianale, pezzi unici. In sintesi: ferretti per chiudere i

sacchetti per alimenti. Quanta carica emotiva in un materiale di così tanta pochezza.

No, oggi non riesco a essere romantico. Spiritoso da far gelare il sangue. Peccato, ma ho voluto scrivere lo stesso.

Il ricordo è bellissimo. Spaventato, guardo spesso nel portafoglio per la paura di aver perso la fede. Non è quello che

conta, potrebbero lasciarci nudi, che intanto ci bastiamo così.
Tante volte riguardo foto, oggetti accumulati negli anni, lettere, biglietti…mi prende la malinconia, non mi sembra nemmeno

di aver vissuto io quelle esperienze che mi tornano alla mente. Poi mi distraggo e tutto passa. Che strane sensazioni, è la

paura di aver perso qualcosa, di aver vissuto mille vite che ho il terrore di dimenticare.

Basta. Basta, bisogna farsi coraggio e vivere.



L’estate appassisce silenziosa
Foglie dorate gocciolano giù
Apro le braccia al suo declinare stanco
E lascia la tua luce in me
Stelle cadenti incrociano i pensieri
I desideri scivolano giù
Mettimi come segno sul tuo cuore
Ho bisogno di te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Baciami con la bocca dell’amore
Raccoglimi dalla terra come un fiore
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Tu mi conosci non puoi dubitare
Fra mille affanni non sono andato via
Rimani qui al mio fianco sfiorandomi la mano
E lascio la mia vita a te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura

-------------------------------------
Mi diedi a Lui
E Lui stesso presi, in Pagamento
Il Solenne Contratto di una Vita
Fu ratificato, così

Oggi vi racconto il mio coming out.
Bisogna partire da lontano. Con il tempo che passava il mio Amore cominciò a frequentare la mia casa. Qualche volta, come

amico. Poi arrivò il primo 31 dicembre sera. Normalmente si andava in discoteca. Da un certo momento in poi decidemmo di

passarlo a casa mia. Cena con i miei, serata in camera mia e brindisi di nuovo con i miei a mezzanotte. Poi giretto in

qualche paese vicino. Si tornava a casa e si dormiva nel mio letto (singolo! Come si stava stretti). I miei non mi hanno mai

chiesto nulla. Con il tempo veniva sempre più spesso a cena, andavo a prenderlo in stazione quando tornava dall’università,

si mangiava e si passava la sera in camera. Mia mamma mi ha riferito che il mio babbo, che oggi non c’è più, una volta le

disse “adesso abbiamo due figli”. Vorrei ringraziare il mio Amore che ci è stato vicino nel brutto periodo della malattia di

mio papà. Da quando mio papà non c’è più, il mio Amore ha cominciato a venire sempre di più a casa mia, ormai veniva il

venerdì sera e tornava a casa la domenica sera, più tutti i periodi di ferie quando si poteva (io avevo cominciato ad andare

a lavorare mentre lui frequentava ancora l’università). Questa situazione si protrasse qualche anno, in mezzo capitò anche la

ristrutturazione della mia camera (che ormai era diventata la nostra) comprammo tanto di lettone a due piazze. E’ possibile

che mia mamma resistesse e non chiedesse nulla???? Io ero veramente bloccato, non riuscivo a parlarne, la cosa era lampante

ma tutti si stava zitti. Finché un giorno le parlai, un semplice “ io e … stiamo insieme” e lei “lo so”, poi è continuato

tutto normale, ma che peso mi tolsi. Che sciocco a non parlare prima. Un mulo…
Continuava la questione invece per quanto riguardava i genitori del mio Amore. Da parte loro sapevano che il figlio usciva e

immaginavano anche che stava qui (una volta chiamarono a casa cercando lui, quindi davano per scontato il fatto che stava da

me). Passò quasi un anno da quando io lo dissi a mia mamma perché lui lo dicesse ai suoi genitori. Era più difficile perché

erano in due, in più c’era sua sorella. E’ stato più difficile, non drammatico. Si abituarono. Finché un bel giorno decidemmo

di vivere insieme. Dissi a mia mamma che volevo che il mio Amore venisse a vivere con noi. Al primo colpo si rifiutò,

preoccupata della reazione dei suoi. Al secondo attacco accettò. Fu più traumatico per i genitori del mio Amore visto che non

avrebbero più avuto a casa il figlio.
Ormai viviamo insieme da quasi due anni, ora la mia casa e la nostra casa ed è bellissimo, l’abbiamo risistemata tutta noi

con le nostre mani, e abbiamo rifatto anche il giardino, lui ha ottenuto la residenza e non vi dico l’emozione quando è

arrivato il vigile a fare l’accertamento.

Quasi due anni che viviamo insieme e quasi undici che ci siamo conosciuti: il 24 settembre si festeggia!

Lungo le contrade nella prima sera
Noi vestiti bene in sintonia con l'atmosfera
Era di domenica poco tempo fa
Scrivi ai tuoi parenti che non puoi tornare
Che ritardi ancora non mi abbandonare
Copriti la sera qui c'è umidità
Quante notti insonni a caldo
Per rimorso di coscienza
Come avrai sofferto e pianto
E non poter farci niente
Se ti svegli fai il caffè e accendi un po’ la radio
Cos'hai fatto ieri, come va in Italia
Oggi che è domenica non mi va di uscire
Copriti la sera qui c'è umidità
------------------
Che cosa fai, che cosa fai
Da solo in quel caffè
Cerchi e non hai dell’allegria
Nella tua compagnia
L’aria triste di chi pensa altrove
Immaginando i tuoi pensieri
Il tempo vola via
Consumerai la tua energia
Solo sui simboli
Lascia tutto e vieni via con me
E qui le sere d’agosto profumano l’aria
Bisogno di sole la voglia d’amare
Le sere d’agosto profumi nell’aria
E nei gelsomini le nuove passioni
E tu non sei più con me
Che grande importanza ha
E nell’aria ondeggia una eco antica
Una realtà si avvererà
Stelle che cadono
E vivo già dentro di me
Sogni profetici
Aria nuova mentre si fa sera
E qui le sere d’agosto profumano l’aria
Bisogno di sole la voglia di amare
Le sere d’agosto profumi nell’aria
E nei gelsomini le nuove passioni
Le sere d’agosto
Le nuove passioni

Fin’ora vi ho raccontato cose belle, ma non è tutto così facile. A chi pensa che il punto di arrivo sia trovare l’amore, ha

sbagliato tutto. E’ solo un punto di partenza per la scalata di una montagna e voi siete piccoli, piccoli, non molecole, ma

atomi di fronte a quella mole dalla cima irraggiungibile. Ci saranno momenti in cui sentirete l’affanno, altri in cui vi

sentirete esaltati. E’ una guerra in cui si combattono battaglie, ma non si vince e non si perde.
Noi due abbiamo una visione molto simile di quello che vogliamo essere e di quello a cui vogliamo tendere, ciò che rende

esplosiva la nostra coppia sono i nostri rispettivi caratteri. Non è nemmeno necessario descriverne i tratti dell’uno e

dell’altro, ci sono mille sfaccettature che non si incastrano. E in tutto questo caos cosa siamo riusciti a fare? Ad amarci,

a rincorrerci a diventare indispensabili uno all’altro.
Ma che pianti all’inizio e per inizio parlo di anni.
Ci incontravamo la sera, tra una carezza e l’altra si insinuava l’incomprensione, si arrivava ai ferri corti e si tornava a

casa frustrati. Che dramma risvegliarsi il giorno dopo e ricordare cosa era successo la sera prima. Andavo a lavorare cupo e

mi nascondevo a piangere, non sempre, qualche volta, non esageriamo, però quanto si stava male. Il bello è che ci si sentiva

al telefono anche se eravamo arrabbiati, non riuscivo a non sentirlo lo chiamavo sempre, prima stava in silenzio, dopo

qualche rimbrotto, poi ci si girava un po’ intorno, finché passava tutto!
Dagli scontri si imparano un mare di cose uno dell’altro.
Di sicuro noi due non potremmo mai essere amici, condividiamo tutto e per tutto ma come amanti e i nostri sentimenti sono

sempre forniti di lame affilatissime.

Lo standard è questo: io ne combino una delle mie, lui si arrabbia, io lo rincorro, lui si arrabbia ancora di più, perché per

riparare peggioro la situazione, dopo un po’, di solito dalla sera alla mattina sul tardi, massimo primo pomeriggio, gli

passa e ritorniamo a fare i cuccioli.
Sì, il nostro menage è fatto così: io la combino, lui si arrabbia, io mi scuso scuso scuso, lui sospira e tutto è meglio di

prima.
Sì, sono un combina danni.
Si litiga per tutto, non escludo nulla che non possa diventare oggetto delle nostre arrabbiature. Ci si guarda in cagnesco

anche al ristorante e ci si dice “il tuo piatto è più abbondante del mio! No, è il tuo il più abbondante!”. Che tristezza

quando non mi compra tutti i peluche che vorrei…ultimamente mi ha comprato la piovra, la coccinella, la tartaruga pirata e

l’asinello. Direte voi, ma se li vuoi, perché non te li compri? Perché è bello chiederlo a lui come se fossi un bambino! Che

tristezza comprarsi le cose da solo.

Ho imparato anch’io ad arrabbiarmi con lui: è possibile, lo dico solo a voi, che se mi arrabbio io, tiri la corda e faccia

l’offeso più di quanto lo sia in realtà per prendermi razione quadrupla di coccole (chissà se se ne è accorto).

Ultimamente è migliorata tanto che quando si crea la situazione della baruffa sembriamo quasi le macchiette di noi stessi,

dopo qualche minuto di arrabbiatura ci si mette a ridere, mal che vada si va a letto e si sta abbracciati arrabbiati. Qui di

solito ci sono due finali, ci si veglia durante la notte e qualche dolcezza più dolce ti fa capire che tutto è passato oppure

ci si sveglia la mattina coccolandosi come al solito e ci si chiede stupiti “ma eravamo arrabbiati ieri sera?”

Il finale che preferisco: quando ci addormentiamo arrabbiati, normalmente lui fa l’offeso e sta girato dalla sua parte,

allora io lo tengo a cucchiaio (capite come?) e lui fa quello che non gliene frega niente. Ci si addormenta, ci si sveglia

nella notte e ancora mezzi addormentati ci si perdona e si finisce per fare l’amore. L’amore mezzi addormentati che forza…

E a tutti quelli che pensano che dopo undici anni il sesso diventa noia, io vi dico che è solo migliorato.

Mammamia quanto miele oggi. Ma è possibile sentirsi innamorato ancora come un ragazzino, all’inizio del post volevo scrivere

serio, quasi triste per le difficoltà incontrate, poi finisco tutto allegro a parlare di quando facciamo all’amore, esaltato

come se ci fossimo conosciuti ieri.

Quello che voglio dirvi è che è difficile e che se ci si ama, bisogna lavorarci un sacco se si vuole che la cosa duri,

bisogna sopportare sopportare sopportare (grazie caro che sopporti sopporti sopporti).

Per inciso, dipende da cosa si deve sopportare, ci sono cose ovvie che non sopporterei mai. Capite a cosa mi riferisco.

Vorrei scrivere ancora tanto, ma oggi vi mollo qui.
Ciao
----------------------------
Come è andata, direi bene.
Quando il mio Amore venne a stare a casa nostra, fu sicuramente un momento difficile, soprattutto nei rapporti con i genitori

di lui. Io non ero più andato a casa loro da quando lui si era dichiarato. Passarono mesi prima che si trasferisse a casa

nostra e da febbraio, passarono altri due mesi prima che li invitammo per pasqua. Mia mamma poi doveva ancora conoscere i

genitori del mio Amore. L’agitazione che ci aveva preso prima del loro arrivo era fuori da ogni limite, per fortuna tutto

andò per il verso giusto. Da quel momento gli inviti si susseguirono e i rapporti sono molto migliorati, inviti reciproci a

cena sia in casa che fuori. Almeno all’apparenza tutto va bene.
Sua mamma sembra che abbia ancora qualche problema, nel senso che ho saputo che qualche volta si lascia andare al pianto con

mia mamma per i motivi che tutti potrete immaginare, d’altronde è una persona già soggetta a depressione per cui è anche

normale.
Mia mamma proprio non la capisco, vive in un altro mondo, basta lasciarle fare tutto quello che vuole: accompagnarla al mare

a farsi le ferie, farle fare shopping e parrucchiera. Si agita per tutto e poi prende tutto con filosofia. A 66 anni è una

pazza! Tra l’altro ha invitato al mare la mamma del mio Amore per l’anno prossimo, chissà cosa ne potrebbe venire fuori!
Il papà del mio amore invece penso che viva tutto con indolenza, ha le sue idee che di sicuro non ci contemplano insieme, ma

per lui vige la regola del vivi e lascia vivere. E’ un tipo imperturbabile. Va anche troppo bene per l’età. Ha 64 anni, se

non sbaglio, e quando il mio amore si è dichiarato con loro gli ha fatto discorsi del tipo:
- se ti piacciono quelle cose lì falle, ma di nascosto.
Quindi? Sposati fai figli e poi viviti la tua vita segreta??? Mah…che lo facciano gli altri!
Discorsi passati.

Hanno accettato? Chissà…boh…mah…. Basta che siamo felici noi!

Quando portiamo mia mamma al mare, va in una pensione gestita da madre e figlia ed ogni anno le due chiedono sempre se siamo

i due figli. Mia madre risponde lui è mio figlio e lui è il suo amico, con tono che si capisce tutto (non con note negative),

ma che fastidio mi fa sentire “il suo amico”, quando ci penso mi rode.

Quando buttiamo lì l’idea di andare a trovare i genitori del mio Amore, qualche volta sembra che accampino una scusa, nelle

mie elucubrazioni il motivo è: c’è il ragazzo di tua sorella non vorrete mica venire a farvi vedere.

Rimugino su queste cose e forse ho detto solo sciocchezze.
Non mi è mai pesato quello che può pensare la gente, perché ultimamente mi disturbano queste situazioni, in parte anche solo

immaginate???
Sono diventato un pappamolle? Uffa, tutta questa dolcezza di coppia mi rammollisce, ma che ci volete fare…non ci si può mica

restare senza.

Se mi conoscevate dieci anni fa, scappavate via tutti.

Buona serata
-------------------------------------------
Esperienze con gli spacciatori, esperienze con i carabinieri ed esperienze con fantasmi. Vogliamo tralasciare le esperienze

con l’Aci?

Va tutto bene finché non succede qualcosa.
Ma voi dove vi mettete quando vi appartate con qualcuno?

Noi ci parcheggiavamo in un campo fuori città, molto isolato. Troppo isolato... Si arriva tramite una stradina, si entra e ci

si mette parcheggiati dietro una siepe che separa il campicello dalla strada.
Tutto bene finché una notte vediamo sulla strada una macchina ferma con i fari accesi. Io furbo come una volpe suono il

clacson scocciato, “se è un’altra coppietta se ne andrà!”. Niente, resta lì ferma. Suono ancora, niente. Il mio Amore che si

preoccupa sempre troppo, fa agitare anche me, per cui decidiamo di togliere baracca e burattini ed andarcene. Usciamo sulla

strada con il muso rivolto verso l’altra macchina. Ce la facciamo letteralmente sotto, c’era gente in auto e gente fuori in

atteggiamento che non lasciava equivoci: spacciatori!
Problema: strada stretta. Unica soluzione: retromarcia sperando di riuscire a girarci più avanti. Faccio retromarcia, in un

punto più largo sterzo, mi scontro con una pianta, riesco a girarmi e via! Salvi.
Incassammo.
Non ci avevano seguito, ma che spavento, ci fermammo dopo venti chilometri! I miei non seppero mai da cosa era dipesa la

bozza vicino al bagagliaio dell’auto. “sì vedi mamma, deve essere stato qualcuno parcheggiando…” , “e come mai ci sono dei

pezzettini di corteccia tra le lamiere?”. Ops…

Ok non è il posto che fa per noi. Ne cerchiamo un altro. Benissimo, per fortuna esiste Custoza (terra di battaglie, vino

pregiato e posti per coppiette!). Tutto bene, vista sulla vallata, vigneti, d’estate ci permettevamo di aspettare la notte

godendoci l’imbrunire, ci fermavamo in una pizzeria, ci compravamo due pizze e ce le mangiavamo in auto. Una volta portai

anche la chitarra e gli feci una serenata seduti sull’erba. Facemmo l’amore al chiaro di luna. Chissà se da distante qualcuno

vedeva le nostre chiappette bianche illuminate dalla luna. Mah…
Tutto fantastico, prendevamo anche il rischio di assopirci stretti uno all’altro!
Primo disguido, non addormentatevi a motore spento con la ventola dell’abitacolo accesa. Poi non vi parte più la macchina.

Chiamammo l’Aci. Il gentile meccanico che alle 2 di notte ci riavviò la macchina, in una stradina persa tra i colli, non fece

una piega. Chissà a cosa era abituato.
Incassammo.

Secondo disguido. Imparammo a non tenere la ventola accesa quando ci assopivamo. Però contro i fantasmi non si può fare

nulla! L’unica è scappare. Chi è debole di cuore non legga!
Era notte, abbracciati sotto la nostra coperta ci godevamo un po’ di sonno. Non so perché ma mi risvegliai di botto, aprii

gli occhi come se avvertissi una presenza sinistra. Alzai la testa e guardai avanti. Vidi ad una decina di metri da noi

quattro o cinque flebili luci muoversi nella nostra direzione a circa due metri di altezza. Ondeggiavano leggermente e si

avvicinavano. Non avevo ancora messo a fuoco l’immagine, che mi spaventai a morte. Un colpo al cuore. Svegliarsi e vedere uno

spettacolo del genere, è come vivere un incubo. Svegliai il mio Amore, non ci rivestimmo nemmeno, accesi la macchina e

scappammo. Passammo attraverso quelle luci con quel po’ di coraggio che ci era ancora restato. Riuscimmo a metterci in

strada, lasciammo i fantasmi nell’oscurità. Merda che paura! Ci accorgemmo che era gente a cavallo, a fare una cavalcata

notturna, solo quando ormai c’eravamo in mezzo. Non vi rendete conto dello spavento che presi, pensai veramente che fossero

fantasmi, certe cose mi avevano sempre fatto ridere, ma in quel momento…
Incassammo.
Cambiamo posto, giriamo sempre la zona di Custoza, c’è qualcosa che non va: troppo lugubre, decidiamo di fermarci solo

qualche momento in posti che ci sembrano tranquilli, abbassiamo il finestrino e sentiamo dei tamburi tipo tribù di cannibali.

Ma che CA**O è, dove siamo finiti???
Ce ne andiamo, pensiamo che forse era una festa. Torniamo qualche sera dopo: ancora tamburi! TUM TUM TUM. Scappiamo. Non

aspettiamo di incassare questa volta.

Per fortuna c’è la Valpolicella. Custoza è a sud, certo buon vino, ma noi decidiamo di andare a nord! Valpolicella, sempre

terra di vino, sempre vigne per noi? No! Ci sono le cave di marmo. Allora via per i colli di Sant’Ambrogio, troviamo una

bellissima cava con un’entrata formata da uno spiazzo diviso dalla strada da un rialzo di roccia e terra. Perfettissimo. Via

di fuga larga! Ci passano due camion, se arriva qualcuno noi fuggiamo senza problemi.
Stavamo proprio bene. Avevamo anche una piccola TV portatile, si mangiava, si guardava la TV, ci si addormentava (è sempre

stata la nostra pecca). Una sera fortunatamente litigammo per cui non ci spogliammo nemmeno. Ci addormentammo litigiosamente

abbracciati. Arriva un auto! Perfetto, noi abbiamo la via di fuga, la nostra via di fuga, larga, ampia, magnifica, anche in

discesa così la macchina prende più accelerazione. Problema: un faro abbagliante ci illumina, scendono due malnati figuri con

un’inconfondibile banda rossa sul fianco dei pantaloni! Ci chiedono di fornire i documenti. “sì signore, ecco!”. Ci chiedono

se avevamo fumo con noi! Ma avete il prosciutto sugli occhi??? Siamo nelle mani di questa gente qui??? Ci credete

spinelloni??? NOOO siamo due GAAAAYYY volevo dire.
Ci restituiscono i documenti e ci augurano buona serata.
Incassiamo e decidiamo che il periodo delle serate in auto era ormai giunto alla fine…


Manca solo da raccontarvi un piccolo periodo passato a Fumane, sempre in valpolicella. Il posto prescelto si trovava in una

gola tra due irti colli che già lì ti viene la claustrofobia. Vicino a noi c’era l’ombra incombente di un cementificio che

sembrava la “fabbrica della morte” “la muerte nera!”. Per arrivarci passavamo davanti ad un night dall’aspetto aberrante, in

un posto del genere ci si potrebbe aspettare un omicidio a notte, la zona era orrenda. Non ci volle molto per scappare e non

tornare più!

Che ricordi!

Ma voi dove vi mettete quando vi appartate con qualcuno?


..............................

Sto aspettando che il mio Amore finisca in bagno (eterno), poi ce ne andiamo un po' in giro (oggi cultura gratis - Giornate

europee del patrimonio).
Così vi riporto queste righe vergate con il sangue dello scrittore per la loro intensità.

HM

Mi sentivo proprio come Gesù Cristo, se lo avessero
tirato giù dalla croce, senza permettergli di morire nella
carne. Io son certo che lo choc della crocifissione sarebbe stato
tale da dargli amnesia completa nei riguardi dell'umanità.
Son certo che, sanate le ferite, non gli sarebbe importato più
un accidente delle tribolazioni dell'umanità; ma invece si sarebbe
attaccato con sommo sollievo a una tazza di caffè buono
e a una fetta di pane tostato, purché ce l'avesse.
Chiunque per troppo amore - che dopo tutto è mostruoso
muore della propria infelicità, rinasce per non conoscere più
ne amore ne odio, ma per godersela. E questa gioia di vivere,
perché acquisita innaturalmente, è un veleno che alla fine inquina
tutto il mondo. Tutto ciò che è creato oltre i limiti della
sofferenza umana, funziona come un boomerang e reca distruzione.

---------------------------------
On the road



Viaggi, tanti viaggi, ci è sempre piaciuto viaggiare, non viaggi esotici, ci piacciono le città, semmai piccole e

particolari, prendiamo l’automobile ed andiamo. Ci sono tante piccole perle, sparse per l’Italia, non potrei vivere altrove.

Io guido e lui dorme. Sì, appena accendo il motore lui parte per il mondo dei sogni, è una cosa straordinaria. A casa davanti

ad un film è raro che si addormenti, anzi sono io che crollo in tempi record, ma in auto prima chiude gli occhi, poi la

testolina comincia a piegarsi un po’ sul fianco e infine gli si apre leggermente la bocca: partito per il suo viaggio

onirico.

Quando non dorme vuole i massaggi. Guido e massaggio, soffre di cervicale che gli provoca anche mal di testa ed allora finché

ce la faccio lo spremo bene sul collo e sulle spalle. Poi ci sono i massaggi alle tempie. Sono terapeutico.

Abbiamo passato il week end in giro, settecento chilometri percorsi. Distrutto dalla guida ma felice.



Passeggiate. A lui piace passeggiare… e io lo accompagno, cerco di piangere sempre il meno possibile, già così sono una

catena cigolante, però sono diventato bravo, passeggiate in montagna fino ai rifugi, attraverso i boschi, sempre insieme.



Abbiamo un faggio enorme, vecchissimo, in montagna. Non ci andiamo spesso, ma è il nostro faggio, ci si siede sotto la sua

ombra, guardiamo l’orizzonte e la linea delle montagne.



Poi mi piacciono i viaggi in treno, una volta lo utilizzavamo di più, ora ci andiamo solo a Venezia. Lo trovo così romantico.

Andiamo in stazione prestissimo, è una piccola stazione di paese di quelle quasi deserte, metafisiche. Aspettiamo il treno

arrivare e ci stringiamo nei vestiti perché c’è freddo, poi montiamo e ci sediamo spalla contro spalla. Quando proprio non

c’è nessuno, quando fuori è ancora tutto buio ed i finestrini riflettono l’interno del vagone piuttosto che svelare il

paesaggio intorno, allora e solo allora riesco a rubargli un bacio.



Poi ci sono le nuvole, mi piace sognare guardando le nuvole, è un viaggio anche quello. E di notte la Luna ha sempre rapito

la mia attenzione. Poi ci sono mille cose che mi stupiscono. Ne faccio partecipe il mio Amore che non ne capisce l’aspetto

patetico (inteso nel vero significato etimologico della parola), un giorno si stupirà anche lui del mondo.





Sei cresciuto come un cedro del Libano
Come un cipresso sui monti dell’Ermon
Come un ulivo maestoso in pianura
Sei cresciuto come un platano
Come palma in Engaddi
E le rose in Gerico
E rigoglioso come lampo di fuoco
Fuoco che mi inebria
Sai di cinnamomo mirra onice storace
E fra mille e mille ti riconoscerei
Dimmi anima mia dimmi dove si nasconde
Dov’è l’acqua che disseterà me
Dimmi anima mia il segreto dell’amante
Il segreto che ti lega a me.
Sei più dolce e bello del miele vergine
Ed è profumo il suono del suo nome
Come il sale in Engaddi
Sale come polvere
Sai di cinnamomo mirra onice storace
E fra mille e mille ti riconoscerei
Dimmi anima mia la paura dell’amante
Dell’amante che in me cerca te
Dimmi anima mia come nascere dal niente
Se non ho che te resta con me
Dimmi anima mia come nascere dal niente
Se non ho che te resta con me
Dimmi anima mia il segreto dell’amante
Dell’amante che resta con me

-------------------------------------
Uffa oggi sono triste, il mio Amore deve ancora tornare a casa, non ho voglia di fare nulla, per passare il tempo ho perfino

acceso la tivù. Uffa è il lavoro che mi distrugge, oggi ho dovuto perfino impegnarmi, non ci resisto proprio, ce l’ho proprio

in odio.
Stiamo mettendo via un po’ di soldini per spassarcela in futuro. Mi sono detto a 35 anni mi licenzio e ricomincio da zero,

lui trotta un altro po’ almeno gli anni che ho lavorato io, io sono per la parità dei sessi! No aspetta, qui di genere ce n’è

solo uno effettivamente, ma che bel sesso! Quindi parità a priori.
E poi 35 anni sono l’anno prossimo perché tra poco ne compio 34. Che palle! Soprattutto palle per il regalo di mia mamma. Una

camicia, bene aderente bene, taglia 39 bene, taglio small, bene, molto small…non troppo bene… ho messo su qualche grammo qua

e là…il mio caro Amore quando ha visto mia mamma arrivare con la camicia si è messo a sghignazzare. “non ci starai mai

dentro, me la metto io almeno le diamo soddisfazione”. Io “no! Ci sto”. No non ci sono stato. Sono due giorni che sono a

dieta più dieta della solita dieta…
Mi ci vorrà un mese per mettermela.
Mi chiama Dumbino, Ippopotamino…e lui mangia mangia mangia e non mette un etto.
Non è colpa mia se sono un animaletto adatto ai periodi di carestia…
E venerdì vengono i suoceri per mangiare i bigoli con le sarde.
Che depressione da inizio dieta. Chi mi comprende???


--------------------------
Ho scritto tanto, ma non ho detto nulla.
Come fare a descrivere tutti questi anni con le parole. Il nostro amore è come un giardino abbandonato dove gli alberi si

sono chinati verso i rovi che sono saliti verso gli alberi, la pianta si è arrampicata, il ramo flesso e ciò che striscia

sulla terra è salito a raggiungere ciò che sboccia nell'aria, così come ciò che ondeggia al vento s'è chinato verso ciò che

si trascina fra il muschio: tronchi, ramoscelli, foglie, fibre, cespi, viticci, sarmenti e spine s'erano intrecciati,

frammisti, sposati e confusi.


---------------------------------
viewtopic.php?f=19&t=1496

Quelli che votano scheda bianca per non sporcare, oh yes!
Quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire, oh yes!
Quelli che organizzano la marcia per la guerra, oh yes!
Quelli che organizzano tutto, oh yes!
Quelli che perdono la guerra... per un pelo, oh yes! Oh yes!
Quelli che se avanzo seguitemi se indietreggio uccidetemi...si fa per per dire, oh yes!
Quelli che lo statu quo che nella misura in cui che nell'ottica, oh yes!
Quelli che non hanno una missione da compiere, oh yes!
Quelli che sono onesti fino a un certo punto, oh yes!
Quelli che ci hanno paura delle cambiali, oh yes!
Quelli che hanno cominciato a lavorare da piccoli, non hanno ancora finito e non sanno che cavolo fanno, oh yes!
Quelli li'...

redelmondo
Messaggi: 60
Iscritto il: giovedì 15 settembre 2011, 18:03

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da redelmondo » martedì 4 ottobre 2011, 18:19

Capite qual è il busillis?
Dimentico tutto, sono come le batterie al litio, non ho effetto memoria.
Dovrei studiare del materiale per lavoro, ci dovrebbero fare un test a sorpresa (ma che cazzata!), mi dico “cosa vado a studiare che intanto prima di fare il test avrò già dimenticato tutto”. E poi sono contro l’applicarsi sul lavoro. Ma siamo matti!!! Sprecare energia sul lavoro!!! OHHH!!!
Ma l’università come l’hai passata? Non mi ricordo più come ho fatto, ero più giovane. Mi ricordo le giornate di ottobre seduto al sole appoggiato ad una colonna di marmo del chiostro del dipartimento di storia. I bei tosi… ma lasciamo stare…non avevo ancora conosciuto il mio Amore. (per fortuna non legge ciò che scrivo, perché dice che sono troppo pedante).
Ormai mi sento così svagato, perso, con la testa tra le nuvole e senza bisogno di droghe!
A cena preparo il caffè, apro il frigo in cerca del latte…mi devono dire guarda che stai cercando il latte, perché io mi perdo a guardare tutte le scatolette, la lampadina, poi semmai mi metto anche a pensare a dell’altro. D’estate è peggio, perché esce un bel fresco che ristora. Quando mi dicono “LATTE”, rinvengo…
Che sia un male?
Comunque non sono sempre così svagato tutto rose e fiori. A volte mi dico che schifo il lavoro, questo e quell’altro, ma in un baleno passa tutto.
Deve essere una sindrome acquisita da mia mamma. Quella si che è una pazza che sa godersi la vita. Vedova è venuta al funerale di mio padre vestita di rosso! Fantastico! Eravamo lei, io e il mio Amore in prima fila, parenti dietro. Tanti anni fa ormai, non avevo ancora parlato di nulla con lei delle “mie cose”. Che momento grave. E’ successo che grazie al mio Amore in quel momento, proprio in mezzo al funerale, io e lui quasi scoppiassimo a ridere per una cosa tutta nostra che nessuno capirebbe e che nemmeno mi metto spiegare. Il fatto è che averlo vicino, essere insieme porta gioia anche in momenti così brutti, al di là del completino di mia mamma.
Vi racconto così tutto con leggerezza, perché è così che vivo la vita. Poi ho i miei problemi nel sonno non ve lo nascondo, vivo meglio sveglio che addormentato. Tornando a mio padre (che cavolo ce ne frega direte voi?), l’ultimo suo anno di vita è stato duro, l’ultimo periodo viaggiava a morfina, per sopportare il dolore della malattia. Beh succede che lo sogno spesso e quel che sono svagato di giorno, sono cupo nel sonno.

Non ho elaborato il lutto? Mah, puttanate.
Ogni testa è a se.

L’importante è trovarne un’altra che frulli bene insieme alla tua.

Quanto sono svagato, tanto sono variabile.
Domenica per un niente ho fatto una piccola sceneggiata da diva…divina. Almeno non ci ha visto nessuno. Abbiamo fatto una passeggiata per i colli. Finito quella ne cominciamo un’altra, cortissima, che doveva portare ad un certo punto panoramico, il mio Amore è instancabile io un po’ meno.
Mi dice “andiamo?”
Io “sì”
Io “uff. che fatica, vai piano…”
Lui “se vuoi smettiamo”
Io “no no, uff, che fatica, oi oi…”
Lui acido “torniamo anche indietro, basta che non ti lamenti come al solito”
Io “perché mi tratti così”
Lui “te lo dico sempre che mi da fastidio se cigoli”
Io “non puoi trattarmi così!” prendo il cappello che ho in testa e glielo getto ai piedi.
Già mentre vedevo cadere il cappello, mi stupivo di come tutta la scena fosse così ben drammaticamente impostata e poi il cappello come è caduto bene.
Lui prende e se ne torna fino alla macchina, ovviamente io cammino piano e lui ancora più ovviamente non si mette ad aspettarmi alla macchina, ma su una panca dietro una fila di piante. Io già sapendo che si sarebbe nascosto mi metto a guardare in giro per cercarlo. Trovato.

Non vi nascondo che subito, per un attimo, guardo la macchina e non lo vedo e dritta come un proiettile ho sentito la solita sensazione “Oddio, è stato tutto solo un sogno, lui non è mai esistito!”.
Uno normale pensa “è caduto dal burrone, si sarà fatto male”, io vado oltre “è stato solo un sogno non è mai esistito”.

Torniamo a casa
Io “Mi accendi il tom tom?
Lui “no, accenditelo”
Io “non mi ricordo la strada”
Me lo accende
Io “ mi versi un po’ di te?”
Mi guarda male.
Per fortuna si addormenta per il solito grande mistero che appena si accende l’auto lui come un bebè si addormenta cullato dalle vibrazioni.
Arriviamo a casa lui è ancora tutto arrabbiato.
Unica soluzione drastica da prendere: lo blocco prima che entri in bagno, me lo stringo e gli chiedo scusa scusa scusa.
Lui fa il ritroso, poi un po’ alla volta si scioglie.
Mi è andata bene, a lui meglio…tripla razione di massaggi serali.

Mi Ama, cosa posso farci, nonostante me, mi Ama.

La moral de l’histoire, je ne m'en souviens pas, voilà, voilà…voilà, voilà, voilà.

Ciao

No. Torniamo per un attimo a “è stato solo un sogno non è mai esistito”.
E’ la sensazione più brutta che si possa provare. Non riesco a descriverla. Visivamente, immaginate che istantaneamente tutto da voi si allontani e voi restate sospesi in una luce, bianca, lattea, ma anche materna e che ricorda l’oblio. Avete perso tutto e siete tornati al principio. Sedete su una sedia di ferro in una stanza d’ospedale e fissate la luce che penetra fra le fessure delle veneziane che vi acceca e tutto e nero intorno. Acciaio freddo e tagliente.
Brutta sensazione brutta brutta cattiva.

redelmondo10
Messaggi: 41
Iscritto il: giovedì 16 agosto 2012, 20:18

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da redelmondo10 » giovedì 16 agosto 2012, 20:38

Ne è passato di tempo…
Troppo, mi sono iscritto nuovamente con un nuovo utente perché sono un combina danni e se qualcuno mi aiuta a recuperare i miei vecchi dati di accesso ne sarei tanto felice.
Intanto ancora complimenti per il forum sempre fantastico, per il livello delle persone che lo frequentano.
Io forse all’epoca sono stato un po’ troppo impulsivo in certi miei atteggiamenti, ma cosa volete farci sono capriccioso.
Cosa dirvi…stiamo per festeggiare i 12 anni, quella sporca dozzina…
A tutti quelli che pensano che non succederà mai dico di non scoraggiarsi.
A tutti quelli che pensano che è possibile vi dico che bisogna avere le palle d’acciaio (mi scusino le signore) per portare avanti questo mastodonte chiamato Amore con la A come si deve.

A volte è difficile, poi penso che non è possibile distruggere qualcosa di così straordinario. Sto sfidando le zanzare per scrivere mi stanno aggredendo in quest’estate che sembra non volere finire mai.

Il mio atteggiamento è meno entusiasta? Mah martedì notte dormivo nell’angolino più distante da lui e se si avvicinava mi allontanavo ancora di più perché proprio la sera prima il suo atteggiamento mi aveva offeso…però la mattina successiva mi sono sciolto e abbiamo fatto l’amore!
Si può fare l’amore sempre più splendidamente più passa il tempo?
A volte ho paura che la routine possa rovinare questo aspetto, invece per fortuna ho ancora la possibilità di stupirmi.
Poi da quel punto di vista lì abbiamo avuto in passato i nostri problemi – siamo sintonizzati che meglio non si può ! (chi vuol intendere intenda) – a c’è stato un periodo in cui l’ansia intrapponeva tra me e lui un muro spesso e meschino.
Dopo tutto passa ed è meglio di prima.
Poi passa un altro po’ di tempo e gli spaccherei un piatto in testa.
Poi arrivano solo bacini…
Solo…
Che parole…
Solo…
Sono il massimo i bacini.

Hei sto per compiere anche i 35 anni…mamma che vecchio…

redelmondo10
Messaggi: 41
Iscritto il: giovedì 16 agosto 2012, 20:18

Re: Coraggio a tutti quelli che pensano che sia impossibile.

Messaggio da redelmondo10 » giovedì 16 agosto 2012, 20:50

A rileggere quello che ho scritto in passato mi scopro proprio più pirla di come immagino di essere.
Dovrei flagellarmi per tutte le stronzate che combino al mio lui, non grosse cose, ma particolari che potrei evitare, aggiustare, insomma potrei comportarmi meglio. Dovrei essere un angioletto ed invece mi spuntano le corna. Lui dice che a succhiarmi so troppo da limone. Vabbè sono acido e allora???
Se mi tiene avrò qualche qualità nascosta…


Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno che sta vivendo un esperienza simile alla mia! Per sfogarmi, così.

Ciao a tutti.

Rispondi