Sono gay: una storia, un consiglio

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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Piero89

Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Piero89 » domenica 26 febbraio 2012, 22:11

Riguardo all'amicizia comunque non è un fatto di crederti...cioé ho capito cosa pensi di essa...però non penso ci sia tanto un opposto in quel senso ecco xD sì, ci sono persone egoiste che non fanno altro che prendere e prendere il più possibile e si chiudono nella loro isola in cui in realtà sono soli...(tutto questo accade perché in realtà gli è stato detto dagli altri chi sono, quindi fanno quello che gli è stato detto che si dovrebbe fare)...poi ci sono quelli che insomma capiscono tipo cosa vuol dire pensare di fare una buona azione verso qualcun'altro...o realizzargli qualcosa. Solo che a fare così a volte hai la sensazione di perdere qualcosa e allora insomma ti senti un po' depresso.

Poi vabbé ci sarebbe altro da dire...ma non ho molta voglia di continuare adesso.

P.S.
Sì e la pubblica accusa inizia da me quando faccio il messaggio colorato rispondendo a konig?(così si omette la mia risposta) BAH, per me inizia molto prima.
Se dovete comportarvi così, vi saluto.Ciaociao.

Tia
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Tia » domenica 26 febbraio 2012, 22:45

Tornando alla tua storia, secondo me le possibilità che sia gay sono bassissime...se una persona ci interessa tendiamo a vedere ovunque piccoli segnali di incoraggiamento...inoltre le amicizie possono essere molto ambigue, e molte strette senza però che vi sia un qualche interesse, è molto difficile interpretare dei segnali da un proprio amico, devi considerare che lui ti considera cosi, ed è normale tra amici passare serate assieme, viaggi e mille altre cose ed è anche normale instaurare complicità e confidenza sono quello che rendono le amicizie più vere...ma questo nn vuol dire che sia gay!!!

Io credo tu possa usare questa storia per cercare di capire meglio se i tuoi sentimenti siano veramente orientati ai ragazzi...ma nn illuderti, usala come stimolo per una svolta per iniziare a vivere veramente la tua vita,ma nn devi farlo dichiarandoti a lui, rovineresti l'amicizia forse...ma sopratutto, forse, nn saresti pronto te a subire le conseguenze di un coming out...quindi pensaci molto molto bene!!!

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riverdog
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da riverdog » lunedì 27 febbraio 2012, 0:05

Ciao geogio! BENVENUTO nel Forum!
Da quello che ho letto mi sembri un ottimo acquisto!
Innanzitutto -anche se già ti è stato detto- sappi che nella tua 'storia' non vi è nulla di strano, invece particolarmente anomala (ma in senso positivo) è la disinvoltura con la quale hai accettato il tuo effettivo orientamento. Applausi!
Per quel che riguarda il tuo amico.... anche questa è una situazione comunissima più di quanto immagini, ma che solitamente non viene vissuta bene bene.... te invece la stai gestendo con calma, anche se non mi sembra che tu ti sia definito propriamente 'innamorato', e questo ovviamente ti permette di non logorarti eccessivamente!
Dagli indizi che fornisci è difficile presupporre qualcosa.... di positivo c'è la totale assenza di donzelle sulla scena, ed anche il suo fare piuttosto misterioso (il non dirti chi frequenta etc etc) che potrebbe far pensare a qualcosa di celato. Di elementi negativi limpidi non ve ne sono.... tranne magari quella battuta sui gestori del locale: poteva essere un tentativo di tastare la tua reazione, ma l'averlo fatto in presenza di terzi.... non so.... io magari l'avrei fatto in una conversazione a due, dove la tua reazione sarebbe stata depurata dagli accorgimenti dovuti dalla presenza di 'estranei'.... ma non lo definirei un indizio (negativo) chiaro.
Ma anche se il tuo amico fosse realmente omosessuale, resta il fatto che -al momento- ha giocato solo di rimando.... e non ti nego che a me la cosa infastidirebbe a prescindere dal suo orientamento! Eppure sembra apprezzare le tue proposte.... mumble mumble....
Guarda, io cercherei di sviscerare con cautela la situazione senza espormi eccessivamente, ad esempio inserendo qualche discorso relativo all'omosessualità in una conversazione privata tra voi due.... non so, qualche libro, film.... un'idea al volo: nella mia macchina inserirei il cd di qualche artista notoriamente gay tipo Tiziano Ferro per vedere la sua reazione.... cose del genere.... magari non scopri il suo orientamento ma capisci cosa pensa a riguardo! E non mi sembra poco!
Bisognerebbe poi capire fino a che punto saresti disposto ad investire -esponendoti- in una semplice amicizia qualora venisse accertata l'eterosessualità del tuo amico..... ma questo è un discorso secondario....
In bocca al lupo!

Machilosa
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Machilosa » lunedì 27 febbraio 2012, 14:42

Non illudersi è sicuramente la prima cosa da fare, per non restare troppo deluso, nel caso in cui avessi preso un abbaglio.
Non ho molto da aggiungere, visto che, mi sembra, i consigli migliori (aspettare e indagare con discrezione, cercare di capire se gli interessi, piuttosto che di capire se è gay, et cetera) ti sono già stati dati, però posso raccontare una cosa.
Quando mi presi la mia prima cotta per un ragazzo (la scorsa primavera-estate), mi trovavo nella stessa situazione di dubbio, ricevendo da lui simili segnali incongruenti; recentemente ho scoperto di non essermi sbagliato affatto sul suo orientamento sessuale e la nostra amicizia (seppure a distanza) si è stretta parecchio; se anche io gli piacessi non lo so (inutile chiederselo, ora che ci dividono 700km); in ogni caso, anche lui ha confessato d'aver dubitato a lungo su di me, per via dei segnali contrastanti che io stesso gli lanciavo (del resto avevo pure una ragazza, all'epoca); in particolare, capitava che io facessi qualche battutina, non dico omofoba, ma poco simpatica (tipo quella del tuo amico) per saggiare le sue reazioni.
Non disperare, ma sii pronto al peggio!
In bocca al lupo!

geogio
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da geogio » lunedì 27 febbraio 2012, 22:06

Le ultime risposte mi hanno rincuorato e convinto a proseguire.
Riverdog, sei sorpreso della disinvoltura con cui ho accettato il mio orientamento e della calma con cui sto gestendo la faccenda.
Beh, devo dirti che sì, in generale hai ragione, non l’ho presa male, ma non poterne parlare con nessuno (a parte voi, ovviamente) un po’ angoscia anche me, magari più di quanto lascio vedere.
Anche il rapporto con il mio amico… Sì, è vero, non mi sento “innamorato”, piuttosto direi “interessato ad approfondire”, ma sempre purché lui sia gay… e interessato. E senza perderlo come amico in caso contrario. Difficile vero?

Per me il discorso è ancora tutto da affrontare, ma vorrei sapere se siamo sullo stesso piano, se parliamo la stessa lingua, insomma avete capito. Il problema è che non lo so…
Alcuni segnali sono stati, non dico incoraggianti, ma almeno possibilisti, altri meno. E putroppo devo aggiungerne due su questo seconda ipotesi.

Ve li racconto così mi sfogo un po’…
Se ricordate i miei precedenti interventi ci eravamo lasciati con l’intesa di andare a sciare ancora insieme e di vedere un film da me.
Ebbene la sciata è saltata per una sua settimana lavorativa “difficile” e conseguente stanchezza.
Prima mazzata!
Il giorno del film non era ancora stato deciso, ma visto che a sciare non siamo andati glielo ho proposto per quella sera… Mi doveva saper dire e poi… si è ricordato di un precedente impegno…
Seconda mazzata!
Mi ha scritto di scusarlo, di “non odiarlo” e che ci saremmo organizzati meglio in seguito.
Gli ho risposto che “non lo odio, anzi” e che la prossima volta all’attività parrocchiale ci saremmo accordati… Vedremo…

Intanto però l’ho presa più male di quanto credevo.
Sono andato a sciare con altri amici e in altro luogo, non dove dovevo andare solo con lui.
Eppure ci ho pensato tutto il giorno! Non credevo…
Mi sono trovato anche a pensare di come lo avrei raccontato a voi, qui sul forum, e per come sono fatto io… non è da me! Anzi è incredibile, se lo dicessi a chi mi conosce non ci crederebbe nessuno.

Volevo farlo ieri, ma quando ho visto quella discussione mi sono un po’ inc… Penso si sia visto, scusatemi. Ora, grazie ai successivi messaggi, va meglio e ho pensato di scrivere.
Se avete voglia datemi il vostro parere ragazzi, ci tengo.

Alyosha
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Alyosha » lunedì 27 febbraio 2012, 22:19

Ohi Geogio sono molto contento della tua scelta intanto, immagino lo stordimento per tutta quella baraonda.
Tornando all'argomento, il problema che vedo è proprio quest'ansia come d'altronde noti anche tu. Quest'ultima tuttavia non è molto dipendente dalla situazione concreta che vivi secondo me. Voglio dire potresti avercela anche se lui fosse gay e stessi cominciando a frequentarlo per dirti. Un appuntamento può saltare per qualsiasi motivo e sopratutto in questa fase se carichi di troppi significati questo tipo di incontri, c'è il rischio che innanzitutto non sei più spontaneo tu e questo inevitabilmente rovinerebbe il rapporto a prescindere dalla situazione di partenza intendo. L'altra cosa che mi veniva in mente è che probabilmente quest'ansia viene da altrove. Io purtroppo per quello che racconti non posso dirti se è gay o meno, ma mi pare che comunque da parte sua ci sia quanto meno poca convinzione o comunque un interesse di natura diversa. Ti converrebbe temo cominciare ad entrare in quest'ottica e vedere di snidare ansie e paure che comunque immagino ci siano in te. A voler essere ragionevoli è impossibile che questa rivelazione ti lasci indifferente, come al momento sembri e vedo più probabile che invece tu stia covando o riversando al tua attenzione su questa persona. E' una ipotesi prendila per quella che è ovviamente. Quello che affronti è un cambiamento comunque delicato e una fase molto complicata, in cui è facile offrire a se stessi come soluzione di tutto una storia o un innamoramento. So che quelli che provi sono sentimenti non li voglio affatto sminuire. Però entrerei nell'ottica che certi cambiamenti devo farli per me stesso innanzitutto e che infondo per una storia c'è tempo. Magari questa stessa considerazione riuscirebbe a rilassarti nei suoi confronti e farti vivere il rapporto con lui per quello che è. Certe cose se devono nascere nascono da sole, forzarle rischia di creare delle vere e proprie ossessioni che non giovano troppo. Considera in ultimo che le relazioni devono farti stare bene finché ci riescono non ha neanche senso farsi troppe domande è quando non ci riescono più che bisogna cominciare ad interrogarsi e a quel punto secondo me la prima riflessione che uno deve fare è capire se il proprio equilibrio ne trae giovamento o ne risente. Può sembrare un criterio banale, ma nella sua semplicità ti fa capire facilmente se la direzione che stai percorrendo è quella giusta o se devi provare a correggere il tiro.
Ultima modifica di Alyosha il lunedì 27 febbraio 2012, 22:36, modificato 7 volte in totale.

barbara
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da barbara » lunedì 27 febbraio 2012, 22:20

ciao geogio, non sapendo che consigli darti, ti ho recuperato questo vecchio topic di Project , che mi aveva colpito nella sua praticità e semplicità. Spero che tu ci possa trovare qualche spunto di riflessione.

viewtopic.php?f=16&t=109

Tia
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Tia » lunedì 27 febbraio 2012, 22:29

Ciao nn vorrei darti un'ennesima mazzata, e nn vorrei neanche ricondurre troppo a una mia storia personale...alla fine le persone e le situazioni sono diverse quindi tutto può essere!!
Comunque più di un'anno fa avevo anche io postato una storia più o meno come la tua, ero convintissimo ricambiasse i miei segnali...mai avevo avuto una tale amicizia, mi comportavo con lui come abitualmente mi comporto con le ragazze con cui ci voglio provare, e lui sembrava ricambiare, ti giuro sono arrivato a un passo dal dichiararmi, a fatica ho mantenuto i piedi per terra...molte mail scambiate ai tempi con Project non mi fecero fare cose affrettatte...alla fine lui si rivelò etero in cerca sono di un buon amico con cui condividere varie esperienze!!!
Non voglio smontarti ma nn illuderti, è quasi impossibile nn illudersi lo so, ma provaci non farti troppe fantasie o castelli, continua a vivere questa amicizia e vedi dove potrà arrivare, ma non farti coinvolgere troppo, più riuscirai a essere distaccato più obbiettivo sarai nel capire le cose veramente come sono, più sarai obbiettivo a interpretare i segnali e nn a travisarli.

Muzzle
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Muzzle » martedì 28 febbraio 2012, 15:30

Leggendo i tuoi pensieri geogio non posso fare a meno di ritrovarmi in tutta quella serie di mosse/pensieri/speranze nei confronti di qualche amico speciale..
Purtroppo non ho risposte, ma posso come sempre annoiarti con quello che sta capitando anche a me.
Ho un compagno d'università con cui l'amicizia è abbastanza profonda, certo non ai vostri livelli, ma connotata di tutta una serie di segnali ambigui (magari sono io che li leggo così, ma alcuni sono proprio palesi, e solo lui li mette in atto nei miei confronti..) Comunque il fatto è che prima mi faceva andare fuori di testa il non sapere bene quale fosse il senso/l'interesse della sua amicizia nei miei confronti. Le iniziative le prende sempre lui e a furia di approfondire questo rapporto, ho iniziato a maturare un diverso tipo di interesse per lui, per cui trovavo davvero difficile vivere il rapporto come una semplice amicizia tra etero diciamo... ;)

Parlo al passato perché era prima di conoscere altri ragazzi gay, con cui questa "incertezza" è stata eliminata alla radice. Ora: non mi sbilancio troppo, ma adesso c'è un ragazzo gay che mi sta facendo impazzire, ma in tutt'altro senso stavolta :mrgreen: La vicinanza, i momenti assieme, le conversazioni che sto avendo con lui in questo mese mi hanno totalmente fatto perdere, tra le altre cose, le incertezze che stavano nascendo con questo mio amico..
Non so come spiegare meglio, ma questo nuovo rapporto mi ha sicuramente cambiato (sicurezza?felicità?consapevolezza?realizzazione? ..?), e ora se il mio compagno d'università mi cerca e mi abbraccia non mi manda più in imbarazzo o in ansia come prima, e di conseguenza credo di riuscire a vivere il rapporto con lui con più naturalezza.. (e poi quel che verrà verrà, nel caso.)
Ipotizzo (ma son sempre cose che mi racconto da solo eh;) che sia perché ho "disinnescato" questa amicizia dall'ansia e paura di non poter vivere il mio essere gay, o temere di fare qualcosa che possa rovinare la nostra amicizia.

Di nuovo, non so se per te ha un senso tutto ciò, né so a cosa condurrà questo atteggiamento, ma mi piaceva parlare di questo perché non avrei mai pensato che sarebbe stato possibile vivere meglio questo tipo di rapporti :]
Ha aperto la mano sinistra. Così ci ho messo dentro la mia storia.

Machilosa
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Re: UNA STORIA, UN CONSIGLIO

Messaggio da Machilosa » martedì 28 febbraio 2012, 23:38

Geogio, scusami se esco un attimo dal tema (ci sarai abituato, ormai, credo ;) )!
Sono contento di leggere ciò che scrivi, Muzzle! Deduco che l'Arci sta sortendo i suoi effetti! :D
Se son rose... fioriranno (che banalità)! E se non fioriranno ti avranno comunque aiutato! In bocca al lupo!

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